Al Biondo di Palermo applausi per Mozart, il sogno di un Clown

Al Biondo di Palermo applausi per Mozart, il sogno di un Clown

giovanni francio

Al Biondo di Palermo applausi per Mozart, il sogno di un Clown

Tag:

martedì 27 Marzo 2018 - 16:22

Lo spirito di Mozart rivive grazie all’istrionico Cederna

“E quando il 6 dicembre 1791 l’esile e logoro corpo fu calato in una misera fossa nessuno intuì che venivano portati alla tomba i resti mortali di uno spirito indicibilmente grande, regalo immeritato per l’umanità, nel quale la natura ha prodotto un eccezionale, forse irripetibile, ad ogni modo mai più ripetuto, capolavoro.” Con queste parole, sempre commoventi per me ogni volta che le rileggo, Wolfgang Hildesheimer conclude la sua celebre biografia di Wolfgang Amadeus Mozart, una delle più complete ed interessanti.

Alla Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo dal 23 marzo all’8 aprile, l’attore Giuseppe Cederna, autore dello spettacolo, si è basato su questa biografia per inscenare un impegnativo monologo della durata di un’ora e venti sulla breve e misteriosa vita e sulla personalità di Mozart, accompagnato dalle note del grande musicista austriaco eseguite al forte piano dal pianista Sandro D’Onofrio, in costume d’epoca e parrucchino. Non è facile raccontare la vita di un simile genio, che incarna in sé l’essenza stessa della musica; un aneddoto narra che Rossini, avendogli chiesto chi fosse il più grande musicista, rispose senza esitazioni “Beethoven”, ma all’obiezione “e Mozart?” disse “ma Mozart è la musica”. Un attore, saltimbanco e mimo per le piazze di Roma, ove cerca di attirare a sé il cerchio magico, cioè il pubblico che gli si assiepa attorno per assistere alla sua performance, viene chiamato a recitare la piece “Mozart e Salieri”, e per riuscire ad entrare nel difficile ed enigmatico personaggio bussa alle porte del grande biografo, che lo introdurrà nella vita di Mozart, alla scoperta del grande genio, chiave per riscoprire anche se stesso. Inizia così il racconto della vita del compositore salisburghese: la sua prima composizione, il minuetto K 1, composto da Mozart per cembalo all’età di cinque anni; i continui viaggi in carrozza sin da bambino, fatto esibire dal padre per tutte le corti d’Europa; il viaggio a Parigi con la madre, il grande dolore per la sua perdita proprio a Parigi, ma anche nel contempo la sua conquistata libertà (lontano dalla schiavitù imposta dall’arcivescovo di Salisburgo), primo musicista della storia libero ed emancipato, conquista che pagò a caro prezzo. Cederna si sofferma sugli aspetti più istrionici e incredibilmente infantili della personalità di Mozart, emergenti dall’epistolario con la moglie Costanza o, prima ancora, con la cuginetta Basle – con la quale si intuisce che ebbe un rapporto amoroso – lettere zeppe di frasi volgari e spesso ridicole. Come possa l’autore del Don Giovanni, del Requiem, dei più bei concerti per piano e orchestra mai scritti, del Flauto Magico (si potrebbe continuare all’infinito) aver scritto tali scempiaggini e oscenità, è un mistero che, nonostante fiumi di inchiostro siano stati versati sull’argomento, non è destinato a trovare una risposta definitiva. Si sono scomodati anche gli psicologi, che videro in questi comportamenti birichini e scanzonati una reazione a quella mancata infanzia, negatagli dalla severità del padre, che sfruttò la sua arte per esibirlo, quasi come una scimmia ammaestrata, in tutta l’Europa, ma soprattutto dal suo stesso genio troppo precoce. È certo che anche la madre era solita fare uso nella corrispondenza di frasi volgari per cui era sicuramente presente una componente imitativa. In realtà, mutuando dal titolo “L’enigma della vita” che Corrado Augias diede ad un dvd su Mozart da lui curato nell’ambito di una raccolta dedicata ai musicisti, la sua vita resta un “enigma”, e ciò forse rende ancora più affascinante il suo irripetibile genio musicale. Mentre Cederna, istrione e dalle molteplici sfaccettature, racconta in maniera coinvolgente gli enigmatici aspetti mozartiani – oltre quelli sconci e infantili, altri più mesti, legati soprattutto alle cattive condizioni economiche che lo tormenteranno per tutta la vita – il forte piano accompagna la recita con frammenti di musica tratti per lo più da numerose sonate per pianoforte, fantasie, rondò, variazioni, ma anche brani d’opera, trascritti dalle Nozze di Figaro, il Don Giovanni ed il Flauto magico. Molto bravo il pianista D’Onofrio a passare da un brano all’altro, esibendo quel tocco nitido e cristallino necessario per l’esecuzione di Mozart al piano. L’attore/autore sottolinea il significato della tonalità minore, abbastanza rara in Mozart, ed ecco il pianista intonare il commovente ed introspettivo andante dal “Concerto per piano e orchestra K 271”, quale contrasto rispetto agli sberleffi e le battute sconce del suo epistolario! Le note della “Fantasia in do minore” commentano il timore reverenziale di Mozart per il padre, altre sonate momenti più leggeri e goliardici della vita dell’artista. Non manca il disprezzo manifestato per la superficiale Parigi, per la superba Vienna, ed il riconoscimento per l’amata Praga, unica città che seppe comprendere il genio del grande musicista. Il “Rondò K 485” accompagna i ricordi di Mozart di come fosse abile nella scherma, come fosse bravo a danzare, a giocare a biliardo, come frequentasse la società, “mi vedete danzare?…”, un momento apparentemente frivolo, fino a quando… ”mi vedete suonare il piano?”

Quando Mozart suonava dicono che la sua espressione del volto cambiasse completamente. Ecco che le parole tacciono, cedono il posto alla musica, l’attore Mozart si siede, ed il Rondo k485, leggero, alato, ma con momenti di tenera malinconia resi dalle modulazioni tonali da maggiore a minore, è eseguito, unico brano, fino alla fine. L’enigma della vita forse neanche stavolta si è svelato, tranne che per trarre la stessa conclusione di Rossini: “Mozart è la musica”.

Giovanni Franciò

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007