Chiesa di Grotte restaurata. Il prossimo otto settembre l’inaugurazione

Chiesa di Grotte restaurata. Il prossimo otto settembre l’inaugurazione

ELENA DE PASQUALE

Chiesa di Grotte restaurata. Il prossimo otto settembre l’inaugurazione

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giovedì 18 Agosto 2011 - 07:38

I lavori di ristrutturazione, avviati nell’aprile 2010, hanno riguardato sia la parte interna che esterna della struttura. La completa riapertura in concomitanza con la tradizionale festa patronale

I messinesi di nuova generazione hanno gridato allo “scandalo” vedendo che pian piano il colore della caratteristica chiesa circolare di Grotte, l’inconfondibile rosa salmone, si trasformava in bianco. Eppure quest’ultima, diversamente da quanti in tanti hanno sempre pensato, è la tonalità con cui originariamente venne dipinta la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, al villaggio Pace, e che proprio per questo si è deciso di riutilizzare in occasione dei lavori di ristrutturazione iniziati nell’aprile 2010 e ormai in dirittura d’arrivo. Secondo la tabella di marcia, infatti, l’inaugurazione della struttura tirata a nuovo per eliminare i segni usuranti del tempo e del mare sui materiali che ne rivestono l’esterno, dovrebbe coincidere con la tradizionale festa patronale che viene celebrata l’otto settembre. Scadenza che, stando almeno a improvvisi cambi di programma, dovrebbe essere perfettamente rispettata. I fondi per il restauro (complessivamente 796.500 mila euro) sono stati concessi dalla Conferenza Episcopale Italiana servizio Beni Culturali per l’importo di 162.500 mila euro, 200 mila sono invece stati stanziati dal Governo Nazionale. A contribuire ai lavori sono però stati anche i fedeli della parrocchia che grazie ad una raccolta fondi avviati nei mesi precedenti l’inizio della ristrutturazione hanno “racimolato” 434 mila euro.

I lavori sono stati eseguiti dall’Impresa Progemir S.r.l. di Messina e, come detto, sono iniziati nell’aprile 2010, giorno 13: secondo il progetto redatto dagli ingegneri Rosario Di Blasi e Salvatore Guarniere e dall’architetto Elisa Zanghì, essi hanno riguardato sia l’esterno che l’interno della struttura. In particolare rimozione e il rifacimento degli intonaci interni ed esterni che presentavano forti ammaloramenti; ripristino delle armature degli elementi strutturali in calcestruzzo armato (pilastri-travi- etc.) e degli elementi architettonici dell’apparato plastico decorativo (modanature-piedritti, timpani, architravi, cornicioni) e successivo trattamento dei ferri con passivante e ricoprimento degli stessi con malte tixotropiche.

E poi ancora rifacimento dell’impermeabilizzazione del terrazzo sopra il portico; rifacimento delle coperture a tetto e relativa impermeabilizzazione; rifacimento dell’intonaco delle cupole minori, pulitura e riparazione degli elementi in rame costituenti il rivestimento della cupola; sostituzione dei vetri del cupolotto centrale; adeguamento dell’impianto elettrico interno ed esterno la Chiesa. Infine mano al pennello con la pitturazione interne ed esterna della struttura che, come detto, ha ridato nella parte esterna il colore chiaro e alle modanature il colore grigio dell’epoca.

La Direzione lavori è stata effettuata dall’architetto Sebastiano Gringeri per conto dell’Ufficio Diocesano per l’Edilizia di Culto diretto dal Sac. Giovanni Scimone.(ELENA DE PASQUALE)

6 commenti

  1. MA NESSUNO SI è ACCORTO CHE LA CHIESA NON è PIU’ DI QUEL MERAVIGIOSO COLOR ROSA CHE SI STAGLIAVA SUL COLOR TURCHESE DELLO STRETTO?????

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  2. D’accordo, in origine il colore e’ stato bianco ma…..BISOGNA SEMPRE ATTENERSI AL PASSATO?Penso che la scelta finale sia stata approvata dalla sovrintendenza alle belle arti, e allora,se l’umanita’ avesse avuto sempre questo metro di giudizio, saremmo ancora ai grafiti preistorici, con buona pace per il genio di Michelangelo o Raffaello.Un’altra considerazione a cui ho pensato guardando la cupola: il “rosa salmone” rendeva la chiesa unica(quante volte dalla nave traghetto, il primo segno che si distingueva della città dal mare, era proprio questa chiesa) e poi….il rosa ha resistito molti anni, il bianco e’ destinato per lo smog a divenire un anonimo grigio…che bello, cari sovraintendenti ed architetti vari, che bello!!!

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  3. Bianca è più bella.
    Anche nel panorama si individua subito la chiesa di grotte……si bianca è più bella.

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  4. Secondo me è solo questione di farci l’occhio. La vedevamo subito dal traghetto perchè sapevamo che era lì ed era rosa ma adesso che è bianca non è che non si veda! Per la questione dello smog non è detto che la chiesa diventi grigia, infondo messina non è una città inquinata. Insomma capisco, e rispetto i tuoi gusti personali ma trovo che bisognerebbe apprezzare di più il sacrificio che tanta gente ha fatto per risistemare la chiesa piuttosto che puntare il dito su ogni cosa venga fatta in città.

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  5. Colore decisamente troppo chiaro!
    Una via di mezzo avrebbe accontentato tutti…
    Quando si fanno questi interventi di restauro bisogna seguire alcuni principi:

    studio delle fonti… se si fosse fatta una ricerca storica, anche minima, si sarebbe visto come la chiesa non è mai stata così bianca;

    sensibilità verso la gente… in questo caso abituata da molti decenni ad un colore più forte;

    buonsenso… presto gli agenti atmosferici e lo smog sporcheranno tutto (vedi i palazzi dipinti di bianco in varie parti della città) e chi pagherà di nuovo?

    Per non parlare poi di altri elementi come la cupola arrugginita che tale è rimasta dopo un intervento così radicale…

    Insomma, qui ha prevalso il gusto personale di qualcuno ai vertici (soprintendenza, curia, ditta lavori) e il pressappochismo.

    Tutto ciò in barba al sacrificio della gente che si è autotassata per i restauri.

    Ma state tranquilli: nei prossimi restauri potrebbe cambiare di nuovo colore… qui tutto è permesso.

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  6. Sono daccordo con quanti pensano che il colore della chiesa non andava cambiato. Che bisogno c’era, tutti, dico tutti da noi fino ai nostri padri, nonni, bisnonni, ricordiamo e si sarebbero ricordati la chiesa di grotte di quel bel color salmone che cmq la contraddistingueva dalla piatta normalità del quotidiano. Alla faccia anche di quello scempio di edilizia che palazzinari e uomini politici senza scrupoli hanno autorizzato la costruzione proprio a ridosso di uno dei più bei angoli di costa messinese. La chiesa di grotte doveva stagliarsi da sola con la sua immensa mole di color rosa rassicurante per tutti i cittadini naviganti e non. Ma Messina, si sa, è una città strana, molto strana, dove avviene tutto e il contrario di tutto.

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