L'Udc abolisce le Province ma lascia i suoi assessori a Palazzo dei Leoni

L’Udc abolisce le Province ma lascia i suoi assessori a Palazzo dei Leoni

Rosaria Brancato

L’Udc abolisce le Province ma lascia i suoi assessori a Palazzo dei Leoni

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giovedì 21 Marzo 2013 - 16:38

La Sicilia abolisce le Province grazie ad un voto compatto della maggioranza. L'Udc di D'Alia è stato tra i più strenui sostenitori dell'abolizione, ma adesso Roberto Cerreti gli chiede coerenza: "Ritiri i suoi 5 assessori da un Ente che definisce inutile e faccia risparmiare 40 mila euro in due mesi alla Provincia". A giugno intanto arriverà il commissario.

Province addio, se la maggioranza crocettiana ha liquidato il caso in poche ore i partiti alleati del governatore dovranno affrontare le conseguenze di un voto che ha cancellato senza appelli le truppe di retroguardia, che sono i veri serbatoi di voti. Se è stato facile cancellare con colpo di spugna i Palazzi il percorso per la trasformazione prevede altre tappe per arrivare ai Liberi Consorzi, ma nel frattempo Pd e Udc dovranno andare alle urne di maggio con un esercito di scontenti. Il M5S andrà alle elezioni di maggio dopo aver incassato una vittoria su una sua battaglia, più difficile appare il percorso per i partiti alleati di Crocetta. A differenza del Pdl che ha votato per mantenerle in vita, Pd e Udc hanno sostenuto in modo convinto l’abolizione e D’Alia ha dichiarato che chi avesse impallinato il decreto sarebbe stato fuori dal partito. Ma la base scalpita e non ha affatto digerito di non essere stata neanche consultata. Il vero “capolavoro” di una politica ormai in piena confusione è Palazzo dei Leoni. Armato di cancellino il segretario regionale dell’Udc ha sostenuto a spada tratta la riforma delle Province, ribadendo la paternità di una battaglia che a suo dire affonda le radici nella notte dei tempi, dimenticando che mentre lottava aspramente per l’abolizione delle Province ne occupava serenamente le poltrone ed anzi a Palazzo dei Leoni le aumentava con la giunta a 15 assessori. Anzi, la giunta dei record è nata la scorsa estate proprio grazie all’asse Udc-Pdl quando probabilmente colto da amnesia D’Alia aveva dimenticato di essere un fiero oppositore delle Province. Oggi, sulle ceneri degli Enti a ricordare al partito di Casini il valore della coerenza ci pensa l’opposizione che aggiunge, se non vuole ritirare i suoi assessori per coerenza lo faccia almeno per il suo spiccato senso del risparmio che è emerso di recente…..

“Il dato è tratto e tra i protagonisti indiscussi dell’abolizione delle Province spicca l’Udc.- spara a zero il consigliere provinciale del Movimento Liberi Insieme Roberto Cerreti- Gli esponenti più illustri del partito hanno voluto rimarcare la loro “spiccata coerenza” circa la necessità, più volte palesata negli anni, di abolire le inutili strutture mangia soldi. Ed è proprio a proposito del più alto e nobile senso di “coerenza” richiamato dall’UDC siciliano, che invito l’onorevole Giampiero D’Alia ad essere coerente ritirando immediatamente dall’inutile e moribondo Ente Provinciale messinese i suoi 5 assessori Torre, Cilento, Crisafulli, Perrone e Terranova, che per i prossimi 2 mesi di mandato in caso di dimissioni, farebbero risparmiare all’Ente circa € 40.000 di indennità oltreché diverse migliaia di euro di rimborsi per trasferimenti e missioni”.

Il ragionamento di Cerreti non fa una grinza ed è quello che da ieri si chiedono gran parte dei consiglieri provinciali anche del Pdl costretti a fare valigie proprio grazie all’attuale loro alleato a Palazzo dei Leoni. Secondo Cerreti inoltre, sempre in base allo stesso principio di coerenza dovrebbero dimettersi il Presidente del consiglio provinciale Salvino Fiore, centrista, i 2 vicepresidenti ed i consiglieri “per dare esempio di coerenza e far risparmiare all’inutile Provincia altri 50 mila euro in due mesi, più rimborsi e missioni”.

In realtà i malumori in casa Udc sono evidenti tanto che il consigliere provinciale di Palermo Giulio Cortina ha dichiarato: “Sono un consigliere provinciale dell’Udc, ma solo fino a stanotte. Poi mi butteranno fuori. Protesto perché non accetto il metodo con cui si é affrontata questa riforma. All’interno del mio partito nessuno si é posto il problema del confronto, della condivisione di un percorso. I mal di pancia interni al partito ci sono, sono tanti e si sono manifestati già alle nazionali. È di questo passo sono convinto che saranno ancora più evidenti alle prossime amministrative”.

I centristi avranno adesso un doppio problema: placare le ire delle truppe tagliate fuori senza convenevoli e trovare nuove poltrone a chi è rimasto fuori. Se ci aggiungi i magri risultati conseguiti alle Politiche il quadro non è dei migliori in vista delle amministrative. Quanto alla coerenza dimostrata a Palazzo dei Leoni basti pensare che la scorsa settimana l’assessore provinciale Bruno Cilento di mattina ha espletato le sue funzioni da componente di una giunta di centro-destra ed il pomeriggio ha partecipato al tavolo che stilava il regolamento per le primarie di centro-sinistra. Ed alle primarie di centro-sinistra di questo passo i centristi parteciperanno forse con un loro nome, che a questo punto ci auguriamo non sia uno degli attuali assessori della giunta Ricevuto……..ormai al capolinea.

“Da Giampiero D’Alia ora ci aspettiamo “coerenza, coerenza e coerenza”- conclude Cerreti-, con il ritiro delle sue truppe dall’inutile Palazzo dei Leoni, che consentirebbero nell’immediato un risparmio di oltre € 100.000, ed al suo partito la dignità della tanto amata spiccata coerenza”.

Quanto alle tappe del percorso entro il 31 dicembre dovrebbe essere varata la riforma che trasforma le Province in Liberi Consorzi tra Comuni come previsto dallo Statuto siciliano. La riforma conterrà anche le norme per le città metropolitane Messina, Catania e Palermo. Al posto delle attuali nove Province nasceranno 13 Liberi consorzi , con il compito di programmare gli interventi. Tra i nuovi dovrebbero esserci anche Caltagirone, Marsala, Nebrodi e Peloritani. Ogni Consorzio dovrà riunire comuni con una popolazione complessiva di almeno 150 mila abitanti. Addio giunte e consigli provinciali nonché indennità e gettoni di presenza. L’assemblea dei sindaci dei Comuni eleggerà infatti il Presidente, senza indennità aggiuntiva. La riforma dovrà indicare anche le competenze. Secondo Crocetta, l’intera operazione porterà ad un risparmio di 10 milioni di euro l’anno. Ancora da chiarire il destino dei 6.500 dipendenti. Gli Enti saranno commissariati subito dopo le amministrative, dal momento che andavano in scadenza a fine maggio (8 province su 9), pertanto giunte e consigli decadranno e nei primi dieci giorni di giugno la Regione dovrà nominare i commissari.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. caro cerreti ma con il tuo amico crocetta non te la prendi? chi hai votato alle regionali ? penso per senso di corenza dimettiti pure tu ……tanto non perdiamo un gran uomo politico !!!!!

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  2. Angelo Silipigni 21 Marzo 2013 21:55

    Negli uomini, non esiste veramente che una sola coerenza: quella delle loro contraddizioni.
    (Guido Morselli)

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