Biancuzzo incalza l’Amam. Due trivelle abbandonate e un progetto da rispolverare

Biancuzzo incalza l’Amam. Due trivelle abbandonate e un progetto da rispolverare

Gabriele Quattrocchi

Biancuzzo incalza l’Amam. Due trivelle abbandonate e un progetto da rispolverare

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sabato 05 Dicembre 2015 - 23:07

Acqua che potrebbe essere distribuita agli abitanti di Tono e zone limitrofe. Il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, chiede chiarimenti all’Amam su un progetto che sembrerebbe accantonato e che finora ha regalato al territorio solo due trivelle abbandonate

Lavori fermi e un cantiere abbandonato a Tono. Mario Biancuzzo, consigliere della sesta circoscrizione, incalza l’Amam e richiede un sopralluogo al direttore generale Luigi La Rosa.

“Due trivelle, distanti circa 300 metri dall’abitato e realizzate per attingere acqua potabile – afferma – sono state inspiegabilmente abbandonate. Acqua che potrebbe essere distribuita agli abitanti di Tono e non solo”. Il consigliere parla infatti di una infrastruttura che potrebbe servire tutti i cittadini residenti nell’area tra Tono e Spartà.

«Questo lungo tratto, infatti, è privo di condotta idrica» spiega Biancuzzo. «Ma non solo, oltre alla struttura che comprende le due trivelle, esiste anche una condotta, già allacciata, che giunge sulla strada statale 113, pronta per l’utilizzo, e qualcuno asserisce che i lavori di posa del tubo sono stati realizzati per oltre un km in direzione Casabianca».

Biancuzzo ricorda che «il 28 aprile 2014 hanno preso il via i lavori di posa della condotta idrica sulla strada statale 113, dal km 14,835 direzione Mortelle, ma i numerosi residenti, da Casabianca a Spartà, sono ancora sprovvisti dell’acqua nelle case».

Per queste ragioni, il consigliere chiama in causa il direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa, per chiedere chiarimenti su quali siano i motivi per cui le due trivelle non vengono utilizzate. Il territorio di certo ne beneficerebbe. Biancuzzo, inoltre, invita La Rosa « a effettuare un sopralluogo» dato che in pochissimi giorni tutti potrebbero usufruire di un servizio efficiente.

«Necessitano due pompe e l’energia elettrica», scrive il consigliere che aggiunge, «l’acqua è un bene primario non può essere negato», per questo invita l’Amam a rispolverare il progetto.

(Gabriele Quattrocchi)

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