«Riportare alla luce le sue spoglie». Nasce la fondazione "Antonello da Messina"

«Riportare alla luce le sue spoglie». Nasce la fondazione “Antonello da Messina”

Gabriele Quattrocchi

«Riportare alla luce le sue spoglie». Nasce la fondazione “Antonello da Messina”

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martedì 14 Febbraio 2017 - 13:24

Tutti i cittadini possono diventare soci fondatori della fondazione di partecipazione che lo scopo di promuovere le opere e il luogo di sepoltura di Antonello da Messina. Il progetto è stato presentato stamani nella sala consiliare di Palazzo dei Leoni.

«Ritrovare un senso d'identità attraverso la partecipazione». Tra i banchi della Sala Consiliare di Palazzo dei Leoni, le parole di Silvano Vinceti, storico e studioso di arte, suonano come una scommessa sulla città e su noi stessi. È lui l'ospite d'eccezione della conferenza di presentazione della Fondazione di Partecipazione "Antonello da Messina", di cui Vinceti è anche responsabile scientifico.

L'ente intende studiare e promuovere le opere dell'artista messinese e, contestualmente, i luoghi della sua vita e il sito archeologico di S.Maria di Gesù Superiore, che accoglie, secondo i promotori, i suoi resti mortali.

«La conferenza di oggi ricorre nello stesso giorno in cui Antonello, nel 1479, dettò le sue ultime volontà», spiega Giuseppe Previti, coordinatore dei volontari che si occupano del sito archeologico e presidente della neonata fondazione. Sulla base di quel testamento e altri preziosi documenti, i volontari della cooperativa sociale onlus Trapper, Giuseppe Previti, Michele Salvo,Silvana Paratore, insieme all'architetto Nino Principato, hanno donato una seconda vita al sito, liberandolo dal degrado con l’obiettivo di restituirlo alla città.

«La particolarità della fondazione – continua Previti – risiede nella possibilità di partecipazione attiva. Tutti i cittadini possono diventare soci fondatori. L'ente si basa sul principio della compartecipazione, sull’esempio di Livorno (La Caprillina), dove circa settemila cittadini hanno dato il loro piccolo contributo per progetti relativi al recupero di opere d’arte. Nello Statuto, inoltre, sono previste la tutela, la cura e la fruizione di tutto ciò che afferisce ai beni culturali. Dall’archeologia alla scultura, dalla poesia alla riscoperta delle tradizioni locali.»

La Fondazione svilupperà, con i vari musei ove sono custodite opere di Antonello, accordi, gemellaggi per divulgare la conoscenza delle opere.

Verrà realizzato un sito web che conterrà la bibliografia e un conto corrente per le adesioni.

Hanno già aderito, in qualità di fondatori promotori, Giuseppe Previti, Nino Principato, il Parroco di Ritiro, Padre Roberto Scolaro, Michele Salvo, Giambattista Chillè, i volontari Piero Giacopello, Vincenzo Miano, Lillo Militello.

I promotori hanno nominato presidente del comitato scientifico il Prof. Silvano Vinceti che, tra le altre cose, è stato responsabile della realizzazione di ricerche scientifico-documentali sui luoghi di sepoltura e sui resti mortali di Michelangelo Merisi da Caravaggio e di Monna Lisa, la Gioconda.

«Tutti possono aderire (sia enti pubblici e privati, nonché singoli cittadini) e diventare soci fondatori, versando una modestissima quota – aggiunge Previti. Sono già stati riconosciuti amici della Fondazione e insigniti della tessera di socio benemerito l’assessore regionale ai beni culturali Carlo Vermiglio, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Giovanni Ardizzone, il presidente regionale di Legambiente Gianfranco Zanna ed il notaio Gaetano Parisi.»

Riportare alla luce le spoglie di Antonello è l'obiettivo primario della fondazione di partecipazione. Si tratta di un progetto ambizioso che intende offrire un'opportunita di sviluppo a una città martoriata e in deficit d'identità.

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