La Piana commenta le dimissioni di Benedetto XVI: "Un gesto saggio"

La Piana commenta le dimissioni di Benedetto XVI: “Un gesto saggio”

Eleonora Corace

La Piana commenta le dimissioni di Benedetto XVI: “Un gesto saggio”

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mercoledì 20 Febbraio 2013 - 20:01

La decisione del Papa ha disorientato fedeli e non, ma l'arcivescovo La Piana contestualizza il gesto nel periodo storico attuale in cui la Chiesa è chiamata quotidianamente a rispondere a sfide ed oltrepassare ostacoli

“Dispiaciuti, sofferenti, ma sereni e fiduciosi”. Così Monsignor Calogero La Piana commenta le annunciate dimissioni di Papa Benedetto XVI che saranno definitivamente ufficializzate il 28 febbraio. Il primo pensiero dell’Arcivescovo è rivolto ai fedeli: “Anche io sono confuso e alle volte sconcertato, per una decisione che siamo però tenuti a rispettarla perché è frutto della scelta di un uomo saggio” ha commentato La Piana, rivolgendo poi parole di stima e affetto per il Papa dimissionario: “La sofferenza è tanta per l’affetto e il bene che vogliamo a questo Papa. La gratitudine immensa per quello che ci ha dato con il suo ricco magistero”. La notizia della volontà di Papa Ratzinger di abdicare al ruolo di Pietro è scoppiata come un fulmine al ciel sereno nel mondo cattolico e non. Seppur prevista dal diritto canonico, una cosa del genere non avveniva da oltre seicento anni. Da quel Papa Celestino V che per il suo rifiuto subì la condanna nel girone degli Ignavi da parte di Dante Alighieri. Ma Dante, si sa, era avverso al Papato e la situazione era molto diversa. Altra epoca, altra storia. Ratzinger lascia dopo sette anni di pontificato. Un periodo, è il caso di dire, breve ma intenso, in un tempo in cui la Chiesa è chiamata ad affrontate grandi sfide ed a superare enormi difficoltà. A contestualizzare la decisione di Benedetto XVI nell’attuale periodo storico è lo stesso Arcivescovo La Piana: “In un tempo in cui tutto scorre vertiginosamente, in un periodo storico in cui la chiesa è chiamata a confrontarsi con realtà e situazioni sempre nuove, la scelta di questo papa è saggia. Benedetto XVI ha giustificato la sua decisione con la frase “per il bene della Chiesa”.
Un papa privo di forze, infatti, non può assolutamente affrontare le sfide poste dal mondo contemporaneo. Prima la chiesa era monolitica e la società statica. Se un Papa stava male poteva ritirarsi anche per dieci anni senza che questo facesse molta differenza, perché era come se le cose andassero avanti per inerzia. Oggi non è più così. Al contrario…”. Un gesto di grande umiltà, quello del Papa Tedesco, dettato più dalla coerenza che dalla debolezza. Ci vuole una grande forza d’animo, del resto, anche nell’accettare i propri limiti. Una scelta a passo con i tempi, si potrebbe dire, che innegabilmente segna una svolta storica all’interno della Chiesa. Come afferma lo stesso La Piana: “Questa decisione imprime una svolta nel modo di pensare il servizio Pietrino all’interno di tutta la comunità cristiana”.Nel frattempo La Piana ha presentato la decima edizione di “Fede, Arte e Musica”, un calendario di dieci concerti e letture previsto, come ogni anno ormai, per il periodo della Quaresima. Il primo appuntamento si terrà sabato 23 febbraio e sarà dedicato all’Opera Omnia per Organo di Mendelsshon. Dopo il ritiro di Joseph Ratzinger, è previsto un nuovo conclave e quindi un nuovo Papa entro le celebrazioni della Pasqua. Già fioccano i commenti e le indiscrezioni sui possibili papabili. Molto forte sembra essere la corrente che spinge per un Papa Sud Americano, o più in generale la linea “terzomondista”, che auspica un Papa latino americano o di colore. Monsignor La Piana sorride dei pronostici. “Riconosco che la chiesa latina americana racchiude la presenza più numerosa dei Cristiani Cattolici. Da uomo di fede, però, ho imparato a non prevedere niente, fidandomi e affidandomi solo al volere dello Spirito Santo…”

2 commenti

  1. Rispetto per la rinuncia all’ufficio…
    ma la figura del predecessore insegna che la croce non può essere un peso ma un dono..i cristiani seguono Cristo sapendo che la sofferenza e’ parte del disegno divino e che il martire e’ testimone in terra della forza della fede. Non giudico ma osservo e spero in una chiesa francescana povera di ricchezze materiali con meno teologi coltissimi e titolati ma piena di tutto il resto piena di carità’ e pura di spirito che sia di esempio. La vacanza della sede prevede nella universi dominici gregis non a caso un periodo di rilessione per la morte del pontefice ( morte) e poi la nuova elezione ( rinascita ) . Il simbolismo che è del rituale e’ evidente oggi invece discutiamo su cosa farà il rinunziante e come riunire il conclave ( occorrerà un motu proprio ) ….il papa rinunziante non può essere interpretato nel suo volere molti tenteranno di farlo ma dimenticano che egli e’ per diritto infallibile. Considerata la coraggiosa scelta di Benedetto XVI sarebbe l’ora di pensare di cercare anche fuori dal collegio dei cardinali elettori ( per maggior parte anziani ) il nuovo pontefice….lo prevede la costituzione Un.Do.Gregis . Anche un sacerdote può diventare Papa.

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  2. Avete appena letto la versione ufficiale e caramellata delle dimissioni del Santissimo Padre.
    Per avere quella vera, ufficiosa, che lo fa grande e onesto qual’è, vi consiglio di leggere la pag.17 della Repubblica di oggi.
    Non è un caso che siano avvenute durante le elezioni politiche. E’ il suo modo di aiutarci. Sta a noi comprendere cosa ordinano il VI° e il VII°Ccomandamento.
    La Chiesa sembrerebbe esserselo scordato.

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