Servizi Sociali, nuovo affondo dei consiglieri comunali: rescissione contrattuale per le cooperative “contestate”

Servizi Sociali, nuovo affondo dei consiglieri comunali: rescissione contrattuale per le cooperative “contestate”

Servizi Sociali, nuovo affondo dei consiglieri comunali: rescissione contrattuale per le cooperative “contestate”

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martedì 03 Aprile 2012 - 15:34

Dopo il parere del collegio di difesa che “condanna” le cooperative accusate di mancata sostituzione del personale al pagamento delle penali, i consiglieri Caliò, Conti, Greco e Tamà chiedono di chiudere ogni rapporto di contratto. Sul decreto ingiuntivo di “Nuova Presenza” interviene Caronti

Le cooperative che negli scorsi mesi non hanno proceduto, così come previsto da obblighi contrattuali, all’immediata sostituzione del personale mancante, dovranno restituire al Comune tutte le somme che l’amministrazione ha comunque corrisposto per il pagamento dei dipendenti. E questo perché proprio i dipendenti sono risultati assenti e, appunto, “insostituiti”. Le denunce presentate negli scorsi mesi da alcuni consiglieri comunali, Conti, Caliò e il presidente della commissione servizi sociali, Greco, hanno trovato conferma nel parere legale reso dal collegio di difesa dell’Avvocatura, su richiesta del precedente dirigente, Giacomo Leotta, oggi sostituito da Salvatore De Francesco. Le carte parlano chiaro e i rappresentanti del civico consesso, dopo mesi di intense ricerche, di controlli e di verifiche sui fogli firma depositati presso la sede dell’Istituzione Servizi Sociali, ne hanno parlato in modo chiaro nel corso della conferenza stampa di questa mattina. «Sono più di sette mesi che inviamo carte in procura – afferma Greco – se verrà evidenziata una fattispecie di reato, sarà sicuramente superiore a quattro anni». La richiesta di parere di Leotta non si è però fermata alla sola richiesta del pagamento di eventuali penali da parte delle cooperative, ma ha anche riguardato l’aspetto relativo alla rescissione contrattuale. Ipotesi quest’ultima, su cui però il collegio non si è espresso, specificando che “le contestazioni mosse agli enti affidatari, salvo diversa valutazione dell’ufficio, non sembrano rientrare nelle ipotesi di risoluzione contrattuale”. Sulla questione però i consiglieri sembrano intenzionati ad andare a fondo.

Altro aspetto discusso in conferenza ha invece riguardato il decreto ingiuntivo da 320 mila euro che la cooperativa Nuova Presenza ha presentato all’amministrazione per i mancati adeguamenti contrattuali, relativi al periodo 2004-2010, e a cui palazzo Zanca non si è opposto. Alla base della “svista”, sulla cui distrazione i consiglieri nutrono più di qualche dubbio, ci sarebbe stato un problema di “smistamento della corrispondenza”. Il documento, infatti, non è pervenuto, come invece sarebbe dovuto accadere, agli uffici legali competenti, ma direttamente agli uffici di via Felice Bisazza, dove è stato “dimenticato”. Un disguido riconosciuto anche dall’assessore Caroniti, che passa però subito al “contrattacco”: «Innanzitutto ritengo necessaria una premessa: – afferma il rappresentante di giunta – sulla questione degli adeguamenti contrattuali abbiamo chiesto parere al Collegio di difesa che, avallando quanto finora fatto, non ha mai evidenziato alcuna obbligatorietà da parate del Comune. Detto questo, nel caso in cui Nuova Presenza procede con la riscossione delle somme in questione, ci opporremo e si aprirà un contenzioso». Una possibilità che, pur non dando all’amministrazione tempi certi e soprattutto brevi sulla riacquisizione delle somme eventualmente pagate alla cooperativa, metterà però quest’ultima, così come previsto per legge, nelle condizioni di non poter più ottenere alcun affidamento da parte del Comune. Resta dunque da capire se e chi farà il primo passo, valutando l’opportuna convenienza. (E.DEP)

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