Le pagelle di Tempostretto per il 2013:i promossi, i bocciati e i rimandati...

Le pagelle di Tempostretto per il 2013:i promossi, i bocciati e i rimandati…

La Redazione

Le pagelle di Tempostretto per il 2013:i promossi, i bocciati e i rimandati…

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martedì 31 Dicembre 2013 - 13:05

La redazione di Tempostretto ha dato i voti alle Istituzioni ed ai politici messinesi in base a quanto hanno fatto nel 2013. Ci sono i promossi, i bocciati irrimediabilmente e i rimandati, che avranno tutto il 2014 per impegnarsi meglio. Pagelle per tutti, dalla giunta al consiglio comunale dai deputati al rettore, dall'arcivescovo al procuratore capo....con un pizzico d'irriverenza e d'ironia. A tutti buona lettura....

Natale è finito, la redazione di Tempostretto ha digerito il Panettone ed esaurito le scorte di buonismo. Per salutare il 2013 abbiamo stilato le pagelle dei vertici delle Istituzioni, dando i voti a politici e rappresentanti dei Palazzi in base a quanto hanno fatto o meno quest’anno. C’è la giunta Accorinti, il Consiglio comunale, la deputazione, l’arcivescovo, il rettore, il prefetto, il questore, il procuratore capo, il commissario della provincia, il presidente del Teatro.

Bocciati, promossi o rimandati, non importa, c’è tutto il 2014 per recuperare!

Buona lettura….

GIUNTA ACCORINTI

Renato Accorinti- 10 e lode

Beato- Renato è come il pesce stocco a ‘ghiotta e la granita caffè con panna: non si discute. Anche perché se ti azzardi a dire che non sei entusiasta del suo nuovo taglio di capelli finisci nella black list dei “peaceandlove fan club” e ti tirano le puntine da disegno. Pertanto, lungi da noi sollevare dubbi o perplessità sul suo operato, abbiamo deciso di raccogliere le firme per dichiararlo Santo subito. Se Grillo ha attraversato lo Stretto a nuoto lui ci riuscirà camminando sulle acque. Altro che Ponte, lui i passeggeri se li porterà sulle spalle. Senza neanche chiedere il pagamento dell’ecopass.

Guido Signorino- 5

Confuso- Per molti è lui il vero sindaco di Messina, colui che regge e guida le sorti di Palazzo Zanca. Diviso tra le deleghe al bilancio, al patrimonio, allo sviluppo economico e al turismo, ai rapporti con le società partecipate qualche “inciampo” c’è stato per il vice di Accorinti. Come le vetture di un tram in panne, le sue delibere hanno dovuto fare spesso rientro al deposito per un’ “aggiustatina”. E’successo a settembre con la delibera sul rientro del debito con l’Ato3, che non ha mai più visto la luce; con la delibera sul Regolamento Tares, ritirato per un vizio di forma, poi ripresentato e votato dall’Aula. Nella vicenda dei mercatini di natale , su cui la magistratura ha aperto un’indagine, Signorino ha fatto come Ponzio Pilato, se n’è lavato le mani. Prima ha detto d’avere letto il regolamento Cosap privo degli emendamenti approvati a maggio, poi, quando ha capito che le cose si stavano mettendo male ha inviato, un giorno prima del sequestro della magistratura, una nota al dirigente, avvisandolo di possibili irregolarità. Emblematica anche la vicenda Imu: inizialmente aveva affermato che il Comune non rientrava tra gli enti che dovevano pagare la seconda rata dell’imposta, salvo ricredersi 48 ore dopo. I veri banchi di prova saranno il piano decennale di riequilibrio,unica ancora di salvezza per evitare il dissesto, ed il bilancio di previsione 2014, che indicherà , in maniera chiara ed inequivocabile, i “connotati” della politica economica dell’amministrazione Accorinti

Antonino Perna- senza voto

Devoto- Il neo assessore alla cultura si è insediato da poco tempo e non è quindi possibile dare un voto. Ma il suo esordio alla conferenza stampa di Natale non è dei migliori: “Renato non è il nostro sindaco, è la nostra guida spirituale”. Del resto la devozione del professore nei confronti di Renato lo ha portato alla celebre ricerca-beatificazione in vita di Accorinti con “I suoi primi 100 giorni”. Non sarà La Divina Commedia, ma gli ha portato fortuna ed è entrato in giunta….

Gaetano Cacciolavoto 6 e mezzo

Energetico- Lo scienziato del Cnr si è presto accorto che amministrare è molto più difficile che fare ricerche sulla trasformazione dell’energia. Ha ereditato un’Atm allo sfascio. Il progetto sul futuro dell’azienda è ancora il quarto di segreto di Fatima, ma è riuscito a mettere in corsa 40 mezzi ed a sbloccare parte dei finanziamenti regionali fermi dal 2011. Sta provando a cambiare le cattive abitudini dei messinesi anche se il progetto “Andiamo a scuola in Tpl” non ha funzionato granchè, e il “Pedibus” studiato insieme alla collega Panarello è stato un flop. Del resto i messinesi al “pedibus” sono abbonati da sempre….. Positiva l’apertura del parcheggio Zaera Sud e la campagna per l’utilizzo dei parcheggi cittadini, con il Cavallotti e La Farina che sono stati ripuliti e sistemati. Da valutare nel 2014 l’isola pedonale permanente, intanto lo stop all’isola pedonale nel periodo di Natale non è piaciuto a tanti. Per la delega all’Energia è riuscito a trattare con Enel per portare il Comune fuori dal “regime di salvaguardia”. Nel 2013 Palazzo Zanca ha speso circa 250miila euro di luce al mese. Nel nuovo anno ci sarà un risparmio di oltre il 30%.

Daniele Ialacqua- 4 e mezzo ( ma merita 10 per il senso dell’ironia)

Indifferenziato- L’assessore all’ambiente si fa spesso autogol ma per senso dell’ironia e per le sue battute meriterebbe la promozione. Se fosse ancora presidente di Legambiente dei Peloritani si darebbe il carbone della Befana da solo. Nel suo cuore è rimasto un entusiasta volontario e infatti ha sposato la politica del fai da te. Le spiagge e alcune zone della città le ha fatte pulire dai volontari, a Natale ci ha invitati a tenere i rifiuti con noi per ricordo e se fosse per lui ci trasformerebbe in operatori ecologici e autisti di Messinambiente pronti a raccogliere la mmunnizza di casa in casa per portarla in quella discarica di Pace da lui tanto da avversata da ambientalista. Come “l’isola che non c’è” di Peter Pan anche le isole ecologiche sono, sotto il profilo dell’operatività ai fini degli sgravi Tares, un frutto della fantasia. Ha sposato la filosofia Rifiuti zero ma finora a quota zero ci sono solo le idee.

Patrizia Panarellovoto 4

Evanescente- L’unica donna della giunta non ne ha azzeccata una. Da assessore alla Pubblica Istruzione, dopo aver pensato all’autogestione ha poi fatto arrossire persino alcuni suoi colleghi con la decisione di far pagare le mense scolastiche alle famiglie con reddito zero. Uno scivolone imperdonabile per un’amministrazione che si dichiara “dal basso” e accanto agli ultimi. Con il collega Cacciola ha condiviso il leggendario “pedibus”, bocciato dalle stesse scuole. Altro pasticcio quello dei mercatini di Natale. Le “colpe” della vicenda sono ricadute quasi solo sul vicesindaco Signorino, ma anche la Panarello ha avuto le sue responsabilità da assessore al Commercio. Pochi risultati concreti anche sul fronte mercati: l’unica sfida vinta è stato il trasferimento del mercato bisettimanale di Fondo Fucile alla piazza di Villaggio Aldisio. Gli operatori del mercato Zaera invece ancora aspettano…del resto sono abituati, lo fanno da vent’anni. “Se non è all’altezza meglio che torni all’Università”, hanno detto nelle ultime settimane i suoi oppositori.

Filippo Cucinotta- 5

Naufrago- L’assessore alla protezione civile, manutenzione strade, politiche del mare non è particolarmente dinamico. E’ vero, il detto a Messina è: “piove, colpa della vecchia politica”, ma gli sporadici interventi sui torrenti non sono una risposta adeguata. Sul fronte strade e tombini ha scelto la soluzione artigianale e sembra Banderas nello spot del Mulino Bianco quando spiega alla gallina che lui i biscotti li fa uno per uno “con le miee mani”. Quanto alle voragini, nell’era Accorinti si chiamano “buche tibetane”, sono innocue e invitano a riflettere sulla pace nel mondo. Pare si stia pensando alla campagna di solidarietà: “adotta una buca. Se non te la senti presentala a un amico”. A dicembre ha però presentato richiesta per lo stato di calamità in merito all’erosione delle coste. Non ha saputo cogliere l’eredità lasciata dall’ex Isgrò per Maregrosso, dove ormai è tutto fermo. Quanto alle politiche del mare naviga a vista. Si è fermato all’iter per la dichiarazione dello stretto di Messina patrimonio dell’umanità. Della mitica flotta comunale che avrebbe risolto per sempre il problema dei collegamenti nello Stretto nemmeno l’ombra.

Nino Mantineo- voto 5

Incompiuto- In attesa delle rivoluzioni annunciate nel campo dei servizi sociali ci siamo dovuti accontentare delle proroghe. I nuovi bandi al momento fanno parte del libro delle buone intenzioni. Fin da subito l’ex presidente del Cesv ha però preso in mano la questione dei fondi mai utilizzati della legge 328, il famoso Piano di Zona, sono stati preparati i progetti, da settimane si attende la pubblicazione, tutto tace ma lui assicura che è tutto pronto. Sul fronte emergenza abitativa ha deciso di rivedere l’iter per la redazione della graduatoria per l’assegnazione di alloggi e anche su questo fronte non è ancora arrivata la parola fine. Nel frattempo tre famiglie che per oltre una settimana hanno vissuto a Palazzo Zanca sono state sistemate nella ex scuola di Catarratti, altre tre hanno deciso di “farsi giustizia da sole” e hanno occupato l’ex Scuola Donato di Paradiso. Di sicuro però è visto di buon occhio dal personale di Palazzo Zanca che ha ottenuto per il trimestre ottobre/dicembre l’integrazione a 35 ore per tutti i contrattisti.

De Cola- 6

Costruttivo- Non ama molto i riflettori e centellina gli interventi, ma sta lavorando per cambiare il modo d’approccio al risanamento, puntando a soluzioni innovative e al recupero delle somme regionali. Alle prese col Prg ha escogitato il Pico, che non è un gioco di società ma il Piano regolatore dal basso. Cambierà idea quando sarà sommerso da migliaia di richieste di messinesi che proporranno il tunnel sotterraneo per le serre notturne, un ponticello tra Altolia e Castanea, un divano a cinque piazze accanto al leone del Campanile, il simpatico loft insieme alla Madonnina, il vincolo di tutela al proprio vaso di gerani e l'abbattimento del balcone del vicino che ostruisce la vista. Quanto al risanamento l’unico modo per farlo decollare è demolire l’Iacp.

Silvana Mondello- Ops, scusate,ci siamo sbagliati…non è un assessore della giunta. Il capo di gabinetto è presente a quasi tutte le conferenze stampa, fatto finora mai accaduto,ci siamo confusi, l’abbiamo scambiata per un esponente dell’amministrazione.

CONSIGLIO COMUNALE: 5 (ma 10 e lode per le presenze)

Presenzialista- Sei mesi di attività sono troppo pochi per valutare singolarmente ciascun consigliere comunale, così abbiamo deciso di esprimere un giudizio sull’intero organo collegiale composto dai 40 rappresentanti scelti dai messinesi alle elezioni amministrative del 9 e 10 giugno. Andando a vedere l’elevato numero di sedute delle Commissioni consiliari e del Civico Consesso, potremmo tranquillamente definire “stakanovisti” i neo 40 consiglieri comunali. Ma se rapportiamo il numero delle riunioni, ordinarie e straordinarie, al numero delle delibere esitate qualcosa non torna, a parte i conti a fine mese: diminuito per legge il gettone di presenza, sono aumentate le riunioni e l’indennità massima prevista è comunque assicurata. Questione economica a parte,in questi primi mesi, i consiglieri comunali hanno strizzato l’occhio all’amministrazione Accorinti, che sulla carta avrebbe dalla propria parte solo i quattro consiglieri comunali di “ Cambiamo Messina dal Basso”. Dal regolamento Tares al Consuntivo 2012, passando per le tariffe Tares sino ad arrivare al bilancio di previsione 2013, l’idillio tra Giunta e Consiglio si è dimostrato più forte di ciò che si sarebbe mai potuto pensare dopo l’esito del ballottaggio. A parte una quantità enorme di ordini del giorno e lunghi e spesso sterili dibattiti in Aula, poche anzi pochissime le proposte di delibera presentate dai 40 consiglieri comunali.

LE CIRCOSCRIZIONI- 6 (d’incoraggiamento)

Un giudizio sulle sei nuove circoscrizioni non può che passare dal ruolo che rivestono gli organi più vicini al territorio. Più volte richiesta la competenza diretta soprattutto per le piccole manutenzioni ordinarie, ancora oggi ci si ritrova a dover segnalare al Comune la buca in strada, piuttosto che le erbacce o il lampione che non funziona. E da Palazzo Zanca, le risposte spesso neppure arrivano anche perché non è facile stare appresso ad ogni piccola richiesta che giunge da Giampilieri fino a Orto Liuzzo. Tra le sei, però, merito alla IV, quella del centro urbano, che ha organizzato diverse sedute itineranti in alcuni luoghi simbolo della città da riqualificare. E l’attenzione è puntata anche sull’istituzione dell’isola pedonale permanente. Attiva anche la V, sulla questione migranti al pala Nebiolo, ed a difesa dei torrenti Giostra ed Annunziata. A tutela della Riserva di Capo Peloro e dei villaggi di Ganzirri, Torre Faro e limitrofi la VI circoscrizione, che soffre soprattutto dell’abbandono della riviera tirrenica cittadina, dove il consigliere Biancuzzo sembra lottare contro i mulini a vento. II e III circoscrizione lamentano l’abbandono del territorio sul fronte dei rifiuti e delle strade dissestate. Si ricorda poco della I circoscrizione, tranne che per aver dato il la alla riattivazione dell’importante tavolo sulla Metroferrovia, purtroppo ancora senza risultati concreti.

LA DEPUTAZIONE NAZIONALE

Enzo Garofalo- 7

Francesco D’Uva- 6- (d’incoraggiamento)

Gianpiero D’Alia- su suo invito non lo votiamo

Tutti gli altri- senza voto (dubitiamo persino che esistano)

Dovrebbero dedicare un’intera puntata di Chi l’ha visto alla nostra deputazione nazionale. L’unico promosso perchè, così come ha fatto nel precedente mandato (vedi alluvione e trasporti), ha continuato ad impegnarsi per la sua città in modo concreto e costante è stato Enzo Garofalo. Grazie a lui la vicenda Metromare è stata risolta e la continuità territoriale tra le due sponde ha ottenuto diritto di cittadinanza a Roma e soldi. Le risorse in arrivo riguardano sia i collegamenti veloci che investimenti per il trasporto pubblico nello Stretto, per diventare sempre meno “isola” e sempre più Italia.

Degli altri parlamentari invece si sono perse le tracce due ore dopo l’insediamento. I ventimila fan di Francantonio Genovese evidentemente gli credono sulla fiducia da due mandati perché non sappiamo cosa abbia fatto, detto o persino pensato in questi anni. Super-impegnato nel formare il futuro della città probabilmente si è scordato di rendere noti i frutti. Di questi due mandati non sta restando traccia, ma in piena coerenza con quanto ha fatto da sindaco di Messina. Delusi anche i 12 mila elettori alle primarie di Maria Tindara Gullo, l’hanno votata aspettandosi, in base al suo ricco e dettagliato programma, grandi risultati e ancora oggi si chiedono chi sia. Del senatore Pdl Bruno Mancuso abbiamo una pregiatissima e lunghissima lettera con la quale spiega perché è passato al Ncd e ha abbandonato Silvio nonostante debba solo a lui l’inserimento nella lista bloccata. Potremmo rispondergli con una cartolina con una sola parola: missing. Stilando l’elenco degli eletti ci eravamo dimenticati di Carmelo Lo Monte, che è alla sua terza legislatura, evidentemente senza lasciare alcun ricordo. Il parlamentare dall’aspetto di un divo di Hollywood anni ’50 e dalla lunghissima carriera politica ad alti livelli, nonostante la sua stazza fisica riesce a diventare invisibile per anni ed anni. I tre deputati grillini (Tommaso Currò, Alessio Villarosa e Francesco D’Uva) si occupano, come tutti i grillini, solo di vergogne nazionali e le nostre non sono alla loro portata, ma Francesco D’Uva, a fine dicembre ha fatto un’ispezione al Palanebiolo ed ha seguito con attenzione la vicenda migranti. Un buon inizio che ci auguriamo abbia un seguito. Avremmo voluto dare un giudizio su D’Alia, ma, nei giorni scorsi ha chiesto di essere escluso dal nostro sondaggio perché, ha specificato: “non mi interessa essere valutato da una cerchia ristretta e selezionata di associati. Sicuramente avrete gente più titolata e qualificata di me da sottoporre al giudizio dei vostri lettori”. Probabilmente è vero che c’è gente più titolata e qualificata di lui da sottoporre al sondaggio, ma il ministro è lui. In quella che il ministro definisce cerchia ristretta e selezionata di associati che sono i lettori di Tempostretto ci sono i messinesi che hanno consentito all’onorevole D’Alia di essere onorevole per tre volte e di essere stato vicesindaco e assessore nonché coordinatore regionale dell’Udc. Saremo pure una cerchia ristretta, ma a questa cerchia il ministro deve tanto. Rispettiamo la sua richiesta di non votarlo e invitiamo i messinesi a fare altrettanto (non votarlo) alle prossime occasioni….Se ce lo chiede lui….

DEPUTAZIONE REGIONALE

Tra i politici messinesi a Palermo, anche se non è deputato, la promozione la merita l’assessore regionale ai Trasporti e infrastrutture Nino Bartolotta, voto 7+ . Probabilmente per la sua esperienza di sindaco, è abituato alle cose concrete e in tempi brevi e da assessore ai trasporti si è speso più lui per Messina che gli ultimi assessori regionali messinesi tutti insieme. Non l’ha fatto per accontentare gli amici degli amici o per seguire le direttive del capo di turno , ma pensando alle ferrovie, alla via Don Blasco, agli svincoli, all’autostrada. Il “più” glielo lo abbiamo dato per solidarietà: è in giunta con Crocetta da più di un anno e deve essere dura….ed inoltre è costretto a “spegnere gli incendi” causati dalle crocettate quotidiane annunciate al mondo intero.

Passiamo ai deputati regionali:

Un cenno a parte per Giovanni Ardizzone, Presidente dell’Ars- Voto 7 dopo decenni un messinese torna a guidare l’Assemblea regionale e l’esponente dell’Udc lo fa con stile, rigore, senso delle Istituzioni ed imparzialità, senza sbavature o scivoloni. Nonostante abbia a che fare con un’Aula indisciplinata e assenteista, è riuscito a imporre i tagli, il rispetto dei tempi e delle regole.

Come per la deputazione nazionale anche in quella regionale ci sono gli “scomparsi”. Alcuni, per magia, appaiono sporadicamente con comunicati stampa vaghi e su argomenti improbabili. Altri, come Carmelo Currenti (detto Pippo) voto 3, ci ritornano alla memoria solo quando cambiano partito. Il deputato messinese al terzo mandato è stato eletto nella lista Musumeci ed è balzato alle cronache quando, in occasione della mozione di sfiducia a Crocetta presentata dal suo gruppo e dai 5Stelle ha votato contro. Poco dopo è passato con l’Art.4 di Lino Leanza. Franco Rinaldi, Pd voto 3, in linea con la strategia politica nazionale del cognato Francantonio Genovese, non ha lasciato traccia nonostante sia al terzo mandato. Se il suo nome esce sulla stampa è per via delle inchieste sulla formazione.

Ci chiediamo dove lavori Santi Formica, Pdl voto 3 visto che dichiara di lavorare 365 giorni l’anno ma giunto ormai alla QUINTA LEGISLATURA all’Ars, e non vedendolo, un dubbio nasce spontaneo. Promozione a pieni voti per la novellina Valentina Zafarana, M5S- voto 7, sempre presente nel territorio ed in Aula, si è occupata di diverse emergenze, dai migranti all’alluvione, dall’ambiente al Museo. Instancabile, non sembra neanche un alleato di Crocetta il capogruppo Drs Beppe Picciolo, voto 7, vera spina nel fianco della giunta per reclamare i diritti dei messinesi sul fronte sanità, università, disabili, territorio. Il suo slogan è “Alleati sì, ma non appiattiti”.

Ferreo oppositore della giunta è Nino Germanà, Ncd voto 6 e mezzo, ha lasciato la Camera per l’Ars e non risparmia strali né al governo regionale né ai colleghi colpevoli, per amore della poltrona, di essere troppo morbidi. Si attesta sulla sufficienza Marcello Greco, Drs presidente della Commissione Formazione, alle prese con l’esercito di lavoratori lasciato in panne dalle inchieste, così come Filippo Panarello Pd, che si sta impegnando per il Teatro Vittorio Emanuele. Deve impegnarsi di più Pippo Laccoto, Pd 5-, da un deputato al quarto mandato ci saremmo aspettati almeno un 6 e mezzo, invece fa il “compitino” senza voglia e passione. Rimandata a settembre Bernadette Grasso, Grande Sud, le diamo tempo per ricordarsi della sua città.

Filippo Romano- 7

Presidente- Il commissario della Provincia è entrato in un Palazzo in fase di smobilitazione, nel caos più totale derivante dalla confusione sulle competenze e dai tagli alle risorse. Archiviate le conferenze stampa-show di Ricevuto, ha fatto di tutto per andare incontro alle esigenze degli studenti disabili degli Istituti superiori, senza fare promesse impossibili ma con concretezza. In estate, insieme ai sindaci di Messina e Taormina ha riportato in Fiera, nell’ambito dell’Estate Messinese (a proposito, grazie Lello Manfredi per averci ricordato gli anni della Messina felice), la Rassegna cinematografica che tanto ci ha reso famosi nel mondo in altri tempi…

Gaetano Sciacca- non un “voto”, meglio fare un fioretto perché si salvi…

Martire- l’ingegnere capo del genio civile nel 2013, come i primi cristiani, è stato vittima delle “persecuzioni” della Regione che si ostina a voler proseguire la rotazione dei dirigenti. La sollevazione del popolo tutto in difesa del protettore del territorio non è bastata a salvarlo dalla sentenza di trasferimento, ma il suo martirio sarà ricordato nel calendario crocettiano in una data ancora da scegliere, come San Sciacca martire.

Maurizio Puglisi- 4

Impalbabile- Restando in ambito teatrale, il presidente del Vittorio Emanuele potrebbe essere “un personaggio in cerca di autore” di Pirandello. Nominato ad agosto alla guida di un Ente in agonia si è unito al coro dei parenti del defunto quando invece era stato chiamato per fare il medico. Dopo Ordile siamo caduti dalla padella alla brace e tra un sindaco che non nomina il Cda, Crocetta con il vizio dei commissariamenti, della rinascita del Teatro non c’è traccia. Nel frattempo nel tempio della cultura, accanto ai costumi di scena spuntano gli abiti bianchi della Rassegna degli sposi…..

Pietro Navarra- 6

Seminuovo- La prima immagine che viene in mente pensando al nuovo rettore dell’Università è quella scattata al momento della sua elezione, quando venne preso in spalle ed osannato dall’intero corpo accademico. La sua vittoria è stata non solo l’inizio di un nuovo percorso ma a anche e soprattutto la fine di quello precedente, che ha portato al definitivo addio di Tomasello. In questi primi sei mesi alla guida dell’Ateneo, ci sono state più promesse che segnali veri di cambiamento rispetto al passato. Certamente positiva la revoca della Fondazione vero e proprio centro di potere istituito dall’ex rettore (che ne era anche stato designato presidente) – sulla quale però si attende il parere dell’Avvocatura di Stato.

Meno positiva la riproposizione dei soliti cognomi noti, che rendono sempre attuale l’idea dell’esistenza di rapporti familistici all’interno dell’Università. La squadra di governo di Navarra (anche lui “figlio d’arte”) è composta per lo più da cognomi “illustri”; nel nucleo di valutazione è finito il professore emerito Mario Centorrino (anche ex assessore alla Formazione durante il governo Lombardo in quota Pd), padre di Marco Centorrino, delegato alla comunicazione; i due membri esterni del nuovo Cda sono Turi Leonardi e Luigi Ragno. Al rettorato di Navarra avremmo voluto affibbiare volentieri lo slogan “il nuovo che avanza”, ma per il momento ci sembra più appropriato un altro slogan: “a volte ritornano”. Nel 2014, la vera sfida di Navarra si giocherà nei campi della ricerca, ultima nella classifica dell’Anvur, della didattica e dell’offerta formativa, che attualmente non ha alcun potere attrattivo per gli studenti, i quali sempre più numerosi decidono di iscriversi altrove. Il maggiore elemento di novità apportato dal rettore Navarra? La veste grafica del sito dell’Università.

Monsignor Calogero La Piana- 3

Predica bene, razzola male- Dalla Palazzina da costruirsi nell’area sottostante il santuario di Montalto alla vicenda dei migranti, l’arcivescovo di Messina, Mons. Calogero La Piana ha preferito non esporsi e ritirarsi in un “religioso” silenzio. La città “pretendeva” un suo intervento pubblico in merito alla presunta speculazione edilizia ai piedi di Montalto, ma dal suo Ufficio stampa -così solerte a comunicare concerti e iniziative ludiche- non è giunta alcuna comunicazione, alcuna presa di posizione, alcun documento per spiegare perché la Curia ha deciso di vendere a privati quel terreno, considerato dal genio Civile a rischio idrogeologico, e destinarlo alla realizzazione di un edificio a 6 piani , proprio mentre in città tiene banco il dibattito sullo sfregio del territorio consumato negli ultimi 20 anni.

Mons.La Piana si è tenuto defilato anche nella vicenda dei migranti: è andato a trovare i profughi solo un mese dopo il loro arrivo al Palanebiolo: un breve sermone, un vassoio di biscotti e poi il rientro al Palazzo Arcivescovile. In queste settimane, ha assistito silente al braccio di ferro tra il prefetto Trotta ed il sindaco Accorinti, in perenne disaccordo sulla sistemazione dei profughi, rimasti per settimane nella tendopoli. In città non mancherebbero le strutture della diocesi in grado di accogliere in maniera dignitosa i migranti, ma dalla Curia non sono arrivate soluzioni alternative alla tendopoli, voluta dal Prefetto, o al villaggio turistico Le Dune, che la giunta Accorinti vuole a tutti i costi mettere a disposizione dei profughi,nonostante per la magistratura quella struttura sia abusiva e vada abolita. Nella “guerra” tra Comune e Prefettura, la Curia è rimasta a guardare, anzi si è girata dall’altra parte. Forse dimenticando che anche i profughi sono nostri fratelli.

Guido Lo Forte- 7

Vincente- Il “zero a zero e palla al centro” tra Stato e Mafia, a Barcellona, segnato proprio nel 2013, vale al procuratore capo della Distrettuale antimafia di Messina un voto indubbiamente alto. Ha raccolto, nell’anno chiuso, i risultati dell’innovativo metodo di lavoro introdotto in Procura, quello che ha imposto ai magistrati di lavorare in pool per fare tesoro delle reciproche conoscenze, e fianco a fianco agli investigatori, anche loro impegnati insieme, non barricati nei rispettivi corpi di appartenenza, quasi in competizione tra di loro. I risultati, insieme alle pesanti condanne e i sequestri milionari per i boss, l’arresto e il carcere per gli imprenditori accusati di concorso esterno, in contro tendenza a quello che sta avvenendo in altre parti d’Italia. Portato a casa l’eccellente risultato sulla tirrenica, a fine anno ha promesso che lo stesso trattamento sarà ora riservato ai clan cittadini, attivissimi nei business estorsioni, droga e usura. E' stato ad un passo dall'assumere l'incarico di procuratore nazionale antimafia. Prima della fine del 2014 potrebbe tornare nella sua Palermo.

Carmelo Gugliotta- 6 e mezzo

Combattivo- A parte la difficile gestione della questione profughi, vera patata bollente dell’anno, il Questore di Messina, messinese di origine e nascita, vicino al Ministro Giampiero D’Alia, può vantare indubbi risultati in fatto di ordine pubblico. L’eccellente impegno nell’interesse rapporti e dialogare con i movimenti, le associazioni studentesche, i sindacati, ha fatto sì che le molte tensioni sociali sfociate in proteste non assumessero mai connotati preoccupanti. Non ha mai smesso, poi, di lanciare appelli agli operatori economici perché si rivolgessero alla Polizia anziché pagare il pizzo, ricordando che “oggi pagano soltanto i fessi” e rispondendo puntualmente alle denunce di chi ha trovato il coraggio di dire no al racket, assicurando alla giustizia in tempo record gli estortori e protezione alle vittime. E anche sulla questione Pala Nebiolo, malgrado le criticità delle vicende, si è speso per assicurare la migliore accoglienza ai minori e un ordinato andamento nel soggiorno dei profughi, nessuno dei quali si è mai lamentato del trattamento ricevuto dagli agenti in divisa. A fine anno è stato "promosso" alla Questura di Perugia, incarico più prestigioso rispetto alla "declassata" questura cittadina.

Stefano Trotta-6

Ingessato – Il prefetto non ha mai chiuso la porta a lavoratori impegnati nelle vertenze più delicate, in città e in Provincia, anche se i risultati non sono mai andati oltre la convocazione dei tavoli. Si è impegnato lontano dai riflettori nella questione discariche. Non ha potuto evitare le luci della ribalta nel caso accoglienza profughi, nell’ultimo scorcio dell’anno, e qui ha forse pagato più di tutti lo strabismo nella direzione della vicenda, stretto tra l’immobilismo del Comune e le direttive non sempre lineari del Governo. Alla fine gli è stata imputata una gestione “militaresca” delle operazioni di accoglienza, per un problema che forse non era incentrato solamente sul profilo di ordine pubblico. Certamente non è stato aiutato da chi invece avrebbe dovuto fare di più, sul fronte amministrativo. Famoso per il suo aplomb, alla fine ha sbottato proprio contro la guida della città, tacciandola apertamente di “inaccettabile demagogismo” nell’affrontare il problema. Per il momento resta a Messina. Col cerino bollente in mano.

La redazione di Tempostretto

24 commenti

  1. Garofalo è l’unico vero paladino…..anche altri da SX a DX hanno difeso in qualche modo gli interessi dei messinesi…..Solo Garofalo ha dimostrato vero attaccamento ed amore per i suoi concittadini…..-.
    Il 10 e lode che date ad Accorinti deve essere accompagnato da una motivazione che illustra risultati concreti….talmente positivi da giustificare il massimo dei voti….un voto così elevato è per un sindaco che ha risolto tutti i problemi della città….altrimenti sembra uno sfottò….. opinione personale….naturalmente….

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  2. L’ho interpretato anch’io come uno sfottò, altrimenti avrei assegnato un bellissimo 0 (zero nei fatti che sono stati misfatti) ed uno splendido 10 (per la sua attività di clown e falegname dedito alla costruzione dei tavoli rotondi o quadrati che siano).

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  3. Nella mia vita manifestai il mio affetto ad una sola testata giornalistica, I SICILIANI di Pippo FAVA, trucidato senza pietà da Cosa Nostra. Conobbi personalmente Pippo, giornalista e fine autore di teatro, ho nella mia libreria i suoi testi e le copie della sua rivista mensile. Il 2013 è stato un anno difficile per i messinesi, ma nello stesso tempo mi ha regalato la nascita della mia nipotina padana e, la speranza, con RENATO sindaco, di CAMBIARE MESSINA DAL BASSO. Il 2014 si aprirà sotto i migliori auspici per la mia famiglia, sarà quello del quarto nipotino, sempre padano, ma sarà un’anno altrettanto complicato per le genti di Messina, a cui auguro di riconquistare gli antichi fasti. A poche ore dalla fine dell’anno voglio manifestare a f f e t t o sincero a TempoStretto, augurare successo professionale alla Redazione e quello economico all’Editore. Lo faccio con una frase conosciuta, utilizzo il latino solo per infiocchettarla: at pulchrum est digito monstrari et dicier: hic est TEMPOSTRETTO! È bello essere additati e che si dica: è lui TEMPOSTRETTO! B U O N A N N O

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  4. Una persona che, parlando dei nipotini, li chiama “padani” meriterebbe di viverci in padania. Non merita di stare in questa derelitta città. Adesso, nel tuo comportamento d maestrino, è tutto chiaro. Io, invece, i miei nipotini, pur se vivono a Padova, mai e poi mai li potrei chiamare “padani”. Questi sono termini da leghista che poco si addicono ad un siciliano come me.
    Ti leggo sempre con attenzione… ed in modo particolare, prima di andare a letto….

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  5. capisco che ancora siamo sotto l’effetto del Santo Natale, ma siete stati troppo generosi, troppo buoni, comunque Tantissimi Auguri a tutta la Redazione di TEMPOSTRETTO

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  6. 10 e lode ad accorinti?
    Ma perche’ tempostretto non ha consentito di candidare il mio amico nino pompa di s.lucia del mela? E’ una persona onesta, trasparente e no-ponte!

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  7. la sua speranza è solo speranza,ma i dolori di pancia sono dolori veri ed Accorinti,unico merito avere scardinato il sistema,purtroppo non è il medico giusto per i buddaci.stia in padania è sarà meglio per i suoi nipotini

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  8. Angelo Silipigni 31 Dicembre 2013 20:14

    Manca il generale Ferlisi! Quanto gli diamo?

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  9. Cara Redazione, grazie, per me è stata una piacevolissima (!?) lettura, molto utile quale promemoria prima di andare a votare la prossima volta! I personaggi, nei loro vari ambiti, bocciati e rimandati, hanno tempo un anno intero per riflettere approfonditamente sulle manchevolezze cui rimediare se hanno un minimo di dignità, rispetto e di amore per la ns Città! Ci rivediamo l’anno prossimo, se Dio vuole! Li aspetto al varco, TUTTI, nessuno escluso!

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  10. MessineseAttento 1 Gennaio 2014 02:18

    Ovviamente il protetto non viene nominato, certamente, anche per una questione di buon gusto. Eppure, a me leggere il vostro voto a Calabrò, uomo di colui che, a vostro avviso (ma anche a mio), non ha lasciato traccia, mi sarebbe parecchio interessato, forse anche divertito.
    Ma capisco che esporlo ad un’inevitabile lapidazione virtuale sarebbe stato troppo.

    P.S. qualcuno dei commentatori potrebbe essere così gentile da dirmi cosa ha fatto il +++++++++++ in anni di politica all’intenro di palazzo Zanca, per il bene di Messina??
    Me ne basta una, anzi mezza!

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  11. come cominciare l’anno (sor)ridendo! buon inizio a tutti 😀

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  12. Concordo sul 10 e lode ad Accorinti. E’ sempre il momento di una buona barzelletta ed Accorinti è una “macchietta” vivente, se non fosse per la situazione drammatica di questa città alla quale non potrà mai porre rimedio per le sue ovvie incapacità, lo confermerei a vita.
    La giunta è stretta conseguenza dell’incapacità di Accorinti, quindi vale Zero!
    Dei politici Nazionali, fino a quando non verranno eletti da noi, possiamo esprimere giudizi limitati. Molti di loro sono li per virtù dello Spirito Santo, pensano a sfruttare al massimo questo periodo, incamerando più privilegi possibili.
    Quando potremo tornare a votare secondo coscienza, giudicheremo e bacchetteremo.
    I politici regionali che appoggiano il “venditore di fumo”, meritano ZERO! Non sfiduciano Crocetta solo perché sono attaccati alla poltrona e, pertanto, dimostrano di avere più interesse al proprio tornaconto che al bene della collettività. Quando Crocetta avrà completato la distruzione già iniziata, della Sicilia non rimarranno che macerie.
    Dare 7 a Romano è semplicemente comico. Non ha fatto niente di concreto, ha ignorato la scuola ma, da chi è stato messo da Crocetta, non possiamo pretendere di più.
    Navarra non merita più di 2. Cosa ha fatto, se non rimettere in sella personaggi ormai vecchi come Ragno e, soprattutto, Leonardi? Distruggerà l’Università, che considera “cosa sua”
    e non accetta alcun confronto democratico. Democrazia e collegialità, sono parole a lui sconosciute.
    Sugli altri non mi soffermo, ognuno saprà giudicarli come meritano

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  13. Speriamo un 2014 positivo per i nostri politici e che non facciano a scopo personale come si e’ dimostrato negli ultimi 20 anni e fare veramente bene con ONESTA’ gli interessi della collettivita’.

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  14. tutti da zero tagliato…..

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  15. Da un secolo si sapeva che TEMPOSTRETTO avrebbe dato 10 ad ACCORINTI, che invece io reputo, a prescindere dall’innata onestà, il Sindaco più inadeguato che Messina abbia mai avuto. Per TEMPOSTRETTO invece è il migliore!

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  16. Ma smettila di difendere l’indifendibile, il tuo caro Renato si è dimostrato un pacco colossale e buona parte del suo elettorato lo ha capito. Basta nascondersi dietro un dito, o comincia a fare il sindaco o se ne va a casa, ops scusa in Tibet…. Buon 2014, anzi Felice 2014 😉

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  17. Un 4 ai consiglieri no? Aumentano riunioni per i soldi, fanno quello che voglno, non propongono, eppure per loro il tempo è poco per giudicare.
    gli assessori possono invece essere giudicati
    d’accordo su arcivescovo, deputati, e sciacca.

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  18. Dimenticavo, manca il -2 a Ferlisi e alla municipale. E un -5 alla inciviltà dei Messinesi.

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  19. CastorinaCarmelo 2 Gennaio 2014 00:34

    Renato e gli altri devono fare i compiti a casa.
    Gestire una città come Messina non è una cosa semplice specialmente con certi funzionari…………
    Buon lavoro.

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  20. con tutto il rispetto, qui non si tratta di dare voti o meno il problema resta sempre quello, come si puo’ fare rinascere e crescere questa citta’ dopo anni di buio gestionale sia a livello comunale provinciale e politico in generale?? A me sembra che sono cambiati gli orchestrali ma la musica e’ sempre la stessa …. problemi di viabilita’ verde pubblico spazzatura trasporti servizi acqua ecc. sono sempre li…nessun miglioramento!!! credo che la gente comune sia stanca di sentire buoni propositi promesse, faremo, vedremo ecc.Poi scusate ma spesso sono gli stessi cittadini (non tutti) che non amano questa citta’, basta vedere come la trattano!!!Perche’ non siamo amministrati da danesi, norvegesi e perche’ no da tedeschi??Visto che c’e’ la libera circolazione delle merci e delle persone…!!

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  21. A me il voto sembrava ironico…

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  22. Ho molto rispetto dei meridionali e dei siciliani in particolare (visto che in sicilia ci sono anche nato) , ma tu sembri la chiara e classica espressione di cio’ che i padani intendono per “terrone” e per di piu’ ,aggiungo io, anche buddace!

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  23. Meno male che c’è Accorinti che ha evitato ai messinesi di andare in alto nel lavoro e nelle prospettive future con la realizzazione del ponte….meglio andare sempre più in basso alzando le tasse sempre più in alto….in cambio di servizi inesistenti, lavoro latitante, stipendi assenti…etc….per fortuna abbiamo il massimo nelle applicazioni delle tasse…hooo come siamo contenti ….affamati e tartassati…e la ricetta che ci fa partire dal basso per sprofondare nell’abbisso…..Io ero convinto che avevamo toccato il fondo…noooo …..c’è l’abbisso che è un fondo molto profondo ….e finalmente abbiamo le persone giuste nel posto giusto per sprofondare nell’abisso.
    L’abbisso è un oasi di pace…e li abbiamo votati noi…..mamma mia …..che guaio….

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  24. Perché danesi, norvegesi e tedeschi se non rispettano le regole vengono sonoramente sanzionati e non ci sono amici di amici che ti evitano di pagare la multa inflitta e nulla puoi fare x evitare anche il pignoramento della casa, macchina etc se non paghi. Proviamo ad introdurre le stesse sanzioni da noi? Proviamo a fare approvare una delibera al comune in questa direzione e poi valutiamo quanti saranno favorevoli!

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