Palazzo Zanca è una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere. Croce fa quel che può

Palazzo Zanca è una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere. Croce fa quel che può

Danila La Torre

Palazzo Zanca è una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere. Croce fa quel che può

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martedì 02 Ottobre 2012 - 19:59

Il commissario straordinario ha adottato un provvedimento ispirato ai principi della buona amministrazione, che deve guardare all’interesse di molti e non di pochi. Ma per disinnescare la bomba servono le risorse finanziarie

Cresce la tensione a palazzo Zanca, che assomiglia sempre più ad una bomba ad orologeria, pronta ad esplodere. La crisi finanziaria del Comune rischia di far sfociare le singole proteste in una vera e propria emergenza sociale. L’ente non ha soldi e, purtroppo, non è solo un modo sbrigativo per descrivere la realtà. Mai così nera, mai come adesso con pochissime soluzioni all’orizzonte. Lo sanno bene i dipendenti di Messinambiente e quelli dell’Atm, abituati a rivendicare o meglio ad elemosinare i loro stipendi; lo sanno anche gli oltre 300 precari del Comune, che per anni, in alcuni casi anche più di venti, hanno creduto nella stabilizzazione e adesso si ritrovano con l’orario contrattuale minimo e quel che è peggio anche ad un passo dalla disoccupazione perché i primi a pagare per lo sforamento del patto di stabilità così come per il dissesto sarebbero loro. Ma adesso, ed è questa forse la vera novità , lo sanno persino i 1650 dipendenti comunali, che cominciano a sentire sulla loro pelle i problemi di un Comune sull’orlo del default. Da sempre considerati lavoratori “privilegiati”, perché -pur se non strapagati – comunque tutelati dalla normativa vigente e con uno stipendio sicuro e puntuale a fine mese, oggi si ritrovano a vivere le stesse paure ed angosce di quei colleghi considerati -anche inconsciamente – di serie B. Il loro stipendio non è più sicuro e, bene che vada, di puntuale ha solo il ritardo.

Il malcontento dilaga in quel di Palazzo Zanca ed il commissario Luigi Croce fa quel che può per non far degenerare la situazione, ad esempio adottando provvedimenti ispirati ai principi della buona amministrazione , che deve guardare all’interesse di molti e non di pochi. Porta la sua firma la determina n.102 firmata ieri mattina con cui dispone di «bloccare immediatamente tutti i mandati di pagamento che non riguardano servizi essenziali o, comunque, che possano determinare danno erariale per il Comune». E tra i servizi essenziali rientrano gli stipendi di dipendenti comunali, come previsto dalla delibera di giunta n.746 del 27 agosto scorso, perché se si fermano loro si ferma la macchina amministrativa. Con lo stesso atto, Croce ha, inoltre, bloccato il «pagamento delle indennità di risultato per i dirigenti», e deciso di «dare atto che ogni pagamento dovrà essere sottoposto preventivamente all’attenzione del commissario». Nessuno pensa che la determina 102 cambierà le sorti del Comune di Messina, ma è quantomeno un segnale positivo, che dimostra da parte di Croce sensibilità ma anche autorevolezza.

Tuttavia, per disinnescare la bomba ad orologeria serve altro, servono soprattutto le risorse finanziarie. Le stesse andate sciupate in questi anni, non riscosse o anticipate senza certezze di rientro da chi ha preceduto Croce. Perché se oggi il Comune è in queste condizioni non è per un caso del destino. La bomba è stata programmata da chi avrebbe potuto fare e non ha fatto. Oppure, a conti fatti, ha fatto male. Non va dimenticato che, nel 2011, il Comune ha violato il patto di stabilità perché l’ex sindaco Giuseppe Buzzanca ha deciso di prelevare ben 23 milioni di euro dal bilancio comunale per pagare i lavori di completamento dello svincolo di Giostra, senza avere certezze che quelle somme sarebbero rientrate in cassa. Lo sforamento complessivo si aggira intorno ai 28 milioni di euro (con una sanzione imposta dal Ministero dell'interno di 7 milioni di euro) , ma qualche dirigente dice, anzi sussurra che se il buco fosse stato di 5 milioni di euro la situazione non sarebbe irrimediabilmente compromessa come sostanzialmente è oggi.

Cosa si è fatto, poi, negli ultimi quattro anni, ma anche prima, per riscuotere i milioni e milioni di euro di crediti che il Comune vanta ? Vedi proventi Tarsu, concessione pubblicità, per non parlare dei crediti dell’Amam. C’è poi il “nodo” del patrimonio comunale. Proprio, in queste ore l’ex sindaco inneggia su Twitter alla vendita di un immobile comunale, gli ex Magazzini generali, quando la Corte dei Conti -solo l’altro ieri – ha puntato il dito contro il fallimento del piano di alienazione comunale, fallimento che ha contribuito a rendere asfittiche le casse di Palazzo Zanca. E cosa si è fatto durante l’amministrazione Buzzanca, ma anche prima, per allineare i bilanci delle partecipate con quello del Comune e ridurre la massa debitoria? Certo, in questi quattro anni – nessuno lo può negare – si sino registrati ingenti tagli ai fondi regionali e statali e le difficoltà economiche potevano essere messe in preventivo, ma il disastro – perché di questo si tratta – no. Oggi preghiamo affinché la bomba non esploda, ma la verità è che se il timer non fosse stato attivato oggi non saremmo a questo punto. (Danila La Torre)

13 commenti

  1. Ogni ulteriore commento a questo articolo penso che sia superfluo….

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  2. Vergognaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa… Io vorrei sapere se c’è ancora qualcuno che lo difende o che lo vota alle regionali?
    Ma la situazione alla Provincia di Messina è la stessa?

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  3. RICORDATEVI CHE SI STANNO FACENDO LE ELEZIONI REGIONALI ANTICIPATE SOLO PER EVITARE I TAGLI DEI POSTI DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA. SE NON CI FOSSE STATA LA CERTEZZA CHE AVREBBERO PERSO UNA PARTE DELLE LORO POLTRONE, LOMBARDO SI SAREBBE DIMESSO FRA 30 ANNI !

    IE’ CHI ERIVIMU FISSA?!

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  4. La delibera 102 firmata da Luigi CROCE da ragione, che questa volta non è dei fessi, ai contenuti dei miei commenti sulla BUROCRAZIA di palazzo Zanca, infatti sono molto compiaciuto della parte in cui blocca il « pagamento delle indennità di risultato per i dirigenti ». Scrissi che il provvedimento di Buzzanca sugli svincoli era munito dei pareri favorevoli di legittimità, di regolarità tecnica e contabile dei dirigenti interessati, questo atteggiamento disattendeva le norme previste dal Testo Unico Enti Locali e da quelle successive, la SPESA CORRENTE non può essere utilizzata per voci previste in quella in CONTO CAPITALE e non previste dal Bilancio di PREVISIONE. Rinnovo ancora una volta, rispettosamente, la richiesta di dimissioni dalle funzioni ricoperte a F.Coglitore e G. Di Leo.

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  5. BUZZY andando via ha detto: missione compiuta al 99%. Infatti ha lasciato il comune in brache di tela ed i dipendenti che fra poco andranno a vendere frutta per la strada per poter mangiare.

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  6. Sulla ++++++ di ieri il giornalista dava grande enfasi all’operazione di vendita dei grandi magazzini lodando le capacità di Buzzanca sull’iniziativa.
    +++++++++++++, ma avete guardato bene il progetto del nuovo palazzo che sorgerà al posto del vecchio? Architettura di basso livello in un contesto dai forti connotati storico-architettonici spacciata per grande progettazione!!! E’ quello che il “buddace” si merita, quello che tramanderemo ai nostri figli in termini di cultura. Andrebbero FERMATI. Dove sono gli architetti messinesi, quelli veramente liberi dal giogo della politica???

    +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++!!!

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  7. Ma 1650 dipendenti per il Comune di Messina non sono un po’ troppi??

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  8. UNO PER CENTO = 100 !!
    se moltiplico 1 x 100= 100 la matematica mi dice che devo cento poi se penso che le cose da fare a messina erano almeno diecimila ( dipendenti del comune senza contratto, dipendenti senza stipendio di enti a partecipazione comunale, persone senza casa, creditori che attendono soldi dal Comune….) allora calcolando la percentuale ( 1% di 10.000) avrò sempre 100. Cento cose non fatte non sono poche….

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  9. ARZILLA COOPERATIVA SOCIALE 3 Ottobre 2012 12:06

    Sono responsabile amministrativo e finanziario di una cooperativa sociale che gestisce la comunità minori Arzilla di Messina. Si parla tanto di equità e buone regole che il Commissario deve adottare come un buon padre di famiglia. Non si parla della priorità che i minori ospiti in comunità hanno. Eppure esistono norme già scritte che dicono che i pagamenti alle comunità che ospitano minori inserite in strutture tramite provvedimento del Tribunale per i Minorenni devono avere priorità uno. Intanto anche noi aspettiamo continuando ad anticipare somme per far vivere dignitosamente 10 bimbi e 8 dipendenti. Nessuna responsabilità a chi ha accettato di mettere in quadro un qualcosa che faceva acqua da tutte le parti ma adesso che fare? restituire i minori ad una vità incerta o tenere duro sperando. e dei dipendenti? 9 famiglie che vivono di questo lavoro. E intento si presentano fatture e si aspetta….si allegano documenti che attestano la regolarutà dei pagamenti… ed in cambio solo una frase: Lei ha ragione ma non conosco una soluzione. Bisogna solo che Lei , caro Sig. Rizzo, stia tranquillo ed aspetti.

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  10. Forse, più opportunamente, il Commissario dovrebbe provvedere alla rimozione dalle funzioni.
    Ma lo stesso commissario non dimentichi che le funzioni di gestione delle finanze comunali non sono sue, ma del dirigente del Dipartimento e che egli può emettere solo atti di indirizzo politico-amministrativo e non sostituirsi al titolòare della gestione, come pare stia facendo.
    Il rispetto della legalità comporta il rispetto delle funzioni ed il rispetto del prinxipio della separazione tra gestione e indirizzo.

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  11. capisco il suo rammarico per gli 8 dipendenti ed i 10 minori,ma qui l’affare è grosso assai,si parla di quasi 2000
    dipendenti,dei precari e dei fornitori che probabilmente dovranno licenziare.Una domanda: ma lei chi ha votato alle ultime elezioni? sicuramente chi gli ha fatto le più mirabolante delle promesse.Ora,acquisita l’esperienza,mandate a quel paese gli s..galoppini elettorali,tanto loro mangiano veramente

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  12. Andando di pari passo, non è da escludere che anche la provincia sia in dissesto, anche se disperatamente cercano di coprirlo, visto che in caso di delibera consiliare, per i prossimi dieci anni presidente, giunta e intero consiglio sarebbero incandidabili.

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  13. Il problema in caso di dissesto non è tanto per quei politic che vanno a casa definitivamente, ma sopratutto per la collettività messinese che si vedrà aumentare tasse, come l’IMU e c., le cui entrate serviranno per rientrare dal debito che l’ente locale assumerà nei confronti dello stato. Come un piano di rientro, che dovrà essere RIGOROSAMENTE rispettato.
    L’aspetto inquietante di tutta questa faccenda è che nessuno parla delle precedenti amministrazioni che hanno contribuito principalmente ad innescare questa bomba. Perchè?

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