La rivoluzione di Bramanti nella sanità: i presidi socio-sanitari territoriali

La rivoluzione di Bramanti nella sanità: i presidi socio-sanitari territoriali

La rivoluzione di Bramanti nella sanità: i presidi socio-sanitari territoriali

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giovedì 07 Giugno 2018 - 05:33

Il candidato sindaco del centrodestra mira a portare delle idee anche per migliorare l'efficienza e la qualità delle prestazioni che i pazienti possono ricevere senza sovraccaricare medici di famiglia o ospedali

"La vera rivoluzione in ambito sanitario, soprattutto nei villaggi e nei rioni periferici, potrebbero essere i punti sanità, ovvero piccoli presidi socio sanitari in grado di costituire una sorta di avamposto medico che consentirebbe qualità dell’assistenza, immediatezza della prestazione, risparmio di costi e migliore organizzazione delle strutture”. E’ questa la proposta del candidato sindaco del centrodestra Dino Bramanti per l’ambito che riguarda le prestazioni sanitarie e il ruolo di “regia” che il sindaco della città può avere.

“Il medico di famiglia oggi è il primo punto di riferimento sul territorio: i pazienti si fidano di chi conosce la loro storia clinica e li ha seguiti nel corso del tempo. Ma oggi finiscono con l’essere sovraccaricati sia per numero di pazienti seguiti che per le molteplici esigenze sanitarie degli stessi. La soluzione è quindi una riorganizzazione territoriale che tenga conto anche delle innovazioni che facilitano il contatto diretto tra paziente e le strutture sanitarie come ad esempio la telemedicina. Un punto sanità, nelle zone spesso disagiate, diventa non solo garanzia di assistenza più immediata ma dà anche maggiore serenità ai residenti dei quartieri più periferici. L’infermiere di quartiere potrebbe diventare un riferimento per le prestazioni di base, come medicazioni, cateterismi e somministrazione di terapie, previa prescrizione medica, rivelandosi un valido supporto per le famiglie e per l’intera comunità. Una vera e propria rivoluzione organizzativa che riporterebbe al centro il paziente e nel contempo, attraverso un sistema che veda interagire medici di famiglia e strutture ospedaliere, costituirebbe quella rete di assistenza di elevata qualità utilizzando servizi innovativi come telemonitoraggio e teleassistenza"

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