Le elezioni al tempo del "voto utile". E se provassimo col voto retrodatato?

Le elezioni al tempo del “voto utile”. E se provassimo col voto retrodatato?

Rosaria Brancato

Le elezioni al tempo del “voto utile”. E se provassimo col voto retrodatato?

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domenica 03 Febbraio 2013 - 08:39

Il dibattito elettorale si concentra sul voto utile. Come dice Crozza: utile a chi? E per far cosa? Non esiste un voto inutile. Se davvero iniziassimo a farci la domanda sull'utilità del nostro voto, guardandoci indietro, ci pentiremmo di tutte le nostre scelte e chiederemmo l'introduzione del voto retroattivo. Io sono per il voto bello.

Da diversi giorni mi pongo una domanda a proposito della diatriba che tanto appassiona il mondo politico: quella sul voto utile. Sinceramente non ho capito cosa significa voto utile. Ho perfettamente chiare le dietrologie che stanno dietro a chi ne ha fatto il cavallo di battaglia della campagna elettorale ed a chi questo cavallo vuol azzopparlo, quel che non capisco è come si possa sostenere che un voto sia utile. Se lo sostieni e aggiungi che l’unico voto utile è quello diretto a te, equivale a dire che se voto altri il mio sarà un voto inutile. Ma nessun voto può essere considerato inutile, è un’offesa alla Storia ed alle lotte per la democrazia. A me piacciono le parole, hanno un significato che va oltre le sillabe. Dietro ogni parola c’è un universo. Per questo trovo orrendo l’accostamento tra il termine voto e il termine utile. Non esiste un voto inutile perché un voto, qualsiasi esso sia, è un gesto di libertà e di identità di una persona. E se accosti il termine utile a quello di identità e di libertà significa che hai appena trasformato una persona in un oggetto a tuo uso e consumo. Basta leggere la Costituzione Italiana, art. 48: il voto è personale ed uguale, libero e segreto. In nessun punto si fa cenno “all’utilità del voto”, come se il voto fosse un utensile, una scopa, un martello, un cacciavite, un elettrodomestico. Nell’era del consumismo, in cui ogni cosa ha un valore solo se la usi, se la compri e se la vendi, spunta la parola utile il cui opposto è inutile, come consideriamo i vecchi, i non-produttivi. Il termine utile può essere un sostantivo e intendere profitto, entrata, rendimento o un aggettivo e significare vantaggioso, comodo, opportuno. In entrambi i casi è qualcosa “che serve” e la parola “serve” è troppo vicina a quella di schiavitù.

Come dice Crozza: gli elettori potrebbero chiedersi, utile a chi? E per fare cosa? Già è preoccupante che sia Berlusconi che Bersani facciano lo stesso appello,fa sentire nell’aria puzza di bruciato. Entrambi dicono, il voto utile è quello per la mia coalizione e il voto inutile è quello per chi non è né con me né col mio avversario.

B & B sono d’accordo su una cosa: non votate per gli “altri” (M5S, Monti, Pli, Rivoluzione Civile etc etc), se no fate vincere il mio avversario.

Se scelgo il partito della prugna secca, ma che è all’interno di una delle due coalizioni sono un bravo elettore, se voto il partito della prugna sotto spirito che non sta in nessuna delle due coalizioni sono un elettore stupido. Getto il mio voto al vento. Magari poi per te votare Rivoluzione civile piuttosto che Amnistia giustizia e libertà o M5S è la cosa più utile del mondo perché credi nella necessità di una riforma della giustizia, hai il poster di Grillo o di Pannella a casa,ma loro ti considerano uno stupido che non sa cosa sia utile per la sua stessa vita e che cosa ti serve per essere felice: mantenere in vita il bipolarismo. Ma sappiamo bene che alla balla del bipolarismo in Italia non ci credono più neanche loro. E infatti dopo il voto faranno alleanze per governare che oggi appaiono “contro natura” e che domani magicamente diventeranno “nobili”. Ecco perché dobbiamo stare attenti all’appello al voto utile. Non esiste un voto inutile. Il voto ce lo siamo conquistati col sangue. Il suffragio universale maschile in Italia è arrivato nel 1912 appena 100 anni fa ed anche in quel caso poteva votare chi aveva 30 anni. In genere solo tra il finire dell’800 ed i primi del ‘900 nel mondo hanno votato tutti gli uomini sia pure con piccole limitazioni. Nel 1861, ad esempio, il limite era il censo, dal 1882 viene tolto il limite della ricchezza ma resta quello dell’analfabetismo, nel 1912 hanno potuto votare i maschi oltre i 30 anni anche analfabeti e dal 1919 il limite di età è sceso a 21. Adesso introduciamo ad honorem la limitazione della stupidità, della scarsa lungimiranza, dell’incapacità riflessiva. Possono votare tutti, uomini, donne ricchi e poveri purchè sappiano cosa è utile per loro. E se, come dice Crozza, iniziamo davvero a pensarci su cosa sia davvero utile ? E se ci prende il vizio della riflessione e ci chiediamo “ma negli anni scorsi ho espresso un voto utile?”. A questo punto pensi a Penati, Belsito, Cosentino, Batman, Minetti,ti ricordi che col tuo voto utile hai votato gente che si è pagata il matrimonio della figlia coi tuoi soldi, le ville, le auto, le escort, le caramelle, ha messo amanti e parenti nei ruoli di comando e tutto questo in totale par condicio. E tutte le parole, gli ideali delle campagne elettorali, dal federalismo alla riforma della giustizia, dal testamento biologico alla lotta all’evasione, sono stati dimenticati il giorno dopo che hanno incassato il voto utile. Utile a loro, produttivo per loro, opportuno per loro. Allora ti chiedi se il tuo voto non solo non sia stato utile, ma persino dannoso perché, come un boomerang ti è tornato sulla testa e il bernoccolo fa ancora male. E’ un peccato che non esista il voto retrodatato, questo sì che sarebbe un progresso. Dopo due anni ti chiamano e ti chiedono: sei ancora contento del tuo voto? Lo confermi o vuoi cambiarlo e mandiamo a casa quella persona che sei pentito d’aver votato? Avremmo un’Italia diversa. Il voto retroattivo potrebbe essere inserito nel programma della riforma elettorale. Tornando alle Politiche ognuno di noi può ritenere utile votare uno dei due B & B o uno dei partiti delle loro due coalizioni o di altre coalizioni, ma dobbiamo farlo perché è un voto bello per noi, un voto che emoziona perché corrisponde alle nostre idee, ai nostri sogni, ai nostri progetti. Alle regionali ho scelto un voto per legittima difesa. Non so se è stato utile a qualcuno e non m’importa. Penso che lo farò ancora. Esprimerò un voto per legittima difesa. Poi se in Parlamento tornerò a vedere ammucchiate inguardabili, se verranno fuori alleanze indecorose almeno ho provato a difendermi. Non è molto, ma difendersi non è mai inutile. Mi attengo alla Costituzione: un voto personale, libero, segreto. Ed è bello che sia così.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Voto utile o inutile? VOTO LIBERO ! …come recita anche la nostra Costituzione che anche se un po’ vecchiotta malgrado Il laudatorBenigni, in questo dettato rappresenta un “faro”irrinunciabile. Un voto ,per essere LIBERO deve essere CONSAPEVOLE, per essere consapevole deve essere informato. E qui casca l’asino! Ci possiamo ancora fidare dei giornali le cui proprieta rispondono a logiche ed interessi di parte e spesso occulti ? Possiamo ancora assistere impotenti alle “orientate” e autoritarie conduzioni dei talk show televisivi nazionali? Che fare allora? Non ci resta che confidare nella RETE quale salvifica arma di legittima difesa ” contro le formidabili ” armi di distrazione di massa”
    . Dipendera’ poi dal grado di cultura ,dalla curiosita intellettuale, dal vissuto,dall’impegno e dalla passione civile di ognuno di noi andare a districarsi tra i nodi e le insidie che anche Internet inevitabilmente presenta. Di aiuto per esempio ci potrebbe servire lo studio della misconosciuta Antonella Randazzo studiosa impegnata a svelare il trucchi e gli inganni del sistema mediatico politico finanziario. Studiare ,informarsi a 360 gradi leggere quantomeno i programmi può intanto aiutarci nella espressione del voto di ” legittima difesa”. Oppure, oppure e’ sempre meglio affidarsi all’…ISTINTO e qui le donne sono privilegiate e quasi sempre infallibili quando sono connesse veramente con il loro SE autentico. Allora guardiamo in faccia MONTI (ma anche le mani, vi racomando) BERLUSCONI,BERSANI,INGROIA,FINI,CASINI, LA RUSSA,GIANNINO, SAMORI e TUTTI gli altri..e se resistiamo alla voglia di sputar (virtualmente) loro in faccia ….VOTIAMOLI

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  2. Personalmente proibirei i sondaggi elettorali, perchè potrebbero influenzare i futuri elettori che non abbiano idee chiare e siano portati a “saltare sul carro dei vincitori”(presunti). Dico presunti perchè non è certo che tutti gli intervistati dichiarino le loro reali intenzioni di voto. E poi il voto non dovrebbe essere “libero” e “segreto”?

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