Inchiesta Molonia, gli investigatori privati si difendono: nessuna corruttela

Inchiesta Molonia, gli investigatori privati si difendono: nessuna corruttela

Al. Ser.

Inchiesta Molonia, gli investigatori privati si difendono: nessuna corruttela

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venerdì 11 Luglio 2014 - 16:18

Interrogati dal Gip Materia, Brigandì e Molonia hanno riendicato la correttezza del loro operato e chiarito i rapporti con gli uomini dello Stato.

Nessuna corruttela, i rapporti tra investigatori privati e investigatori pubblici si svolgevano nella massima correttezza. E l’agenzia era autorizzata a lavorare. E’ questa la difesa degli investigatori privati Antonio Brigandì e Matteo Molonia, ai domiciliari dalla scorsa settimana. I due, assistiti rispettivamente dagli avvocati Nino Favazzo e Filippo Mangiapane, sono comparsi davanti al Gip Maria Luisa Materia per gli interrogatori di garanzia. Brigandì ha risposto alle domande del giudice e del pm Alessia Giorgianni, ha difeso il proprio operato all’interno dell’agenzia di Molonia, la correttezza dei rapporti con i rappresentanti delle forze dell’Ordine sospesi perche’ avrebbero favorito gli investigatori, fornendo loro informazioni come numeri di targa e altri dati. Il confronto è durato circa un’ora e mezza. Decisamente più breve il passaggio di Molonia negli uffici del gip: ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il quarantaduenne ha peró depositato una memoria difensiva, allegando la licenza necessaria a svolgere l’attività investigativa, rilasciata dalla Prefettura di Genova, che avrebbe validità nazionale. Interrogatorio di garanzia anche per il luogotenente delle Fiamme Gialle in pensione Francesco Giusti, difeso dall’avvocato Antonio Centorrino.
Intanto ieri mattina è stato interrogato nuovamente anche il vice commissario Augusto Sturiale. Assistito dall’avvocato Carmelo Vinci, ha deciso di rispondere al giudice, parlando a lungo e chiarendo la natura dei suoi rapporti con Bringandì e Molonia, scevri da qualunque contropartita economica. Insieme al maresciallo Antonio Scaletti ed al finanziere Giovanni Duca, il poliziotto è stato sospeso dalle funzioni, in attesa che il prosieguo delle indagini faccia piena luce sulla loro posizione.
Una indagine delicata, quella condotta dai carabinieri della compagnia Messina Sud, che ha preso il via da una vicenda personale, la separazione tra un ex carabiniere e la moglie. Vicenda nella quale era intervenuto il luogotenente Giusti. Un “intervento” che secondo gli inquirenti non è stato del tutto consono al suo ruolo. Tenendo sott’occhio il finanziere, i carabinieri hanno ricostruito il suo rapporto con l’agenzia investigativa di Molonia e in seguito gli altri rapporti di quest’ultimo con diversi appartenenti alle forze dell’Ordine.

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