Ancora polemiche tra Udc e Arcigay, renziani e civatiani raccolgono firme pro registro

Ancora polemiche tra Udc e Arcigay, renziani e civatiani raccolgono firme pro registro

Eleonora Corace

Ancora polemiche tra Udc e Arcigay, renziani e civatiani raccolgono firme pro registro

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lunedì 16 Giugno 2014 - 22:50

La proposta di istituire il registro delle Unioni Civili potrebbe essere discussa oggi stesso in Consiglio Comunale. Intanto, continuano le polemiche: botta e risposta del consigliere UDC Maria Perrone con il presidente Arcigay Rosario Duca. Sul fronte del Partito Democratico, renziani e civatiani si schierano a favore del registro, dando vita ad una raccolta firme.

Registro delle Unioni Civili, la storia infinita. Almeno per quanto riguarda le polemiche che stanno accompagnando la proposta in vista della discussione in Consiglio Comunale. Dopo la conferenza stampa dell’UDC di Sabato mattina, alla quale ha preso parte Gianpiero D’Alia in persona, in cui il gruppo consiliare ha accusato la Giunta Accorinti di voler strumentalizzare la tematica dei diritti civili per accontentare solo una piccola frangia della popolazione e in cui sono stati posti come prioritari i diritti delle famiglie, dagli esponenti del partito di centro, è seguita la replica del circolo Arcigay che ha dichiarato: “D’Alia dice no alle Unioni Civili solo per ripicca contro l’amministrazione ed Accorinti”. Ricordando, inoltre, come sempre l’UDC abbia votato a favore del registro in grandi città come Palermo e Catania. Al botta e risposta istituzionale, ne segue, però, uno dai toni molto più personali, tra il presidente della IX commissione e consigliere in quota UDC, Maria Perrone, e il presidente Arcigay, Rosario Duca. Ad alzare i toni dello scontro inizia la Perrone, tornando su un battibecco avvenuto, evidentemente, al termine della conferenza stampa.

Maria Perrone, con una nota, respinge le accuse di omofobia e razzismo che le sarebbero state mosse da Rosario Duca: “Sono stata io – afferma la Perrone, – nel 2010, quando rivestivo la carica di assessore provinciale alle Pari opportunità, a creare l’Osservatorio Anti Discriminazioni, proprio su proposta dell’Arcigay. Quello costituito a Messina è stato il primo in Sicilia e alla firma del protocollo d’intesa partecipò l’allora presidente regionale dell’Arcigay, Paolo Patanè, divenuto poi presidente nazionale. Non capisco, pertanto, le ragioni di un simile attacco. Io sono la stessa persona con la quale nel 2010 l’Arcigay si complimentò”.La Perrone torna, inoltre, a commentare il parere negativo espresso dalla IX commissione alla delibera sulle unioni civili: “La proposta di delibera presenta delle anomalie. L’assenza del sindaco ha impedito l’approfondimento in commissione ma noi dell’Udc le faremo rilevare al momento dell’esame da parte del Consiglio comunale”. Infine, Maria Perrone conclude laconicamente: “Riteniamo il registro un atto inutile, poiché non ha nessun attinenza con la normativa nazionale”.

Alquanto stupiti i toni della risposta di Rosario Duca: “Trovo triste dover rispondere alla mia amica Mariella Perrone. Vorrei ricordarle, che il vanto al suo operato lo scrivente lo ha fatto anche in conferenza stampa sabato scorso, proprio sul lavoro che lei ha fatto quale assessore Provinciale della Giunta Ricevuto in merito all’osservatorio. Apprezzamento che ribadisco anche ora e che merita da parte della stessa un’analisi attenta che da persona estremamente intelligente saprà certamente effettuare. Ad onor del vero è giusto dire che quella proposta fu portata avanti dalla Perrone e dal Consigliere Provinciale nonché segretario provinciale del PD Pippo Rao, insieme hanno cooperato alla riuscita dell’Osservatorio, merito che nessuno gli toglie anche oggi. Inoltre invito Mariella, a decidersi su di chi è la colpa per quanto successo nella commissione da lei presieduta, poiché non si può dire un giorno che è colpa del Sindaco ed agli organi di stampa e in conferenza stampa premurarsi a dire il contrario il giorno dopo. Prenda una decisione:se colpe vuole dare, le dia, ma che si decida. In merito alla sua posizione non entro. Per quanto riguarda l’omofobia ed il razzismo non si attua solo col pestaggio ma anche col negare diritti”.

In Aula, la delibera sull’istituzione del registro delle Unioni Civili potrebbe essere discussa nel corso del Consiglio Comunale di oggi. Interviene nel dibattito, a favore del registro, il segretario della CGIL di Messina, Lillo Oceano. “Si tratta di una misura che riconosce i diritti di molte persone senza – peraltro – ridurre la libertà né le opportunità di alcuno – spiega Oceano- Riconoscere fondamentali diritti di chi condivide percorsi di vita è norma di civiltà e di progresso. Individuare come meritevoli di tutela alcuni diritti delle coppie conviventi – sia omossessuali che eterosessuali – come ad esempio assistere il proprio partner in ospedale, subentrare nei contratti di locazione, regolare i rapporti patrimoniali soprattutto in relazione all’abitazione in cui si convive, accedere ai servizi sociali, non toglie alcun diritto alle coppie sposate. Oggi le dinamiche sociali sono molto mutate, riconoscere e tutelare alcune situazioni è la condizione necessaria per la crescita sociale e civile di una comunità, per il progresso e l’estensione dei diritti e delle libertà, per realizzare condizioni più avanzate di uguaglianza formale e sostanziale delle persone”. Si schierano nuovamente a sostegno del Registro delle Unioni Civili la coordinatrice provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, Daria Lucchesi e Maria Pia Accordino (responsabile per i Diritti civili): “Sosteniamo la battaglia dell’Arcigay e di tutte le forze politiche favorevoli al Registro e chiediamo con forza l’approvazione del regolamento da parte del Consiglio comunale. Come è stato più volte sottolineato, si tratta di una scelta di cittadinanza attiva, di inclusione e di diritti per tutti”.

Prende posizione, con le parole e con i fatti, anche una parte del Partito Democratico. Questa mattina, infatti, è prevista una raccolta firme a sostegno del registro – affiancata da un banchetto informativo a Piazza Cairoli, e in seguito a Palzzo Zanca – promossa dal "Comitato Messina per Renzi", l'Area Civati, l'Associazione "Big Bang!", la Federazione dei Giovani Democratici e l'Associazione Giovanile "FutureDem". Tutte queste “anime” del PD, sostengono la proposta che verrà discussa al Consiglio Comunale – in cui il gruppo consiliare del PD è rappresentato principalmente da esponenti della vecchia area che faceva capo a Genovese. Anche a livello nazionale, il partito vuole presentare una proposta di legge molto articolata che dovrebbe essere approvata entro il prossimo settembre, riconoscendo pienamente i diritti civili delle unioni di fatto. Sul fronte cittadino, già i renziani “storici” come il presidente del IV quartiere Francesco Palano Quero e Alessandro Russo, si sono più volte espressi a favore del riconoscimento delle Unioni Civili. “Mentre in tutta la Sicilia – spiegano i membri del partito democratico promotori dell’iniziativa. provvedimenti di regolarizzazione delle unioni di fatto sono stati approvati in diversi comuni, senza distinzioni di colori politici, a Messina ancora non è presente un provvedimento di civiltà. Il Registro delle Unioni Civili è un fatto di civiltà, che riconosce diritti di cittadinanza finora negati a cittadini considerati "di serie B". I diritti civili non conoscono barriere di preferenze sessuali o di credo religioso. Vogliamo che anche Messina conquisti questo importante traguardo”.

Eleonora Corace

34 commenti

  1. F I N A L M E N T E il PARTITO DEMOCRATICO messinese fa qualcosa che sia nelle corde del Partiti Sociliasta Europeo, gruppo politico progressista cui appartiene, prende timidamente posizione sul REGISTRO delle UNIONI CIVILI, voluto da Matteo RENZI a Firenze. MI COMPIACCIO CON I RENZIANI E CIVATIANI. I GENOVESIANI (esistono ancora?) tacciono, sono bravi a stare con due piedi in una scarpa, e il sindaco ancora per poco in pectore, Felice CALABRO’, non ha nulla da dire, cosa aspetta la carrozza? Nel mio particolare sondaggio, fatto tra amici, parenti, conoscenti, rigorosamente sposati, NESSUNO, dico NESSUNO, E’ CONTRARIO.

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  2. F I N A L M E N T E il PARTITO DEMOCRATICO messinese fa qualcosa che sia nelle corde del Partiti Sociliasta Europeo, gruppo politico progressista cui appartiene, prende timidamente posizione sul REGISTRO delle UNIONI CIVILI, voluto da Matteo RENZI a Firenze. MI COMPIACCIO CON I RENZIANI E CIVATIANI. I GENOVESIANI (esistono ancora?) tacciono, sono bravi a stare con due piedi in una scarpa, e il sindaco ancora per poco in pectore, Felice CALABRO’, non ha nulla da dire, cosa aspetta la carrozza? Nel mio particolare sondaggio, fatto tra amici, parenti, conoscenti, rigorosamente sposati, NESSUNO, dico NESSUNO, E’ CONTRARIO.

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  3. è solo civiltà …”il Registro delle Unioni Civili è un fatto di civiltà”… infatti non toglie diritti a chi li possiede mentre ne dà a chi è meno cittadino degli altri.

    Certo c’è di mezzo la religione, ma principalmente non si vuole disturbare la burocrazia della chiesa che da privilegiata pensa di poter decidere per tutti i cittadini italiani (cattolici e no), cosa che fin’ora le è stato ampiamente e stoltamente consentito.

    Io, da cattolico ma sopratutto da convinto assertore di “libera chiesa in libero stato”, stasera andrò a Piazza Cairoli firmare.

    diego mazzeo

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  4. è solo civiltà …”il Registro delle Unioni Civili è un fatto di civiltà”… infatti non toglie diritti a chi li possiede mentre ne dà a chi è meno cittadino degli altri.

    Certo c’è di mezzo la religione, ma principalmente non si vuole disturbare la burocrazia della chiesa che da privilegiata pensa di poter decidere per tutti i cittadini italiani (cattolici e no), cosa che fin’ora le è stato ampiamente e stoltamente consentito.

    Io, da cattolico ma sopratutto da convinto assertore di “libera chiesa in libero stato”, stasera andrò a Piazza Cairoli firmare.

    diego mazzeo

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  5. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 07:55

    Tolleranza, oppure accondiscendenza a visioni senza fondamenta giuridiche ed innaturali?
    Ora, siete Voi chiamati ad essere “i tolleranti” della mia visione sociale e morale.
    Se già il Matrimonio Civile è un Atto Civile, perché sminuire ulteriormente la cellula su cui si fondano le Società, e cioè la Famiglia.
    Perché non rispettare la visone morale che vede la coppia formata da un uomo ed una donna.
    Io non ho niente contro nessuno ma esprimo liberamente il mio pensiero esigendo il rispetto che mi si deve.
    La decadenza, in tutte le civiltà,è iniziata dal momento in cui si incominciarono a mettere in discussione i Valori Morali di quelle.
    La crisi Economica che stiamo vivendo è susseguente alla crisi Morale, Civile e poi viene quella Economica.
    Quando i Vizi diventano Costume è l’inizio della fine delle Civiltà.

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  6. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 07:55

    Tolleranza, oppure accondiscendenza a visioni senza fondamenta giuridiche ed innaturali?
    Ora, siete Voi chiamati ad essere “i tolleranti” della mia visione sociale e morale.
    Se già il Matrimonio Civile è un Atto Civile, perché sminuire ulteriormente la cellula su cui si fondano le Società, e cioè la Famiglia.
    Perché non rispettare la visone morale che vede la coppia formata da un uomo ed una donna.
    Io non ho niente contro nessuno ma esprimo liberamente il mio pensiero esigendo il rispetto che mi si deve.
    La decadenza, in tutte le civiltà,è iniziata dal momento in cui si incominciarono a mettere in discussione i Valori Morali di quelle.
    La crisi Economica che stiamo vivendo è susseguente alla crisi Morale, Civile e poi viene quella Economica.
    Quando i Vizi diventano Costume è l’inizio della fine delle Civiltà.

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  7. Siamo proprio ridotti male… Come si può essere tolleranti ed accondiscendenti verso una minoranza che quando si riunisce nelle piazze dà vita ad uno spettacolo ripugnante alla vista delle persone che hanno creato una famiglia “tradizionale”.
    Il PD renziano e civatiano e la CGIL di Oceano dovrebbero stare zitti, invece di pronunciarsi a favore e per conto di una piccola parte della popolazione locale.
    Alla luce di queste prese di posizione, anche dei commentatori di questo articolo, vorrei riportare un episodio ripugnante che mi è capitato alcune settimane orsono, mentre traghettavo verso Villa S.Giovanni a bordo di una zattera della Caronte. Erano all’incirca le 3 e venti e mi sono imbarcato con una moltitudine di questi rappresentanti del popolo arcobaleno (maschi e femmine) che a quell’ora ritornavano dai bagordi della domenica. Appena accomodati sulle poltrone del salone alcuni di questi personaggi hanno dato vita ad un’accesa discussione che aveva come bersaglio il gestore del locale dove costoro avevano trascorso la serata-nottata. C’era un sinistro personaggio, dall’età apparente di circa 25-28 anni che sbraitava ad alta voce: “Io lo denunzio, quello lì, per violazione della mia privacy. Se io voglio che vedano il mio b**o del c**o, questo lo devo decidere io!”, continuando con altri particolari da far arrossire anche il più ferrato individuo. Ma non è finita qui. Prima che arrivassimo a Villa S. Giovanni ho avuto la necessità di usare i servizi igienici. Ebbene, non ci crederete, sono entrato nell’ultimo bagno e, con disgusto, ho notato una bustina vuota di un profilattico appoggiata sul ripiano del bagno e lo stesso che galleggiava nella tazza del w.c. Sul pavimento umido, segni inequivocabili di una movimentata e sfrenata attività sessuale. Ho denunziato il fatto al mozzo di turno, che rapidamente ha ripulito la scena. Ho saputo sempre da questa persona, che episodi simili sono oramai di routine, il sabato e la domenica.
    Ora, cari signori che tanto siete favorevoli al registro delle Unioni Civili, questi vi sembrano comportamenti da persone normali e, soprattutto, civili?
    Spero che la redazione non censuri alcunchè perchè quello che ho scritto è la pura verità e non temo alcuna smentita.

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  8. Siamo proprio ridotti male… Come si può essere tolleranti ed accondiscendenti verso una minoranza che quando si riunisce nelle piazze dà vita ad uno spettacolo ripugnante alla vista delle persone che hanno creato una famiglia “tradizionale”.
    Il PD renziano e civatiano e la CGIL di Oceano dovrebbero stare zitti, invece di pronunciarsi a favore e per conto di una piccola parte della popolazione locale.
    Alla luce di queste prese di posizione, anche dei commentatori di questo articolo, vorrei riportare un episodio ripugnante che mi è capitato alcune settimane orsono, mentre traghettavo verso Villa S.Giovanni a bordo di una zattera della Caronte. Erano all’incirca le 3 e venti e mi sono imbarcato con una moltitudine di questi rappresentanti del popolo arcobaleno (maschi e femmine) che a quell’ora ritornavano dai bagordi della domenica. Appena accomodati sulle poltrone del salone alcuni di questi personaggi hanno dato vita ad un’accesa discussione che aveva come bersaglio il gestore del locale dove costoro avevano trascorso la serata-nottata. C’era un sinistro personaggio, dall’età apparente di circa 25-28 anni che sbraitava ad alta voce: “Io lo denunzio, quello lì, per violazione della mia privacy. Se io voglio che vedano il mio b**o del c**o, questo lo devo decidere io!”, continuando con altri particolari da far arrossire anche il più ferrato individuo. Ma non è finita qui. Prima che arrivassimo a Villa S. Giovanni ho avuto la necessità di usare i servizi igienici. Ebbene, non ci crederete, sono entrato nell’ultimo bagno e, con disgusto, ho notato una bustina vuota di un profilattico appoggiata sul ripiano del bagno e lo stesso che galleggiava nella tazza del w.c. Sul pavimento umido, segni inequivocabili di una movimentata e sfrenata attività sessuale. Ho denunziato il fatto al mozzo di turno, che rapidamente ha ripulito la scena. Ho saputo sempre da questa persona, che episodi simili sono oramai di routine, il sabato e la domenica.
    Ora, cari signori che tanto siete favorevoli al registro delle Unioni Civili, questi vi sembrano comportamenti da persone normali e, soprattutto, civili?
    Spero che la redazione non censuri alcunchè perchè quello che ho scritto è la pura verità e non temo alcuna smentita.

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  9. Buon giorno Nicolò,

    noi siamo tolleranti della sua visione sociale, tant’è che non la mettiamo minimamente in discussione e non pretendiamo che cambi.
    La “nostra” tolleranza ha di fondo questa differenza.
    Noi vorremo fossero riconosciute certe unioni senza rinnegare le “vostre” anzi nel massimo rispetto di esse, “voi” invece pensate che
    l’esercizio del vostro diritto preveda l’esclusione di quello altrui.
    Le ricordo inoltre che gli stessi argomenti sono stati utilizzati ancora dalla chiesa, per osteggiare sia il matrimonio civile che il divorzio.
    Eppure adesso sono sacrosanti diritti (grazie a Dio mi viene da dire).
    Una sana convivenza tra diverse visioni vi sembra dunque una idea tanto orrenda?
    Una puntualizzazione, se permette, riguarda la distinzione tra morale e diritto.
    La sua visone morale, come lei stasso l’ha definita non è per l’appunto giuridica, e qui si discute dell’opportunità giuridica di certe iniziative.

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  10. Buon giorno Nicolò,

    noi siamo tolleranti della sua visione sociale, tant’è che non la mettiamo minimamente in discussione e non pretendiamo che cambi.
    La “nostra” tolleranza ha di fondo questa differenza.
    Noi vorremo fossero riconosciute certe unioni senza rinnegare le “vostre” anzi nel massimo rispetto di esse, “voi” invece pensate che
    l’esercizio del vostro diritto preveda l’esclusione di quello altrui.
    Le ricordo inoltre che gli stessi argomenti sono stati utilizzati ancora dalla chiesa, per osteggiare sia il matrimonio civile che il divorzio.
    Eppure adesso sono sacrosanti diritti (grazie a Dio mi viene da dire).
    Una sana convivenza tra diverse visioni vi sembra dunque una idea tanto orrenda?
    Una puntualizzazione, se permette, riguarda la distinzione tra morale e diritto.
    La sua visone morale, come lei stasso l’ha definita non è per l’appunto giuridica, e qui si discute dell’opportunità giuridica di certe iniziative.

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  11. Buon giorno Pino,

    andrebbero quindi annullati secondo lei anche tutti i matrimoni religiosi di quelle persone che hanno avuto comportamenti “sconvenienti”?
    O la regola vale solo per alcuni?
    Quanti spettacoli ripugnanti hanno prodotto i padri di famiglia in coda nella notte per andare a prostitute?
    Prendiamo il numero di targa e chiediamo subito l’annullamento alla Sacra Rota.
    O forse per i “normali” è prevista l’indulgenza?
    Allora caro signore questo le sembra un comportamento da persona normale o civile?

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  12. Buon giorno Pino,

    andrebbero quindi annullati secondo lei anche tutti i matrimoni religiosi di quelle persone che hanno avuto comportamenti “sconvenienti”?
    O la regola vale solo per alcuni?
    Quanti spettacoli ripugnanti hanno prodotto i padri di famiglia in coda nella notte per andare a prostitute?
    Prendiamo il numero di targa e chiediamo subito l’annullamento alla Sacra Rota.
    O forse per i “normali” è prevista l’indulgenza?
    Allora caro signore questo le sembra un comportamento da persona normale o civile?

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  13. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 12:34

    Buongiorno (non so chi),
    innanzitutto incomincio rispondendo alla Sua conclusione.
    “La sua visone morale, come lei stesso l’ha definita non è per l’appunto giuridica, e qui si discute dell’opportunità giuridica di certe iniziative”.
    Uno dei dogmi fondamentali del positivismo giuridico è la separazione tra diritto e morale. Invece io, essendo un giusnaturalista tollerante, sostengo che ci sia un rapporto tra Morale e Diritto.
    Più il “diritto positivo” si allontana dal “diritto naturale”, più quelle realtà sociale entrano in crisi e decadono.
    Nella Società Occidentale sta avvenendo questo.
    Sono un uomo che ha navigato mari tempestosi ed in scienza, coscienza ed esperienza posso affermare che l’essere omosessuale è diverso dall’essere gay.
    L’omosessualità è uno stato dell’essere.
    Il gay (giullare) è una scelta dell’essere che ostenta la propria scelta.
    Sulla questione c’è ancora in corso un duro confronto tra le scuole di psicologia. Una corrente sostiene che l’omosessualità è un’identità. L’altra scuola sostiene che è una malattia. Anche se l’ONU sostiene che l’omosessualità non è più una malattia.
    Tutti gli uomini (o donne e chi più chi meno), per un aspetto lussurioso, hanno una carica omosessuale.
    Non essendo un Cartesiano, prima di dar retta al mio pensiero, discerno e faccio quello che, secondo la mia visione morale cristino-giudaica, è giusto ed agisco.
    Non reprimo ma discerno ed agisco.
    Questa civiltà fonda la sua visione antropologica sui valori giudaico-cristiani che rispetta l’uomo ma può non condividere e tollerare i gesti che ritiene dissacranti.
    Ritengo anche che l’omosessualità e controllabile e può volgersi verso un rapporto etero.

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  14. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 12:34

    Buongiorno (non so chi),
    innanzitutto incomincio rispondendo alla Sua conclusione.
    “La sua visone morale, come lei stesso l’ha definita non è per l’appunto giuridica, e qui si discute dell’opportunità giuridica di certe iniziative”.
    Uno dei dogmi fondamentali del positivismo giuridico è la separazione tra diritto e morale. Invece io, essendo un giusnaturalista tollerante, sostengo che ci sia un rapporto tra Morale e Diritto.
    Più il “diritto positivo” si allontana dal “diritto naturale”, più quelle realtà sociale entrano in crisi e decadono.
    Nella Società Occidentale sta avvenendo questo.
    Sono un uomo che ha navigato mari tempestosi ed in scienza, coscienza ed esperienza posso affermare che l’essere omosessuale è diverso dall’essere gay.
    L’omosessualità è uno stato dell’essere.
    Il gay (giullare) è una scelta dell’essere che ostenta la propria scelta.
    Sulla questione c’è ancora in corso un duro confronto tra le scuole di psicologia. Una corrente sostiene che l’omosessualità è un’identità. L’altra scuola sostiene che è una malattia. Anche se l’ONU sostiene che l’omosessualità non è più una malattia.
    Tutti gli uomini (o donne e chi più chi meno), per un aspetto lussurioso, hanno una carica omosessuale.
    Non essendo un Cartesiano, prima di dar retta al mio pensiero, discerno e faccio quello che, secondo la mia visione morale cristino-giudaica, è giusto ed agisco.
    Non reprimo ma discerno ed agisco.
    Questa civiltà fonda la sua visione antropologica sui valori giudaico-cristiani che rispetta l’uomo ma può non condividere e tollerare i gesti che ritiene dissacranti.
    Ritengo anche che l’omosessualità e controllabile e può volgersi verso un rapporto etero.

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  15. Buongiorno Nicolò,

    Ha perfettamente ragione non mi sono presentato e me ne scuso.
    Preciso subito di essere etero per sgomeberare il campo da posizioni di parte.
    Chiarissimo il suo discorso.
    Continuo però a non capire la relazione tra morale e diritto.
    A quale morale doverbbe fare riferimento, alla “sua” o a quella di altri?
    Io non sono ne uno studioso nè un giurista sia chiaro, però legare la morale al diritto mi crea una forma istintiva diffidenza.
    Quale è la morale comune, quella da seguire?
    Quale è il modo giusto di relazionare morale e diritto?
    Chi può affermare la correttezza di un indirizzo morale rispetto ad un altro?
    Non credo sia il caso di lasciare all’arbitrio una questione tanto importante.
    Per me la separazione tra morale e diritto è la risposta a tutti questi interrogativi.
    Se lei crede diversamente allora secondo me deve anche trovare il modo di dimostrare la assoluta “superiorità”
    della sua idea di moralità.
    Sull’idea di giullare che lei ha poi, non mi soffermo nemmeno mi perdoni.
    Probabilmente è vera ma non è differente da mille altre forme di esibizionismo.
    Un’altra cosa me la lasci dire sulla definizione o meno di malattia.
    Che lo sia o meno, cosa cambia?
    Se non fosse una malattia sarebbe tutto ok, se invece lo fosse allora sarebbe solamente una discriminazione.
    Poi mi lasci chiedere una cosa:
    comemai i paesi più evoluti e civili, nonchè i meno decadenti, quelli in cui si vive meglio, sono quelli nordici nei quali questa visione ossessiva
    ed opprimente della famiglia e della identità sessuale è stata già superata?

    Cordialmente

    Salvatore

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  16. Buongiorno Nicolò,

    Ha perfettamente ragione non mi sono presentato e me ne scuso.
    Preciso subito di essere etero per sgomeberare il campo da posizioni di parte.
    Chiarissimo il suo discorso.
    Continuo però a non capire la relazione tra morale e diritto.
    A quale morale doverbbe fare riferimento, alla “sua” o a quella di altri?
    Io non sono ne uno studioso nè un giurista sia chiaro, però legare la morale al diritto mi crea una forma istintiva diffidenza.
    Quale è la morale comune, quella da seguire?
    Quale è il modo giusto di relazionare morale e diritto?
    Chi può affermare la correttezza di un indirizzo morale rispetto ad un altro?
    Non credo sia il caso di lasciare all’arbitrio una questione tanto importante.
    Per me la separazione tra morale e diritto è la risposta a tutti questi interrogativi.
    Se lei crede diversamente allora secondo me deve anche trovare il modo di dimostrare la assoluta “superiorità”
    della sua idea di moralità.
    Sull’idea di giullare che lei ha poi, non mi soffermo nemmeno mi perdoni.
    Probabilmente è vera ma non è differente da mille altre forme di esibizionismo.
    Un’altra cosa me la lasci dire sulla definizione o meno di malattia.
    Che lo sia o meno, cosa cambia?
    Se non fosse una malattia sarebbe tutto ok, se invece lo fosse allora sarebbe solamente una discriminazione.
    Poi mi lasci chiedere una cosa:
    comemai i paesi più evoluti e civili, nonchè i meno decadenti, quelli in cui si vive meglio, sono quelli nordici nei quali questa visione ossessiva
    ed opprimente della famiglia e della identità sessuale è stata già superata?

    Cordialmente

    Salvatore

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  17. Caro Signore, lei sta facendo una bella arrampicata sugli specchi ed i suoi esempi sono solo una debole difesa. Le rispondo in modo schietto e senza giri di parole: la vostra “categoria”, con comportamenti da giullare (come riportato da D’Agostino nel suo post) e la vostra libertà di espressione che offende la morale, non può essere parificata da leggi che, ahimè, questo governo di chubacabras di sinistra sta approntando per Settembre. Ai xxxxxx rappresentanti del PD locale e della CGIL e a tutti coloro che sono favorevoli all’allargamento dei vostri diritti, faccio questa domanda: SE AL POSTO MIO CI FOSTE STATI VOI, APPOGGERESTE ANCORA L’ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI? Boh, non lo sapremo mai!
    Mariedit, ci mancavano i suoi dotti commenti, questa volta pro PD (cosa è successo al suo amico Accorinti, vi siete sciarriati?).

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  18. Caro Signore, lei sta facendo una bella arrampicata sugli specchi ed i suoi esempi sono solo una debole difesa. Le rispondo in modo schietto e senza giri di parole: la vostra “categoria”, con comportamenti da giullare (come riportato da D’Agostino nel suo post) e la vostra libertà di espressione che offende la morale, non può essere parificata da leggi che, ahimè, questo governo di chubacabras di sinistra sta approntando per Settembre. Ai xxxxxx rappresentanti del PD locale e della CGIL e a tutti coloro che sono favorevoli all’allargamento dei vostri diritti, faccio questa domanda: SE AL POSTO MIO CI FOSTE STATI VOI, APPOGGERESTE ANCORA L’ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI? Boh, non lo sapremo mai!
    Mariedit, ci mancavano i suoi dotti commenti, questa volta pro PD (cosa è successo al suo amico Accorinti, vi siete sciarriati?).

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  19. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 15:24

    Buonasera a Lei Salvatore.
    Nell’antica Grecia
    “Il concetto di giustizia è chiaramente concepito in quanto ha un preciso rapporto con la religione.
    Il termine “giustizia” per i greci è dato in maniera analoga con due termini. “Dike” e “Thémis”. La legge è un’imposizione della divinità, ed è giusta perché è ordinata dagli dèi.
    Nella mitologia “Thémis” è la dea che impersona l’ordine e la saggezza e siede accanto a Zeus insieme con la figlia “Dike”.
    Dalla concezione religiosa discende un senso di giustizia, dal senso di giustizia discendono delle regole. Le regole determinano una Morale per l’uomo di quella società.
    Conseguentemente alla creazione delle regole da rispettare nasce il senso di “colpa” per la trasgressione di queste.
    Per cui colpa personale ma anche colpa sociale, cioè collettiva, della “polis”.”
    Cosa recepita in parte dalla Civitas Romana.
    Il tutto viene messo in discussione dal Cristianesimo (che ha due correnti di pensiero, la Paolina e la Giovannea).
    Con il Cristianesimo avviene una rivoluzione copernicana, si passa dalla centralità dello Stato alla centralità della Persona Umana.
    Con Sant’Agostino si gettano le basi per la Societas (Cristiana) ed i suoi risvolti antropologici.
    Da allora, fino ai nostri tempi, il travaglio è tra visione Illuministica dello Stato, dove l’uomo è a Suo servizio, per poi farne discernere il tutto, e la visione Cristiana, dove lo Stato, invece, è a servizio della Persona Umana.
    Il Bene Comune ha dei riferimenti Etici, i riferimenti Etici hanno dei riferimenti Religiosi.
    Da qualche parte bisogna cominciare ed appendersi, se no, non abbiamo radici.
    Le realtà secolarizzate non hanno radici e vanno alla deriva.
    Noi, occidentali, abbiamo delle radici che sono quelle giudaiche-cristiane.
    Come diceva un filosofo, “se da una parte c’è il nulla, preferisco puntare la mia vita dall’altra parte dove almeno c’è una Speranza”.
    Tutto ciò premesso,se il nichilismo mi lascia vuoto, scelgo qualcosa che mi dia sostegno e Speranza.
    Per questo, non posso inventarmi una Morale personale, per poi farne un Ordinamento Giuridico.
    Devo guardare indietro nella Storia dell’Umanità per capire “cos’è l’uomo” e “quale uomo”.
    Certo, “il libero arbitrio” ma rispetto a quello che è “Bene” e quello che è “male”.
    Devo determinare il “Bene” ed il “male”, per poi farne un ordinamento giuridico.
    Il presupposto del Bene, per Noi cristiani, è che Dio è il Bene e negare Dio è il male.
    Se nel Decalogo e nelle Beatitudini, Dio in persona dice all’uomo quali sono i Suoi limiti, perché metterli in discussione ed andare oltre.
    Va bene, voglio andare oltre, ma non puoi condizionare il vivere comune, che ha delle scelti morali e religiose, per una scelta personale o di gruppo.
    Segue…

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  20. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 15:24

    Buonasera a Lei Salvatore.
    Nell’antica Grecia
    “Il concetto di giustizia è chiaramente concepito in quanto ha un preciso rapporto con la religione.
    Il termine “giustizia” per i greci è dato in maniera analoga con due termini. “Dike” e “Thémis”. La legge è un’imposizione della divinità, ed è giusta perché è ordinata dagli dèi.
    Nella mitologia “Thémis” è la dea che impersona l’ordine e la saggezza e siede accanto a Zeus insieme con la figlia “Dike”.
    Dalla concezione religiosa discende un senso di giustizia, dal senso di giustizia discendono delle regole. Le regole determinano una Morale per l’uomo di quella società.
    Conseguentemente alla creazione delle regole da rispettare nasce il senso di “colpa” per la trasgressione di queste.
    Per cui colpa personale ma anche colpa sociale, cioè collettiva, della “polis”.”
    Cosa recepita in parte dalla Civitas Romana.
    Il tutto viene messo in discussione dal Cristianesimo (che ha due correnti di pensiero, la Paolina e la Giovannea).
    Con il Cristianesimo avviene una rivoluzione copernicana, si passa dalla centralità dello Stato alla centralità della Persona Umana.
    Con Sant’Agostino si gettano le basi per la Societas (Cristiana) ed i suoi risvolti antropologici.
    Da allora, fino ai nostri tempi, il travaglio è tra visione Illuministica dello Stato, dove l’uomo è a Suo servizio, per poi farne discernere il tutto, e la visione Cristiana, dove lo Stato, invece, è a servizio della Persona Umana.
    Il Bene Comune ha dei riferimenti Etici, i riferimenti Etici hanno dei riferimenti Religiosi.
    Da qualche parte bisogna cominciare ed appendersi, se no, non abbiamo radici.
    Le realtà secolarizzate non hanno radici e vanno alla deriva.
    Noi, occidentali, abbiamo delle radici che sono quelle giudaiche-cristiane.
    Come diceva un filosofo, “se da una parte c’è il nulla, preferisco puntare la mia vita dall’altra parte dove almeno c’è una Speranza”.
    Tutto ciò premesso,se il nichilismo mi lascia vuoto, scelgo qualcosa che mi dia sostegno e Speranza.
    Per questo, non posso inventarmi una Morale personale, per poi farne un Ordinamento Giuridico.
    Devo guardare indietro nella Storia dell’Umanità per capire “cos’è l’uomo” e “quale uomo”.
    Certo, “il libero arbitrio” ma rispetto a quello che è “Bene” e quello che è “male”.
    Devo determinare il “Bene” ed il “male”, per poi farne un ordinamento giuridico.
    Il presupposto del Bene, per Noi cristiani, è che Dio è il Bene e negare Dio è il male.
    Se nel Decalogo e nelle Beatitudini, Dio in persona dice all’uomo quali sono i Suoi limiti, perché metterli in discussione ed andare oltre.
    Va bene, voglio andare oltre, ma non puoi condizionare il vivere comune, che ha delle scelti morali e religiose, per una scelta personale o di gruppo.
    Segue…

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  21. Mi raccomando, non porti ritardo, la sua firma è essenziale per tutelare il popolo arcobaleno (Vendola ringrazia)!

    Giuseppe Spadaro

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  22. Mi raccomando, non porti ritardo, la sua firma è essenziale per tutelare il popolo arcobaleno (Vendola ringrazia)!

    Giuseppe Spadaro

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  23. Nicolò la ringrazio delle risposte però sia sintetico non è una seduta accademica.

    Comuque riguardo a quanto da lei scritto:
    Certo, “il libero arbitrio” ma rispetto a quello che è “Bene” e quello che è “male”.
    Devo determinare il “Bene” ed il “male”, per poi farne un ordinamento giuridico.
    Il presupposto del Bene, per Noi cristiani, è che Dio è il Bene e negare Dio è il male.
    Se nel Decalogo e nelle Beatitudini, Dio in persona dice all’uomo quali sono i Suoi limiti, perché metterli in discussione ed andare oltre.
    Va bene, voglio andare oltre, ma non puoi condizionare il vivere comune, che ha delle scelti morali e religiose, per una scelta personale o di gruppo.

    La sua visione cristiana del vivere comune è troppo radicale per le mie abitudini e per me ha risvolti settari quando al posto di icludere esclude, quando al poesto di accogliere respinge.
    Non riesco mai a giustificare chi tira in ballo Dio per respingere gli altri.
    Io la rispetto, ma non condivido per nulla il suo pensiero benchè confortato dalla sua evidente conscenza in materia.

    Le auguro una buona serata

    Salvatore

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  24. Nicolò la ringrazio delle risposte però sia sintetico non è una seduta accademica.

    Comuque riguardo a quanto da lei scritto:
    Certo, “il libero arbitrio” ma rispetto a quello che è “Bene” e quello che è “male”.
    Devo determinare il “Bene” ed il “male”, per poi farne un ordinamento giuridico.
    Il presupposto del Bene, per Noi cristiani, è che Dio è il Bene e negare Dio è il male.
    Se nel Decalogo e nelle Beatitudini, Dio in persona dice all’uomo quali sono i Suoi limiti, perché metterli in discussione ed andare oltre.
    Va bene, voglio andare oltre, ma non puoi condizionare il vivere comune, che ha delle scelti morali e religiose, per una scelta personale o di gruppo.

    La sua visione cristiana del vivere comune è troppo radicale per le mie abitudini e per me ha risvolti settari quando al posto di icludere esclude, quando al poesto di accogliere respinge.
    Non riesco mai a giustificare chi tira in ballo Dio per respingere gli altri.
    Io la rispetto, ma non condivido per nulla il suo pensiero benchè confortato dalla sua evidente conscenza in materia.

    Le auguro una buona serata

    Salvatore

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  25. Non avevo dubbi sul fatto che mi avrebbe scambiato per un omosessuale, e sa perché, perche i xxxxxxx come lei credono che solo i xxxxxxxx la pensino diversamente da da quelli come lei.
    Io non mi arrampico affatto sugli specchi io uso la ragione.
    Della sua morale offesa a questo punto me ne frego bellamente.
    Per il resto che piaccia o no la società si evolverà come sempre. Si rassegni e si fornisca di una buona quantità di malox, perché ne avrà presto bisogno vista la linea del governo.

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  26. Non avevo dubbi sul fatto che mi avrebbe scambiato per un omosessuale, e sa perché, perche i xxxxxxx come lei credono che solo i xxxxxxxx la pensino diversamente da da quelli come lei.
    Io non mi arrampico affatto sugli specchi io uso la ragione.
    Della sua morale offesa a questo punto me ne frego bellamente.
    Per il resto che piaccia o no la società si evolverà come sempre. Si rassegni e si fornisca di una buona quantità di malox, perché ne avrà presto bisogno vista la linea del governo.

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  27. e allora?
    Secondo me (probabilmente solo secondo me) ringrazieranno le persone civili, gli altri forse no.

    Sopporterò con pazienza.

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  28. e allora?
    Secondo me (probabilmente solo secondo me) ringrazieranno le persone civili, gli altri forse no.

    Sopporterò con pazienza.

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  29. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 18:51

    Prima che mi dimentichi.
    Gay in francese vuol dire giullare. Non è un mio insulto. Poi, gli anglosassoni americani l’hanno usato per dare un nome al Loro Agire. Attenzione, il Loro Agire, non Essere.
    L’uomo ha tre aspetti, quello Ontologico (Essere), quello Gnoseologico (Conoscenza) e quello Etico (Agire).
    Non siamo animali ma uomini e nel nostro “essere uomini” dobbiamo tenere sempre presente i tre aspetti.
    Malattia ?!? Sulla questione c’è un confronto/scontro tra scuole di pensiero psicologico. Con prove sperimentali, stanno cercando di capire se è uno “Stato dell’Essere” o “Una malattia psichica dell’Essere”.
    Allora la Morale è la guida secondo cui l’uomo agisce, è la condotta diretta da norme.
    Le norme sono alla base del Diritto.
    Allora il problema non è il rapporto tra Morale e Diritto.
    Ma il rapporto tra un tipo di Morale ed il Diritto.
    La nostra Morale ha dei rifermenti.
    Ripeto, quando il Diritto Positivo si allontana dal Diritto Naturale, per la mia visione Giuridica, inizia la decadenza sociale.

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  30. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 18:51

    Prima che mi dimentichi.
    Gay in francese vuol dire giullare. Non è un mio insulto. Poi, gli anglosassoni americani l’hanno usato per dare un nome al Loro Agire. Attenzione, il Loro Agire, non Essere.
    L’uomo ha tre aspetti, quello Ontologico (Essere), quello Gnoseologico (Conoscenza) e quello Etico (Agire).
    Non siamo animali ma uomini e nel nostro “essere uomini” dobbiamo tenere sempre presente i tre aspetti.
    Malattia ?!? Sulla questione c’è un confronto/scontro tra scuole di pensiero psicologico. Con prove sperimentali, stanno cercando di capire se è uno “Stato dell’Essere” o “Una malattia psichica dell’Essere”.
    Allora la Morale è la guida secondo cui l’uomo agisce, è la condotta diretta da norme.
    Le norme sono alla base del Diritto.
    Allora il problema non è il rapporto tra Morale e Diritto.
    Ma il rapporto tra un tipo di Morale ed il Diritto.
    La nostra Morale ha dei rifermenti.
    Ripeto, quando il Diritto Positivo si allontana dal Diritto Naturale, per la mia visione Giuridica, inizia la decadenza sociale.

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  31. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 21:25

    Non sono un settario e non lo sono mai stato.
    Ho certezze di scienza, coscienza ed esperienza.
    Sono un integrale, come diceva J. Maritain, e non un integralista.
    Rispetto l’uomo prima di tutto ma posso anche non condividere i gesti.
    Mi auguro che anche Lei posso approdare alle mie certezze.
    Non escludo nessuno per senso di umanità.
    Accolgo col mio concetto di Verità che so ben difendere, senza soggezione con nessuna visione ideologica.
    Ho Carità nei confronti dei miei limiti umani, come di quelli degli altri.
    Ho cercato di tenere fuori Dio dalla porta ma alla fine è entrato prepotentemente dalla finestra, non per dare le distanze ma perché l’uomo deve sempre rammentare di avere una dimensione materiale ed una trascendentale.
    Dio “è” e non può essere fuso, di volta in volta.
    Non penso di essere stato prolisso ma l’argomento è di grande profondità umana, spirituale e culturale.
    L’argomento ha un lato oscuro che risiede in tutti gli uomini.
    La ringrazio di avermi letto e rispettato.
    Buona notte a Lei

    Nicolò

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  32. Nicolò D'Agostino 17 Giugno 2014 21:25

    Non sono un settario e non lo sono mai stato.
    Ho certezze di scienza, coscienza ed esperienza.
    Sono un integrale, come diceva J. Maritain, e non un integralista.
    Rispetto l’uomo prima di tutto ma posso anche non condividere i gesti.
    Mi auguro che anche Lei posso approdare alle mie certezze.
    Non escludo nessuno per senso di umanità.
    Accolgo col mio concetto di Verità che so ben difendere, senza soggezione con nessuna visione ideologica.
    Ho Carità nei confronti dei miei limiti umani, come di quelli degli altri.
    Ho cercato di tenere fuori Dio dalla porta ma alla fine è entrato prepotentemente dalla finestra, non per dare le distanze ma perché l’uomo deve sempre rammentare di avere una dimensione materiale ed una trascendentale.
    Dio “è” e non può essere fuso, di volta in volta.
    Non penso di essere stato prolisso ma l’argomento è di grande profondità umana, spirituale e culturale.
    L’argomento ha un lato oscuro che risiede in tutti gli uomini.
    La ringrazio di avermi letto e rispettato.
    Buona notte a Lei

    Nicolò

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  33. Beh, se il governo varerà qualche legge che tuteli lei e la sua categoria, me ne farò una ragione. Del resto sono parecchie le leggi sbagliate che siamo costretti a subire ed una in più non mi farà certo ingurgitare il maalox…
    La sua reazione esagerata rafforza la mia idea che non ha argomentazioni valide e che la sua arrampicata sugli specchi è finita in un capitombolo nel vuoto (xxxxx xxx xxxxxx).
    Stia bene e, soprattutto, continui ad essere se stesso.

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  34. Beh, se il governo varerà qualche legge che tuteli lei e la sua categoria, me ne farò una ragione. Del resto sono parecchie le leggi sbagliate che siamo costretti a subire ed una in più non mi farà certo ingurgitare il maalox…
    La sua reazione esagerata rafforza la mia idea che non ha argomentazioni valide e che la sua arrampicata sugli specchi è finita in un capitombolo nel vuoto (xxxxx xxx xxxxxx).
    Stia bene e, soprattutto, continui ad essere se stesso.

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