Un anno... in movimento

Un anno… in movimento

Ilaria Raffaele

Un anno… in movimento

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domenica 30 Dicembre 2012 - 21:07

Il 2012 è stato un anno di grande fermento nella politica messinese. E il 2013 si prospetta altrettanto vivace. Ecco i movimenti nati e cresciuti a Messina nel 2012.

Il primo appuntamento che il nuovo anno riserverà a partiti, movimenti, vecchi e nuovi protagonisti della scena, è costituito dalle politiche a febbraio. Poi, a maggio o giugno, ci saranno le elezioni alla Provincia e al Comune di Messina. Non c'è da stupirsi, quindi, che già nel corso dell'anno appena concluso siano state testate tattiche, alleanze e programmi.

I primi a cominciare a mettersi in gioco per cambiare in meglio la città sono stati i ragazzi del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che dal 2006 si sono riuniti nel Meetup locale. I “grilli dello Stretto”, come si fanno chiamare, non hanno in cima alla loro lista dei desideri la vittoria a questa o quella elezione. Il loro lavoro ha radici profonde, tempi più lunghi di quelli di una singola campagna elettorale. Il boom, però, quest'anno è arrivato: lo scorso 28 ottobre i siciliani sono stati chiamati a scegliere il loro presidente della Regione. I risultati sono noti: i “cinque stelle” sono diventati il primo partito in Sicilia, hanno quindici eletti all'Ars e un loro esponente, Antonio Venturino, è vicepresidente dell'Assemblea regionale. Un'immagine che può ben descrivere il risultato ottenuto è la scena che si è trovato davanti chi voleva seguire la riunione settimanale del movimento il 7 novembre: la sede in piazza Duomo non poteva contenere tutti i partecipanti, che si sono dovuti trasferire sotto al campanile per discutere dei problemi della città.

Su quegli stessi problemi si sono focalizzati i fondatori di Reset!, che dal 3 marzo di quest'anno ragionano su “Una città possibile”. Il movimento era già nato da un anno, per l'esattezza il 14 maggio 2011. Il 21 settembre veniva inaugurato il primo Reset Lab, un laboratorio, aperto a tutti, dove tenere incontri e raccogliere idee per Messina. Citano Wikipedia per definirsi (“ecco come wikipedia definisce i movimenti civici: Il civismo è una visione della vita politica alternativa al sistema dei partiti che si propone di unire gli abitanti di una collettività intorno ai valori positivi della vita associata, aggregando individui che, provenienti da diversi ambiti sociali, collaborano per raggiungere un obiettivo comune legato alla tutela ed alla gestione dei beni appartenenti alla stessa comunità”) e per cinque settimane fra novembre e dicembre hanno tenuto incontri e formulato proposte, dalla gestione dei servizi sociali all'Atm, dal waterfront alla banca del tempo.

A mettere completamente in discussione l'intero sistema politico, economico e sociale sia al livello nazionale, sia messinese, è il movimento “Cambiare si può”, che si è presentato al pubblico il 14 dicembre con un obiettivo ambizioso: mettere su un'organizzazione che possa partecipare – e ottenere un buon risultato – già alle prossime elezioni politiche di febbraio. Nato dall'idea di intellettuali ed esponenti della società civile come don Gallo, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il magistrato Antonio Ingroia (candidato presidente del Consiglio del movimento), ha come punto fondante la netta opposizione alla cosiddetta "agenda Monti". Sintetizzati in dieci punti, i provvedimenti per cambiare la rotta rispetto all'esperienza del governo dei tecnici: meno spese militari in favore della scuola pubblica, maggiore progressività nella tassazione dei redditi più elevati e costi della politica più contenuti.

Per «vivere Messina e non subirla», ma con l'intento dichiarato di partecipare solo alle prossime elezioni amministrative, è nata l'organizzazione “Viva Messina”. Il primo incontro, del 17 novembre scorso, aveva tre parole d'ordine: arrivare, restare, tornare. Sul palco le storie dei messinesi che vogliono cercare il successo in città e non fuori: Enrico Marcianò, Gianfranco Moraci, Alberto Bernava e Milena Romeo. Insieme a loro, il giornalista Fabio Mazzeo, possibile candidato a sindaco del movimento. L'obiettivo dei membri dell'associazione è «dedicare i nostri migliori anni a Messina, come atto di estremo amore alla nostra città», come ha affermato Mazzeo.

Si può dire lo stesso di Renato Accorinti, docente all'istituto Enzo Drago noto soprattutto per le sue battaglie contro la costruzione del ponte sullo Stretto, per la cultura (come l'occupazione pacifica dell'atrio del Palacultura per denunciare lo stato di abbandono dell'Archivio storico) e la lotta alla mafia (due i casi più recenti: a settembre è stato uno dei pochi a solidarizzare con il giornalista Antonio Mazzeo, querelato dal sindaco di Falcone per aver definito il paese “colonia di mafia”, e lo scorso agosto era stato proprio Accorinti a denunciare le intimidazioni ai ragazzi di Addiopizzo durante la Vara), pacifista e attivista con sempre indosso il logo “No ponte”. Aveva assicurato che non si sarebbe candidato se non glielo avesse chiesto la gente. E la risposta dei suoi concittadini non si è fatta attendere. Così a metà gennaio Accorinti formalizzerà la sua candidatura a sindaco di Messina, nel segno della partecipazione. (Ilaria Raffaele)

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