Pagliacci, il dramma della gelosia emoziona il Teatro Antico

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domenica 11 Agosto 2013 - 15:48

Ottima la prova dei cantanti, soprattutto del tenore Piero Giuliacci nel ruolo di Canio. Eccezionali i colorati costumi di Sonia Cammarata. La pioggia ha impedito nella seconda parte l’esecuzione delle Ouverture Verdiane: chi è in possesso del biglietto può tornare alla replica di Mercoledì 14. Questa sera la Cavalleria Rusticana di Mascagni.

Il magico scenario del Teatro Antico di Taormina, nella notte di San Lorenzo, ha fatto da ineguagliabile cornice ad una delle opere liriche più belle e famose, Pagliacci, il capolavoro di Ruggero Leoncavallo (Napoli 1857 – Montecatini 1919). Ottima la prova dei cantanti, in particolare del tenore Piero Giuliacci nel ruolo di Canio. Si sono fatti apprezzare anche il soprano Chiara Taigi nel ruolo di Nedda insieme a Giovanni Di Mare (Tonio), Vincenzo Taormina (Silvio), Giuseppe Di Stefano (Arlecchino). Convincente anche la prova del Coro Lirico Siciliano, guidato da Francesco Costa, e della nuova Orchestra Sinfonica del Taormina Festival, affidata alla prestigiosa bacchetta del sudamericano Luiz Fernando Malheiro, attualmente direttore dell’Opera di Manaus. La regia e la scenografia sono di Enrico Castiglione, gli stupendi costumi di Sonia Cammarata.

Pagliacci fu rappresentato per la prima volta al Teatro dal Verme a Milano, il 21 maggio 1892 con la direzione di Arturo Toscanini, cioè due anni dopo la messa in scena della Cavalleria Rusticana di Mascagni. Con quest’ultima condivide la poetica verista (recita all’inizio il Prologo che l’autore ha cercato di dipingere «uno squarcio di vita. Egli ha per massima sol/ che l’artista è un uomo e per gli uomini/ scrivere ei deve. Ed al vero ispiravasi»); si ispira infatti a un delitto realmente accaduto a Montalto Uffugo, in Calabria, quando Leoncavallo era bambino e in seguito al quale il padre del compositore, che era magistrato, istruì il processo che portò alla condanna dell'uxoricida. In quel paesino dell’Italia meridionale è giunta una compagnia di attori che mettono in scena un classico della Commedia dell’Arte. Canio, un membro della compagnia, scopre che Nedda lo tradisce, ma non può fare altro, nonostante il suo turbamento, che truccarsi e prepararsi per la commedia (qui si inserisce il famoso “Ridi Pagliaccio”, a conclusione del I atto). Canio, nel ruolo di Pagliaccio, impersona appunto un marito tradito dalla sposa Colombina. Ma la realtà e la finzione finiscono col confondersi, e Canio vinto dalla gelosia, motore scatenante della storia, uccide la ragazza e il suo amante Silvio, decretando «la Commedia è finita!».

La pioggia, iniziata a cadere poco dopo la fine dell’opera e dopo che il pubblico aveva tributato alcuni minuti di applausi al cast e ai tecnici, ha purtroppo impedito all’Orchestra l’esecuzione, nella seconda parte, delle attese Ouverture verdiane. Erano previste il Preludio di “Traviata” e le sinfonie di “Nabucco”, “La battaglia di Legnano”, “La forza del destino”, “Luisa Miller”, senza dimenticare la solenne “Marcia trionfale” di Aida e il vibrante “Va’ pensiero”. Chi conserverà il biglietto, hanno detto però gli organizzatori, potrà entrare a Teatro anche alla replica, prevista per Mercoledì 14.

Intanto, questa sera, Lunedì 12 Agosto, replica di Cavalleria Rusticana con Daniela Dessì nel ruolo di Santuzza e Fabio Armiliato, nel ruolo di Turiddu. All'atto unico di Mascagni sono abbinati i Carmina Burana di Carl Orff. Biglietti agevolati al prezzo di 10 euro, anzichè 38, per i giovani sino a 26 anni. (CLAUDIO STAITI)

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