Milazzo, Pino: “Il ballottaggio era fisiologico, andiamo avanti con serenità e determinazione”

Milazzo, Pino: “Il ballottaggio era fisiologico, andiamo avanti con serenità e determinazione”

Serena Sframeli

Milazzo, Pino: “Il ballottaggio era fisiologico, andiamo avanti con serenità e determinazione”

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venerdì 05 Giugno 2015 - 12:47

In attesa del ballottaggio di domenica 14 e lunedì 15, abbiamo incontrato il candidato Carmelo Pino, a cui abbiamo rivolto qualche domanda. Sarà una sfida tutta Pd.

Il lungo weekend elettorale non ci ha regalato il nome del futuro sindaco della città: tutto è stato rinviato a domenica 14 e lunedì 15, il ballottaggio che vedrà sfidarsi Giovanni Formica e il sindaco uscente Carmelo Pino. Conosceremo così definitivamente tutti i nomi dei 30 consiglieri che animeranno i seggi, che si assegnano con il doppio metodo D’Hondt, meccanismo complicato ma che punta ad assicurare una maggioranza più o meno solida a chi governa.

I consiglieri eletti al momento sono 15, i restanti 15 saranno assegnati in base all’esito del ballottaggio. Intanto abbiamo in aula, per la colazione di Formica, 8 consiglieri: I democratici- Giovanni Di Bella (547) Stefania Quattrocchi (364) Valentina Cocuzza (344); Dem-Onda Libera. Antonio De Gaetano (302) Carmen Marina (241); PDR- Piera Trimboli (374) Damiano Maisano (359); Ora Milazzo-Nino Italiano (265). Per la colazione di Pino abbiamo 3 consiglieri: Città attiva- Franco Russo (197); Milazzo futura- Lidya Russo (398) Pippo Midili (330). Abbiamo poi Italiano per Milazzo, 1 consigliere Martina Maimone (322), e per la coalizione di Carmelo Formica 3 consiglieri: Udc Maria Magliarditi (370), Rosario Piraino (307); Fai partire il cambiamento Simone Magistri (393).

In attesa del ballottaggio e di scoprire chi sarà il prossimo sindaco, abbiamo incontrato Carmelo Pino, a cui abbiamo rivolto qualche domanda.

D:A mente fredda, cosa pensa di questi risultati elettorali?

R: Il dato sorprendente viene dall’analisi di circa 3000 schede che non hanno espresso il voto per il sindaco e coincide con la differenza in atto esistente con l’altro candidato. Sono numeri che danno chiaro il senso di come la città non abbia ancora deciso. Al di là dei trionfalismi dell’avversario, sono convinto che la politica di risanamento avviata e completata nel corso della legislatura che ha richiesto sacrifici e scelte impopolari, non sia stata ben compresa dalla maggioranza dei cittadini. Nonostante questo gli oltre 4000 voti ricevuti dagli elettori testimoniano che una parte di essi ha comunque apprezzato il buon lavoro svolto.

D: Il ballottaggio secondo lei registrerà ancora dati di astensionismo dal voto?

R: E’ fisiologico che il secondo turno faccia registrare un ulteriore calo di votanti. Auspico comunque che questi 15 giorni di pausa siano utili ai cittadini per prendere consapevolezza sull’importanza del voto per il futuro di Milazzo. Dobbiamo continuare il percorso di crescita già intrapreso che sta portando Milazzo ad essere una città diversa dal passato. Una città che ha nell’identità e nell’orgoglio i suoi punti di forza.

D: Cosa crede sia successo ai suoi sostenitori? Si aspettava un risultato del genere?

R: E’ chiaro che i risultati del lavoro di questi 5 anni mi portavano a pensare ad un riscontro diverso. Il ballottaggio era comunque fisiologico vista la presenza di tanti candidati. Ora ci prepariamo a questo nuovo appuntamento con serenità e tanta determinazione. Ripeto: le 2950 schede del primo turno, senza l’espressione di voto per il sindaco, adesso saranno decisive.

D: Giorno 16 giugno, quale sarà la priorità da sindaco?

R: Risolvere i problemi delle famiglie che vivono in stato di povertà. Dopo avere risanato le casse del Comune, è da loro che bisogna ricominciare per ridare linfa e vigore all’intera città.

D: Cosa succederà secondo lei in questo Pd ora, alla luce dei risultati elettorali tra Milazzo e Barcellona?

R: Il PD deve riflettere seriamente sulla propria identità. Scorrendo il nome degli eletti nelle liste del candidato che viene considerato “di bandiera”, vediamo solo due aderenti storici del Pd. Per il resto non mi risulta che i neo consiglieri abbiano o abbiano avuto in passato, simpatie o tessere del partito di Renzi. Appare oltremodo significativo quanto Raciti lamenti oggi nei confronti dei suoi più stretti alleati pensando solo alle elezioni nazionali e dimenticandosi già di quanto si sta ancora verificando a livello comunale dove le due città più grandi della provincia di Messina hanno sofferto di una spaccatura che alla luce dei risultati è ancora più insanabile.

D: Come affronterà questi giorni antecedenti al ballottaggio?

R: Andando tra la gente, per cercare di spiegare bene quanto è stato fatto e quanto si potrebbe ancora fare per questa città. Il “nuovo” che avanza è un film che questa città ha vissuto 15 anni fa e che ha inesorabilmente portato al dissesto economico riempiendo i cittadini di debiti. Bisogna che la gente, soprattutto i giovani che non hanno vissuto quel periodo, comprendano che c’è un cavallo di troia pronto a restaurare un sistema politico che più vecchio non si può. Il messaggio deve essere chiaro: lotta alla povertà, consolidamento degli ottimi risultati ottenuti in campo turistico, recupero dei terreni abbandonati per la creazione di nuove opportunità lavorative per giovani e meno giovani e grande attenzione alla salvaguardia della salute dei cittadini. E soprattutto difesa della nostra identità. Scoprire che persone che nulla hanno a che vedere col nostro territorio saranno presenti in Aula a rappresentare questa città è un’ulteriore beffa che si aggiunge allo strapotere di chi da “fuori”viene a Milazzo solo per dettare programmi e condizioni.

D: Ha in programma appuntamenti nelle piazze per parlare ancora con i cittadini?

R: Certamente. Sarò in piazza assieme a tutta la squadra a partire da domenica sera col comizio già programmato alle 20,30 in piazza Duomo. Poi, sino all’ultimo giorno utile, continuerò ad incontrare gli elettori di tutti i quartieri.

D: Che alleanze si stabiliranno in questi giorni e come si muoverà la città?

R: Quella che voglio è una forte alleanza con i milazzesi. Non escludo che potrebbe esserci comunque qualche intesa di natura politica e su un programma ben delineato. Ho già rinunciato al primo turno a creare una squadra disomogenea mettendo in campo l’unico interesse reale che è quello della salvaguardia della città e dei cittadini.

2 commenti

  1. C’ERA UNA VOLTA UN CANTANTE DI NOME RINO CAETANO, BRAVISSIMO E SFORTUNATISSIMO MORTO GIOVANE E SOPRATUTTO NON COMPRESO, CHE AVEVA SCRITTO NEGLI ANNI 70 DOPO LA META’, UNA BELLA CANZONE NUN TE REGGU CHIU’. SAPETE CHE COS’E’ CHE STA ROMPENDO ABBASTANZA? LA PAROLA “SERENO E SERENITA'” DAI POLITICI VIENE MESSO COME IL PREZZEMOLO NELLE VONGOLE O POLPETTE. INERVISTA SEMPLICE NELLE ELEZIONI IL POLITICO SONO SERENO, INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA IL POLITICO SONO SERENO, VIENE ARRESTATO IL POLITICO SONO SERENO, PROGRAMMA ECONOMICO E VOTAZIONE SONO SERENO. MA QUANDO CAMBIATE LA PAROLA SERENO? LE VOTAZIONI NON SONO QUASI MAI SCONTATE, VEDETE COMUNI E PAESI DELLA ROSSISSIMA TOSCANA DOVE CI SONO LEGHISTI CHE SONO STATI I PIU’ VOTATI. MA CHE SERENITA’

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  2. C’ERA UNA VOLTA UN CANTANTE DI NOME RINO CAETANO, BRAVISSIMO E SFORTUNATISSIMO MORTO GIOVANE E SOPRATUTTO NON COMPRESO, CHE AVEVA SCRITTO NEGLI ANNI 70 DOPO LA META’, UNA BELLA CANZONE NUN TE REGGU CHIU’. SAPETE CHE COS’E’ CHE STA ROMPENDO ABBASTANZA? LA PAROLA “SERENO E SERENITA'” DAI POLITICI VIENE MESSO COME IL PREZZEMOLO NELLE VONGOLE O POLPETTE. INERVISTA SEMPLICE NELLE ELEZIONI IL POLITICO SONO SERENO, INCHIESTA DELLA MAGISTRATURA IL POLITICO SONO SERENO, VIENE ARRESTATO IL POLITICO SONO SERENO, PROGRAMMA ECONOMICO E VOTAZIONE SONO SERENO. MA QUANDO CAMBIATE LA PAROLA SERENO? LE VOTAZIONI NON SONO QUASI MAI SCONTATE, VEDETE COMUNI E PAESI DELLA ROSSISSIMA TOSCANA DOVE CI SONO LEGHISTI CHE SONO STATI I PIU’ VOTATI. MA CHE SERENITA’

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