Recupero dei resti del Convento Santa Maria del Gesù Superiore. C'è il progetto, non i soldi

Recupero dei resti del Convento Santa Maria del Gesù Superiore. C’è il progetto, non i soldi

Eleonora Corace

Recupero dei resti del Convento Santa Maria del Gesù Superiore. C’è il progetto, non i soldi

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mercoledì 12 Febbraio 2014 - 16:16

Presentato il progetto di riqualificazione del sito archeologico del Convento di Santa Maria del Gesù Superiore, a Ritiro, la Chiesa dove con buone probabilità è sepolto Antonello da Messina. Per Giuseppe Previti, la cooperativa Sociale Trapper e l'architetto Principato il sito rappresenta una possibilità reale di sviluppo e ricchezza per la città.

“Come capo scout il messaggio che mi sento di trasmettere alla città, ma soprattutto ai ragazzi è quello di avere il coraggio di curare il territorio, riportando alla luce i tanti tesori nascosti che abbiamo. È necessario lo sforzo di tutti, perché in questo modo si valorizza l’intera città non solo dal punto di vista culturale e sociale, ma anche economico. La cultura, infatti, è veicolo di turismo e quindi di lavoro e sviluppo. Non dobbiamo solo lamentarci, ma rimboccarci le maniche. Grazie alle Crociere abbiamo avuto migliaia di turisti i, spiegando la storia e conducendoli sui luoghi, tornano nei loro paesi raccontando le cose belle ed interessanti che hanno visto a Messina, innescando così un vero e proprio processo virtuoso per il turismo e il buon nome della città”. Così Michele Salvo – fondatore della cooperativa sociale Trapper insieme a Giacomo Chillé – ha esortato i tanti ragazzi presenti alla conferenza stampa di presentazione del sito archeologico del Monastero di Santa Maria di Gesù Superiore, a Ritiro, dove si pensa sia collocata la tomba di Antonello da Messina. Il celebre pittore, infatti, ha indicato nel suo testamento redatto il 14 febbraio del 1479 proprio il Monastero di Santa Maria di Gesù.

La cooperativa sociale Trapper da oltre 15 anni opera per recuperare e valorizzare alcuni beni nascosti della nostra città, con l’impiego di risorse personali e con l’aiuto di volontari. Gli ultimi ad essere stati recuperati sono due forti umbertini del 1800 – quello di “Serra la Croce” a Curcuraci e “Campone” a Musolino –e l’antica chiesa di San Giovanni di Malta con l’annesso Museo e Cappella Palatina. Inoltre la cooperativa si occupa da anni dell’accoglienza dei turisti e delle visite in diversi luoghi simbolo della città: come la chiesa dei Catalani, il Sacrario di Cristo Re, la Chiesa di Montalto, il Monte di Pietà, l’Antiquarium Comunale, l’Acquario e molti altri ancora.

L’ultimo in ordine cronologico dei progetti di riqualificazione è questo della tomba di Antonello, portato avanti insieme all’ex Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Previti, ed ad un team di esperti. Previti ha ricordato, aprendo la conferenza alla quale ha partecipato anche il Commissario della Provincia Filippo Romano, come dal 2011, si sia recato nel sito di Ritiro una volta a settimana insieme ad un gruppo di volontari per la bonifica dell’area. L’anno scorso, poi, un sopralluogo dei tecnici del Cnr ha rivelato la presenza di un’altra struttura sotterranea. Si tratta dei resti della chiesa Medievale che giacciono sotto quella realizzata nell’800. Il sito archeologico in località Ritiro è una piccola oasi per chi ama l’arte e la storia, un vero e proprio gioiello di architettura perso nel verde e per renderlo fruibile a cittadini e turisti è stato realizzato un progetto ad opera di un gruppo di esperti.

C’è tutto, dunque, meno i finanziamenti. Sulla difficoltà di reperire i fondi è intervenuto il sovrintendente ai beni culturali, Rocco Scimone, che ha suggerito di puntare non solo sui fondi Europei, ma anche sui finanziamenti privati. Tutta l’iniziativa è volta, comunque, a sottolineare come la cultura rappresenti un vero e proprio investimento, soprattutto ai fini dello sviluppo della vocazione turistica della città, di cui tanto si parla ma poco si è fatto fino a questo momento. Va in questa direzione l’intervento dell’Architetto Nino Principato che suggerisce un vero e proprio “tour Antonelliano” per portare i turisti nei luoghi storici della città ritratti fedelmente nei quadri di Antonello, nella casa natale – che Principato e Previti hanno individuato in un edificio sulla via XXIV Maggio limitrofo al Palacultura – e nel sito di Ritiro. “Non pensiamo alle opere faraoniche – ha esortato Principato – come il Ponte ed altre, che non si faranno mai. Questo è un intervento bello e serio, che sviluppa il turismo. È inutile perdere tempo in diatribe sulla presenza reale o meno delle ossa di Antonello o se la casa natale è quella o un'altra vicina, la casa di Romeo e Giulietta a Verona è palesemente un falso, basta solo questo esempio. Dobbiamo tenere sempre presente che i beni culturali sono occasione di sviluppo, occupazione e soldi”.

Il sito rimarrà aperto la Notte della Cultura e Domenica. Sabato dalle 20 alle 2 si terrà una mostra al Monte di Pietà, dove saranno esposte le fotografie dei reperti e il progetto ideato dagli architetti Giuseppina Vinci, Salvatore Corace, Sebastiano Mazzeo, Mauro Scarcella Perino e da Girolamo Giglio. Il progetto in questione ha lo scopo di mantenere lo stato dei luoghi, senza stravolgimenti, ma con interventi mirati alla conservazione e fruizione del sito. L’attuale recinzione metallica verrà rimossa e sarà realizzato un muro per preservare l’area da intrusioni ed atti vandalici, purtroppo allo stato attuale molto frequenti. Si manterrà un unico ingresso, sia per ragioni funzionali sia per un maggiore controllo e sicurezza dell’area. Le pareti che delimitano l’entrata, saranno forate e protette da cristalli antisfondamento ed arricchite di teche con informazioni, così come da altri documenti sul sito e serigrafie di Antonello da Messina. In uno spazio limitrofo all’accesso e piuttosto pianeggiante, verranno collocate delle strutture leggere che ospiteranno i servizi necessari quali un front-office, uno spazio espositivo ed i wc.

La Chiesa di Santa Maria di Gesù Superiore è venuta alla luce durante i lavori per la costruzione della corsia laterale del viale Giostra, nel febbraio del 1989. Alcuni testi datano l’origine del Convento all’anno 1166 per opera dei frati Carmelitani, mentre è di altri autori la supposizione che la data sia il 1200 Negli annali dell’Ordine, dopo la sede in Terra Santa, figura la sede di Messina realizzata nel 1238. E’, dunque, nei primi decenni del 1200 che i frati eressero il Convento di Santa Maria di Gesù, nel Villaggio Ritiro. Vicino il Convento furono ritrovati i resti di antiche terme, probabilmente di epoca romana. Frate Francesco Gonzaga, Generale dell’Ordine degli Osservanti, nella sua monografia sulla storia dei Frati Osservanti, riferisce anche del secondo Convento edificato dai Frati Minori a cento passi dalla città, con il nome di S. Maria di Gesù Inferiore, o Maggiore, nel 1462. Nel febbraio del 2005, a seguito di una segnalazione del Presidente del Consiglio Comunale di Messina,Giuseppe Previti, i resti del Monastero di S. Maria di Gesù e la sepoltura di Antonello da Messina furono inseriti nel secondo censimento FAI dei luoghi del cuore da non dimenticare. Successivamente è stata fatta una richiesta all’Unesco per classificarlo come patrimonio dell’Umanità.

Ogni cittadino può dare il suo contributo per finanziare il progetto compilando la Causale: "Donazione per il recupero del Convento di S.Maria di Gesù". IBAN: IT71I200816511000300783197 c/o UNICREDIT S.p.A. – Via Garibaldi, 102 – 98100 Messina

3 commenti

  1. benissimo,pagateveli da voi

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  2. Con tutto il rispetto per l’iniziativa. Ma il vero scandalo a Messina è un Museo Regionale con strutture insufficienti ed una sede “nuova” che da trent’anni aspetta di essere aperta.

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  3. Complimenti per l’iniziativa. Ciò significa amore per la propria città e per le proprie radici. Continuate sempre con la stessa passione e con lo stesso entusiasmo. angelo

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