Presidenza Teatro, i sindacati: "Accorinti decida e scelga il nuovo e la competenza"

Presidenza Teatro, i sindacati: “Accorinti decida e scelga il nuovo e la competenza”

Rosaria Brancato

Presidenza Teatro, i sindacati: “Accorinti decida e scelga il nuovo e la competenza”

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venerdì 09 Agosto 2013 - 12:42

Cgil, Uil, Fials-Cisal e Sadirs tornano all'attacco sulla Presidenza del Vittorio Emanuele. "Sono trascorsi 11 giorni ed il sindaco non ha deciso. Faccia presto e scelga in base al nuovo ed alla competenza. No ai trasformisti dell'ultima ora". I sindacalisti hanno incontrato l'assessore Todesco che ha garantito: entro martedì il nome. Ma restano aperti altri nodi.

Entro martedì conosceremo il nome del successore di Ordile alla Presidenza del Teatro Vittorio Emanuele. Nei prossimi giorni inoltre la giunta Accorinti pubblicherà il bando per i due componenti del Cda, in modo da far sì che tutti gli organismi siano entro breve tempo operativi. E’ quanto emerso dall’incontro che si è tenuto questa mattina tra i rappresentanti sindacali Cgil, Uil, Fials-Cisal e Sadirs, Pippo Di Guardo,Antonio Di Guardo, Carmelo Tavilla e Orazio Smiroldo con l’assessore alla cultura Todesco, appena rientrato dalle contestate ferie ed il capo di gabinetto Silvana Mondello.

Erano state le quattro sigle sindacali che da mesi si battono per la vicenda Teatro a richiedere l’incontro per sollecitare una scelta in tempi brevi.

“In tanti, forse in troppi in questi ultimi periodi, si sono preoccupati di dire la loro su formule o teoremi, contenenti concetti di alta democrazia compartecipativa, che possano portare a soluzione le tante questioni irrisolte del Teatro Vittorio Emanuele– avevano scritto in un comunicato- Ad oggi fatti concreti non ve ne sono, solo passerelle elettorali, o post elettorali, di facciata”.

Il riferimento è sia all’eccessivo passare del tempo che agli interventi piovuti da più parte, in ultimo quello a doppia firma Pd-Pdl, una sorta di “larghe intese nello Stretto”, che chiedeva al sindaco di portare in Aula una rosa di 3 nomi per la Presidenza scelti tra i 76 candidati in modo da poter lasciare anche al Consiglio la possibilità di esprimersi.

Crocetta dopo mesi di proclami e di annunci, attraverso un valzer di nominativi individuati per assegnare la carica di Commissario, ad un tratto ha deciso di bloccare ogni iniziativa e “sparire dalla scena” (è proprio il caso di dirlo), insieme al suo assessore al ramo Stancheris. Evidentemente Messina ed il suo teatro non sono più tra le sue priorità: non ci sono in vista competizioni elettorali”.

Sin da novembre il governatore ha annunciato a più riprese “un immediato intervento”, che a distanza di mesi non si è visto. Di recente dopo aver nominato Lucia Tarro Celi, la cui nomina, per legge, non essendo una funzionaria della Regione, doveva passare dalla Commissione, ha fatto marcia indietro revocando il provvedimento. E ancora oggi non c’è stata alcuna scelta.

“Il susseguirsi delle campagne elettorali ha anestetizzato i processi di intervento da parte della politica- prosegue il documento- Adesso, dopo diversi mesi, siamo fermi ed impantanati a discutere su quale “alto” strumento di democrazia bisogna utilizzare per individuare il nome del futuro Presidente. A breve ci si inventerà un gioco a quiz, un concorso o magari una riffa, il cui premio finale sarà la presidenza del Vittorio. Staremo a vedere”.

Pippo Di Guardo, Antonio Di Guardo,Carmelo Tavilla e Orazio Smiroldo ricordano come i lavoratori sono ancora in attesa di risposte ed il bilancio 2013 è stato bocciato.

“Nessuno è nelle condizioni di far ripartire il teatro e restituirlo alla città.Tutti gli attori della politica, dai deputati regionali ai politici locali, hanno la loro quota parte di responsabilità, su questo ulteriore fallimento gestionale. Dopo undici giorni dalla presentazione dei 76 curricula, non si hanno ancora notizie, non si conoscono i criteri ed i tempi, così come non si conosce se l’iter sarà ancora più complesso e tortuoso, tanto da pregiudicare il futuro della stagione in corso e, purtroppo, anche della prossima”.

I sindacati ne hanno per tutti e lanciano una stilettata al commissario della Provincia Filippo Romano che nei giorni scorsi ha avviato l’iter per la designazione dei due nominativi del Cda. A Palazzo dei Leoni sono arrivati 28 curricula.

Un’iniziativa- scrivono le quattro sigle sindacali- inutile, oltre che pregiudizievole. Il Comma 729 dell’art. 1 della L. 296/2006, che disciplina la quantità dei componenti facenti parte il Cda di un ente regionale, impone che il loro numero non debba essere superiore a cinque. Da chi e da quanti, tra Comune Provincia e Regione, saranno i designati a tale ruolo?”

L’ultimo appello è destinato al primo cittadino perché operi, al più presto nel miglior modo possibile, facendo una scelta che consenta all’Ente di decollare e di garantire quel rilancio che finora non c’è stato.

“Al Sindaco Accorinti chiediamo, ancora una volta, che la scelta del Presidente del Vittorio, ricada su persona competente e nuova rispetto agli scenari a cui si è dovuti assistere in questi anni. Troppi personaggi che hanno collaborato o assistito complici al disastro, in cui versa il Vittorio, si sono proposti come nuovi, illustri ed in pole position.Non accetteremo “trasformisti dell’ultima ora” alla direzione del teatro; la città ed i lavoratori meritano di meglio. Quello in cui non ha potuto il terremoto del 1908, lo hanno compiuto, e continuano ancora adesso, i politici e la burocrazia di ieri e di oggi: distruggere il Teatro di Messina”.

Quel che serve subito, è la tesi dei sindacati è un Presidente ed un commissario nominato dalla Regione. Senza perdere più tempo.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Appare veramente singolare che i sindacati non sappiano neanche da quanti componenti è formato il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Teatro di Messina.
    Basterebbe leggere la Legge istitutiva che probabilmente non hanno mai letto….
    I componenti al momento sono sei più il presidente per un totale di sette.
    Il comune nomina tre membri più il Presidente e non compreso il Presidente.
    Se questi sono quelli che devono difendere i lavoratori siamo proprio messi male…

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