Concorso a Medicina del Lavoro, assolti l'ex Rettore Tomasello e Bonanno

Concorso a Medicina del Lavoro, assolti l’ex Rettore Tomasello e Bonanno

Alessandra Serio

Concorso a Medicina del Lavoro, assolti l’ex Rettore Tomasello e Bonanno

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martedì 11 Novembre 2014 - 18:58

Assolti tutti i coinvolti nell'inchiesta che portò, nel 2008, alla seconda sospensione del Magnifico Franco Tomasello. Per i giudici non ci fu abuso nei passaggi che assegnarono il concorso all'ex presidente del consiglio comunale Umberto Bonanno. Escono dalla vicenda anche l'ex presidente della Provincia Nanni Ricevuto e l'ex direttore del sanitario del Policlinico, Giovanni Materia.

A sei anni dal terremoto giudiziario che si abbattè sull’Università di Messina e portò alla seconda sospensione, a distanza di due anni dalla prima, del Rettore Franco Tomasello, la sentenza di primo grado del processo da ragione ai protagonisti, cioè gli imputati. I giudici della II sezione Penale del Tribunale (presidente Samperi), a serata fatta hanno sentenziato per otto imputati, assolvendo tutti con formula piena, perché il fatto non sussiste.

Cadono tutte le accuse e le ombre sulla vicenda, quindi, per Tomasello, l’ex presidente del consiglio comunale Umberto Bonanno, l’ex presidente della Provincia Nanni Ricevuto, l’ex direttore sanitario del Policlinico Giovanni Materia, il docente di Medicina del Lavoro Carmelo Abbate, il medico del lavoro Concetto Giorgianni, infine la ricercatrice Giovanna Spatari. Inizialmente coinvolta nella vicenda anche la moglie del Magnifico, Melitta Grasso, scomparsa lo scorso febbraio. Bonanno incassa le prescrizioni dai reati di falso e truffa, mentre ai protagonisti principali veniva contestato l’abuso d’ufficio.

L’accusa, che aveva chiesto condanne da 1 anno e 9 mesi per i docenti a 2 anni e 4 mesi per Tomasello, ha ribadito la tesi secondo la quale il concorso a Medicina del Lavoro del 2009 era stato pilotato a favore di Bonanno. Clamorose le intercettazioni telefoniche intercettate dalla Squadra Mobile, che però vennero “cassate” dai giudici all’inizio dal processo perché dichiarate inutilizzabili. Oggi in aula l’Accusa, sollecitando le condanne, è tornata a chiedere ai giudici di valutare comunque quanto emerso da quelle conversazioni, intercettate durante un’altra e più vasta inchiesta, denominata Oro Grigio e relativa ad una serie di concessioni edilizie rilasciate a Messina a metà del decennio scorso.

Hanno difeso gli avvocati Nino Favazzo, Enrico Ricevuto, Carmelo Scillia, Laura Autru, Domenico Alizzi.

10 commenti

  1. Questa e’ l’italia . . .

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  2. Questa e’ l’italia . . .

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  3. antonio campanella 11 Novembre 2014 23:01

    nessuna sorpresa, tutto scorre come sempre!

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  4. antonio campanella 11 Novembre 2014 23:01

    nessuna sorpresa, tutto scorre come sempre!

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  5. Sempre più assoluzioni, i baroni non possono morire.

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  6. Sempre più assoluzioni, i baroni non possono morire.

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  7. Cos’è, si sono messi d’accordo tutti per uccidere la giustizia in Italia, dal processo Cucchi, a quello Saviano, ecc., ecc???

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  8. Cos’è, si sono messi d’accordo tutti per uccidere la giustizia in Italia, dal processo Cucchi, a quello Saviano, ecc., ecc???

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  9. qualcuno aveva qualche dubbio !!!

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  10. qualcuno aveva qualche dubbio !!!

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