False fatture per ottenere contributi pubblici: sequestrato oltre 1 milione a due imprenditori

False fatture per ottenere contributi pubblici: sequestrato oltre 1 milione a due imprenditori

Veronica Crocitti

False fatture per ottenere contributi pubblici: sequestrato oltre 1 milione a due imprenditori

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mercoledì 25 Gennaio 2017 - 09:58

Su provvedimento disposto dal Gip Ugo Molino, è scattato il sequestro per 6 immobili della struttura turistica di Tusa, pari ad oltre 500mila euro, nonché la somma di 165mila euro depositata nei conti correnti bancari e postali di due degli indagati.

Sono in tutto 8 le persone finite nel mirino dei finanzieri di Sant’Agata di Militello, accusate di aver truffato lo Stato intascando finanziamenti pubblici europei e regionali, oltre che di aver emesso fatture false per operazioni mai eseguite. Ed è di oltre un milione di euro il sequestro eseguito nei confronti di due di loro, un sessantatreenne di Tusa e ad un quarantanovenne di Milazzo, entrambi imprenditori.

A far scattare le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Luca Melis, è stata una verifica fiscale fatta dai finanzieri nei confronti di un imprenditore di elettrodomestici ed elettronica che lavorava nei centri tirrenici di Sant’Agata di Militello e Santo Stefano Camastra. Secondo quanto emerso, l’uomo aveva “allestito” un giro di false fatture che gli permetteva, alla fine, di gonfiare i costi, evadere le tasse ed ottenere finanziamenti pubblici. Alla base c’era una società fittizia di Sant’Agata di Militello (di fatto gestita dall’imprenditore) che emetteva fatture alla società reale per l’acquisto di materiale quale arredi, elettrodomestici, tendaggi e altro. Da lì, partivano ulteriori false fatture per la vendita di questi materiali ad un imprenditore alberghiero di Tusa. Proprio quest’ultimo utilizzava a sua volta le false fatture per richiedere contributi pubblici per il miglioramento della propria attività. Ne aveva già intascati parecchi di soldi, con questo giro truffaldino.

Da ulteriori accertamenti è poi venuto fuori che, oltre ai due imprenditori, nel giro erano coinvolti anche altri soggetti che gravitavano nell’hinterland palermitano, calabrese e, nello specifico, nella zona della locride. L’ipotesi di reato, per tutti loro, è truffa aggravata ai danni dello Stato ed emissione ed utilizzo di false fatture per operazioni inesistenti.

Su provvedimento disposto dal Gip Ugo Molino, è scattato il sequestro per 6 immobili della struttura turistica di Tusa, pari ad oltre 500mila euro, nonché la somma di 165mila euro depositata nei conti correnti bancari e postali di due degli indagati. Inoltre è stato bloccato un contributo pubblico, di ben 400mila euro, che altrimenti sarebbe finito nelle tasche dei due imprenditori. Ad eseguire i sequestri sono stati i finanzieri della Tenenza di Sant’Agata di Militello. (Veronica Crocitti)

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