Bramanti e De Luca: al ballottaggio sarà duello ad armi pari

Bramanti e De Luca: al ballottaggio sarà duello ad armi pari

Danila La Torre

Bramanti e De Luca: al ballottaggio sarà duello ad armi pari

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giovedì 14 Giugno 2018 - 11:09

Al di là delle alleanze e delle coalizioni, i cittadini scelgono sempre in maniera consapevole il candidato sindaco che li convince di più

Il duello per la conquista dello scranno più alto di Palazzo Zanca è tra due candidati che più diversi tra loro non potrebbero essere. Caratterialmente, ma anche per condizioni di partenza in questa sfida elettorale.

Da un lato c’è Dino Bramanti, direttore scientifico dell’Irccs Neurolesi, alla sua prima esperienza politica dopo un vita trascorsa nella sanità; dall’altro lato c’è Cateno De Luca, ex sindaco di Fiumedinisi e Santa Teresa , tre volte deputato regionale ed alle spalle una carriera politica lunghissima iniziata a 18 anni, quando venne eletto per la prima volta nel Consiglio comunale di Fiumedinisi. Al temperamento mite di Bramanti fa da contraltare il carattere “esplosivo” di De Luca.

Le differenze caratteriali tra i due erano risultate evidenti già nella prima parte della campagna elettorale ma è in questa fase pre- ballottaggio, con lo scontro diretto, che stanno emergendo due personalità che più distanti non potrebbero essere e che inevitabilmente incidono sulle strategie messe in campo in vista della data fatidica del 24 giugno.

Dino Bramanti ha inaugurato il suo cammino verso il ballottaggio “scomparendo” per oltre 36 ore. Di lui non si sono avute più notizie da lunedì sera sino a sino a mercoledì mattina, quando si è nuovamente materializzato con una lettera aperta alla città, in cui ha sostanzialmente confermato che non risponderà agli attacchi con altri attacchi e non si lascerà andare ad atteggiamenti aggressivi, perché questi non appartengono alla sua natura. Il manager della sanità ha tenuto questa mattina una conferenza stampa per invitare i messinesi a votare per lui, che in caso di vittoria potrebbe contare in aula su ben 19 consiglieri comunali .

Cateno De Luca si è subito dimostrato, anche in questa seconda parte di campagna elettorale, una macchina elettorale che non spegne mai i motori. Negli ultimi tre giorni ha fatto tre comizi in tre piazze diverse e andrà avanti ad oltranza, proseguendo da stasera in poi nei villaggi, per chiudere venerdì 22 giugno con l’ultimo comizio, nel corso del quale – ha annunciato – proporrà alla città un contratto, che sarà la sintesi del suo programma e quello dei suoi avversari rimasti fuori dalla competizione. Una mossa studiata a tavolino per convincere gli elettori degli altri candidati , ma anche i consiglieri comunali eletti , a scegliere lui il prossimo 24 giugno.

Sulla carta il percorso di De Luca è tutto in salita, molto più agevole- sempre in teoria – quello di Bramanti. Il deputato regionale, che ha ottenuto 23.616 voti (19.81 % delle preferenze) è costretto a combattere una battaglia solitaria, senza alleati e senza più neanche candidati consiglieri direttamente interessati a sponsorizzare la sua elezione a sindaco. Le sue 6 liste a supporto sono infatti tutte rimaste al di sotto della soglia del 5% e se eletto non avrà neanche un consigliere comunale “amico”. De Luca era pronto a fare apparentamenti tecnici, ma il Movimento Cinque Stelle – con cui i suoi sostenitori avrebbero gradito un accordo – gli hanno chiuso le porte in faccia (vedi qui). Non sono andati a buon fine neanche gli approcci con qualche lista del centrosinistra , ipotesi questa che comunque non piaceva ai “deluchiani”.

Dino Bramanti, che al primo turno è risultato il candidato più votato con 33.683 voti ( 28.26 %, delle preferenze), nella strada che condurrà al ballottaggio sta facendo leva sul premio di maggioranza che scatterebbe alla sua coalizione ( o meglio alle tre liste che hanno superato la soglia del 5%) nel caso fosse lui il sindaco di Messina. I candidati al Consiglio comunale rimasti fuori per una manciata di voti potrebbero infatti rientrare in gioco grazie ad una diversa assegnazione dei seggi in virtù del premio di maggioranza. Ecco perché Bramanti godrà certamente del sostegno interessato almeno di una parte della coalizione. In ballo poi ci sono anche i nomi degli altri 4 assessori che comporranno l’eventuale giunta Bramanti , che – come ha confermato proprio oggi il direttore dell’Irccs -avranno tutti un profilo politico. I partiti ed i loro leader ( da Francantonio Genovese a Nino Germanà, passando per Elvira Amata , senza dimenticare il presidente Nello Musumeci) restano quindi pienamente coinvolti nel progetto. Ed una spinta certamente può arrivare anche da questa circostanza. Ma può bastare al candidato Bramati ?

La storia insegna che con il ballottaggio inizia una partita completamente nuova, in cui i calcoli matematici si azzerano e i ragionamenti politici perdono qualsiasi valore. Il prossimo 24 giugno Dino Bramanti e Cateno De Luca saranno l’uno contro l’altro davanti agli elettori che dovranno scegliere il futuro sindaco della città. Già il primo turno ha disegnato uno scenario che deve far riflettere: Dino Bramanti , che come abbiamo detto è stato il candidato più votato, ha ottenuto ben 10 punti percentuali in meno rispetto alla corazzata delle sue dieci liste a supporto; situazione opposta per De Luca, che ha superato le sue sei liste di 7 punti percentuali. Questo a dimostrazione che, al di là delle alleanze e delle coalizioni, i cittadini scelgono in maniera consapevole il candidato sindaco che li convince di più.

Ecco perché nel ballottaggio del 24 giugno, sebbene le condizioni di partenza sono oggettivamente diverse, Bramanti e De Luca si contenderanno ad armi pari la poltrona di sindaco.

Danila La Torre

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