Da Messina al Cie di Trapani: giallo sul trasferimento di 42 migranti. 10 minori andranno a Palermo

Da Messina al Cie di Trapani: giallo sul trasferimento di 42 migranti. 10 minori andranno a Palermo

Eleonora Corace

Da Messina al Cie di Trapani: giallo sul trasferimento di 42 migranti. 10 minori andranno a Palermo

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lunedì 13 Gennaio 2014 - 23:06

Attualmente sono 180 i migranti presenti nella tendopoli del PalaNebiolo, ma sorge un problema circa il trasferimento dell'ultimo gruppo di ragazzi africani: dovevano essere nel Cara di Trapani, ma fonti del posto smentiscono. Intanto, continuano le iniziative volte all'accoglienza e all'assistenza dei minori. Mercoledì 10 adolescenti verranno trasferiti a Palermo.

In principio, i 42 migranti trasferiti dalla tendopoli dell’Annunziata a Trapani sabato scorso, dovevano essere stati accolti in un Cara – Centro di accoglienza richiedenti asilo. Poi la versione in città cambiò: 17 ragazzi sarebbero stati trasferiti a Castellammare, 5 a Piana degli Albanesi e solo 20 a Trapani, sempre nei Cara. Da Trapani, però, arrivano notizie differenti: nessuno sarebbe stato trasferito al Cara, ma sabato a un gruppo di una quarantina di gambiani è stato convalidato il trattenimento nel CIE – Centro Identificazione Espulsione – di Milo. All’avvocato Buscarino è stata affidata la difesa d’ufficio di uno dei migranti e il gruppo sarebbe proprio quello giunto da Messina. E’questa la denuncia del Professore dell’Università di Palermo e giurista Fulvio Vassallo Paleologo, da sempre in prima linea sul fronte della difesa dei diritti dei migranti e del monitoraggio del territorio siciliano per la geopolitica delle migrazioni. Tra le possibili ipotesi che possano giustificare il trasferimento in un centro di espulsione, Paleologo inserisce anche il rifiuto di essere identificati. Da domani, i migranti in questione incontreranno i legali d’ufficio, dunque sarà possibile fare maggiore chiarezza sulla loro storia. In ogni modo, questo dell’ultimo gruppo partito dal campo profughi del PalaNebiolo rischia di diventare solo l’ultimo, più triste, capitolo del giallo che puntualmente avvolge tutti gli spostamenti dei migranti. Ricordiamo che in un primo momento anche il gruppo di 58 persone trasferito il 2 gennaio alla partenza era destinato a dei centri Sprar – così veniva detto – mentre la destinazione nei fatti erano i Cara di Puglia e Lazio.

Sul fronte tendopoli, invece, finite le procedure di foto segnalamento, adesso i ragazzi arrivati il 4 Gennaio possono uscire dal campo profughi. Dei 250 arrivati da Augusta con cinque pullman, ne sono rimasti attualmente 180. 26 i minori non accompagnati che sono stati temporaneamente trasferiti all’Oasi del Sorriso, l’istituto religioso che aveva offerto la disponibilità al pernottamento dei migranti anche nei giorni delle proteste per l’allagamento del campo successive all’alluvione del 26 Dicembre. Dei 40 minori precedentemente riconosciuti e accolti sia dall’associazione Ai.Bi che dalle suore dell’Istituto Spirito Santo, dieci di loro mercoledì verranno trasferiti a Palermo, dove è stata finalmente trovata una collocazione idonea e stabile.

Intanto, interviene la Diocesi di Messina, spesso criticata per non aver assunto un ruolo di primo piano sulla questione dell’accoglienza ai rifugiati. “Quando agisce un qualsiasi organismo della Curia- mette in chiaro la Diocesi – è la Chiesa di Messina che agisce”. Nella precisazione ufficiale viene ricordato come la Chiesa di Messina stia già ospitando i minori non accompagnati nell’Istituto delle Suore Figlie del Divino Zelo e nell’Istituto delle Suore Cappuccine di Pistunina.

Inoltre, la Caritas, ha messo a disposizione oltre 100 posti per ospitare migranti “per almeno trenta giorni a partire dal 7 Gennaio, in tre strutture (Parrocchia di San Gabriele – Oasi Madonna del sorriso, 50 posti, Torrente Pace, per uomini; Parrocchia di S. Maria delle Grazie in Gravitelli superiore, 25 posti, a Bordonaro, Eremo S. Pantaleo, preferibilmente per donne con bambini; Parrocchia di S. Nicolò all’Arcivescovado, 38 posti a Castanea, per uomini o donne)”. Una disponibilità ricordata al Prefetto Trotta dallo stesso assessore alla Protezione Civile, Filippo Cucinotta, nella lettera in cui invitava a effettuare un secondo sopralluogo nei locali dell’Istituto Marino, plesso che in molti hanno considerato idoneo per la sistemazione temporanea dei rifugiati, ma che la Prefettura ha già una volta bocciato. L’Ufficio Caritas, inoltre, si sta attivando per procedere all’adeguamento di una struttura di 60 posti, che potrebbe essere disponibile entro il mese di febbraio. Parallelamente sta procedendo alla organizzazione di un centro di accoglienza interamente dedicato ai minori non accompagnati a Villafranca.

Nel frattempo, continuano le operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Le navi della Marina Militare impegnate nell’operazione Mare Nostrum, la San Marco e la Zeffiro, hanno intercettato, in un brevissimo arco temporale, a sud di Lampedusa due imbarcazioni che trasportavano rispettivamente 236 migranti l’una e 200 l’altra. I rifugiati, in larga parte provenienti da Siria, Senegal, Gambia, Palestina, Guinea, Ghana e Costa D'Avorio, sono stati trasferiti ad Augusta. Solitamente questo è un preludio di nuovi arrivi anche a Messina.

Intanto, il fronte antirazzista regionale, di cui fanno parte diverse realtà cittadine, si mobilita con una manifestazione indetta per sabato 18 Gennaio a Mineo e un’assemblea regionale prevista il giorno dopo a Catania. Parallelamente procedono i lavori per la realizzazione della Carta di Lampedusa, un tentativo concreto di riscrivere diritti e prassi per quel che concerne le politiche di immigrazione e soprattutto i soggetti su cui vengono applicate. (Eleonora Corace)

Un commento

  1. imprenditore messinese 15 Gennaio 2014 05:12

    Ma se la notizia del trasferimento al CIE di trapani dei 42 trasferiti da Messina è stata smentita dalla Prefettura di Messina, perché non la rettificate? Quale sarebbe il giallo?

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