Processo Gettonopoli, i testimoni: "Le Donne sapeva"

Processo Gettonopoli, i testimoni: “Le Donne sapeva”

Alessandra Serio

Processo Gettonopoli, i testimoni: “Le Donne sapeva”

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martedì 14 Febbraio 2017 - 11:56

Sfilano sul banco dei testimoni i segretari verbalizzanti. Oggi è toccato a Di Bella, che ha confermato come "l'andazzo" fosse noto a tutti. Anche per lui l'Accusa ha chiesto la trasmissione del verbale in Procura, per valutare il suo ruolo nella vicenda penale.

C’è l’operato dei segretari di commissione al centro della prima fase del processo Gettonopoli. Anche oggi in aula, davanti la corte presieduta dalla dottoressa Silvana Grasso, è toccato ad uno dei segretari verbalizzanti, il dottore Francesco Di Bella, che ha testimoniato su quel che accadeva prima, dopo e durante le sedute delle commissioni consiliari a lui “affidate”. Di Bella è stato interrogato dal Pm Francesco Massara, che conduce il processo , e dai difensori degli indagati, i 19 consiglieri comunali imputati di falso, truffa e abuso per aver goduto del gettone di presenza per i lavori in commissioni consiliari “lampo”.

Di Bella ha spiegato come funzionavano i lavori ed ha ammesso, come già la sua collega Daniela Bianco, sentita alla scorsa udienza, che le presenze risicate dei consiglieri, le troppe convocazioni di commissione rispetto alle reali esigenze ed ai lavori, erano state al centro del confronto tra i segretari e di una riunione con il segretario generale Antonio Le Donne, in cui si era sostanzialmente preso atto dell’andazzo.

La situazione, ha ricordato Di Bella, è cambiata nel 2015, prima con la nuova normativa regionale, legge 11 del giugno 2015, che ha apportato delle modifiche regolamentari che hanno influito anche sui lavori, poi con l’ispezione regionale. Dopo questi atti, il dirigente Bruno prima, a novembre, ed a dicembre poi Le Donne, hanno emanato le circolari con cui si è disposto espressamente che venisse conteggiata la presenza dei consiglieri alle commissioni, e quindi la liquidazione dei rimborsi, soltanto in ragione della loro “effettiva” presenza ai lavori. No alle firme sui tabulati presenze, quindi, se in prima convocazione, e anche in seconda, le sedute andavano deserte.

Di Bella, rispondendo alle domande dei difensori, ha precisato che il gettone di presenza veniva liquidato di da dell’effettiva presenza dei consiglieri ai lavori di commissione, ma sulla base dei fogli firma. Ha spiegato che a lui toccava redarre i tabulati delle presenze, che poi passavano all’ufficio amministrativo competente per la liquidazione, dopo il visto del segretario generale, e che in passato – lui ricopre quel ruolo da una ventina d’anni – qualche segretario ha chiesto, in aggiunta, anche i fogli firma, mentre Le Donne non glieli ha mai domandati.

A domanda specifica, Di Bella ha poi chiarito che Le Donne ha preso parte personalmente a molte delle sedute di commissione.

Anche per la testimonianza di Di Bella il Pm Francesco Massara ha chiesto la trasmissione degli atti alla Procura. Qualcuno de si è opposto, chiedendo che l’eventuale richiesta di trasmissione avvenga alla fine del processo e non in questa fase, per non turbare la “serenità delle testimonianze”. Una ipotetica iscrizione nel registro degli indagati anche per i segretari, infatti, potrebbe influire sulla loro posizione al processo, e mettere in forse persino la loro stessa testimonianza.

Ma il Tribunale ha fatto orecchie da mercante, rispondendo che non è possibile sindacare sulle richieste del Pm. Ad oggi comunque i verbali non sono ancora stati trasmessi alla Procura.

Alessandra Serio

10 commenti

  1. MessineseAttento 14 Febbraio 2017 14:55

    Questo è il consiglio che ben rappresenta la pletora di parassiti, il cui garantismo opportunista è spesso leggibile tra i commenti di TS. I mediocri di turno, specchio fedele dei consiglieri comunali che difendono a spada tratta, ritengono infondate e senza senso le rimostranze di chi non vuole indagati a Palazzo. A Messina, chi esprime sdegno per la presenza di indagati, condannati e saltatori della quaglia, viene tacciato di giustizialismo. Poi, arriva il mediocre per eccellenza, devastato dall’invidia e dall’ignoranza, nonché da una vita patetica trascorsa a mendicare, a sostenere che chi vuole mettere fine all’illegalità nella politica cittadina, lo fa perché è pagato da Accorinti, pronto a corrompere il mondo intero. Poveri idioti!!

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  2. MessineseAttento 14 Febbraio 2017 14:55

    Questo è il consiglio che ben rappresenta la pletora di parassiti, il cui garantismo opportunista è spesso leggibile tra i commenti di TS. I mediocri di turno, specchio fedele dei consiglieri comunali che difendono a spada tratta, ritengono infondate e senza senso le rimostranze di chi non vuole indagati a Palazzo. A Messina, chi esprime sdegno per la presenza di indagati, condannati e saltatori della quaglia, viene tacciato di giustizialismo. Poi, arriva il mediocre per eccellenza, devastato dall’invidia e dall’ignoranza, nonché da una vita patetica trascorsa a mendicare, a sostenere che chi vuole mettere fine all’illegalità nella politica cittadina, lo fa perché è pagato da Accorinti, pronto a corrompere il mondo intero. Poveri idioti!!

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  3. Come mai non ha contestato il falso con l’aggravante ,sono pubblici ufficiali non è un falso fatto da privato.
    art. 357 c.p.con modifiche; dispone che “agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali, coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa.

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  4. Come mai non ha contestato il falso con l’aggravante ,sono pubblici ufficiali non è un falso fatto da privato.
    art. 357 c.p.con modifiche; dispone che “agli effetti della legge penale, sono pubblici ufficiali, coloro i quali esercitano una pubblica funzione legislativa, giudiziaria o amministrativa.

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  5. Questi signori giudicheranno una persona onesta giorno 13.

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  6. Questi signori giudicheranno una persona onesta giorno 13.

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  7. Ma è lapalissiano che il Segretario Generale, fosse a conoscenza , almeno indirettamente di ciò che avveniva nelle commissioni. I dipendenti e funzionari che attendono a questi servizi (commissioni consiliari e riunioni di giunta) dipendono e riferiscono alla Segreteria Generale, anche se questo è un organismo separato dall’organigramma che vige. Tant’è che il Segretario Generale è sempre presente nelle riunioni ordinarie e straordinarie del Consiglio, pertanto un qualsiasi segretario che non fosse a conoscenza o che non venisse portato a conoscenza di quello che avviene all’apice dell’ente è meglio che cambi mestiere e faccia qualcos’altro. Qui siamo in presente di Un S.G. che svolge anche funzioni diD.G. ma di che parliamo ?

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  8. Ma è lapalissiano che il Segretario Generale, fosse a conoscenza , almeno indirettamente di ciò che avveniva nelle commissioni. I dipendenti e funzionari che attendono a questi servizi (commissioni consiliari e riunioni di giunta) dipendono e riferiscono alla Segreteria Generale, anche se questo è un organismo separato dall’organigramma che vige. Tant’è che il Segretario Generale è sempre presente nelle riunioni ordinarie e straordinarie del Consiglio, pertanto un qualsiasi segretario che non fosse a conoscenza o che non venisse portato a conoscenza di quello che avviene all’apice dell’ente è meglio che cambi mestiere e faccia qualcos’altro. Qui siamo in presente di Un S.G. che svolge anche funzioni diD.G. ma di che parliamo ?

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  9. Ohhhhhhhh…..un altro sguuppppp!!!

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  10. Ohhhhhhhh…..un altro sguuppppp!!!

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