Il dissesto del Comune ancora dietro l’angolo, il Ministero chiede chiarimenti

Il dissesto del Comune ancora dietro l’angolo, il Ministero chiede chiarimenti

Danila La Torre

Il dissesto del Comune ancora dietro l’angolo, il Ministero chiede chiarimenti

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lunedì 11 Marzo 2013 - 13:10

Da Roma sollecitano una serie di approfondimenti e delucidazioni in merito al Piano pluriennale di riequilibro, la cui approvazione è necessaria per l'adesione al salva-comuni. Ecco le richieste del Ministero. ALLEGATO IL LINK CON IL PIANO DECENNALE

Il dissesto del Comune è scongiurato? Nient’affatto. Il Ministero dell’Interno ha recapitato a Palazzo Zanca e per conoscenza anche alla Prefettura ed alla sezione regionale della Corte dei Conti una lettera avente per oggetto: “Procedura di riequilibrio finanziario pluriennale. Richiesta istruttoria”. Il documento consta di 11 punti, che corrispondono ed altrettante richieste di carte e documentazioni, che dovranno arrivare sulla scrivania del Ministero entro 30 giorni dal momento del ricevimento della lettera e che serviranno alla Sottocommissione appositamente istituita per la stabilità degli enti locali. In pratica, da Roma chiedono chiarimenti, delucidazioni ed integrazioni al piano pluriennale di riequilibrio, dalla cui approvazione dipende l'erogazione di un fondo di circa 50 milioni di euro e, dunque, la salvezza finanziaria del Comune, che altrimenti sarebbe condannato al deafult.

Vediamo nel dettaglio le richieste di chiarimento avanzate dal Dicastero dell’Interno.

Innanzitutto , il Ministero chiede un aggiornamento dei dati al 2013, «atteso che il piano prevede una durata decorrente dal 2013». Chiede inoltre di conoscere «l’esito della procedura di riaccertamento straordinario dei residui richiamata nel piano di riequilibrio e se è stato previsto in bilancio il fondo svalutazione crediti».

Il Governo vuole vederci chiaro anche sul reale stato delle società partecipate e chiede di« conoscere l’esito della verifica sulla situazione delle società partecipate e dei relativi oneri a carico del bilancio, con particolare riferimento alla quantificazione dell’azienda trasporti Atm, nonché l’esito dell’attività di allineamento dei dati contabili con gli organismi partecipati».

Anche sul fronte dei debiti, il piano non ha convinto pienamente il Ministero, che vuole sapere perché le passività potenziali vengono quantificate in 120 milioni al posto di 200 milioni così come appaiono censite.

Sulla rideterminazione delle tariffe dei servizi a domanda individuale vengono richiesti gli estremi dei relativi atti deliberativi. Per quanto riguarda le Entrate dei Titoli I e III, il Ministero chiede al Comune di indicare le tariffe e le aliquote in vigore prima e dopo l’adozione del piano.

Dal Governo vogliono avere delucidazioni anche sull’«esito delle attività di accertamento delle posizioni debitorie aperte nel sistema creditizio e dei procedimenti di realizzazione delle OO.PP. ad esse sottostanti, nonché delle attività di verifica della consistenza ed integrale ripristino dei fondi delle entrate con vincolo di destinazione». Il Ministero chiede, inoltre, «di precisare gli obiettivi e le misure adottate per la riduzione della spesa, nonché l’esito della verifica e valutazione dei costi di tutti i servizi erogati dall’ente»; e ancora «di dare assicurazione circa la copertura integrale dei costi per la gestione del servizio acquedotto e smaltimento rifiuti, nonché sul blocco dell’indebitamento e sulla futura eliminazione degli incremento dei fondi del personale».

Il Ministero sollecita il Comune «a voler specificare le motivazioni a supporto delle previsione di entrata da alienazione immobiliare ed i presumibili tempi di realizzo». Chiede, infine, a Palazzo Zanca di dimostrare l’incremento percentuale e delle entrate tributarie ed extratributarie previsto nell’ambito del Piano di riequilibrio pluriennale, nonché la riduzione percentuale delle spese correnti previste nel suddetto piano». (DLT)

IL LINK PER VISIONARE IL PIANO PLURIENNALE: https://dl.dropbox.com/u/19994076/Ts/relazione%202013.pdf

12 commenti

  1. mi pare difficile uscirne… da mesi questi dati dovrebbero essere stati prodotti… e ancora nulla…

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  2. CHE STRAZIO!!! Si sta perdendo solo tempo, l’unica cosa giusta (lo dicono i numeri) è la dichiarazione di dissesto finanziario. Così pagano tutti i responsabili. Politici, Consiglieri e il Dirigente della ragioneria. Con l’augurio che la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti, non facciano scadere il termine dei cinque anni, altrimenti i rimborsi milionari a favore del Comune di Messina andranno in prescrizione.

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  3. non ci salva nemmeno la vincita alla lotteria.

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  4. ART.21 COSTITUZIONE.C’è un serpente velenoso,strisciante tra i documenti contabili,si nasconde ai cittadini ignari,dietro il significato della parola che lo identifica,RESIDUI,nel linguaggio comune:ciò che rimane,che avanza.Non vi fate ingannare,i RESIDUI ATTIVI sono minori entrate,mentre quelli PASSIVI sono minori spese.Per il Testo Unico,costituiscono RESIDUI ATTIVI le somme accertate e non riscosse,i RESIDUI PASSIVI sono somme impegnate e non pagate,entro il termine dell’esercizio di competenza,cui si aggiungono quelli degli anni precedenti.Nella definizione data dal Testo Unico,c’è una parole chiave,ACCERTARE.Il serpente velenoso,compare attraverso l’avanzo/disavanzo di amministrazione,ne segna la veridicità,parola che in contabilità non ha nulla a che fare con la verità.Il principio di veridicità è un OBIETTIVO,cui tendono gli altri principi contabili.Come i serpenti velenosi procurano l’agonia e poi la morte,i RESIDUI provocano l’agonia,che si materializza in minori servizi e più tributi,poi il dissesto. Quello degli enti locali dovrebbe essere un sistema misto,competenza e cassa,ma i rapporti con la TESORERIA,sono troppo complicati,infatti i risultati sono un crescendo di Enti Locali in dissesto.Per capire la differenza tra i due sistemi,faccio due esempi.Supponiamo che un artigiano acquisti,nel corso dell’esercizio,merci per €70.000,pagandole in contanti.Nel corso dello stesso esercizio tutta la merce è stata venduta per un importo pari a €100.000,anche se una parte di tale importo,€20.000,sarà incassato nell’esercizio successivo.Dovendosi applicare il principio di competenza,e non quello di cassa,il reddito dell’impresa ammonta a 30.000 euro (100.000 – 70.000),il residuo attivo di competenza è pari a €20 mila.Ipotizziamo invece che un ingegnere fatturi nel corso dell’esercizio compensi per €100.000.Di questi gli vengono pagati solamente €80.000.Egli ha ricevuto fatture di acquisto per €12.000,di cui ne ha pagate solamente €8.000.Dovendosi applicare il principio di cassa,il reddito dell’ingegnere ammonta a €72.000(80.000 – 8.000),non ci sono residui nell’esercizio
    finanziario.Chi accumula montagne di RESIDUI muore finanziariamente,su quelli di palazzo Zanca è caduta la nebbia,l’ultimo dato è del 21/06/2012,vedi link.Chi governerà il Comune,dovrà accendere un grosso faro sui RESIDUI,Luigi Croce ha utilizzato un faretto.I residui concorrono a formare il risultato di amministrazione che l’ente può applicare ed utilizzare negli esercizi successivi;in relazione ai residui attivi(entrate accertate e non incassate)si pone la necessità che vengano mantenuti nel bilancio solo quelli che l’ente ha la ragionevole certezza di incassare.Al fine di conferire veridicità ed attendibilità al bilancio dell’ente,il legislatore ha stabilito che,al termine di ciascun esercizio, prima dell’inserimento nel conto del bilancio dei residui attivi e passivi,si debba procedere ad una particolare operazione di RIACCERTAMENTO degli stessi.Tale operazione di riaccertamento,consiste nel riesame delle ragioni creditorie
    al fine di decidere se mantenere il residuo,in tutto o in parte,nel bilancio.Considerata la finalità della norma,risulta evidente che debba trattarsi di un controllo sostanziale e non solo formale.Infatti,l’ente non può limitarsi a verificare che continui a sussistere il titolo giuridico del credito,l’esistenza del debitore e la quantificazione del credito,MA DEVE anche accertare la effettiva riscuotibilità dello stesso e le ragioni per le quali non è stato riscosso in precedenza;cosicché il credito ove,di fatto,non sia più esistente,esigibile o,comunque, riscuotibile,deve essere stralciato dal conto del bilancio e inserito nel conto del patrimonio,in un’apposita voce dell’attivo patrimoniale,fino al compimento del termine prescrizionale,così come ripreso anche dai Principi contabili.Scaduto tale termine il credito deve essere eliminato anche dal Conto del patrimonio,con contestuale riduzione del patrimonio.Per questi motivi,il mantenimento di RESIDUI ATTIVI inesigibili nel conto del bilancio incide sull’attendibilità del risultato contabile di amministrazione e sulla formazione dell’avanzo di amministrazione che può risultare sussistente solo sotto il profilo contabile.Se poi si considera che l’ente può utilizzare l’avanzo di amministrazione negli esercizi successivi,risulta chiaro che le voci che lo compongono devono essere esistenti e, pertanto,è necessario che vengano mantenuti nel Conto del bilancio i soli RESIDUI ATTIVI esigibili con un ragionevole grado di certezza.Il mantenimento nel conto del bilancio di crediti risalenti nel tempo può essere giustificato solo da ragioni che evidenzino la certa riscuotibilità del credito e le ragioni del differimento dell’incasso.In caso contrario, al fine di evidenziare l’effettiva situazione finanziaria dell’Ente,è necessario che i crediti vengano stralciati ed inseriti nel conto del patrimonio ovvero venga vincolata una quota parte dell’avanzo di amministrazione,qualora l’Ente ritenga che vi sia qualche possibilità di incasso.Il mantenimento di RESIDUI ATTIVI inesigibili o di dubbia esigibilità è idoneo ad influenzare NEGATIVAMENTE il risultato di amministrazione e la sussistenza degli equilibri di bilancio,nonché la stessa attendibilità del RENDICONTO e configura un’irregolarità contabile alla quale occorre porre rimedio,anche perché,come si è detto, può incidere sull’esistenza stessa dell’avanzo di amministrazione,che deve essere effettivo e reale.

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  5. Alberto Laspada 11 Marzo 2013 16:10

    Ma se non ricordo male, qualcuno l’aveva detto prima dell’approvazione… mumble mumble… chi era? mumble mumble… EUREKA, ORA RICORDO:

    http://www.tempostretto.it/news/bocciatura-sonora-movimento-cinque-stelle-smonta-piano-riequilibrio-pluriennale-oggi-voto-aula.html

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  6. CONTINUIAMO A PRENDERCI IN GIRO…. tanto che ci frega,pagheremo sempre noi cittadini. Non ci vogliono 7 lauree per leggere e interpretare le scritture contabili del consuntivo e del presunto bilancio comunale. Il piano finanziario proposto non e’ sostenibile, poi se verra’ giudicato tale, ci sara’ da capire per quale misteriosa alchimia contabile.
    Continuo a ripetere che la contabilita’ e’ matematica, non e’ frutto di filosofiche interpretazioni finanziarie.
    Invece i documenti contabili degli enti locali sono semprre stati “adattati” alle esigenze del politico di turno, facendo di tutto pur di evitare squilibri finanziari, rispetto del patto di stabilita’o, ultima spiaggia, il dissesto finanziario.
    Tale mal costume, aggravato dalla crisi finanziaria oggi, ha portato gli enti al collasso totale , non essendo piu’ gli stessi in grado di “ntuppari i puttusa” nemmeno con l’ausilio della cosiddetta finanza creativa.
    Qundi, messi con le spalle al muro, cercherano in tutti i modi , disperatamente di salvare le loro poltrone, ancora una volta, inventandosi l’ininventabile, o in ultima analisi, cercando un capro espiatorio che li purifichi e li renda mondi da ogni colpa ( i dirigenti potrebbero ben rappresentare i veri colpevoli di tutti i disastri).
    La sostanza e’ che i cittadini, ignari di quello che e’ accaduto, pagheranno pesantemente le pene di tali comportamenti. Pagheranno in termini economici, in termini di mancato sviluppo, in termini di aumento di tasse e balzelli vari ed in termini di peggioramento di qualita’ della propria esistenza.

    GRAZIE DI CUORE A TUTTA LA POLITICA PER AVERCI ROVINATO LA VITA!!!

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  7. Ci sarebbero DUE O TRE nomi.
    Due o tre ALTI dirigenti che andrebbero mandati a casa a calci nel culo.
    Contemporaneamente i politici che li hanno fatti fare e disfare a piacimento di entrambi!!!
    Cara burocrazia, oltre ad accerchiare i politici, la gente chiederà conto anche di voi. SIETE ACCERCHIATI!!!
    ADESSO BASTA.

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  8. Sull’articolo ha detto tutto Mariedit al quale, usando una espressione di Grillo non posso che dirgli “Shapò”. Intendo solo soffermarmi che all’epoca ho definito il piano di riequilibrio una “Anatra zoppa” ed ora i nodi, e sono molti, ed alcuni dei quali di non facile soluzione, sono venuti al pettine. Quando viene chiesto: «conoscere l’esito della verifica sulla situazione delle società partecipate e dei relativi oneri a carico del bilancio, con particolare riferimento alla quantificazione dell’azienda trasporti Atm, nonché l’esito dell’attività di allineamento dei dati contabili con gli organismi partecipati» e come avere chiesto l’impossibile perché non è più realizzabile dato che, almeno dal 2003, la contabilità dell’Atm, ma anche delle altre partecipate è stata tenuta solamente sotto il profilo economico patrimoniale, come se fosse una società o azienda privata, e non come previsto dall’articolo 114 del decreto legislativo 267/2000, sotto il profilo finanziario, economico-patrimoniale. L’allineamento della contabilità dell’Atm con quella del Comune di Messina sino al 31/12/2009 si era quasi completata nel mese di aprile del 2010 se non fosse intervenuto lo sto perentorio da parte degli organi politici e dirigenziale dell’Azienda. Ed allora questo è un punto che difficilmente il Ministero potrà ricevere una risposta adeguata e soddisfacente. Poi le vie del Signore sono infinite e non ci resta che attendere un altro mese.

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  9. Si, ricordo bene anche il mio commento sulla scoperta dell’acqua calda da parte dei M5S…
    Qualcuno a Roma si è accorto che qualcosa nel Piano pluriennale di riequilibro non quadra e non sarà così facile dimostrare il contrario: lì sì che ci sono “ragionieri” qualificati, non come qui da noi.
    L’unica alternativa è il default, così oltre noi (che pagheremo ugualmente gli aumenti spropositati già programmati) ne faranno le spese anche i politici (di destra, centro e sinistra) e i dirigenti che hanno portato a questo punto Palazzo Zanca.
    Così almeno ci sarà una piccola consolazione…

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  10. SONO LE…VIE DEL SIGNORE…CHE MI PREOCCUPANO PARECCHIO !!

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  11. ART.21 COSTITUZIONE. Ecco il link con la montagna di RESIDUI.
    http://img593.imageshack.us/img593/6312/residui.png

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  12. Art.22 costituzione. Se il Commissario non va alla montagna dei residui la montagna dei residui va dal Commissario. Io sento puzza di bruciato. Questo silenzio dei big di destra ed uguale sinistra e’ significativo. Sanno che non c’è scampo senza il visto romano ed è per questo che nessuna candidatura viene proposta…aspettano di decidere se governare o andare al macello.Da commentatore dotato di spirito di osservazione e dai musi lunghi che vedo….io dico che le elezioni saltano…salta il banco come al casino’ anzi salta il casino che è’ stato questo Comune. Si ricomincia e speriamo bene in fondo ad Alessandria sono ripartiti. Una buona notizia alle prossime elezioni quelli eletti non ci saranno.

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