PdL-Udc: la spaccatura resta, se ne riparlerà dopo le amministrative. Autonomisti pronti a migrare nel PiD?

PdL-Udc: la spaccatura resta, se ne riparlerà dopo le amministrative. Autonomisti pronti a migrare nel PiD?

PdL-Udc: la spaccatura resta, se ne riparlerà dopo le amministrative. Autonomisti pronti a migrare nel PiD?

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mercoledì 25 Maggio 2011 - 00:00

Ieri nuova seduta lampo del consiglio. Assente Ricevuto, da una parte e dall’altra si comincia a fare la conta dei numeri qualora i centristi lasciassero davvero la maggioranza. Tre Mpa dell’area Lo Monte potrebbero migrare nei Popolari Domani, “giustificando” l’eventuale inserimento di Italiano in giunta

Nessuna tregua alla Provincia, dove i rapporti tra Udc e PdL restano tesi nonostante alcuni tentavi di mediazione avvenuti negli ultimi giorni. Anche ieri seduta lampo del consiglio: il capogruppo dell’area D’Alia Matteo Francilia ha chiesto il rinvio dei lavori a martedì, giusto il tempo di completare l’analisi interna con in mano anche i risultati della tornata elettorale in Sicilia e dei ballottaggi nel resto d’Italia. Idea appoggiata dal capogruppo della GdL Pino Galluzzo, ma che non passa per la mancanza dei numeri in aula. Sono solo 16 infatti i consiglieri che votano e solo tre del PdL (Parisi, Princiotta, Passaniti) più Saya (La Destra). Come annunciato ieri resta “fuori dai giochi” l’opposizione, compatta intorno alle posizioni del Pd. Pippo Rao affonda ancora il colpo nei confronti del centrodestra sottolineando come di fatto, la maggioranza politica possa venire meno da un momento all’altro, o addirittura sia già a pezzi (vedi articolo correlato in 0basso).

Ricevuto non si è visto in aula nemmeno in questa occasione, mentre da una parte e dall’altra, senza neanche troppa timidezza, si comincia a fare la conta dei numeri qualora l’Udc decidesse davvero di rompere con il PdL. I nove consiglieri centristi rendono difficile l’analisi nel gruppo legato al presidente, che senza Sidoti, Francilia e compagni, perderebbero un importante appoggio. E allora l’ipotesi nuova è quella di una “campagna” di arruolamento di altri consiglieri che potrebbero “tornare” in maggioranza. Nello specifico, la voce filtrata ieri, rivela di un possibile “trasferimento” in massa di alcuni autonomisti dell’area Lo Monte nel PiD. Le trattative sono avviate e a palazzo dei Leoni il salto potrebbe essere compiuto da Roberto Cerreti, Nino Previti e Roberto Gulotta. Nulla ancora di certo ma le trattative sono avviate. Se l’accordo dovesse andare in porto, il Movimento rappresentato dall’ex segretario regionale dell’Udc, Saverio Romano, potrebbe contare su esponenti in aula, così da potere anche “giustificare” l’eventuale inserimento di un Lorenzo Italiano in giunta (aspetto contestato dall’Udc al di là della “genetica incompatibilità” dichiarata). Ferma nelle proprie posizioni invece Rosy Danzino, fedele a Daniela Bruno e conseguentemente a Raffaele Lombardo.

Intanto c’è addirittura chi è arrivato ad ipotizzare che la strategia esercitata in questi giorni dell’Udc sia mirata a fare in modo che gli stessi centristi vengano tagliati dalla giunta dal PdL, in modo da potere comportarsi di conseguenza e far cadere principalmente su altri il peso del divorzio. Su questo punto, anche le due aree locali (Naro-D’Alia) non sembrano avere una posizione univoca, pur restando comunque compatte. Tornando al consiglio provinciale, resta da capire se la prossima settimana la maggioranza “troverà” i numeri per votare il Conto Consuntivo 2010, parcheggiato ancora all’ordine del giorno. Il tempo c’è, la volontà complessiva pure, ma l’impressione è che i lavori non andranno avanti se non si interverrà sulla crepa apertasi tra gli alleati.

Emanuele Rigano

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