“Esterniscespiriani”, la via crucis laica di Alfonso Santagata

“Esterniscespiriani”, la via crucis laica di Alfonso Santagata

Domenico Colosi

“Esterniscespiriani”, la via crucis laica di Alfonso Santagata

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giovedì 08 Ottobre 2015 - 07:02

Nella suggestiva cornice della Badiazza la Compagnia Katzenmacher mette in scena un libero riadattamento delle opere di William Shakespeare tra rimandi, citazioni, cortocircuiti ed ironici nonsense

Vestito rosso e tacchi alti, Ofelia farfuglia parole d’amore al microfono. Lavori in corso in un cimitero di campagna. Fuori, nella notte stellata, Riccardo III dichiara il proprio amore a Lady Anna di Lancaster di fronte al catafalco del marito Edoardo. Calibano, cuore d’emigrante, sogna di ricongiungersi alla madre lontana. Desdmona canta “Quanto t’ho amata” di Roberto Benigni. Amleto riceve in regalo una banana mentre aiuta un becchino a completare il proprio lavoro.

Esplorazione e disgregazione dell’opera del Bardo dell’Avon, “Esterni scespiriani” è un percorso dadaista tra citazioni, cortocircuiti, libere associazioni e ironici nonsense poggiati sulla potente struttura dei versi immortali del poeta inglese. Alfonso Santagata della Compagnia Katzenmacher imbastisce un lavoro che si allontana dalle insidie dell’omaggio per avventurarsi nei meandri dell’improvvisazione controllata, del rapporto empatico con un pubblico posto al centro della scena, fedelmente attratto dallo sviluppo delle stazioni di una laica via crucis. Teatro che nasce dai luoghi per accrescere in suggestione e magnetismo: quello di Santagata è un atto di ribellione nei confronti dell’inutile deja-vu che approda alla ridefinizione continua dei confini tra approfondimento e sperimentazione. Un cimitero ricostruito nella chiesa medievale di Santa Maria della Valle (meglio nota come la Badiazza), silenzi e apparizioni, il buio come manto in cui far maturare il lampo della parola (urlata, cantata, sussurrata), latrati di cani in lontananza: è l’atmosfera ad impreziosire l’opera per fornirle scrittura e movente in un costante gioco di rimandi tra antico e moderno, finzione scenica e “semplice” avanguardia.

Accompagnati dal ritmo di una musica evocativa, gli spettatori seguono gli attori in scena nei loro spostamenti convulsi ed imprevedibili. Da sottolineare la prova delle giovanissime Cristiana Ioli (Ofelia) ed Adriana Mangano (Desdemona) accanto ad attori affermati come il maestoso Giovanni Boncoddo (Otello), Antonio Alveario (Iago) e Monia Alfieri (Lady Anna di Lancaster). Lo spettacolo, sviluppato in collaborazione con l’EAR Teatro di Messina, andrà in scena alla Badiazza anche stasera per l’ultima replica in programma.

Domenico Colosi

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