Domani protesta davanti alla Prefettura a difesa dei servizi pubblici

Domani protesta davanti alla Prefettura a difesa dei servizi pubblici

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giovedì 26 Luglio 2012 - 11:02

La manifestazione è indetta contro l’approvazione del decreto 95/2012. Al sit-in prenderanno parte i lavoratori degli Enti locali, della Provincia, gli statali, i regionali i lavoratori della scuola e dell’università

Si terrà domani, anche a Messina, il sit-in di protesta indetto dalle federazioni del pubblico impiego, della scuola e dell’università, dalle ore 12 alle ore 14 davanti alla Prefettura. La manifestazione è indetta in difesa dei servizi pubblici e contro l’approvazione del decreto 95/2012.
Al sit-in prenderanno parte i lavoratori degli Enti locali, della Provincia, gli statali, i regionali i lavoratori della scuola e dell’università. “Il decreto va cambiato radicalmente- dichiarano i Segretari Generali delle federazioni del pubblico impiego, Clara Crocè, Giuseppe Calapai e Lillo Biondo – le manovre recessive messe in campo dal governo nazionale sono inique e stanno mettendo in ginocchio gli Enti Locali, i quali non garantiranno servizi essenziali per i cittadini. Negli ultimi anni ai Comuni sono stati tagliati un quarto dei finanziamenti. I sindaci si vedranno costretti a innalzare le tasse e a licenziare migliaia di precari che ormai da 25 anni garantiscono i servizi. Colpire i Comuni e il servizio sanitario nazionale significa colpire il cuore del Paese e i diritti di cittadinanza”.

“A causa dei tagli lineari previsti dalla spending review, la sanità messinese, subirà un colpo mortale. Ormai da tempo, a causa delle scelte negative a livello regionale e nazionale – dichiarano Crocè e Calapai – e del grave deficit finanziario del bilancio dell’ASP di Messina, si impongono piani di rientro blindati, tagli alle dotazioni organiche, ai posti letto, aumento del ticket. Per il personale della pubblica amministrazione il governo continua a parlare di esuberi e mobilità, nonostante la Corte dei Conti abbia rilevato una consistente diminuzione del personale per effetto dei tagli e del blocco delle assunzioni”.

“L’ulteriore taglio alle dotazioni organiche dei ministeriali comporterà gravi le conseguenze per il settore della giustizia – continuano Crocè, Calapai e Biondo – l’accorpamento di numerosi uffici giudiziari della Provincia, mediante la soppressione di Giudici di Pace e di Sedi Staccate di Tribunali non tenendo conto della conformazione geografica del territorio provinciale messinese e neanche dell’effettivo carico degli affari trattati. L’accorpamento porterà difficoltà, dal punto di vista logistico, alle sedi che dovrebbero ospitare il personale e i materiali degli uffici soppressi, dal momento che Tribunali, come quelli di Patti e di Messina, sono già al limite della capienza”.

“Le scelte nazionali in merito all’accorpamento delle Agenzie fiscali incideranno negativamente sulla lotta all’evasione fiscale e sulla generale capacità del sistema di accertamento e controllo dei fenomeni evasivi ed elusivi. Chiudere le Agenzie del territorio, accorpare alle Agenzie fiscali, enti e strutture che nulla hanno a che vedere con la loro funzione principale, altro non produrrà che disorientamento fra le lavoratrici ed i lavoratori, nelle organizzazioni del lavoro, nelle mission degli enti”.

“Riteniamo grave quanto accaduto ieri- continano Crocè Calapai e Biondo – il Ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi, non si è presentato all’incontro con le organizzazioni sindacali mentre in senato si votava il decreto 95. Continueremo nel nostro percorso di mobilitazione su tutti i posti di lavoro per arrivare allo sciopero generale del lavoro pubblico indetto per l’intera giornata del 28 settembre. Uno sciopero per cambiare la politica economica del Governo che smantella lo stato sociale e non riduce gli sprechi”.

I tre sindacalisti concludono: “La scuola, l’università e la ricerca e i suoi lavoratori pagano un prezzo salatissimo. Ha idea il Governo di come andrà avanti il diritto allo studio in Italia? Nomi nuovi, ma pratiche vecchissime. Dal Decreto 95/2012 nessuna qualificazione della spesa pubblica, solo la tragica continuazione dei tagli lineari che hanno messo in ginocchio la struttura formativa del nostro Paese. La scuola viene ancora una volta presa di mira: le vengono sottratti 360 milioni di euro e 15mila posti di lavoro solo per fare cassa: la spending review del sistema di istruzione non interviene sugli sprechi, ma a Messina colpisce un settore che ha già perso oltre 1700 posti di lavoro”.

Infine, Graziamaria Pistorino, Segretaria generale della FLC di Messina, la federazione che per la CGIL si occupa di Scuola, Università e Ricerca, dichiara “Le misure del decreto colpiscono a Messina i 100 docenti inidonei all’insegnamento per motivi di salute e quelli che per effetto della riduzione degli orari scolastici sono andati in soprannumero. Purtroppo, il loro utilizzo in compiti impropri (ad esempio nei difficili ruoli amministrativi per i quali sono richieste competenze specifiche), deciso unilateralmente e senza alcun confronto in sede contrattuale, avverrà in ambito provinciale e comporterà la cancellazione delle supplenze annuali del personale amministrativo e dei collaboratori scolastici e la riduzione di molte supplenze nell’ambito della docenza. Indegna la parte della manovra sulla ricerca e l’università. Tagli insostenibili a tutti gli enti pubblici di ricerca e liberalizzazione di fatto delle tasse universitarie. Blocco delle assunzioni di fatto reiterato anche per i prossimi anni. Il segno è chiaro: lo Stato si ritira da questi settori.”

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