Per Signorino e Le Donne, “oltre il piano di riequilibrio” c’è la rinascita della città

Per Signorino e Le Donne, “oltre il piano di riequilibrio” c’è la rinascita della città

Danila La Torre

Per Signorino e Le Donne, “oltre il piano di riequilibrio” c’è la rinascita della città

sabato 23 Maggio 2015 - 22:09

Nel convegno organizzato dall’associazione “Indietrononsitorna” si è parlato di procedura di riequilibrio e Multiservizi. Oltre al vice-sindaco e al segretario/direttore generale, sono intervenuti anche il consigliere comunale dei Dr Carlo Abbate ed il segretario generale della Cgil Messsina, Lillo Oceano

C’ha pensato l’esponente di “Indietrononsitorna” Enza Voccio a fare gli onori di casa e ad introdurre il convegno dal titolo “Oltre il riequilibrio e il progetto "Multiservizi", organizzato dall’associazione nata a supporto dell’amministrazione Accorinti.

L’incontro, che si è svolto ieri mattina nell’ex Chiesa S.Maria Alemanna ed è stato moderato dal giornalista Domenico Bertè, ha visto come relatori l’assessore al bilancio nonché vice-sindaco Guido Signorino, il segretario/direttore generale di Palazzo Zanca, Antonio Le Donne. Come da scaletta sono intervenuti anche il vice-presidente della commissione bilancio, il consigliere comunale dei Dr Carlo Abbate ed il segretario generale della Cgil Messsina, Lillo Oceano. Solo alla fine è stato dato spazio alle domande del pubblico presente, ma solo a quelle rigorosamente scritte nel foglietto che ciascuno ha trovato nelle poltrone in sala, circostanza che ha causato qualche polemica da parte di quanti avrebbero voluto dialogare con l’amministrazione, pur senza aver riportato in forma scritta il proprio quesito. Tra questi c’erano ad esempio i due consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo, che hanno una posizione molto critica sul piano di riequilibrio, ma a cui non è stata data la possibilità di interagire con Signorino e Le Donne.

Sino a quel momento era filato tutto liscio, il vice-sindaco ed il segretario/direttore generale erano particolarmente a loro agio, probabilmente perché giocavano “in casa”, nonostante la presenza in platea degli ex accorintiani e di qualche altro consigliere che sulle materie finanziare fa opposizione seria e documentata in Aula, come la consigliera di area Pd, Antonella Russo. A S. Maria Alemanna c’erano anche la presidente del Consiglio Comunale, Emilia Barrile; le consigliere di “Cambiamo Messina dal Basso” Ivana Risitano e Lucy Fenech; la consigliera dei Dr, Rita La Paglia; e l’assessore alla mobilità, Gaetano Cacciola.

Nell’intervento d’apertura, Enza Voccio ha dapprima letto il documento dell’associazione per la giornata della legalità (vedi documento in downlod) e poi, affrontando il tema oggetto del convegno, ha confermato la piena sintonia tra “Indietrononsitorna” e la giunta di Palazzo Zanca sul percorso intrapreso due anni fa e su quel piano di riequilibrio che non convince proprio tutti: «dichiarare il dissesto – ha detto – sarebbe stata la scelta più comoda, ma l’amministrazione ha voluto portare avanti la scelta più difficile per dare una opportunità alla città».

Il concetto è stato ripreso e ribadito da Signorino: «Quando ci siamo insediati – ha spiegato ai presenti – il Comune di Messina stava vivendo il momento più drammatico della sua storia, dovevamo scegliere se dire “non c’è più niente da fare“ ed andare in default o tentare di salvare il Comune, facendo ordine nei debiti e classificandoli. Abbiamo ritenuto che il fallimento di una città non è mai una opzione tranquilla, perché porta con sé una serie di conseguenze negative. Così abbiamo preferito intraprendere la strada più difficile e sporcarci le mani per salvare i lavoratori e l’economia privata che a Messina più che in altre città è legata all’economia pubblica». Quando parla di economia privata, Signorino si riferisce ai piccoli artigiani, alle piccole aziende ed alle famiglie con redditi “normali”, ma in realtà – come abbiamo avuto più volte modo di documentare sul nostro giornale – il lungo elenco dei creditori del Comune è per lo più composto dalle famiglie potenti di Messina, da avvocati di grido e da grandi aziende e società (VEDI CORRELATI).

Tuttavia, per il vice-sindaco, il dissesto è un male da evitare: «con il deafult il Comune perderebbe l’autonomia di gestione, che sarebbe affidata ad un organo tecnico composto da commissari con il compito di liquidare i debiti».

Il vice-sindaco promuove a pieni voti il piano di riequilibrio varato dalla Giunta ed approvato dal Consiglio comunale, perché si fonda «sulla differenziazione del rischio e contiene una serie di misure di piccola portata ma tutte altamente sostenibili. Non abbiamo puntato – ha spiegato Signorino alla platea – su pressione fiscale, le nuove entrare incidono per il 16%, ma su risparmi di tipo strutturale e precisamente su fitti passivi, risparmi energetici e sull’efficientamento delle partecipate». La manovra finanziaria è ancora al vaglio del Ministero ed il vice di Accorinti ha raccontato di aver avuto negli ultimi giorni interlocuzioni con i dirigenti degli uffici ministeriali, da cui gli è stato comunicato che passerà tempo prima di avere notizie ufficiali da Roma. Dopo il giudizio del Ministero, il piano dovrà essere sottoposto anche a quello della Corte dei Conti.

Al segretario/direttore generale Le Donne è toccato il compito di illustrare le caratteristiche della Multiservizi , ma non prima di fare alcune puntualizzazioni sulla stabilizzazione dei precari, che prevede un tetto di 11 ore settimanali. Molte le critiche arrivate in queste ore dai sindacati, ma l’uomo “tuttofare” di Palazzo Zanca non ha perso neanche questa occasione per prendersela con la stampa, certa stampa, «che non riporta le notizie in maniera corretta», o più probabilmente come lui gradirebbe che fossero riportate. «La notizia storica da evidenziare è che – dopo 20 anni – stiamo stabilizzando 300 precari, consentendo loro di firmare un contratto a tempo indeterminato. Stiamo stabilizzando ad 11 ore perché siamo chiamati a rispettare i vincoli normativi, che io come tecnico devo rispettare senza giudicare. Nei prossimi anni faremo di tutto per estendere l’orario e segnali incoraggianti arrivano anche dal Governo in tal senso».

Per quanto riguarda la Multiservizi, Le Donne ha spiegato che questa verrà costituita nel segno della formula “in house providing”, «l’unica che consente all’ente di conferire direttamente un servizio senza la necessità di una gara. L’apparato strumentale sarà totalmente assoggettato all’ente proprietario, che potrà effettuare un controllo analogo a quello che esercita sui propri uffici».

Il segretario/direttore generale ha voluto ribadire il ruolo fondamentale che giocherà il Consiglio comunale, a cui spetterà l’ultima parola, a partire dal nome, che per il momento è quello individuato da Le Donne “Messina Multiservizi “, sino alle funzioni che svolgerà.

Il consigliere Abbate si è detto contento per aver appreso, per la prima volta, notizie ufficiali sulla Multiservizi e, a proposito del Piano di riequilibrio, ha spiegato che la maggioranza del Consiglio ha approvato il piano perché era preferibile scegliere la strada del riequilibrio rispetto al dissesto: «abbiamo voluto guardare al futuro più che al passato, del resto anche il Governo ha deciso di dare una mano agli enti per scongiurare il default».

Decisamente meno entusiasta l’intervento di Lillo Oceano, secondo cui il piano di riequilibrio mette sullo stesso piano debiti che non sono uguali tra loro: «penso che pagare i debiti per gli espropri non sia la stessa cosa che pagare un artigiano», ha detto il segretario Cgil, il quale ha anche chiarito di non condividere neanche la scelta dell’amministrazione di aumentare le tariffe di asili nido e mense. «Il comune di Catania ha abbassato le rette pur avendo gli stessi obblighi normativi», ha ricordato Oceano, alludendo al fatto che la procedura di riequilibrio portata avanti dal Comune di Messina danneggerà le fasce deboli della città.

Non la pensano così Signorino e Le Donne, convinti invece che oltre il piano di riequilibrio ci può essere solo la rinascita della città.

«Il piano di riequilibrio non è solo un documento di risanamento economico, ma un la strumento per una rifondazione amministrativa», ha chiosato il vicesindaco, suscitando speranze in alcuni dei presenti e perplessità in altri.

Danila La Torre

LA GALLERY DI SERENA CAPPARELLI

12 commenti

  1. Potrebbero stabilizzare 600 precari a cinque ore e mezza settimanali

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  2. Potrebbero stabilizzare 600 precari a cinque ore e mezza settimanali

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  3. Il tempo ancora una volta dimostrerà come si stia condannando la Città a vivere tra mille difficoltà il proprio futuro. Credo che sarebbe stato utile fare “pulizia” e ripartire collaborando in un tavolo tecnico al ministero per la soluzione dei guai causati, nel tempo, da amministratori improvvidi. Non riesco poi a capire perchè non si sono sfruttate le opportunità legate alla possibilità di pagare i debiti fuori bilancio, riconoscendoli in Consiglio Comunale e con copertura finanziaria anticipabile e restituibile in trenta anni dalla Cassa Dep e Prestiti come previsto fino al 31/5/2014 invece di continuare a dare numeri di dubbia veridicità!

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  4. Il tempo ancora una volta dimostrerà come si stia condannando la Città a vivere tra mille difficoltà il proprio futuro. Credo che sarebbe stato utile fare “pulizia” e ripartire collaborando in un tavolo tecnico al ministero per la soluzione dei guai causati, nel tempo, da amministratori improvvidi. Non riesco poi a capire perchè non si sono sfruttate le opportunità legate alla possibilità di pagare i debiti fuori bilancio, riconoscendoli in Consiglio Comunale e con copertura finanziaria anticipabile e restituibile in trenta anni dalla Cassa Dep e Prestiti come previsto fino al 31/5/2014 invece di continuare a dare numeri di dubbia veridicità!

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  5. INDENNITA’ MENSILE: SINDACO(€7.282,74;£14.101.351).ASSESSORE(€4.733,78; £9.165.876).PRESIDENTE CONSIGLIO (€4.733,78; £9.165.876).CONSIGLIERE COMUNALE(max €2.184,82; £4.230.401).CONSIGLIERE CIRCOSCRIZIONE(max € 946,76; £1.833.183). Caro LE DONNE fino a prova contraria siamo a Messina,Italia,quindi la invito a parlare in italiano,evitare di usare parole ai più incomprensibili come house providing,ma quelle più terra terra come GESTIONE IN PROPRIO dei servizi comunali. ACCORINTI fa una scelta diversa di Piero FASSINO,sindaco di Torino,decide per la MESSINA MULTISERVIZI di non ricorrere alle risorse finanziarie del libero mercato. Sarebbe interessante conoscere a questo proposito la posizione del PARTITO DEMOCRATICO e del CENTRODESTRA messinese

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  6. INDENNITA’ MENSILE: SINDACO(€7.282,74;£14.101.351).ASSESSORE(€4.733,78; £9.165.876).PRESIDENTE CONSIGLIO (€4.733,78; £9.165.876).CONSIGLIERE COMUNALE(max €2.184,82; £4.230.401).CONSIGLIERE CIRCOSCRIZIONE(max € 946,76; £1.833.183). Caro LE DONNE fino a prova contraria siamo a Messina,Italia,quindi la invito a parlare in italiano,evitare di usare parole ai più incomprensibili come house providing,ma quelle più terra terra come GESTIONE IN PROPRIO dei servizi comunali. ACCORINTI fa una scelta diversa di Piero FASSINO,sindaco di Torino,decide per la MESSINA MULTISERVIZI di non ricorrere alle risorse finanziarie del libero mercato. Sarebbe interessante conoscere a questo proposito la posizione del PARTITO DEMOCRATICO e del CENTRODESTRA messinese

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  7. Caro LE DONNE è sicuro della bontà della proposta di GESTIRE IN PROPRIO la multiservizi in deroga alle disposizioni comunitarie in un Comune come il nostro? Le amministrazioni,quelle future in particolare,eserciterebbero sulla multiservizi un assoluto potere di direzione,coordinamento e supervisione delle attività,inoltre non possiederebbero alcuna autonomia decisionale negli atti di gestione. Dal mio punto di vista l’aspetto più inquietante è una multiservizi parte integrante della Giunta di turno, con la quale si troverebbe in una condizione di dipendenza finanziaria e organizzativa. Per esempio se la multiservizi intendesse concludere un contratto a titolo oneroso non varrebbe più l’appello ad una sana concorrenza. E’ PROPRIO SICURO?

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  8. Caro LE DONNE è sicuro della bontà della proposta di GESTIRE IN PROPRIO la multiservizi in deroga alle disposizioni comunitarie in un Comune come il nostro? Le amministrazioni,quelle future in particolare,eserciterebbero sulla multiservizi un assoluto potere di direzione,coordinamento e supervisione delle attività,inoltre non possiederebbero alcuna autonomia decisionale negli atti di gestione. Dal mio punto di vista l’aspetto più inquietante è una multiservizi parte integrante della Giunta di turno, con la quale si troverebbe in una condizione di dipendenza finanziaria e organizzativa. Per esempio se la multiservizi intendesse concludere un contratto a titolo oneroso non varrebbe più l’appello ad una sana concorrenza. E’ PROPRIO SICURO?

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  9. kuigibeninat pone intelligentemente un interrogativo di carattere generale:i debiti dei Comuni sono socialmente diversi da quelli di una azienda privata o del singolo cittadino? kuigibeninat con il suo commento pensa di si,infatti propone di utilizzare i depositi dei cittadini presso la Cassa Deposito e Prestiti,cioè il nostro risparmio postale, meglio se a tasso zero e a trenta anni. Caro kuigibeninat cosa c’è di socialmente diverso nei debiti di ATM e MessinAmbiente,municipalizzate amministrate con i piedi con l’aggravante di scarsi servizi restituiti ai messinesi? Caro kuigibeninat non ci sto a lasciare in eredità i miei debiti ai messinesi non ancora nati, lo stiamo già facendo con il debito pubblico nazionale, €36.225 a neonato.

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  10. kuigibeninat pone intelligentemente un interrogativo di carattere generale:i debiti dei Comuni sono socialmente diversi da quelli di una azienda privata o del singolo cittadino? kuigibeninat con il suo commento pensa di si,infatti propone di utilizzare i depositi dei cittadini presso la Cassa Deposito e Prestiti,cioè il nostro risparmio postale, meglio se a tasso zero e a trenta anni. Caro kuigibeninat cosa c’è di socialmente diverso nei debiti di ATM e MessinAmbiente,municipalizzate amministrate con i piedi con l’aggravante di scarsi servizi restituiti ai messinesi? Caro kuigibeninat non ci sto a lasciare in eredità i miei debiti ai messinesi non ancora nati, lo stiamo già facendo con il debito pubblico nazionale, €36.225 a neonato.

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  11. Se avessimo Consiglieri degni di questo ruolo mariedit non esisterebbe, risponderebbero loro ai dubbi di kuigibeninati. Al nostro concittadino non sta bene che SIGNORINO inserisca nei previsionali gli impegni presi con il PIANO, ad esempio nel 2015 in uscita €93.124.034 per il pagamento dei nostri debiti, di conseguenza in entrata la stessa cifra. Quali entrate fanno paura a kuigibeninat?Forse l’incremento introiti tributi per €2.000.000, questa misura non dovrebbe preoccuparlo perché è destinata a chi non li paga, o la riduzione della spesa per servizi del 10% pari a €4.007.714, che si trasformerà in un aumento dei servizi a domanda, asili per esempio, o i €200.000 per il servizio numerazione civica. PIANO o DISSESTO,nisba alternative.

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  12. Se avessimo Consiglieri degni di questo ruolo mariedit non esisterebbe, risponderebbero loro ai dubbi di kuigibeninati. Al nostro concittadino non sta bene che SIGNORINO inserisca nei previsionali gli impegni presi con il PIANO, ad esempio nel 2015 in uscita €93.124.034 per il pagamento dei nostri debiti, di conseguenza in entrata la stessa cifra. Quali entrate fanno paura a kuigibeninat?Forse l’incremento introiti tributi per €2.000.000, questa misura non dovrebbe preoccuparlo perché è destinata a chi non li paga, o la riduzione della spesa per servizi del 10% pari a €4.007.714, che si trasformerà in un aumento dei servizi a domanda, asili per esempio, o i €200.000 per il servizio numerazione civica. PIANO o DISSESTO,nisba alternative.

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