Consuntivo 2013 e Piano di riequilibrio, a Palazzo Zanca regna il caos. Il Consiglio si spacca

Consuntivo 2013 e Piano di riequilibrio, a Palazzo Zanca regna il caos. Il Consiglio si spacca

Danila La Torre

Consuntivo 2013 e Piano di riequilibrio, a Palazzo Zanca regna il caos. Il Consiglio si spacca

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giovedì 28 Agosto 2014 - 22:01

La confusione è totale sulla tempistica con cui votare la manovra finanziaria decennale ed il rendiconto. A fare un po` di chiarezza è la deliberazione n. 22 della Corte dei Conti Sezione Autonomie. La giunta è pronta ad emendare il consuntivo, apportando i correttivi richiesti dai revisori dei conti ma i consiglieri comunali devono risolvere anche un "rebus" di tipo politico. INTANTO SUL PIANO DI RIEQUILIBRIO E'ARRIVATO IL PARERE FAVOREVOLE DEI REVISORI DEI CONTI

Sono giorni caldissimi e frenetici al Comune di Messina. La scadenza imminente dei termini per l'approvazione del Piano di riequilibrio (mercoledì 3 settembre) ed il caos generato dalla bocciatura da parte dei revisori dei conti del bilancio consuntivo 2013 hanno fatto alzare le temperature in quel di quel di palazzo Zanca ed esagitato gli animi. La confusione è totale, anche sulla tempistica con cui votare la manovra finanziaria decennale ed il rendiconto. Per qualche consigliere comunale bisogna necessariamente dare priorità al consuntivo, sia perché i termini di approvazione sono abbondantemente scaduti – l'Aula avrebbe dovuto esitarlo entro lo scorso 30 giugno – sia perché il consuntivo è atto propedeutico al documento di risanamento. Secondo altri consiglieri, ma soprattutto secondo l`amministrazione Accorinti, si può invece dare tranquillamente la precedenza al Piano di Riequilibrio, che coprendo il periodo temporale 2013-2022, prende a riferimento il bilancio consuntivo 2012 ed il bilancio previsionale 2013, già approvati dall`Aula.

A fare un po` di chiarezza è la deliberazione n. 22 del 13 settembre 2013 della Corte dei Conti Sezione Autonomie, la quale spiega che non c`è un obbligo di legge preciso per cui il Piano debba essere approvato prima dei bilanci dell`esercizio in corso, ma dice anche che la circostanza contraria verrà valutata come elemento oggettivo di «perplessità». La Corte dei Conti avrà un ruolo fondamentale nella valutazione della manovra con cui l'ente intende risanare le proprie casse nei prossimi nove anni e siccome la magistratura contabile nei confronti del Comune di Messina nutre numerose remore, messe nero su bianco tante volte in questi anni, forse sarebbe meglio non "indispettirla" con una inadempimento che volendo potrebbe essere evitato.

Il Consiglio comunale tornerà a riunirsi lunedì sera ed il consuntivo potrebbe fare capolino in occasione della seduta convocata alle 19 con il preventivo passaggio "mordi e fuggi" in commissione Bilancio. Tra martedì e mercoledì si potrebbe discutere e votare il piano di riequilibrio. Dopotutto, al Comune di Messina, è ormai prassi consolidata votare gli atti più importanti in piena zona Cesarini.

Il dilemma che attanaglia i consiglieri comunali è però di tipo politico. Molti esponenti del Civico Consesso si dicono orientati a votare positivamente il Piano di riequilibrio ma molto dubbiosi sul consuntivo 2013, alla luce del parere negativo dei revisori e soprattutto alla luce dell`inchiesta sui bilanci comunali del passato, che ha fatto tremare il Palazzo e coinvolto pure consiglieri ed ex assessori, alcuni dei quali attualmente siedono in Consiglio comunale. Sebbene si tratti di due documenti di natura completamente diversa, i consiglieri dei vari partiti si interrogano su come giustificare politicamente la scelta di accordare fiducia all`amministrazione sulla manovra finanziaria, bocciando invece il rendiconto che questa Giunta ha redatto, approvato e presentato con toni trionfalistici . Non bisogna poi sottovalutare un altro aspetto e cioè che il bilancio consuntivo 2012 su cui si regge il Piano di riequilibrio targato Signorino- Le Donne è quello "stroncato" dalla Corte dei Conti, che – come si ricorderà – per le incongruenze ed irregolarità riscontrate in quel documento contabile ha chiuso i rubinetti di Palazzo Zanca, obbligando l'ente a sostenere solo spese indifferibili ed espressamente previste dalla legge.

La situazione è, dunque, molto complicata e in pochissimo tempo bisogna trovare una strada da percorrere, per scongiurare il dissesto e, nel caso dei consiglieri, per non rischiare di andarsene a casa. Anche per questo una fetta del Consiglio comunale ha deciso di dialogare con l`amministrazione e studiare insieme a lei e mosse per non ritrovarsi senza il piano di riequilibrio e senza la speranza di poter aderire al salva-comuni ed usufruire del Fondo di Rotazione.

Nelle scorse ore si è già tenuto un "summit" tra il vicesindaco Signorino, i revisori dei conti del Comune, i componenti dell`Ufficio di presidenza della Commissione Bilancio (Nicola Cucinotta, Pippo Trischitta, Carlo Abbate) ed il vice-presidente del Consiglio comunale Nino Interdonato.

Durante l'incontro, che si è tenuto nella stanza della vice-presidenza, è stato deciso che il bilancio consuntivo 2013 approderà in Commissione ed in Consiglio comunale con tanto di emendamenti firmati direttamente dall`amministrazione comunale. Le 13 criticità riscontrate nel rendiconto dal Collegio dei revisori dei Conti obbligano infatti la giunta di Palazzo Zanca ad apportare i correttivi sollecitati dall’Organo di revisione e poiché non ci sono i tempi tecnici per ritirare e ripresentare la delibera di giunta si è optato per questa soluzione.

L'inusuale collaborazione tra l`amministrazione – a cui spetta il compito di correggere il bilancio secondo le indicazioni dei revisori – ed alcuni consiglieri – che nessuna diretta competenza hanno in merito – ha già fatto storcere il naso a qualche collega, che mal sopporta l`idea che la Giunta vada a chiedere "aiuto" al Consiglio solo quando si trova con le spalle al muro.

AGGIORNAMENTO ORE 14:SUL PIANO DI RIEQUILIBRIO E'ARRIVATO IL PARERE FAVOREVOLE DEI REVISORI DEI CONTI

Danila La Torre

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18 commenti

  1. quando si tratta di salvare le sedie e per non andarsene a casa, vanno tutti d’amore e d’accordo. Copione già visto e rivisto ! Quindi non c’e’ nessuna differenza dall’alto o dal basso…su tutti i stissi da 50 anni !!!

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  2. quando si tratta di salvare le sedie e per non andarsene a casa, vanno tutti d’amore e d’accordo. Copione già visto e rivisto ! Quindi non c’e’ nessuna differenza dall’alto o dal basso…su tutti i stissi da 50 anni !!!

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  3. invelatosempre 30 Agosto 2014 08:10

    È un grande dilemma, quello che attraversa in questi giorni come sempre in questo periodo, l’animo generoso ed operoso dei nostri stimati consiglieri comunali. È meglio uno stipendio sicuro o il rischio della galera? Perché si, miei cari cittadini, qui il punto è che tutti tengono famiglia e, ben pochi, uno stipendio alternativo all’emolumento. Del bene della città, delle tasse che paghiamo, dei servizi percepiti non interessa un fico secco a nessuno.
    E, una domanda mi gira e rigira: Me che interesse ha questa Giunta Accorintiana a prendersi in carico i machiavellici bilanci delle Amministrazioni precedenti? Quei bilanci che Accorinti ha ,negli anni passati, sempre con sprezzante giudizio disapprovato? Dal Sindaco non una parola a proposito.
    Pensate, ciliegina su una torta sfatta, che l’illuminato Assessore alla Cultura ha dichiarato TESTUALMENTE, durante l’ultima apertura del Forte di San Salvatore, che la colpa del Disavanzo è della Corte dei Conti!!! Ma cos’è? Masochismo? Autolesionismo? Semplice ignoranza? O quel barattolino della marmellata fa gola a tutti?
    Che bello leccarsi le dita, sapendo che mamma guarda altrove… Vero?

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  4. invelatosempre 30 Agosto 2014 08:10

    È un grande dilemma, quello che attraversa in questi giorni come sempre in questo periodo, l’animo generoso ed operoso dei nostri stimati consiglieri comunali. È meglio uno stipendio sicuro o il rischio della galera? Perché si, miei cari cittadini, qui il punto è che tutti tengono famiglia e, ben pochi, uno stipendio alternativo all’emolumento. Del bene della città, delle tasse che paghiamo, dei servizi percepiti non interessa un fico secco a nessuno.
    E, una domanda mi gira e rigira: Me che interesse ha questa Giunta Accorintiana a prendersi in carico i machiavellici bilanci delle Amministrazioni precedenti? Quei bilanci che Accorinti ha ,negli anni passati, sempre con sprezzante giudizio disapprovato? Dal Sindaco non una parola a proposito.
    Pensate, ciliegina su una torta sfatta, che l’illuminato Assessore alla Cultura ha dichiarato TESTUALMENTE, durante l’ultima apertura del Forte di San Salvatore, che la colpa del Disavanzo è della Corte dei Conti!!! Ma cos’è? Masochismo? Autolesionismo? Semplice ignoranza? O quel barattolino della marmellata fa gola a tutti?
    Che bello leccarsi le dita, sapendo che mamma guarda altrove… Vero?

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  5. Carissima Danila LA TORRE, come al solito il tuo è un articolo a carattere generale ben fatto, figuriamoci quando scriverai sul merito del PIANO DI RIEQULIBRIO 2013-2022. A questo proposito permettimi di dimostrare, ancora una volta, che TempoStretto sia da considerare a pieno titolo anche un giornale online economico, e che giornale economico, citiamo non solo le fonti ma forniamo i documenti, in questo caso il link della deliberazione originale della Giunta Comunale, la 617 del 13 agosto 2014. Invito i lettori a leggerlo nelle parti che riterrano più interessanti, a mariedit è piaciuta la riflessione sui presupposti e sulle ricadute organizzative del piano del segretario generale e direttore generale, il messinese Antonio LE DONNE, a cui lo stesso ha dato un nome molto significativo, IL PIANO DI EQUILIBRIO: DA MINACCIA A OPPORTUNITA’. http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2014/Docs19864/617.pdf.

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  6. Carissima Danila LA TORRE, come al solito il tuo è un articolo a carattere generale ben fatto, figuriamoci quando scriverai sul merito del PIANO DI RIEQULIBRIO 2013-2022. A questo proposito permettimi di dimostrare, ancora una volta, che TempoStretto sia da considerare a pieno titolo anche un giornale online economico, e che giornale economico, citiamo non solo le fonti ma forniamo i documenti, in questo caso il link della deliberazione originale della Giunta Comunale, la 617 del 13 agosto 2014. Invito i lettori a leggerlo nelle parti che riterrano più interessanti, a mariedit è piaciuta la riflessione sui presupposti e sulle ricadute organizzative del piano del segretario generale e direttore generale, il messinese Antonio LE DONNE, a cui lo stesso ha dato un nome molto significativo, IL PIANO DI EQUILIBRIO: DA MINACCIA A OPPORTUNITA’. http://www.comune.messina.it/repository/archivio-atti/allegati/2014/Docs19864/617.pdf.

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  7. Cosa ci si poteva mai aspettare? Se la legge ritiene – stupidamente – che il consiglio comunale deciderà per il bene (del) comune, è chiaro che la realtà arriverà sempre a smentire i bei propositi.

    La dichiarazione di dissesto dovrebbe essere presa solo ed esclusivamente da un soggetto terzo, proprio per evitare queste pagliacciate che, puntualmente ad ogni elezione, vengono rimosse dalla memoria dei bravi cittadini votanti.

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  8. Cosa ci si poteva mai aspettare? Se la legge ritiene – stupidamente – che il consiglio comunale deciderà per il bene (del) comune, è chiaro che la realtà arriverà sempre a smentire i bei propositi.

    La dichiarazione di dissesto dovrebbe essere presa solo ed esclusivamente da un soggetto terzo, proprio per evitare queste pagliacciate che, puntualmente ad ogni elezione, vengono rimosse dalla memoria dei bravi cittadini votanti.

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  9. DAL PIANO DI RIEQUILIBRIO.” La nuova amministrazione ha ritenuto di revisionare l’intera struttura del piano,sul fronte sia degli impieghi che delle risorse.In relazione a quest’ultima parte si è scelto di adottare una strategia fondata sull’individuazione non già di fonti alternative di provviggione finanziaria di elevato valore,quanto piuttosto di interventi interni alla gestione dell’Ente e delle società partecipate,condivisi con i dirigenti,i funzionari ed i dipendenti;ciò al fine di ridurre la “sensibilità” del piano rispetto all’eventuale mancato raggiungimento di talune linee strategiche,calmierando il rischio complessivo dello strumento pianificatorio.Le azioni individuate, maturate nel corso di ripetute conferenze dei servizi dei dirigenti e di molteplici incontri con i Dipartimenti interessati,sono sostenute da relazioni dei Dipartimenti e dei dirigenti che assumono la responsabilità delle stesse.Tale metodologia partecipativa ha comportato un importante effetto di sensibilizzazione e responsabilizzazione dell’intera macchina amministrativa verso una importante strategia di riequilibrio strutturale dell’Ente.” Cara Danila LA TORRE il periodo virgolettato,a mio avviso,è la novità più importante,per la prima volta si intravede quella sana separazione,rectius direbbero i romani,cioè distinzione tra le funzioni di INDIRIZZO POLITICO del sindaco e giunta,e poi del consiglio comunale,e quelle di GESTIONE in capo ai dirigenti.Le cifre del piano sono dei dirigenti,mentre le scelte politiche di RENATO sindaco,in particolare come finanziare il piano.Dopo questa premessa e dopo la lettura del documento,sapremo a chi fare le domande giuste,evitando speculazioni politiche inutili per le sorti di Messina.

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  10. DAL PIANO DI RIEQUILIBRIO.” La nuova amministrazione ha ritenuto di revisionare l’intera struttura del piano,sul fronte sia degli impieghi che delle risorse.In relazione a quest’ultima parte si è scelto di adottare una strategia fondata sull’individuazione non già di fonti alternative di provviggione finanziaria di elevato valore,quanto piuttosto di interventi interni alla gestione dell’Ente e delle società partecipate,condivisi con i dirigenti,i funzionari ed i dipendenti;ciò al fine di ridurre la “sensibilità” del piano rispetto all’eventuale mancato raggiungimento di talune linee strategiche,calmierando il rischio complessivo dello strumento pianificatorio.Le azioni individuate, maturate nel corso di ripetute conferenze dei servizi dei dirigenti e di molteplici incontri con i Dipartimenti interessati,sono sostenute da relazioni dei Dipartimenti e dei dirigenti che assumono la responsabilità delle stesse.Tale metodologia partecipativa ha comportato un importante effetto di sensibilizzazione e responsabilizzazione dell’intera macchina amministrativa verso una importante strategia di riequilibrio strutturale dell’Ente.” Cara Danila LA TORRE il periodo virgolettato,a mio avviso,è la novità più importante,per la prima volta si intravede quella sana separazione,rectius direbbero i romani,cioè distinzione tra le funzioni di INDIRIZZO POLITICO del sindaco e giunta,e poi del consiglio comunale,e quelle di GESTIONE in capo ai dirigenti.Le cifre del piano sono dei dirigenti,mentre le scelte politiche di RENATO sindaco,in particolare come finanziare il piano.Dopo questa premessa e dopo la lettura del documento,sapremo a chi fare le domande giuste,evitando speculazioni politiche inutili per le sorti di Messina.

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  11. Il DECENNIO 2013-2022 per risanare il DECENNIO 2003-2012. Chi c’era alla guida sgangherata di Messina nel decennio da risanare, parlo dei sindaci e dei loro assessori al bilancio. (Turi LEONARDI e Pino CARDILE) (Peppino BUZZANCA e Orazio MILORO) (il commissario straordinario Bruno SBORDONE) (Francantonio GENOVESE e Mario CENTORRINO) (il commissario straordinario Gaspare SINATRA) (Peppino BUZZANCA e Orazio MILORO). Si sono alternati tutti gli schieramenti politici, CENTRO, CENTROSINISTRA, CENTRODESTRA, e BUROCRATI senza fama e senza lode. DEFENDIT NUMERUS, nei numeri è la sicurezza di non dire castronerie. Quei signori ci hanno lasciato un DEBITO ABNORME, la parte che il buon RENATO sindaco ha individuato da ripianare è pari a € 335.751.676,75, per farlo ha intenzione di destinare, Consiglio Comunale permettendo, risorse per € 371.775.210,72, TRENTASEIMILIONI in più per passare le forche caudine della Corte dei Conti. La scelta politica, condizionata dalla necessità di avere tempo per riorganizzare la scassata macchina comunale ereditata da quei signori, è stata quella di caricare sul futuro il peso del rimborso del debito, qualcuno dice sulle future generazioni, mi sembra esagerato riferito ad un arco temporale di dieci anni, ma comunque questa scelta c’è, a questo proposito sentiremo le posizioni del Consiglio Comunale. Nel 2013 e 2014, per ovvi motivi, le risorse da destinare sono di €9.228.085 e €21.182.202, mentre dal 2015 al 2022 salgono a €22.342.999; €34.278.314; €39.805.140; €43.629.496; €44.814.954; €48.380.362; €52.522.207; €55.591.447. In altri commenti parlerò con chi si sono indebitati quei signori di cui sopra e come pagheremo, c’è una certezza, a svenarsi saranno i soliti messinesi PANTALONE, all’impegno di Romolo DELL’ACQUA di impegnarsi sul recupero evasione passata, NON CREDO.

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  12. Il DECENNIO 2013-2022 per risanare il DECENNIO 2003-2012. Chi c’era alla guida sgangherata di Messina nel decennio da risanare, parlo dei sindaci e dei loro assessori al bilancio. (Turi LEONARDI e Pino CARDILE) (Peppino BUZZANCA e Orazio MILORO) (il commissario straordinario Bruno SBORDONE) (Francantonio GENOVESE e Mario CENTORRINO) (il commissario straordinario Gaspare SINATRA) (Peppino BUZZANCA e Orazio MILORO). Si sono alternati tutti gli schieramenti politici, CENTRO, CENTROSINISTRA, CENTRODESTRA, e BUROCRATI senza fama e senza lode. DEFENDIT NUMERUS, nei numeri è la sicurezza di non dire castronerie. Quei signori ci hanno lasciato un DEBITO ABNORME, la parte che il buon RENATO sindaco ha individuato da ripianare è pari a € 335.751.676,75, per farlo ha intenzione di destinare, Consiglio Comunale permettendo, risorse per € 371.775.210,72, TRENTASEIMILIONI in più per passare le forche caudine della Corte dei Conti. La scelta politica, condizionata dalla necessità di avere tempo per riorganizzare la scassata macchina comunale ereditata da quei signori, è stata quella di caricare sul futuro il peso del rimborso del debito, qualcuno dice sulle future generazioni, mi sembra esagerato riferito ad un arco temporale di dieci anni, ma comunque questa scelta c’è, a questo proposito sentiremo le posizioni del Consiglio Comunale. Nel 2013 e 2014, per ovvi motivi, le risorse da destinare sono di €9.228.085 e €21.182.202, mentre dal 2015 al 2022 salgono a €22.342.999; €34.278.314; €39.805.140; €43.629.496; €44.814.954; €48.380.362; €52.522.207; €55.591.447. In altri commenti parlerò con chi si sono indebitati quei signori di cui sopra e come pagheremo, c’è una certezza, a svenarsi saranno i soliti messinesi PANTALONE, all’impegno di Romolo DELL’ACQUA di impegnarsi sul recupero evasione passata, NON CREDO.

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  13. letto lo stralcio dal piano di riequilibrio….io ho la 5 alimentare e non potrei forse giudicare..ma mi sembra una tonnellata di M……..!!

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  14. letto lo stralcio dal piano di riequilibrio….io ho la 5 alimentare e non potrei forse giudicare..ma mi sembra una tonnellata di M……..!!

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  15. Il dirigente del dipartimento TRIBUTI,Romolo DELL’ACQUA,ha elaborato le cifre di due AZIONI della MISURA 1 del Piano di Riequilibrio.L’AZIONE 1.1,quella relativa agli INCREMENTI previsti nel decennio per l’aumento degli INTROITI TRIBUTARI. Aumento dei tributi inserito nell’indirizzo politico di SIGNORINO-LE DONNE dato al dirigente,da attuare attraverso l’informatizzazione degli uffici per la costruzione di banche dati miranti ad individuare evasione fiscale e contenere l’elusione,rendere strutturale il potenziamento dell’Ufficio Tributi,rendere operativo il protocollo di intesa con l’Agenzia delle Entrate.La cifra elaborata inizialmente da Romolo DELL’ACQUA è di €41.512.131,così distinti €961.109 derivanti da recupero imposta sulla pubblicità;€14.797.279 da recupero ICI/IMU; € 25.753.801 da recupero TARSU/TARES/TARI.Nella comunicazione delle risorse da destinare al piano il dirigente ha consigliato di vincolare la somma di € 19.935.053. Chi ci crede nell’azione di Romolo DELL’ACQUA alzi la mano. L’AZIONE 1.2 tratta le ECONOMIE DA IMPOSTA TARES/TARI.A questo proposito il dirigente fa un ragionamento a me incomprensibile,prende come riferimento il bilancio 2012,misura l’impatto del tributo facendo la differenza tra il costo effettivo del servizio e il ruolo TARSU di quell’anno,quindi €42.417.262-€32.223.250=€10.194.012.Di tale somma €4.787.072 sono stati utilizzati nel 2013 per il saldo di debiti fuori bilancio non altrimenti finanziati,parola di dirigente.Il ragionamento,a me incomprensibile,per cui destina nel decennio ECONOMIE DI BILANCIO pari a €47.870.720 è il seguente, “..la copertura integrale del costo a
    valere sul ruolo TARES implica,infatti,che le risorse originariamente destinate alla copertura del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in eccedenza sull’importo tariffato vengono adesso economizzate nel bilancio e possono essere (anche parzialmente)destinate agli impieghi.” In parole povere la TARES e la futura TARI,da noi versate, genereranno ECONOMIE di BILANCIO, ma!ma!

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  16. Il dirigente del dipartimento TRIBUTI,Romolo DELL’ACQUA,ha elaborato le cifre di due AZIONI della MISURA 1 del Piano di Riequilibrio.L’AZIONE 1.1,quella relativa agli INCREMENTI previsti nel decennio per l’aumento degli INTROITI TRIBUTARI. Aumento dei tributi inserito nell’indirizzo politico di SIGNORINO-LE DONNE dato al dirigente,da attuare attraverso l’informatizzazione degli uffici per la costruzione di banche dati miranti ad individuare evasione fiscale e contenere l’elusione,rendere strutturale il potenziamento dell’Ufficio Tributi,rendere operativo il protocollo di intesa con l’Agenzia delle Entrate.La cifra elaborata inizialmente da Romolo DELL’ACQUA è di €41.512.131,così distinti €961.109 derivanti da recupero imposta sulla pubblicità;€14.797.279 da recupero ICI/IMU; € 25.753.801 da recupero TARSU/TARES/TARI.Nella comunicazione delle risorse da destinare al piano il dirigente ha consigliato di vincolare la somma di € 19.935.053. Chi ci crede nell’azione di Romolo DELL’ACQUA alzi la mano. L’AZIONE 1.2 tratta le ECONOMIE DA IMPOSTA TARES/TARI.A questo proposito il dirigente fa un ragionamento a me incomprensibile,prende come riferimento il bilancio 2012,misura l’impatto del tributo facendo la differenza tra il costo effettivo del servizio e il ruolo TARSU di quell’anno,quindi €42.417.262-€32.223.250=€10.194.012.Di tale somma €4.787.072 sono stati utilizzati nel 2013 per il saldo di debiti fuori bilancio non altrimenti finanziati,parola di dirigente.Il ragionamento,a me incomprensibile,per cui destina nel decennio ECONOMIE DI BILANCIO pari a €47.870.720 è il seguente, “..la copertura integrale del costo a
    valere sul ruolo TARES implica,infatti,che le risorse originariamente destinate alla copertura del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani in eccedenza sull’importo tariffato vengono adesso economizzate nel bilancio e possono essere (anche parzialmente)destinate agli impieghi.” In parole povere la TARES e la futura TARI,da noi versate, genereranno ECONOMIE di BILANCIO, ma!ma!

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  17. Sempre della MISURA 1, l’AZIONE 1.3 relativa alle risorse previste perchè generate dalla REVISIONE RENDITE IMMOBILIARI e l’AZIONE 1.4 che prevede gli EFFETTI ATTESI RIFORMA CATASTO, è quella voluta da Matteo RENZI, sono fra le più solide, quelle difficilmente contestabili. I riferimenti normativi sono puntuali, come pure il lavoro svolto da due tecnici di valore professionale, come l’ing.Cucinotta e il geom.Costa, la dott.ssa Melita ha completato il gruppo di lavoro. Le risorse nel decennio sono pari per l’AZIONE 1.3 a €20.300.000 e per l’AZIONE 1.4 €26.390.000. Hanno ragione da vendere quando affermano nel piano ” La città di Messina è caratterizzata da una forte sperequazione nella struttura delle rendite immobiliari, che si traduce in una evidente perdita di gettito per il Comune. Come in altri contesti urbani, una rilevante parte degli edifici siti in zone centrali e di pregio sono accatastati con classamento di unità immobiliari popolari, ultrapopolari o economici e ciò determina una ovvia sottodeterminazione dei valori di rendita e (per conseguenza) del valore delle imposte versate, con effetti di sperequazione e di tradimento del principio di progressività dell’imposizione fiscale.” ” La città di Messina è il comune capoluogo con i più bassi valori medi catastali (ossia, il valore su cui vengono calcolate le imposte sugli immobili) d’Italia ed è il terzo comune capoluogo per scostamento tra valori catastali (ossia valori dell’imponibile) e valori di mercato. ” Sono in tutto € 46.690.000, il grosso dovrebbe essere a carico della rendita immobiliare parassitaria, ma saremo colpiti tutti democraticamente. Il CENTRODESTRA e CENTROSINISTRA hanno raccolto voti nelle urne tenendo bassissime le rendite immobiliari.

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  18. Sempre della MISURA 1, l’AZIONE 1.3 relativa alle risorse previste perchè generate dalla REVISIONE RENDITE IMMOBILIARI e l’AZIONE 1.4 che prevede gli EFFETTI ATTESI RIFORMA CATASTO, è quella voluta da Matteo RENZI, sono fra le più solide, quelle difficilmente contestabili. I riferimenti normativi sono puntuali, come pure il lavoro svolto da due tecnici di valore professionale, come l’ing.Cucinotta e il geom.Costa, la dott.ssa Melita ha completato il gruppo di lavoro. Le risorse nel decennio sono pari per l’AZIONE 1.3 a €20.300.000 e per l’AZIONE 1.4 €26.390.000. Hanno ragione da vendere quando affermano nel piano ” La città di Messina è caratterizzata da una forte sperequazione nella struttura delle rendite immobiliari, che si traduce in una evidente perdita di gettito per il Comune. Come in altri contesti urbani, una rilevante parte degli edifici siti in zone centrali e di pregio sono accatastati con classamento di unità immobiliari popolari, ultrapopolari o economici e ciò determina una ovvia sottodeterminazione dei valori di rendita e (per conseguenza) del valore delle imposte versate, con effetti di sperequazione e di tradimento del principio di progressività dell’imposizione fiscale.” ” La città di Messina è il comune capoluogo con i più bassi valori medi catastali (ossia, il valore su cui vengono calcolate le imposte sugli immobili) d’Italia ed è il terzo comune capoluogo per scostamento tra valori catastali (ossia valori dell’imponibile) e valori di mercato. ” Sono in tutto € 46.690.000, il grosso dovrebbe essere a carico della rendita immobiliare parassitaria, ma saremo colpiti tutti democraticamente. Il CENTRODESTRA e CENTROSINISTRA hanno raccolto voti nelle urne tenendo bassissime le rendite immobiliari.

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