Rosa Gazzara Siciliano, viaggio nella poesia e nell’identità di un popolo

Rosa Gazzara Siciliano, viaggio nella poesia e nell’identità di un popolo

Tosi Siragusa

Rosa Gazzara Siciliano, viaggio nella poesia e nell’identità di un popolo

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lunedì 02 Ottobre 2017 - 09:20

Rosa Gazzara Siciliano mediatrice fra la civiltà classica ed il presente storico artistico siciliano

Il 22 settembre, presso il teatro cittadino – per l’occasione davvero gremito – si è svolta una interessante manifestazione (sotto l’egida dell’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e dell’omologo Dipartimento) curata con amorevole precisione dalla Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina, con il contributo, e non solo logistico, del Vittorio Emanuele.

E quel Viaggio nella poesia e nell’identità siciliana, così attentamente programmato, si è inserito nel solco di una consolidata tradizione messinese di traduzione di classici nel locale idioma, che, ove riguardi prodotti d’eccellenza, può assurgere a rango di “lingua” siciliana: un illustre capostipite può considerarsi l’esimio Tommaso Cannizzaro che nel 1904 fece stampare un primo esemplare in tal senso della Divina Commedia. L’ideazione dell’evento culturale ha preso le mosse dalla volontà di operare il giusto tributo all’opera prolifica e proficua svolta per tanti anni da Rosa Gazzara Siciliano, illustre concittadina, che ha dato una volta in più prova di una personalità forte e originale, oltre che di valente esperienza sul campo, quale mediatrice, cioè, fra la civiltà classica, quella degli illustri antenati greci e latini, e il presente storico – artistico siciliano. La Gazzara pare avere intessuto un ricco dialogo con i famosi cantori dei poemi per così dire “tradotti”, e ogni terminologia utilizzata sembra esser stata soppesata fino a coglierne la giusta sintonia; traspare in ogni caso – e ne costituisce l’anima – il suo essere avvezza all’espressione lirica, sovente misurata, ma più spesso contrassegnata da libere interpretazioni che nascono sicuramente dal trasporto della poetessa. La dottoressa Maria Teresa Rodriquez,che era stata coadiuvata nella preparazione della manifestazione dal personale dirigente dell’istituto, ha ben introdotto la serata, evidenziandone la ratio perfettamente coniugata con l’essenza dei compiti della Biblioteca regionale messinese con il suo porsi a baluardo nella veicolazione del proprio patrimonio identitario sapientemente raccolto e custodito e che da ultimo, grazie ad una opportuna operazione di incremento della visibilità e lo svolgimento di manifestazioni sempre più coinvolgenti ha moltiplicato i tesseramenti. La serata si è dispiegata con gran naturalezza (quasi quale piacevole chiacchiera fra amici) derivante anche dall’esser i soggetti coinvolti seduti ad un tavolino da bar, ma tale estemporaneità è stata solo l’esito di una accurata preparazione. Patrizia Danzè, docente e giornalista, ha come sempre egregiamente svolto attività di coordinamento, presentando e rendendo così più comprensibile con la consueta maestria le parti dei Canti prescelti, tratti da Odissea –“ Nausica”, e” Ulisse e Penelope” – Eneide –“ Maledizione di Didone” – e Divina Commedia – “Paolo e Francesca”, “Ugolino”,” Ulisse”,” Sordello”. L’artista catanese Pippo Pattavina ha poi offerto volta per volta al pubblico una magistrale resa di ogni testo tradotto, strappando convinti e prolungati applausi e riuscendo a rendere molto bene l’idioma messinese. Grande interprete, quest’ultimo, con debutto nell’attività artistica radiofonica e ripetutamente diretto in teatro e per il grande schermo da registi di gran calibro; non si possono sottacere poi le Sue apparizioni, sempre riuscite, in sceneggiati televisivi.

L’esibizione di Unavantaluna, eccellente compagnia di musica siciliana, formatasi a Roma nel 2004 e composta da quattro ardenti musicisti con comune inclinazione per le arti e le tradizioni popolari siciliane, con all’attivo incisioni di dischi e partecipazioni a concerti e festival musicali in Italia e all’estero e a esibizioni in programmi radiofonici e televisivi, ci ha deliziato con il canto in lingua siciliana, accompagnato da zampogna a paro,marranzano, tamburi a cornice, liuto, friscaletto siciliano e chitarra acustica. L’esecuzione dei brani ha preceduto ciascuna lettura dei testi tradotti, ed in particolare abbiamo ascoltato: “Isuli”, brano originale, i brani tradizionali “Vitti Na Crozza” e “Mi votu e mi rivotu”, e il brano originale “Toina Tanna” e ha espresso grande capacità di sintonia con le tematiche trattate, contribuendo alla loro migliore godibilità. In conclusione, la bella manifestazione ha appassionato facendo nel contempo riflettere e la sagacia della Danzè, la professionalità di Pattavina e l’esilarante finale consegnato alle sincere confessioni al suo pubblico della vulcanica autrice (che ha prima personalmente regalato una sua appassionata lettura dantesca con Preghiera alla vergine) unitamente al misurato e corretto intervento, anche per i saluti in chiusura, della dott.ssa Rodriquez, sono risultati elementi tutti ben orchestrati.

Tosi Siragusa

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