"Una porta verso il futuro", la campagna per il recupero del portale

“Una porta verso il futuro”, la campagna per il recupero del portale

Silvia Mondi

“Una porta verso il futuro”, la campagna per il recupero del portale

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martedì 14 Aprile 2015 - 12:01

Posizionato attualmente all’interno dell’Università dal lato di via G. Venezian, il portale di accesso all’antica Università è uno stupendo esempio di stile manierista, e costituiva, appunto, l’ingresso principale del Collegio dei Padri Gesuiti e definito “Prototipo”, come si legge nella lapide sopravvissuta, perchè fu il primo fondato nel mondo dalla Compagnia di Gesù di S. Ignazio di Loyola

Si tratta di una traccia preziosa risalente al periodo della fondazione dell’Università di Messina: il portale del Collegio Prototipo della Compagnia di Gesù.

L’iniziativa oggi illustrata dal Rettore dell’Università degli Studi di Messina Pietro Navarra, il Coordinatore del Collegio dei Prorettori Giovanni Cupaiolo ed il Prof. Nicola Aricò, Docente di Storia dell’Architettura, è volta a recuperare il portale e valorizzarlo.

Pur essendo alto 6 metri, il portale si trova infatti in una posizione nascosta, all’interno dell’Università dal lato di via G. Venezian.

Oggi l’Università di Messina vuole tirare fuori questa risorsa e restituirla alla cittadinanza. Il rettore Navarra lancia dunque una campagna di comunicazione relativa, mirata al sostegno del progetto attraverso i fondi “5 per mille”. Con il contributo dei cittadini messinesi e di tutto l’Ateneo, il portale potrebbe infatti riacquistare lo splendore che merita.

Il fascino del portale ha comunque un’importanza rilevante nella storia dell’architettura. E’ possibile collocarne la nascita intorno al Seicento, in un periodo però intermedio che segna il passaggio dal Rinascimento al pieno Barocco.

L’obiettivo dell’Università è dunque quello di restituire un’importante testimonianza alla città per valorizzare l’ingresso dell’Ateneo messinese.

Diventerà quindi possibile varcare ed attraversare una struttura architettonica di grande valore e ammirarne da vicino la struttura reticolare che la compone.

L’Università possiede inoltre le immagini del portale originale. In tal senso, sarà sicuramente più facile ricostruire quindi ogni singolo pezzo e restaurare quelli che risultano attualmente danneggiati.

Naturalmente il progetto richiede costi non poco elevati. Il Rettore intende comunque portare a termine questo compito cercando, con l’aiuto di tutti, di svilupparlo nel migliore dei modi. Doveroso ricordare che si tratterà di un cantiere a cielo aperto.

I lavori di restauro infatti saranno intrapresi all’interno del cortile, dando così la possibilità a chiunque ne abbia voglia, di osservare e controllare l’operato durante il suo sviluppo. Al fine di prevenire eventuali ulteriori disagi futuri, l’idea di progettazione attuale, si basa comunque su criteri di reversibilità.

E’ un’iniziativa che vuole, dunque, restituire alla città un simbolo che le appartiene. L’augurio dell’Università è che anche i cittadini possano rispondere positivamente all’iniziativa, non soltanto a livello economico, ma anche adottando lo spirito giusto.

“L’Università – ha detto il Rettore – vuole fare un salto nel passato per guardare al futuro, crediamo che il portale meriti una visibilità che al momento non ha, e abbiamo voluto sviluppare un progetto di recupero per collocarlo all’entrata dell’Ateneo. La campagna promozionale parte dalla donazione del 5×1000, ma durerà due anni”.

“Questo portale – ha sottolineato il prof. Aricò, che coordinerà il progetto di recupero – è una bella lezione di storia dell’architettura che si colloca tra il secondo e il terzo decennio del 1600, anche se non si ha certezza dell’autore. L’obiettivo del Rettore è quello di restituire questa testimonianza nel senso più autentico, perchè si potrà finalmente varcare per introdirsi all’interno dell’Ateneo ed avrà una sua ambientazione in quanto anche il verde che lo circonderà sarà rimodellato, per essere meglio distribuito”.

“Il cantiere sarà a cielo aperto – ha aggiunto il prof. Cupaiuolo – e tutta la cittadinanza potrà seguire i lavori di restauro, in una struttura a vetri che sarà allestita all’interno del cortile”.

“Il portale è il simbolo dell’identità dell’Ateneo peloritano e della messinesità – ha concluso il prof. De Domenico – pertanto anche coloro i quali non vivono più a Messina e hanno comunque a cuore la nostra città, potranno aderire all’iniziativa e sentirla propria”.

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