“L’altra città” solidale con gli orchestrali: “Serve un progetto di rilancio del Teatro”

“L’altra città” solidale con gli orchestrali: “Serve un progetto di rilancio del Teatro”

“L’altra città” solidale con gli orchestrali: “Serve un progetto di rilancio del Teatro”

Tag:

martedì 26 Marzo 2013 - 09:20

A parere del Coordinamento occorrerebbe sin d’ora, immaginare e lavorare, concretamente, a una ipotesi di management culturale di largo respiro che veda il Teatro peloritano inserito attivamente in una rete a scala regionale, che miri alla definizione di una offerta culturale diversificata nell’arco dell’anno, complementare ed integrata anche con altri generi artistici

Il Coordinamento de “L’altra città”, con tutte le associazioni e i movimenti ad essa aderenti, intende esprimere sentita vicinanza agli orchestrali e a tutti i dipendenti del Teatro Vittorio Emanuele, partecipando dello stato di precarietà ed estremo disagio al quale, ormai da troppo tempo, sono costretti, nonostante rappresentino una realtà importante nel panorama culturale.

“L’Istituzione teatrale – scrive il Coordinameno – non può essere infatti considerata come realtà secondaria della vita della città così come, l’auspicato rilancio dell’economia cittadina non può prescindere dalle opportunità legate all’offerta culturale presente sul territorio. Tuttavia, se la Regione deve fare la sua parte, garantendo quei finanziamenti necessari ad un mantenimento dignitoso dell’Istituzione e delle sue attività, è pur vero che in un periodo di scarsità di risorse, non si può pensare a un solido e duraturo progetto di rilancio del Teatro, facendo riferimento solo a finanziamenti ordinari e pubblici”.

A parere del Coordinamento e del suo presidente, Caterina Sartori, occorrerebbe pertanto, sin d’ora, immaginare e lavorare, concretamente, a una ipotesi di management culturale di largo respiro che veda il Teatro peloritano inserito attivamente in una rete a scala regionale, che miri alla definizione di una offerta culturale diversificata nell’arco dell’anno, complementare ed integrata anche con altri generi artistici: “E’ necessario che tali questioni, che vedono coniugate vertenze occupazionali ed emergenze culturali di lungo periodo, – conclude “L’altra città” – vengano affrontate attraverso programmi che guardino oltre la contingenza e che nascano da un serio confronto tra tutte le parti coinvolte, anche guardando ad esperienze di altri Paesi. La città di Messina deve poter scommettere sulle istituzioni culturali cittadine, per rilanciare la propria immagine in ambito internazionale e la sua economia, e avrebbe dovuto farlo da tempo. Il suo principale Teatro, come il Museo Regionale, ed altre importanti realtà, sono preziose risorse che la politica e le istituzioni cittadine dovrebbero essere in grado di valorizzare, con il coinvolgimento sinergico di tutte le forze culturali, scientifiche, sociali, imprenditoriali, della città, il che significa anche apertura ad investimenti privati, progetti innovativi, marketing culturale, pacchetti turistici. Ciò naturalmente in coerenza con l’immagine di una Messina capitale di cultura e scalo crocieristico di primo piano nel panorama internazionale”.

Un commento

  1. Ma fatelo funzionare ogni giorno questro teatro, non solo con musca cosi detta impegnata, ma con riviste divertenti, con commedie, con cantanti di musica leggera, sono siciro che il messinese non abbandonerebbe il sup teatro.
    Ancora una volta rischiamo di perdere un’altra eccellenza di questra citta abbandonata a se stessa. Auguri lottateeeeeeeeeeeeeee.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007