Il neo consigliere Siracusano: Ho vinto una battaglia di principio e lealtà

Il neo consigliere Siracusano: Ho vinto una battaglia di principio e lealtà

Rosaria Brancato

Il neo consigliere Siracusano: Ho vinto una battaglia di principio e lealtà

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mercoledì 15 Novembre 2017 - 06:08

Giuppi Siracusano subentra a Donatella Sindoni dichiarata ineleggibile dopo un lungo iter tra Regione e Tribunale: "Agirò in modo laico, non mi piace la guerra tra Guelfi e Ghibellini. Il Pd deve creare un'alternativa credibile a Messina"

Ho combattuto una battaglia di principio e di lealtà, non si sarei mai incaponito se non avessi ritenuto giusto ristabilire la legalità in Aula. So che restano al massimo 7 mesi ma mi concentrerò su tematiche che ritengo fondamentali ed urgenti. Lo farò ponendomi in modo laico, così come stanno facendo i miei colleghi del Pd non voglio essere coinvolto in quella che è diventata una guerra tra Guelfi e Ghibellini”.

Per Giuppi Siracusano, candidato nella lista del Pd nel 2013, coerente ieri come oggi nella scelta, ci sono valori che non possono essere ribaltati da un giorno all’altro, sono valori fondanti della sinistra e verso i quali, spiega, un eletto non può comportarsi come un traditore passando da una parte all’altra. Destra e sinistra non sono parole vuote.

Subentra dopo una lunga battaglia attraverso diversi Palazzi, politici e giudiziari, a Donatella Sindoni, in seguito alla sentenza della Corte d’appello che ha confermato quanto deciso dal Tribunale nel febbraio scorso, in merito all’ineleggibilità della consigliera comunale. La Sindoni al momento delle amministrative del 2013 era legale rappresentante di uno studio di analisi convenzionato con il servizio sanitario ed in base all’art. 9, L.R. n. 31 del 1986, ineleggibile.

La questione è stata sollevata all’inizio dal primo dei non eletti, Giovanni Cocivera (poi arrestato per una vicenda legata alla sua professione di ginecologo) e portata all’attenzione del segretario generale Le Donne che chiese un parere alla Regione.

L’ufficio legale della Regione Sicilia confermò l’ineleggibilità della Sindoni ma il consiglio comunale, nella seduta del 1 agosto 2016, dopo due atti di diffida, bocciò la proposta di decadenza. In seguito a questa decisione la questione finì in Tribunale con l’azione elettorale di un gruppo di cittadini assistiti dai legali Antonio Saitta e Massimo Parisi. A febbraio la prima sentenza di accoglimento dell’istanza per ineleggibilità, quindi il ricorso in appello della Sindoni e ieri la conferma della decisione di primo grado. Gli avvocati stanno valutando eventuali profili per i danni subiti dal momento che Siracusano è stato ingiustamente escluso dal civico consesso.

Per ben 15 mesi il Consiglio comunale ha operato con una composizione illegittima– aggiunge Giuppi Siracusano, che nei prossimi giorni potrà insediarsi- Perché sin da quando la Regione ha dato il parere legale era chiaro che sussistevano gli estremi dell’ineleggibilità. Invece l’1 agosto del 2016 il Consiglio ha fatto un’operazione esclusivamente politica, senza applicare la legge. Quando dico che non voglio essere coinvolto nella guerra tra Guelfi e Ghibellini intendo dire anche questo: non prenderò decisioni partigiane. Per me la legge si deve applicare. Voglio concentrarmi su temi importanti, dal PRG alle isole pedonali. Per quel che riguarda le isole pedonali l’Aula ha preso decisioni gravi ed erronee”.

Con l’ingresso di Siracusano in Consiglio muteranno alcuni equilibri, perché la Sindoni era passata dal Pd al centro-destra (Grande Sud prima, gruppo misto ed in ultimo Udc di Cesa) seguendo il percorso dell’area genovesiana. Paradossalmente proprio mentre il gruppo Pd con l’ingresso di Siracusano sarebbe potuto arrivare a quota 5, va via, come con le porte girevoli, Pietro Iannello (con ogni probabilità in direzione area Genovese). Nel frattempo però potrebbe entrare nel gruppo Libero Gioveni, che da diversi mesi ha lasciato i centristi di D’Alia.

Penso che la storia del Pd a Messina ed in questo consiglio, con i passaggi massicci dal gruppo a Forza Italia sia la cartina di tornasole di questa città. Io sono fiero di essermi candidato nella lista ufficiale del Pd, come ha fatto anche Gaetano Gennaro. In quei giorni di formazione delle liste c’era gente che di notte cambiava lista per trovare quella più adatta alla sua elezione. Noi invece abbiamo scelto il Pd per coerenza, perché per noi non era un taxi. A distanza di due anni si è visto chi ha usato il partito e chi no…..”.

Nel dicembre 2015 il Pd è stato svuotato dall’uscita dell’area Genovesiana che si è spostata in massa a Forza Italia e la geografia politica dell’Aula è stata ribaltata.

“I mesi che restano fino alla fine del mandato sono importanti. Dobbiamo agire adesso se vogliamo creare un’alternativa credibile– prosegue Siracusano che a luglio è stato eletto anche Presidente dell’Assemblea provinciale del partito- Il Pd oggi è l’unico partito che può avere la forza e la capacità di mettere assieme i migliori, di aprirsi alla parte migliore di Messina”.

Sull’esito delle Regionali Siracusano è lucido, il centro-sinistra ed il Pd hanno perso ed i risultati sono frutto di errori complessivi e di vecchia data: “Scontiamo molti fattori. Da un lato le politiche di Renzi, dall’altro gli errori del governo Crocetta, ma a livello locale non dimentichiamo che il Pd è stato commissariato per due anni, quindi troppo e aggiungo anche male. E’ un miracolo quello che siamo riusciti a fare. Ma ora dobbiamo rimboccarci le maniche”.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Mi piacerebbe capire che battaglia ha fatto ?La sentenza è giusta ma doveva togliere 1215 voti dalla lista e rifare i nuovi conteggi.Se l’albero è avvelenato anche i voti sono avvelenati.La Sindoni è ineleggibile però i voti di lista rimangono Siamo su scherzi a parte ?

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