Germanà attacca Laccoto e Messina. E si incatena davanti al Comune di Brolo

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Germanà attacca Laccoto e Messina. E si incatena davanti al Comune di Brolo

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mercoledì 16 Aprile 2014 - 09:49

Il deputato regionale contro la vecchia gestione dell’amministrazione comunale invita i brolesi a cambiare rotta. Davanti al palazzo municipale si è presentato legato e con una maglietta con su scritto “Brolo in catene: spezziamole”. Nella cittadina tirrenica, sia il sindaco che quattro funzionari risultano indagati per truffa e falso nella gestione dei fondi pubblici

“Oggi non sono il deputato, sono solo Nino Germanà, un cittadino, un brolese incazzato”. Si è presentato così stamane, davanti al palazzo municipale di Brolo, il rappresentante regionale del Nuovo Centrodestra. Addosso una maglietta con su scritto “Brolo in catene: spezziamole”. Ed il riferimento preciso è alle amministrazioni comunali degli ultimi anni, in particolare al fatto che sia il sindaco che quattro funzionari risultano indagati per truffa e falso nella gestione dei fondi pubblici. “Questa vicenda – afferma Germanà – è frutto di diciassette anni di vicende per le quali è chiaro che ci siano delle responsabilità politiche e giuridiche. Quello che è sotto gli occhi di tutti è il prodotto della mala gestio che risponde a due nomi principalmente: Laccoto e Messina”.

La premessa è seguita da un invito ai brolesi in vista delle prossime elezioni amministrative. “Devono essere i cittadini a spezzare le catene, rispondendo come si conviene alla richiesta di voto che esprimeranno i vari candidati in continuità con la precedente amministrazione. Ancora non sappiamo con certezza quale sarà il futuro di questo nostro paese. Non siamo a conoscenza dell’effettiva situazione che erediterà la prossima giunta, che condizione dovrà gestire il consiglio comunale. Tra i nomi annoverati nelle liste ci sono quelli di uomini e donne che hanno già dimostrato d’avere il carisma e la tenacia per difendere il nostro territorio senza timori o remore, è vero anche che però di molti non si può dire lo stesso: in tanti non hanno ancora potuto dimostrare capacità o inettitudini eventuali e, peggio ancora, tra i nomi dei candidati, anche tanti parenti o amici di chi questa condizione l'ha concretamente determinata”.

Germanà ha ricevuto l’appoggio da parte di molti cittadini e dal collega di partito, il deputato nazionale Vincenzo Garofalo: “Conosco l'indole mite di Nino e arrivare a tanto è sintomatico di una stanchezza che lui oggi esprime ma che è vissuta dai suoi concittadini, sulla cui pelle si è giocato sin troppo", ha commentato il parlamentare. “Solidarietà, vicinanza e ammirazione” anche da parte del collega di partito alla Regione, Vincenzo Vinciullo, per “l’amico Nino Germanà che rompe il silenzio assordante sull’amministrazione della sua Brolo con una eclatante ma sacrosanta protesta. Le responsabilità e le colpe, come giustamente sottolinea Germanà, devono esser messe in chiaro prima che si arrivi alle elezioni ormai quasi alle porte – conclude Vinciullo – perché i cittadini devono esser messi in grado di scegliere fra le persone oneste e chi dell’onestà ne fa mero oggetto di propaganda, di facciata”. Sostegno anche da parte del gruppo consiliare del Nuovo Centrodestra del Comune di Messina: "L'atto di Germanà – scrivono Daniela Faranda e Nicola Crisafi – è eclatante e fuori dagli schemi; l'aver precisato che si tratta di un'azione da brolese rispecchia lo spirito che anima la nostra politica- commentano i consiglieri- . Non possono né devono esserci muri tra la gente e chi la rappresenta. La nostra idea di buona politica è esattamente quella di agire nell'interesse della cittadinanza, della società di cui siamo parte oltre che rappresentanti".

2 commenti

  1. POVERINO MI PENA MA CHE COSA A FATTO CHE ANNO INCATENATO POVERACCIO ORA CHIAMO PANNELLA E COSI SARANNO IN DUE UNO IN CATENA UNO SCIOPERO DELLA FAME MA NON SI NOTA IL CATENACCIO MA CE DA …………………….

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  2. POVERINO MI PENA MA CHE COSA A FATTO CHE ANNO INCATENATO POVERACCIO ORA CHIAMO PANNELLA E COSI SARANNO IN DUE UNO IN CATENA UNO SCIOPERO DELLA FAME MA NON SI NOTA IL CATENACCIO MA CE DA …………………….

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