Corsi d'oro, se chi controlla avvisa il controllato...

Corsi d’oro, se chi controlla avvisa il controllato…

Rosaria Brancato

Corsi d’oro, se chi controlla avvisa il controllato…

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giovedì 25 Luglio 2013 - 06:03

Dall'inchiesta è emerso un altro aspetto, quello relativo alle verifiche. Nonostante i controlli della Regione fossero inadeguati, quando scattarono le ispezioni volute dall'assessore Scilabra, un dipendente dell'ispettorato del lavoro avvisò Sauta della "visita a sorpresa". Isaja è lo stesso incaricato alle autorizzazioni per l'idoneità dei locali.

Alla fine, come se non bastassero una normativa fatta su misura per essere aggirata, controlli regionali colabrodo, una classe politica regionale che, in compagnia di dirigenti e burocrati, controllava l’intero sistema della formazione, se anche qualche ispezione fosse sfuggita dal cilindro, c’era comunque chi avvisava i controllati.

In realtà le ispezioni sono scattate solo dopo i primi scandali, le avvisaglie delle inchieste e il cambio di rotta della giunta regionale Crocetta. Il neo assessore alla formazione Nelli Scilabra, dopo aver scritto a tutti gli Enti e modificato alcune regole di rendicontazione, ha intensificato i controlli, rendendoli a sorpresa e durante i corsi piuttosto che alla fine (come era stato fino a quel momento) spedendo negli oltre 400 enti dell’isola 140 ispettori. Terminali del Dipartimento della formazione sono gli Ispettorati del lavoro ed in quello di Messina si è pensato che una “visita a sorpresa” sarebbe stata poco gradita.

Così poco dopo le 9 del mattino del 27 dicembre 2012 un dipendente dell’Ispettorato del lavoro di Messina, Carlo Isaja chiama al telefono Elio Sauta spiegandogli in poche battute il perché.

Isaja- Buongiorno

S(auta): Buongiorno Ispettore

I(saja): Buongiorno dove sei??

S.: io sono in giro….. tu dove sei?…. ma sto andando in ufficio

I.: ascoltami, ascoltami….. ascolta bene….apriti boni i ricchi…….vedi che stanno vinennu…..

S.: ma noi siamo chiusi…..

I.: va bene ….io te lo sto dicendo……

S.: può venire chiunque ma noi siamo in ferie fino al sette…ve l'abbiamo fatta la comunicazione di sospensione…….

I.: perfetto, perfetto…..

S.: poi potete anche venire ..ci mancherebbe apriamo a tutti va bene ???…

I.: ancora !!!! che dici chiudi ?????? e basta…..

S-sì, ho capito..

Isaja stava dicendo la verità, la mattina del 12 dicembre due funzionari dell’Ispettorato si sono presentati puntualmente alla sede dell’Aram, per eseguire un controllo ispettivo su disposizione dell’Assessorato. Un’ora dopo la telefonata tra Isaja e Sauta, alle 10.40 gli ispettori Angela Donato e Antonio Mazzaglia effettivamente si sono recati nella sede dell’Ente, per verificare l’osservanza delle norme in materia di rapporti di lavoro ed in particolare per accertare la regolarità delle retribuzioni e della contribuzione per i progetti del 2011. In realtà l’obiettivo dell’ispezione era verificare l’effettivo utilizzo delle somme versate dalla Regione e destinate ai costi del personale (stipendi e contributi previdenziali).

Un mese prima, il 28 novembre, lo stesso Isaja, in una telefonata aveva esposto la sua tesi relativamente al clamore che in quelle settimane c’era sugli Enti di formazione: …non ti preoccupare…passa tutto… ..il tempo ci vuole… Ma ti capisco perfettamente…perchè sò ..tutto quello che sta succedendo…ma è così….capisci… Per ora si è in mezzo a una situazione….lo sai che cosa!?…Del resto…è giusta il vostro modo…di …fare…il silenzio … In questo caso…va soltanto il silenzio…. Il silenzio…per quanto riguarda me…conta più de…di quanto uno può…. Perchè il silenzio lo sai a che cosa porta …a dimenticare facilmente..

Le intercettazioni raccolte nel corso dell’indagine hanno permesso di verificare l’esistenza di rapporti confidenziali tra chi doveva controllare e chi essere controllato, anche quando queste conversazioni non hanno risvolti dal punto di vista penale. I magistrati ritengono significativa, ad esempio, la conversazione avvenuta il 23 novembre dello scorso anno tra Sauta e Venerando Lo Conti, funzionario dell’Ispettorato del lavoro. Sauta lo informa del fatto che stava per consegnare tutta la documentazione richiesta per l’accreditamento.

Lo Conti-ora.. mezz’ora fa, Repici mi ha portato le perizie giurate, e quindi mhh materialmente il primo giorno utile per portartele è lunedì…. domani ci sentiamo e ci vediamo a Messina dove ci possiamo prendere il caffè tranquillamente

Il giorno dopo l’ispezione, quindi il 28 dicembre, Sauta chiama per alcune informazioni Lo Conti, il quale cerca quasi di giustificarsi per l’accaduto, spiegando che l’ispezione era stata decisa a Palermo.

Lo Conti:. noi…siamo partiti perchè ..perchè non vorrei… per ora Crocetta impera, … a Messina ci sono 32 enti e dobbiamo farli tutti..e dopo Nelli Scilabra ha disposto così….e poi Nelli Scilabra cu sapi cu è.

Ascoltato dagli investigatori sul perché avesse avvisato dell’ispezione Isaja dirà di aver agito con leggerezza e senza dolo, pensando che comunque si trattasse di un fatto notorio dal momento che in quei giorni la stampa non parlava d’altro. L’inchiesta ha accertato però, anche dal tenore delle conversazioni, “un rapporto per nulla occasionale e confinato nell’ambito degli schemi lavorativi, al contrario estremamente confidenziale”.

L’ispezione del 27 dicembre, inoltre era stata decisa nella stessa mattinata, a conclusione di una riunione con gli ispettori. L’Isaja ha avvisato Sauta in tempo reale, dal momento che la telefonata è stata fatta alle 9.36, un’ora prima dell’ispezione. Nelle intenzioni del Dipartimento regionale e dello stesso Ispettorato del lavoro le ispezioni dovevano avere il carattere della sorpresa, pertanto la programmazione, gli orari e le sedi dovevano restare segrete. Da qui l’accusa di violazione dei doveri d’ufficio.

Ma Isaja, interrogato, ha raccontato di essere lui l’incaricato, da tempo, delle verifiche relative all’idoneità dei locali utilizzati dagli enti di formazione. Era stato proprio lui quindi a verificare e approvare nel corso degli anni l’idoneità della sede dell’Aram (nel viale Principe Umberto). Isaja ha precisato che, ai fini delle verifiche, gli enti devono produrre perizia giurata attestante l’idoneità dei locali, l’esistenza delle dichiarazioni di agibilità ed eventualmente la certificazione antincendio. Le perizie inoltre devono contenere l’elenco dettagliato degli arredi e delle attrezzature presenti nei locali. L’inchiesta ha però fatto emergere, a proposito della sede (vedi articolo allegato) come i locali siano stati usati per i corsi già dal 2006, nonostante l’immobile risulti ultimato solamente nel 2008, peraltro senza avere ( e non ha a tutt’oggi) la dichiarazione di agibilità. Da ottobre 2006 sia l’Aram che la Lumen hanno depositato perizie giurate che non rispondevano a quanto richiesto dalla direttiva regionale e “si limitavano ad una generica descrizione dei locali, senza alcun riferimento alla (inesistente) dichiarazione di agibilità, nonchè ad una generica attestazione della esistenza di attrezzature, senza fornire una elencazione dettagliata delle attrezzature”.

Al di là quindi della violazione del segreto d’ufficio e dell’aver avvisato il responsabile dell’Aram di una visita “a sorpresa” , i magistrati, alla luce del ruolo avuto da Isaja nel corso degli anni relativamente alle autorizzazioni d’idoneità si pongono una serie di interrogativi sull’effettiva correttezza dei controlli.

“Occorre domandarsi in che modo venissero effettuati i controlli di idoneità e se eventuali omesse verifiche siano conseguenza di mera incuria o negligenza, di induzione in errore o di altro”.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. ma questa è una innocente conversazione tra due galantuomini, non vedo cosa ci sia di strano, mi sembra giusto informare gli amici… il silenzio è d’ORO………….

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  2. Dalla notte dei tempi “chi controlla il controllore”???

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  3. Lev Nikolaevich 25 Luglio 2013 12:46

    Ce n’è abbastanza per un nuovo romanzo di Camilleri, e i dialoghi sono perfetti!!

    Ma volendo essere seri, sarebbe interessante anche avere un’idea del contributo reale che questi corsi hanno offerto all’inserimento professionale dei beneficiari. Questo a prescindere dalle frodi che stanno emergendo adesso. Perchè da sempre si sente dire che questi corsi servono più a chi li organizza che a quelli che ne beneficiano, dunque adesso potrebbe essere logico chiudere completamente bottega e ripensare a un modello formativo professionale che possa avere dei risultati concreti e misurabili, no??

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  4. Ad esempio come il veronatrento, che una volta sfornava sempre una ventina di validi giovani soprattutto tornitori, adesso i torni non si possono piu usare e sforna solo xxxxxxxxxx…

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