Nubifragi sul Messinese originati dalle forti raffiche dall'Aspromonte

Nubifragi sul Messinese originati dalle forti raffiche dall’Aspromonte

Daniele Ingemi

Nubifragi sul Messinese originati dalle forti raffiche dall’Aspromonte

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sabato 08 Agosto 2015 - 22:11

I temporali che hanno interessato diverse aree del messinese si sarebbero originati lungo il fronte di raffica di un temporale che si era sviluppato sull'Aspromonte

I forti temporali che nel pomeriggio hanno colpito diverse aree del messinese ionico e i quartieri a sud della città sono stati originati da un particolare fenomeno atmosferico chiamato “cold pool”. Come previsto, il passaggio di alcune infiltrazioni di umidità in quota ha creato condizioni di instabilità, favorendo lo sviluppo di temporali sparsi fra i rilievi calabresi e siciliani, con successivi sconfinamenti fin sul litorale ionico. Una volta giunti a maturazione i temporali che si erano sviluppati sull’Aspromonte, venendo agganciati in quota dalle intense correnti nord-orientali, hanno cominciato a sconfinare sullo Stretto di Messina, con un imponente muro i pioggia sceso fin sulla costa reggina. L’enorme muro di pioggia in discesa verso lo Stretto di Messina, raffreddando sensibilmente l’area interessata dalle precipitazioni ha creato forti squilibri termici e barici rispetto le zone circostanti, dove invece prevaleva uno strato di aria calda e molto umido, piuttosto omogeneo. Questa forte differenza di temperatura, fra la zona temporalesca più fredda, e l’ambiente circostante ad essa (non raggiunto dalle forti piogge) molto più caldo, ha innescato forti raffiche di vento (quindi nessuna tromba d‘aria) da NE che si sono propagate a tutta l’area dello Stretto di Messina e alla riviera ionica del messinese.

Queste forti raffiche di vento, in uscita dal temporale aspromontano, scivolando verso lo Stretto di Messina e la costa ionica messinese, hanno interagito sulla calda superficie marina, scalzando bruscamente verso l’alto l’aria calda e umida stagnante sul mare. L’aria calda e umida marittima scalzata verso l’alto dalle forti raffiche prodotte dal temporale calabrese, salendo di quota, si è rapidamente condensata in imponenti “torri di vapore acqueo” che si sono poi evolute nei forti temporali nati davanti le coste del messinese ionico e del catanese. In pratica i colpi di vento creati dal temporale che si è originato sui monti calabresi rimescolando lo strato di aria calda e molto umida preesistente nei bassi strati ha acceso la miccia temporalesca. Questi temporali, una volta finito il loro ciclo di maturazione (20-30 minuti), si sono spostati sui litorali del messinese ionico e del catanese, scaricando su questi i forti temporali e i brevi nubifragi che si sono accaniti su tutta la fascia costiera, compresa fra Santa Margherita e Taormina. I fenomeni più intensi si sono concentrati fra la zona di Briga e Scaletta Zanclea, dove si sono registrati accumuli di oltre 50-60 mm. Si tratta di cifre che evidenziano la notevole intensità dei carichi precipitativi nelle aree investite in pieno dai nuclei di questi temporali.

Daniele Ingemi

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