Niente soldi e niente speranze, oggi i lavoratori Atm si sono incatenati a Palazzo Zanca

Niente soldi e niente speranze, oggi i lavoratori Atm si sono incatenati a Palazzo Zanca

Francesca Stornante

Niente soldi e niente speranze, oggi i lavoratori Atm si sono incatenati a Palazzo Zanca

martedì 30 Ottobre 2012 - 13:11

Andrà avanti a oltranza la protesta dei lavoratori Atm che ancora non hanno visto un centesimo dei soldi che dovevano arrivare da Regione e Stato. Ieri sera Orsa e Ugl hanno incontrato Croce ma non ci sono spiragli positivi, finite le elezioni si attende un segnale da Palermo

“Quì si è spenta l’Atm, si dispensa dalle visite”. Lo hanno scritto oggi i lavoratori sul cartello che hanno appeso ad una delle colonne di Palazzo Zanca, le stesse alle quali si sono legati per ricordare a tutti e in primis al commissario Croce che loro sono ancora lì. Senza stipendi e senza certezze. Disperati. Sono stati sulla finestra del Comune minacciando di buttarsi, hanno trascorso giorno e notte nelle stanze di Palazzo Zanca lasciando a casa i figli, Giacoma e Pina sono state in sciopero della fame. Evidentemente non è bastato. “Non abbiamo un’alternativa, continueremo a oltranza fino a quando non vedremo i soldi” dicono oggi. Al momento del milione e 300mila euro deliberato la scorsa settimana per l’Atm dal commissario Croce non c’è traccia, nessuna notizia neanche dei 18 milioni del governo nazionale. I lavoratori da luglio non vedono un centesimo. Il milione e 300mila euro doveva servire per pagare subito il 25% dello stipendio di luglio che i dipendenti non hanno ancora ricevuto e il 70% della mensilità di agosto. I 18 milioni di euro che dovrebbero arrivare da Roma serviranno per garantire gli altri arretrati. Intanto però le loro tasche restano desolatamente vuote e le speranze di uscire da questo tunnel buio si riducono ogni giorno di più. Ieri sera Orsa e Ugl hanno incontrato Croce, ma il commissario non ha risposte. Sta lavorando sulla relazione chiesta dai revisori dei conti, la data di consegna è stata spostata dal 2 a l 9 novembre. Il dissesto resta dietro l’angolo ma a questi lavoratori interessa poco. Loro il dissesto ce l’hanno da mesi nelle loro case, se lo ricordano ogni volta che non possono comprare un giocattolo ai figli o devono chiedere aiuto ad amici e parenti anche solo per fare la spesa. Si sentono calpestati nella dignità. La protesta andrà avanti fino a quando non arriveranno i soldi, oggi pomeriggio si riuniranno in assemblea proprio a Palazzo Zanca. Finite le elezioni oggi Messina è ripiombata nelle sua crisi. Adesso sindacati e lavoratori aspettano un segnale forte dai deputati messinesi che andranno a sedersi all’Ars e aspettano soprattutto il tanto atteso incontro tra Comune e Regione per capire che fine farà l’azienda e il trasporto pubblico cittadino. La certezza è che non c’è più tempo da perdere, negli anni ne è stato sprecato fin troppo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. (Francesca Stornante)

5 commenti

  1. ma uno stipendio SUBITO perche’ no?detto questo si deve sempre riflettere perche’ un singolo dipartimento comunale e’ composto mediamente da 110 persone e solo l’atm.600. mentre a livello retribuzioni tutto il comune costa in stipendi 2,5 milioni e da sole Messina ambiente+atm 2 milioni…

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  2. Sono daccordo quando si dice che i nostri politici messinesei ci hanno ridotto alla fame. …….ma qualcuno li ha eletti!!!! forse facendo leva sulla logica del clientelismo?….forse gli stessi lavoratori che oggi giustamente protestano????….maaaaaaaaaa………..

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  3. ma riorganizzare il personale e licenziare o mettere in mobilità il 20% dei dirigenti ed il 10% dei dipendenti inutili come concesso dal decreto monti no vero?? ci mettiamo si una pezza ma magari si sposta il personale dove serve e non dove non fa nulla e si mandano a casa gli inutili….magari così facendo i soldi ce li mandano e piangiamo con mezzo occhio invece che con tutti e due………

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  4. ovviamente dispiace, ma non si può far a meno di analizzare il voto di messina. come possono certi politici, aver preso così tanti voti? il messinese è così… amen.

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  5. Io mi chiedo….ma come mai su 600 lavoratori, solo le ormai famose “Pina e Giacoma”, sono le protagoniste indiscusse di ogni protesta?????
    Gli altri 598 dipendenti non hanno bisogno dei soldi dello stipendio???
    Io intravedo una certa e sicuramente incisiva strumentalizzazione da parte dei sindacalisti di turno, ed un’eccessivo mettersi in mostra di alcuni che non hanno nessun altro modo, per farsi notare!!!!

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