Milazzo come Gela: Marano e e i "Green” chiedono 2 miliardi e 200 milioni per la riconversione

Milazzo come Gela: Marano e e i “Green” chiedono 2 miliardi e 200 milioni per la riconversione

Serena Sframeli

Milazzo come Gela: Marano e e i “Green” chiedono 2 miliardi e 200 milioni per la riconversione

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venerdì 08 Maggio 2015 - 13:07

IL candidato green spiega il perché della lista civica e parla di come si può fare riconversione mantenendo i posti di lavoro e iniziando a far sviluppare le reali vocazioni del territorio

Non parla di fantomatiche promesse, di programmi fatti di bellissime parole ed iniziative ma va concretamente al nocciolo del problema: riconversione industriale.

Giuseppe Marano, candidato sindaco con la lista civica “Milazzo Green”, sostenuto dagli assessori designati Raffaella Spadaro, segretaria provinciale dei Verdi, Francesco Napoli del Partito Comunista d’Italia, e l’avvocato Antonio Giardina, alla presenza del senatore dei Verdi Bartolomeo Pepe, ha iniziato a parlare dell’avvio di questa importante campagna elettorale, che al momento conta 5 candidati alla carica di primo cittadino.

Marano ha subito spiegato il perché di un movimento civico e non di una lista di partito: “la tutela dei beni comuni non può avere colore politico”, idea sostenuta anche da Renato De Luca, segretario provinciale del Partito Comunista d’Italia, che ha deciso di sostenere Marano in questo progetto per agitare il tema dello sfruttamento capitalista, strettamente legato alla presenza delle grandi industrie industriali sul territorio.

Ha poi chiamato in causa Bartolomeo Pepe, senatore dei verdi e componente della Commissione d'inchiesta parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, che ha parlato circa le audizioni avvenute in Prefettura dalle istituzioni della provincia.

Si torna così a parlare delle mancate bonifiche e dello studio che porta alla luce i dati del ministero dell’ambiente sui livelli di contaminazione di metalli pesanti e idrocarburi del territorio milazzese. Secondo Marano, il sindaco Pino conosce la situazione allarmante venuta fuori dagli studi già dal 2011 ma “le denuncie alla procura per disastro ambientale non sono mai state presentate, nonostante il sindaco rappresenti la massima autorità sanitaria del territorio”. Secondo il candidato green, Pino è colpevole di aver aumentato il rischio in un’area già martoriata autorizzando il terzo impianto ad idrogeno alla Ram, e colpevole poi per l’assenza di piani di emergenza.

Bartolomeo Pepe, con la commissione d’inchiesta, sta portando avanti diversi studi spesso tralasciati, come quello sulla tossicologia ambientale, e per questo parla di disponibilità economica ad effettuare uno screening tossicologico su 10 soggetti anche a Milazzo, per iniziare a dare un segnale forte: “ non possiamo far fare soldi ai privati scaricando poi sulla spesa sanitaria nazionale i miliardi per curare chi si ammala per l’inquinamento: le multinazionali sono killer che risparmiano sulle bonifiche, bisogna rivedere tutto il sistema, il lavoro non può uccidere”.

E così Marano torna a parlare di riconversione, nello specifico di Gela e dell’accordo raggiunto per la riconversione, che ha portato alla garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro, compresi quelli dell'indotto, e l'impegno all'utilizzo del sito gelese per l'insediamento di una bioraffineria nonché come base logistica per l'on e l'offshore e la nascita di un nuovo centro di alto livello per la sicurezza nel settore dei biocarburanti. Con un investimento da parte di Eni di due miliardi e 200 milioni di euro Gela, riesce a mettersi alle spalle anni di inquinamento ambientale e danni alla salute dei cittadini, così come riferito anche dal Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, riuscendo a puntare anche sullo sviluppo di settori importanti come il turismo e l’agricoltura.

Anche Milazzo potrebbe conoscere lo stesso destino secondo Marano, ed è deciso a lottare e portare avanti questa battaglia in questo territorio troppo spesso soggetto ad omissioni, con l’aiuto di tutti i componenti della lista “Milazzo Green” e con l’importante e forte presenza di Bartolomeo Pepe: “solo così si può dare un segnale forte per un reale cambiamento del territorio, si deve parlare di bonifiche, fattibili anche a basso costo: i diritti vanno coniugati con l’ambiente, altrimenti non c’è futuro”.

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