S’inaugura l’ex chiesa del Buon Pastore. Sarà un contenitore di mostre ed eventi

S’inaugura l’ex chiesa del Buon Pastore. Sarà un contenitore di mostre ed eventi

Marco Ipsale

S’inaugura l’ex chiesa del Buon Pastore. Sarà un contenitore di mostre ed eventi

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lunedì 14 Marzo 2016 - 14:03

Dopo il weekend del Fai, resterà sempre aperta dal lunedì al venerdì. S’inizia con le esposizioni su “L’Archivio Storico della Soprintendenza”, “Le sottrazioni illecite nei luoghi di culto” e “Messina antica in mostra”. Flash sui siti archeologici sconosciuti di Ganzirri e Pistunina e a fine anno torna in città il rostro insieme agli altri reperti subacquei di Capo Rasocolmo. LA FOTOGALLERY DI GIOVANNI ISOLINO RELATIVA ALLA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE

Oltre 900 beni aperti straordinariamente in tutta Italia. Luoghi che, purtroppo, restano spesso inaccessibili al pubblico e visitabili solo in eventi particolari. Stavolta, invece, a Messina c’è una bella eccezione. Oltre alla cripta del Duomo, di cui scriviamo a parte, nel prossimo week end del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, aprirà la chiesa del Buon Pastore, sconsacrata negli anni ’30 e mai aperta alla cittadinanza. Venerdì alle 11 sarà consentito l’ingresso solo ai soci Fai (ma è possibile iscriversi in loco), sabato visite guidate per tutti dalle 9.30 alle 17.30, a cura dei volontari del Fai. Poi, a partire dalla prossima settimana, il bene resterà sempre aperto, dal lunedì al venerdì. Si trova in via Giacinto, al termine della scalinata di viale Boccetta adiacente alla sede della Soprintendenza.

Il progetto di recupero è stato curato dall’arch. Mirella Vinci, che era anche la direttrice dei lavori. “Verrà utilizzata come sala espositiva – spiega -, dove realizzare anche incontri culturali. In occasione della giornata del Fai, presenteremo una parte dell’Archivio Storico della Soprintendenza, un lavoro di riordino e valorizzazione che abbiamo fatto recuperando centinaia di disegni, fotografie e documenti, il più antico risale al 1862. Testimoniano 150 anni di attività dell’ente e la linea di condotta seguita nei restauri”.

La Soprintendenza ha una collezione archeologica “spaventosa”, così come definita dal soprintendente Scimone, nel senso che stupisce per la quantità di pezzi. Peccato che quasi tutti giacciano nei depositi della sede di viale Boccetta. Una piccola parte sarà esposta alla chiesa del Buon Pastore nell’ambito di “Messina antica in mostra”, l’evento organizzato dalla responsabile della sezione per i beni archeologici, Gabriella Tigano. “Questo luogo sarà utile per mostrare la nostra attività nei cantieri – afferma -. Al momento c’è la mostra a Villa Pace, che sarà aperta fino a fine mese e sta avendo un successo al di là delle nostre aspettative. Alla chiesa del Buon Pastore, invece, faremo dei flash con alcuni materiali di età preistorica provenienti dalla Necropoli. Riguarderanno il sito di Ganzirri, che purtroppo rimane uno di quelli sconosciuti pur se sarebbe attrezzato per essere visitato, e quello di Pistunina. Lì è stato ritrovato l’unico reperto di età imperiale in Sicilia, un miliario con l’indicazione dell’imperatore Costantino. A fine anno, invece, in collaborazione col Museo Regionale, tornerà in città il rostro recuperato a Capo Rasocolmo insieme ad altri manufatti esposti qualche anno fa. Sono reperti eccezionali, soprattutto alcune monete”.

Un'altra mostra riguarderà l’arte sacra negata, “le sottrazioni illecite nei luoghi di culto”, a cura della dirigente della sezione Beni storico-artistici, Grazia Musolino. “Si tratta di materiali detenuti da privati in modo illegale – racconta -, che tornano allo Stato dopo sequestri, processi e situazioni lunghe. Ne abbiamo fatto una campionatura e ora abbiamo l’opportunità di esporli nell’abside della chiesa. Negli anni continua lo studio per riconoscere i luoghi di provenienza, più volte ci siamo riusciti con l’aiuto delle banche dati dei carabinieri preposti alla tutela”. Infine un monito: “Quando si acquista ai mercatini si deve stare attenti, perché si partecipa, anche involontariamente, ad attività illecite. Ci è capitato di trovare in abitazioni private reliquiari, corone di statue, è impossibile averli per caso”.

(Marco Ipsale)

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