Migranti e associazioni in presidio. Mantineo chiama il Ministero degli Interni

Migranti e associazioni in presidio. Mantineo chiama il Ministero degli Interni

Eleonora Corace

Migranti e associazioni in presidio. Mantineo chiama il Ministero degli Interni

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domenica 17 Novembre 2013 - 22:26

Seconda giornata di mobilitazione al PalaNebiolo, dopo le prove fornite dall'Arci Thomas Sankara dei lavori iniziati nel campo di baseball, dove sono state montate le prime tende. L'assessore Mantieno, giunto sul luogo ha chiamato il Ministero per chiedere che vengano fermati i lavori.

“La decisione del Prefetto è uno schiaffo per l'amministrazione, l'intera città e i cittadini africani qui ospitati. Le tende in città non potranno mai essere il segno dell'accoglienza che vogliamo mostrare”.Non usa mezzi termini l'assessore ai servizi sociali Nino Mantineo al telefono con un funzionario governativo del Gabinetto di Alfano, la dottoressa Rizzo. L'assessore Mantineo, dopo aver nuovamente raggiunto nel pomeriggio associazioni e migranti che per il secondo giorno consecutivo protestano contro l'istallazione della tendopoli nel campo da baseball limitrofo al Palanebiolo, ha telefonato al Ministero – presentandosi come “un professore universitario prestato alla politica” – per chiedere ancora una volta l'intervento del Ministro dell'interno Alfano, affinché parta direttamente da Roma l'ordine di fermare i lavori, già avviati questa mattina. Ieri, dopo una lunga giornata di mobilitazione, il Sindaco Renato Accorinti, in seguito ad un incontro in Prefettura con il vice prefetto Cerniglia, era tornato al PalaNebiolo per riferire i termini di quello che tutti avevano scambiato per un accordo che sanciva, se non la vittoria di chi si oppone alla costruzione della tendopoli, almeno un armistizio. Il Sindaco ha, infatti, riproposto di trasferire i migranti nel Villaggio Turistico Le Dune, i cui gestori hanno fatto nel frattempo ricorso al Tar, essendo stato l'edificio considerato abusivo. Di comune accordo con il viceprefetto, Accorinti ha dichiarato che la proposta dell'amministrazione sarebbe stata vagliata nel corso del tavolo territoriale in programma per lunedì 18 Novembre. La partita sembrava, dunque, momentaneamente chiusa e rinviata ad inizio settimana.

La domenica, però, ha riservato a migranti e società civile un brutto risveglio e un durissimo ritorno alla realtà, oltre ogni speranza o illusione: alle prime luci dell'alba sono cominciati i lavori nel campo da baseball e verso l'ora di pranzo erano già una decina le tende montante una accanto all'altra. I lavori, svolti dai Vigili del Fuoco, continueranno anche in notturno, con l'accensione dei riflettori del campo. A denunciare per primo i lavori, testimoniandoli con le foto, il circolo cittadino Arci Thomas Sankara, i cui membri si sono recati subito sul posto dove sono rimasti in presidio insieme, oltre ai ragazzi del centro, agli attivisti delle altre associazioni che fin dal primo giorno si sono opposte all'ipotesi della tendopoli – Teatro Pinelli e Arcigay Messina in testa – insieme ai tre consiglieri di quartiere di Cambiamo Messina dal Basso. Verso le 17 del pomeriggio sono stati raggiunti dall'assessore Mantineo, che ha spiegato le prossime possibili mosse dell'amministrazione in vista dell'incontro di domani in Prefettura:

“Il prefetto ha disatteso i patti per come erano stati concordati nel corso della riunione di ieri. A questo punto il Comune ha due strade: o impugnare l'ordinanza per le condizioni sanitarie non idonee, o chiedere al Rettore Navarra di ritirare le autorizzazioni visto che la città – e le stesse organizzazioni universitarie di baseball – non vogliono la tendopoli.Il Sindaco ha comunque già pronta l'ordinanza, qualora la proposta del Comune di rendere possibile il trasferimento dei migranti alle Dune o in un altro luogo più idoneo non venga accolta”.

Mantineo ha anche posto l'accento sul campo da baseball stesso. Una struttura all'avanguardia della città, già gravemente compromessa. Per questo è stato raggiunto telefonicamente anche il prorettore Perconti, essendo il Rettore Navarra fuori Messina. Al prorettore è stato chiesto che la stessa Università revochi i permessi per la costruzione del campo profughi, dal momento che i danni riportati peseranno, successivamente, direttamente sulle casse dell'Ateneo Peloritano.

Interviene con una nota il Movimento "Cambiamo Messina dal Basso": “Ritieniamo che le condizioni in cui versano i migranti al Palanebiolo abbiano già evidenziato gravi problematiche dal punto di vista igienico-sanitario e che la decisione del Prefetto di predisporre l'installazione di una tendopoli leda oltremodo la loro dignità personale. Riteniamo, dunque, indispensabile che la richiesta del Sindaco di una sistemazione rispettosa della dignità della persona venga accolta e supportata nell'azione da parte della Prefettura”. Sulla stessa linea l'intervento dell'assemblea congressuale del circolo “P.Impastato” di Rifondazione Comunista: “Sosteniamo e siamo interni al vasto mondo associazionistico che in questi giorni si sta opponendo alla scelta disumana e scellerata della“tendopoli” chiaramente dovuta all’intenzione di sottoporre i migranti ad un controllo militare e poliziesco assolutamente ingiustificato”.

Critico sulla proposta del trasferimento dei migranti al Villaggio Turistico Le Dune, il Comitato Per VivereMeglio, nato con finalità di difesa dell'ambiente soprattutto con riferimento alla zona di Mortelle. “Ci chiediamo come sia possibile che una struttura abusiva, e quindi verosimilmente non in regola possa ogni anno ospitare turisti e offrire anche il servizio di ristorazione e come vi si possano ospitare i rifugiati.Ci risulta peraltro che la zona non è fornita da allaccio a pubbliche fognature ed all’acqua potabile e quindi ci chiediamo se sia una sistemazione adeguata”.I membri del comitato, attraverso la nota firmata da Maria Caragliano, si dichiarano stupiti circa l'idea del sindaco di spostare comunque i migranti nel villaggio turistico, avendo i gestori presentato ricorso al Tar contro il condono negato dallo stesso Comune. “Ci chiediamo se è possibile – conclude il Comitato .- che in una città dotata di ampie e confortevoli strutture della Chiesa e di enti pubblici e militari nessuno abbia ancora offerto, a titolo gratuito, o con percorsi finanziari di piena trasparenza e legalità la disponibilità di uno di questi beni”.

Questo pomeriggio, l'Arci con l'aiuto di due dottoresse ha fatto una ricognizione dei casi di ferite più o meno gravi presenti tra i ragazzi del centro. Uno di loro, che presenta una frattura alla gamba dovuta ad una ferita d'arma da fuoco subita in un carcere libico ed arrivato a Messian giorno 6 Novembre, è stato portato al pronto soccorso. A tal proposito, però, Grazia Costa, direttrice della Croce Rossa, dichiara: ““Abbiamo seguito i ragazzi uno per uno, quando è stato necessario gli abbiamo portati al pronto soccorso. Gli ultimi sono arrivati massacrati, sono stati torturati in Libia. Sono venuti più volte medici dell'Asp, è tutto documentato”.

Nel frattempo i ragazzi africani sono preoccupati e tesi. Dichiarano che proprio non si aspettavano un simile trattamento da un paese “del Nord”. Due di loro, si avvicinano timidamente e chiedono, preoccupati, se nel “ campo” dove stanno mettendo le tende ci siano serpenti…

Come Accorinti la sera prima, è l'assessore Mantineo a chiudere un'altra giornata di presidio. “Ci dispiace che ancora siete qui”- dichiara rivolgendosi ai migranti a cui le sue parole vengono tradotte in inglese – “Domani al Prefetto diremo che Messina vuole essere accogliente verso delle persone che vorremmo ospitare anche a casa nostra. Non è accettabile che un campo da baseball sia trasformato in un campo di concentramento…”. (Eleonora Corace)

Un commento

  1. Ci chiediamo se è possibile che in una città dotata di ampie e confortevoli strutture della Chiesa e di enti pubblici e militari nessuno abbia ancora offerto, a titolo gratuito, o con percorsi finanziari di piena trasparenza e legalità la disponibilità di uno di questi beni”.
    Già, a parole siamo tutti bravi, tutti caritatevoli, tutti cristiani, nella realtà invece pensiamo che il problema (qualunque esso sia…) lo debbano risolvere “gli altri”…
    Questi poveri migranti vogliono solo andare via dall’Italia (verso la francia, l’austria, la germania ecc…) dobbiamo solo identificarli e dare loro un permesso TEMPORANEO per andare dove credono.

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