L’affidamento in concessione per salvare Casa Serena

L’affidamento in concessione per salvare Casa Serena

Marco Ipsale

L’affidamento in concessione per salvare Casa Serena

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giovedì 29 Novembre 2012 - 10:48

I consiglieri Pergolizzi e Calabrò propongono di affidare la gestione della struttura ai privati. Il dirigente De Francesco: “L’ufficio è già al lavoro per questo, ma non è una questione di facile risoluzione”. Costi di ristrutturazione per la messa a norma lievitati da 700mila a 2 milioni di euro. IN ALLEGATO LA GALLERY DI DINO STURIALE

L’affidamento in concessione per la gestione di Casa Serena. E’ quanto propongono i consiglieri Nello Pergolizzi e Felice Calabrò in una proposta di deliberazione inviata al commissario del Comune, Luigi Croce.

I due consiglieri partono dal presupposto che a Casa Serena “sono attualmente assistiti 102 anziani, che considerano la casa di riposo come la loro abitazione, dove dimorare fino al termine dell'esistenza e dove si sono costruiti un sistema di relazioni sociali”.

Sradicare 102 anziani dalla propria abitazione non è il massimo che una società civile possa offrire ed allora non resta altro che trovare delle soluzioni alternative e bisogna farlo in fretta anche in considerazione del fatto che il 31 dicembre, quindi tra un mese, scade l’attuale affidamento.

La soluzione sembrava essere stata trovata: 700mila euro per la messa in sicurezza e lavori da eseguire a step in modo tale da operare anche con gli anziani all’interno della struttura. Soluzione che, a quanto pare, è tramontata. La cifra è lievitata sino a 2 milioni, somma che il Comune sicuramente non ha, anche in considerazione del fatto che non è stato approvato il bilancio previsionale.

Fare una nuova gara d’appalto, allora, è in questo momento impossibile. “Proponiamo una soluzione semplice – dichiara il consigliere Nello Pergolizzi – che molti Comuni hanno già attuato. Si dà la gestione ad un affidatario privato che paga delle somme al Comune e gestisce la struttura in modo sicuramente migliore di quanto possa fare il pubblico. Possiamo fare una gara al rialzo, incamerando risorse e garantendo l’occupazione, secondo i limiti delle norme vigenti, e garantendo anche agli anziani di restare nella loro “casa”, mantenendo dei posti a tariffa agevolata per le fasce di reddito più basse”.

Secondo il consigliere Pergolizzi la soluzione sarebbe immediata: “Si potrebbe fare il bando già da domani. Della ristrutturazione se ne occuperebbe l’affidatario e andremmo anche incontro alle direttive della Corte dei Conti per agevolare il riequilibrio del bilancio, dato che risparmieremmo i 4 milioni e 400 mila euro all’anno che il Comune paga per Casa Serena. Anzi, le risorse si potrebbero addirittura incamerare con un canone annuo di gestione, oltre alla salvaguardia del lavoro e degli anziani”.

Scrivono Pergolizzi e Calabrò: “La convenienza della concessione della struttura è evidente. E’ un contratto che presenta le stesse caratteristiche della gara d’appalto, ad eccezion fatta che la controprestazione a favore del concessionario consiste unicamente nel diritto di gestire funzionalmente e di sfruttare economicamente il servizio. In più il rischio d’impresa viene assunto dal concessionario, sia per quanto riguarda la riscossione delle rette sia per la remunerazione degli eventuali servizi aggiuntivi. Il concessionario viene remunerato esclusivamente mediante la riscossione delle rette”.

In sostanza, per gli utenti del servizio non cambierebbe nulla, mentre il Comune risparmierebbe la cifra di 4 milioni e 400mila euro annui e avrebbe la competenza di vigilare sui servizi resi dall’affidatario.

I due consiglieri chiedono allora al commissario Croce di demandare al dirigente del dipartimento servizi sociali, Salvatore De Francesco, “l’adozione di tutti gli atti amministrativi necessari per l’individuazione del concessionario, compresa la determinazione a contrattare la stipula del relativo contratto di servizio e l’organizzazione del servizio”.

E per De Francesco quella proposta può essere un tentativo da fare, ma non è semplice: “E’ una soluzione che avevamo concordato già col commissario Croce, ma non è facile da attuare, bisogna valutare il quadro economico e l’ufficio ci sta già lavorando. E’ ovvio che un privato partecipa alla gara solo se ha una convenienza economica e dovrà spendere subito i 2 milioni per l’adeguamento e circa 4 milioni per la gestione del primo anno. Quindi solo nel primo anno dovrà spendere 6 milioni, per gli anni a seguire 4 milioni. Se il privato come unico guadagno ha gli introiti delle rette, quanto deve farle pagare? Noi abbiamo l’obbligo di non far pagare agli utenti più di 1.200 euro mensili o comunque al massimo una cifra di poco superiore. Il guadagno può essere proiettato su un elevato numero di anni, 30 o 40, viceversa la gara andrebbe quasi certamente deserta. Non è possibile neanche aumentare chissà quanto il numero dei posti. Attualmente è di 130, quindi ci sarebbero 28 posti liberi, ma coi lavori di messa a norma, potrebbe scendere all’incirca a 110, molto simile al numero degli anziani attualmente presenti. In ogni caso, l’ufficio sta già valutando la fattibilità della proposta e tra pochi giorni avremo un quadro più chiaro”.

(Marco Ipsale)

8 commenti

  1. francocrisafulli 29 Novembre 2012 11:50

    Ragionamento encomiabile. Lo stesso di quello della realizzazione del “Ponte sullo Stretto”. Complimenti per il pensatoio!

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  2. queste sono le proposte concrete! purtroppo il pubblico ha evidentemente fallito in tutto….

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  3. credo che tra le proposte stupide questa è forse la più stupida che ho letto… mi stupisce cha la risposta sia stata “stiamo valutando l’ipotesi”.

    ma chi è quel fesso che spende 6 milioni subito e 4 all’anno per incassarne (ben che vada) circa 2 ogni esercizio… è la mia calcolatrice che non funziona???

    1.200 euro mese per anziano per 130 anziani per 12 mesi uguale 1.872.000 euro… e credo che i conti siano fatti in modo piuttosto superficiale…

    ma chi li ha votati questi due?

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  4. secondo i consiglieri a Casa Serena ,attualmente sono ricoverati 102 anziani ( i dipendenti sono 104), e quindi sarebbe auspicabile la gestione in concessione di detta casa.Vorrei chiedere a detti espertoni,ma il concessionario dovrebbe mantenere i dipendenti (n.104) con il ricavato dei n.102 anziani? oppure il resto lo mettono loro di tasca?

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  5. 4,4 milioni sono quelli che vengono sprecati dal comune, la proposta è da valutare bene, ma purtroppo qui a Messina la cultura imprenditoriale è ben lungi da qualsiasi possibile considerazione, come si vede dai commenti…..

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  6. i neuro che mancano li mettono loro per compensare le spese,per l’utile della ditta ci deve pensare il titolare.

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  7. scusi,ma lei ,da imprenditore gestirebbe 102 anziani e pagherebbe 104 stipendi? oppure pensa,che dovrebbe pagare il comune tutto ,compreso la remunerazione per l’imprenditore.Lei mi pare esperto e quindi mi chiarisce le idee che sono confuse.

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  8. puzza di bruciato 29 Novembre 2012 22:09

    Perché invece non ritirare le autorizzazioni a qualche pensionato privato, di quelli che non sono in regola con pagamenti, tasse, stipendi ecc. ecc. requisire il tutto e dare vita ad una grande struttura pubblica…. in altre nazioni lo hanno fatto…. in italia perché no!!!

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