Capo Peloro, un angolo di paradiso diventato «inferno»

Capo Peloro, un angolo di paradiso diventato «inferno»

Danila La Torre

Capo Peloro, un angolo di paradiso diventato «inferno»

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lunedì 28 Agosto 2017 - 16:46

E’ questo il termine usato da Gabriele Siracusano, che si sfoga su Facebook. E sulla bonifica e valorizzazione dell’area protetta raccogliamo la proposta di Paolo Alibrandi

Capo Peloro è uno dei luoghi simbolo di Messina, dove le bellezze naturalistiche, con il Mar Ionio ed il Mar Tirreno che si “abbracciano”, si intrecciano con la storia e i miti di Scilla e Cariddi. Lo status di riserva naturale dovrebbe in teoria proteggere l’area che gira attorno al Pilone da interventi e azioni che possano alterare la conservazione dell’ambiente. In teoria, perché nella pratica a farla da padrone sono degrado, incuria e sacche di illegalità.

«Ma quale Oasi protetta? Qui c'è l'inferno! Ambulantato selvaggio e abusivo, venditori di tutto, sporcizia, verde abbandonato alle sterpaglie, macerie industriali, frastuono, caos, la notte centinaia di giovani, motorini e mini car con altoparlanti da discoteca, antifurti impazziti, ambulanze che fanno la spola con il Papardo raccogliendo giovani vittime dello "sballo" (solo birra?)e un lido che invece di fare solo il lido si trasforma in discoteca fino all'alba. Ma nessuno interviene. Né quelli che c'erano prima né quelli di adesso!» tuona con un post su Fb Gabriele Siracusano, presidente dell’Atm ai tempi della giunta Providenti e residente a Torre faro.

Allo sfogo di Siracusano segue l’appello di Paolo Alibrandi (nella foto), segretario e cofondatore della Pro Loco Capo Peloro, anche lui residente del borgo marinaro, che sottolinea l’urgenza di bonificare la zona per restituirle decoro e renderla attrattiva per i messinesi e per i turisti .

Alibrandi invita infatti l’amministrazione a dare a alla Pro Loco la gestione di tutta l’area del Lanternino , affinché l’associazione possa portare avanti quel progetto rimasto nei cassetti del Comune di reinstallazione degli antichi cannoni navali risalenti al XVII e al XVIII secolo, restaurati e attualmente custoditi al Forte San Salvatore. «Dobbiamo fare in modo che l’area Capo peloro diventi un centro di attrazione storico -culturale da visitare tutto l’anno. La pro loco è nata per incentivare la promozione e lo sviluppo di questo territorio, quindi sarebbe il soggetto più adatto a gestire l’area».

Alibrandi è tuttavia convinto che la Pro loco dovrebbe lavorare non da sola ma in sinergia con tutte le istituzioni, in primis con la circoscrizione.

Nei prossimi giorni si terrà un incontro a Palazzo Zanca per fare il punto sulla situazione. La speranza è che dalla riunione possano venir fuori soluzioni che gettino le basi per la “rinascita” di Capo Peloro, un angolo di paradiso trasformato in terra di nessuno. Dove l’anarchia è l’unica legge che vige e tutti applicano.

Danila La Torre

9 commenti

  1. Io vedo capo Peloro molto più vivibile, ordinata e pulita di prima, grazie al parcheggio regolamento, le torri Morandi, il masso che protegge lo spiazzo sotto il pilone, la presenza costante di vigili, i bus continui anche di notte. Se poi si vuol non vedere la differenza… Dirò anche che l’aumento degli ambulanti, spesso molto carini, è segno di miglioramento della qualità del turismo.

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  2. Molti anni fa è stato bandito un concorso di idee internazionale per un progetto di riqualificazione dell’intera area. Ovviamente il tutto legato anche alla realizzazione del PONTE SULLO STRETTO come opera compensativa che molti messinesi, noti e meno noti, non hanno voluto.
    Capo Peloro non è un inferno, ma un posto squallido voluto d chi NON AMA MESSINA!

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  3. La speranza è che dalla riunione possano venir fuori soluzioni che gettino le basi per la “rinascita” di Capo Peloro”. “..l’urgenza di bonificare la zona per restituirle decoro e renderla attrattiva per i messinesi e per i turisti”..Queste due parti dell’articolo mi fanno letteralmente morire dalle risate.La riunione dovrebbe cambiare le cose e quindi far arrivare il turismo ed il messinese al Faro…Il turismo Faroto è questo, fatto da messinesi il cui livello di civiltà rasenta lo zero e le eventuali attività storico/culturali sono le bancarelle da quarto mondo e le fantastiche tradizioni come quella del falò di San Giovanni.Se al Faro non si parte dalla parola vigile/polizia/carabiniere h24 con le multe salate ma dove dobbiamo andare?

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  4. La inevitabile nemesi per una città diabolicamente, servilmente ed inguaribilmente NO ponte. Quando è intuitivo pensare che solo la riqualificazione e riprogettazione di questo angolo di paradiso diventato da lustri però un inferno, uno dei posti più degradati della Sicilia, legata alla realizzazione del Ponte sospeso… con le opere connesse affidate a bioarchitetti locali sotto la guida ed in collaborazione assicurata del grande “archistar” Daniel Libeskind, poteva rendere il territorio un luogo unico di comunicazione, gioia e divertimento e nuovo epicentro del mondo moderno. Tenetevi pertanto la ..luddía ed il casino….

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  5. Non ci interessa…..noi aspettiamo il Dalai Lama. Anzi lo portiamo a Capo Peloro e gli facciamo vedere uno spaccato di bellezza, pulizia e di cura del verde. Poi se vogliamo allargare l’orizzonte basta portarlo nei marciapiedi di tutta Messsina simbolo dell’amministrazione Accorinto dove potrà scoprire come si fanno crescere i giardini…alternativi. Ormai i pedoni camminano per…..strada per ammirare le rigogliose erbacce da dove sbucano topi e C. e fanno bella mostra di se mutandine usate, tazze di WC e rifiuti di ogni genere. Comunquw non ci interessano le elucubrazioni di Siracuaano/Alibrandi, noi abbiamo il sindaco più onesto d’Italia, il sindaco dalla maglietta profumata, noi abbiamo Accorinto!!! “Trampi pissi no uari”.

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  6. Ha ragione “Antosail”, senza vigilanza h24 non c’è speranza perché il Messinese è furbo, indisciplinato, insofferente alle regole, ecc., ecc. Per apprezzare quello che ha dovrebbe vivere in un posto orrendo per qualche mese o essere “internato” in un contesto (Alto Adige ?) dove appena sgarri ti ritrovi contro tutta la popolazione, istituzioni in testa. E, per favore, finiamola con questo cazzo di Ponte che non c’entra nulla! Possibile che abbiamo bisogno sempre della GRANDE opera, del GRANDE condottiero (con o senza maglietta), della GRANDE genialata??? Ordinaria amministrazione ed un minimo sindacale di senso civico no???

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  7. Messina Prima di Tutto 29 Agosto 2017 13:15

    Il turismo passa dalla qualità dei servizi offerti..e di strada ne abbiamo da fare..I cosiddetti imprenditori turistici non hanno alcun rispetto per l’ambiente, l’ordine ed il dcoro..gli piacciono solo i prezzi alti e l’evasione fiscale, le multe le mettono già nel conto spese ed a fine stagione (adesso)non emettono piu scontrini e probabilmente non pagheranno le ultime forniture e se va bene si accorderanno con i dipendenti per gli stipendi..

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  8. Ma a quando risale il ricordo di Capo Peloro “paradiso” meta di turisti ? Forse la signora La Torre non era nemmeno nata. E turisti stranieri non si sono mai visti nemmeno col binocolo… in ciò rispecchia l’attitudine dei messinesi tutti: non hanno la benché minima idea di accoglienza, ospitalità, correttezza e pulizia.

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  9. Signori miei io ho 30 anni e sono nato, cresciuto e vivo tutt’ora a Torre Faro. In questo lasso di tempo ho visto il “borgo marinaro” crescere, collassare, rialzarsi, ricadere e sfiorare il degrado piu’ totale…Grazie al mio lavoro ho avuto la fortuna di girare il mondo intero e vi posso assicurare che “Il mio paese”, gestito bene, non avrebbe nulla da invidiare ad altri luoghi che cavalcano la scia del “fatti a nomina e cucchiti”…A mio modesto parere c’e’ solo una soluzione: Amministrazione locale dissociata dal comune di Messina che inglobi da contemplazione a Orto Liuzzo. Senza andare lontano basta vedere i vari Spadafora, Giardini, Taormina, Nizza, S. Teresa di Riva, etc…Esempi di pulizia e ordine tutto l’anno…Pensateci…

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