G7 Pari opportunità. ActionAid: Riconoscere gravità della povertà femminile

G7 Pari opportunità. ActionAid: Riconoscere gravità della povertà femminile

G7 Pari opportunità. ActionAid: Riconoscere gravità della povertà femminile

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martedì 14 Novembre 2017 - 15:19

"Per un’effettiva uguaglianza di genere è inoltre necessario misurare il carico del lavoro domestico e di cura e il suo valore economico e, quindi, prevedere interventi per facilitare una più equa ripartizione tra donne e uomini"

TAORMINA. Alla vigilia del G7 Pari Opportunità in programma a Taormina domanie giovedì, ActionAid chiede ai governi di dare concretezza agli obiettivi della G7 Roadmap for a gender-responsive economic environment, adottata al Vertice di maggio, e di dare priorità alle azioni più urgenti: combattere la povertà femminile; riconoscere il lavoro di cura e domestico; promuovere l’uguaglianza di genere nella cooperazione internazionale; contrastare la violenza sulle donne. E’ indispensabile innanzitutto riconoscere a pieno la gravità della povertà femminile. Nelle rilevazioni attuali, infatti, la povertà viene misurata solo a livello familiare e non individuale, rendendo quindi impossibile quantificare la differenza tra povertà maschile e femminile e adattare di conseguenza le politiche di contrasto alla povertà. Nella Roadmap si specifica che è in corso il confronto su questo tema: i risultati dovrebbero essere presentati al G7 nel 2018, ma non è chiaro chi ne sia responsabile. Per un’effettiva uguaglianza di genere è inoltre necessario misurare il carico del lavoro domestico e di cura e il suo valore economico e, quindi, prevedere interventi per facilitare una più equa ripartizione tra donne e uomini. A parte una campagna di sensibilizzazione per cambiare la concezione dei ruoli di genere, da lanciarsi entro il 2020, nella Roadmap non vi sono ulteriori dettagli temporali né riferimenti ad azioni specifiche. Inoltre, per promuovere una ripartizione equa del lavoro di cura tra donne e uomini, l’impegno del G7 si riduce a prendere in considerazione, entro il 2025, l’adozione di misure per incentivare la fruizione da parte dei padri del congedo parentale. In questo ambito i progressi a livello globale tardano a manifestarsi, come confermato da recenti dati pubblicati dall’Eige (European Institute for Gender Equality), riferiti al 2015, che mostrano addirittura un peggioramento negli Stati europei del G7: su una scala da 1 a 100, dove 1 indica totale disuguaglianza e 100 totale uguaglianza, i dati relativi all’uso del tempo dedicato alle attività domestiche e di cura e alle attività sociali da parte di donne e uomini mostrano infatti valori minori rispetto alla precedente rilevazione – relativa al 2012 – per Francia (67,3 contro 70,3), Regno Unito (69,9 contro 73,2), Germania (65 contro 67,8) e Italia (59,3 contro 61,4). Per l’obiettivo di promozione dell’uguaglianza di genere nella cooperazione internazionale, la Roadmap include la possibilità per il G7 di intensificare gli sforzi per promuovere l’empowerment delle donne nei settori economici e produttivi. Si tratta di una dichiarazione d’impegno positiva poiché gli investimenti in tali settori sono ancora molto scarsi: secondo l’OCSE gli aiuti attuali ammontano infatti solo al 2% del totale; tuttavia, la debolezza dell’impegno del G7 deriva dall’assenza di indicatori temporali e quantitativi sull’aumento effettivo di aiuti che si intendono stanziare per questi settori. “L’adozione da parte dei leader della G7 Roadmap for a gender-responsive economic environment, con impegni per l’avanzamento dell’uguaglianza di genere, è certamente un punto di partenza positivo, sebbene non preveda risorse dedicate all’implementazione e i suoi contenuti trattino solo parzialmente gli interventi per eliminare le disuguaglianze di genere. La riunione Ministeriale Pari Opportunità sarà un’occasione fondamentale per definire nel dettaglio le azioni ipotizzate dalla Roadmap e adottare un sistema di monitoraggio e valutazione in grado di misurare gli avanzamenti nel corso del tempo”, dichiara Rossana Scaricabarozzi, Responsabile del programma per i diritti delle donne di ActionAid Italia.

In tema di violenza contro le donne ActionAid ritiene fondamentale un’azione educativa nelle scuole per superare gli stereotipi e scardinare le convinzioni sui ruoli di genere nella società, riconosciuti come causa culturale della violenza sulle donne e in generale delle disuguaglianze di genere in tutti gli ambiti della vita. Per raggiungere questo obiettivo sono inoltre indispensabili risorse adeguate per i centri antiviolenza e le case rifugio, nonché la formazione di tutte le figure professionali che entrano in contatto con le donne che subiscono violenza. I Paesi G7 prenderanno in considerazione la possibilità di aumentare le risorse per la cooperazione allo sviluppo dedicate alla lotta alla violenza sulle donne, incluse le pratiche tradizionali lesive e la tratta. A questo riguardo sarà necessario un passo più coraggioso per assicurare impegni certi. ActionAid richiede infine ai Governi riuniti a Taormina di sviluppare un accountability framework che preveda la revisione periodica del raggiungimento degli obiettivi inclusi nella Roadmap.

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