Da Paradiso al viale della Libertà è di nuovo emergenza: dove sono finiti i cassonetti?

Da Paradiso al viale della Libertà è di nuovo emergenza: dove sono finiti i cassonetti?

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Da Paradiso al viale della Libertà è di nuovo emergenza: dove sono finiti i cassonetti?

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giovedì 17 Novembre 2016 - 23:07

Il vice presidente della V circoscrizione, Franco Laimo, e le consigliere comunali Rita La Paglia e Daniela Faranda segnalano enormi disservizi nell'intero territorio del quartiere per una logica di spostamento e riduzione dei cassonetti che non bastano più a coprire le esigenze delle zone altamente popolose. E i risultati parlano da soli.

Scoppia di nuovo l’emergenza cassonetto. Tra nostalgici incivili e, per questo, ingiustificabili, che non trovano più il cassonetto lì dove era posizionato e magari per non fare qualche metro in più lasciano il sacchetto dove capita, a chi effettivamente si trova in difficoltà perché i cassonetti vengono tolti e non riposizionati, ci sono zone che registrano seri disservizi. Accade nei territori della V circoscrizione, dove “passano i mesi ma la musica" non cambia” come scrive il vice presidente Franco Laimo.

“Quotidianamente veniamo contattati dai residenti che non ne possono più di dover fare chilometri alla ricerca di un cassone dove poter gettare il proprio sacchetto di indifferenziata; in svariate zone sono stati dimezzati gli stessi cassonetti o addirittura rimossi totalmente, una politica quella dei vertici della partecipata comunale che lascia non pochi dubbi, considerando inoltre che mai perviene in sede circoscrizionale alcuna comunicazione o eventuali ordini di servizio al fine di poter concordare assieme o quantomeno poter comunicare ai residenti eventuali cambiamenti” spiega Laimo. Le segnalazioni che arrivano dal V quartiere sono tante: Viale Giostra e vie limitrofe, Villa Lina, Via Palermo, Tremonti/San Jachiddu, Viale Annunziata, San Licandro, Viale dei Tigli, Rione Case basse Paradiso, San Michele, Viale della Libertà, Circonvallazione. Sono tutti punti in cui si riversa settimanalmente una quantità smisurata di rifiuti, a causa della riduzione del numero dei cassonetti presenti sul territorio, non certamente proporzionato alla densità abitativa.

Tutto questo proprio a ridosso del pagamento del saldo delle rate Tari. “Con quale spirito il cittadino/contribuente si ritrova a versare nelle casse comunali tale tributo?Q uale servizio ottiene il cittadino messinese? E' plausibile dover sostenere un tal gravame elevatissimo, passeggiando nelle vie cittadine fra sacchetti di immondizia e con un tanfo che provoca addirittura la nausea?” chiede Laimo. La risposta, secondo il vice presidente, dovrebbe fornirla chi sposta o fa sparire arbitrariamente i cassoni senza pensare alle necessità dei cittadini ed al disservizio recato alla stessa popolazione messinese.

A ruota, le consigliere comunali Daniela Faranda e Rita La Paglia: "I cassonetti sono stati tolti senza un'adeguata informazione e formazione dei cittadini, generando la costituzione, nelle aree ove erano precedentemente posizionati i cassonetti, di discariche a "cielo aperto". Tutto ciò produce gravi conseguenze di carattere igienico-sanitario e decoro urbano ed i cittadini subiscono un intollerabile disagio a fronte di tasse che I' Ente riscuote proprio per la raccolta dei rifiuti. Tutto si esaspera per le discariche presenti persino nelle aree limitrofe a scuole, aree verdi e pubbliche, in cui minori, giovani e anziani sono costretti a vivere in condizioni indecorose. La costante "emergenza", sarà oggetto di dibattito nella V Commissione, infatti i consiglieri hanno programmato il prossimo mercoledì di affrontare il problema esposto quale ordine del giorno. Gli interventi sporadici non risolvono il problema".

F.St.

4 commenti

  1. MessineseAttenta 18 Novembre 2016 12:04

    D’accordo che la spazzatura non debba essere gettata per terra, ma se viene dimezzato il numero dei cassonetti cosa deve fare la gente? Percorrere chilometri a piedi o deve prendere la macchina per sopperire alla mancanza di un servizio di raccolta rifiuti degno di questo nome?
    Accorinti ed il suo assessore non hanno ancora capito che non è il cittadino che deve camminare per depositare la rumenta, ma è il servizio di raccolta rifiuti che lo deve fare al domicilio del cittadino, come avviene, ad esempio, in maniera esemplare a Milano.
    Fino a quando questi incompetenti non avranno capito queste norme basilari di civiltà spicciola, non si potrà uscire dal tunnel del degrado e della sporcizia.

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  2. MessineseAttenta 18 Novembre 2016 12:04

    D’accordo che la spazzatura non debba essere gettata per terra, ma se viene dimezzato il numero dei cassonetti cosa deve fare la gente? Percorrere chilometri a piedi o deve prendere la macchina per sopperire alla mancanza di un servizio di raccolta rifiuti degno di questo nome?
    Accorinti ed il suo assessore non hanno ancora capito che non è il cittadino che deve camminare per depositare la rumenta, ma è il servizio di raccolta rifiuti che lo deve fare al domicilio del cittadino, come avviene, ad esempio, in maniera esemplare a Milano.
    Fino a quando questi incompetenti non avranno capito queste norme basilari di civiltà spicciola, non si potrà uscire dal tunnel del degrado e della sporcizia.

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  3. I CASSONETTI SI TROVANO IN UNA NAZIONE MIGLIORE DI MESSINA IN TIBET, FORSE……..

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  4. I CASSONETTI SI TROVANO IN UNA NAZIONE MIGLIORE DI MESSINA IN TIBET, FORSE……..

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