Tutte le caselle "sindaco" riempite di uomini, manca il Pd: perchè non donna?

Tutte le caselle “sindaco” riempite di uomini, manca il Pd: perchè non donna?

Rosaria Brancato

Tutte le caselle “sindaco” riempite di uomini, manca il Pd: perchè non donna?

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lunedì 19 Marzo 2018 - 09:38

Sei uomini candidati sindaco, all'appello manca solo l'indicazione del Pd che con ogni probabilità sarà un uomo. Per il centro-sinistra potrebbe essere l'occasione per un gesto di coraggio e di umiltà. Resta il problema di fondo, che è legato alla selezione della classe dirigente.

Le caselle “candidato sindaco” delle varie formazioni politiche sono state già riempite. All’appello manca solo il Pd capofila del centro-sinistra che sembra voler temporeggiare fino a quando le primarie saranno troppo tardive per dirottare quindi su una scelta interna.

Il 19 marzo quindi ai nastri di partenza per la poltrona di sindaco ci sono 6 candidati e tutti e 6 uomini. Ed anche il settimo con ogni probabilità lo sarà.

I NOMI

Renato Accorinti, che si ricandida

Dino Bramanti candidato di un centro-destra allargato ad esperienze di civismo

Gaetano Sciacca– M5S

Cateno De Luca a capo della sua lista

Giuseppe Trischitta– Messina splendida

Daniele Zuccarello– Missione Messina

Il settimo, che sarà il candidato Pd, stando alle indiscrezioni del momento sarà sempre un uomo: Antonio Saitta, Felice Calabrò, Francesco Palano Quero.

Nel 2013 l’unica donna candidata sindaco era Maria Cristina Saija, per il M5S che però stando ai numeri votò per Accorinti. Nel 2018 anche il M5S ha scelto un uomo.

Come in ogni fase pre-elettorale iniziano a circolare anche i nomi di possibili candidate donne per la poltrona di sindaco. Una in particolare, ed è a sinistra, peraltro unica casella non ancora riempita. E’ Maria Flavia Timbro, esponente della sinistra, sacrificata sull’altare dei nominati di LeU alla Camera, con un capolista blindato in 3 collegi come Guglielmo Epifani, il cui seggio è scattato a Messina. La Timbro in sostanza è “vittima” dei vecchi sistemi e vecchi giochi di partito e la base si è indignata fino al punto di raccogliere firme e mail da inviare ad Epifani e Grasso.

Il nome circola e sembra piacere sia ad alcune parti del Pd che guardano a sinistra che ad una parte dell’area accorintiana. Il problema è che sia in casa Pd che in CMdB si guarda a Maria Flavia come “seconda”, come vice e figura trainante ma non come candidata alla poltrona di vertice.

Nel corso della direzione del Pd il nome della Timbro è uscito ma, pur avendo il favore di molti, si scontrerebbe con altre logiche ed altre decisioni. Se in Cambiamo Messina dal basso il candidato è Accorinti e quindi il nome della Timbro sarebbe un supporto in più, è nel centro-sinistra che c’è ancora tempo per riempire la casella con una donna. Sarebbe un atto di coraggio, un’apertura ad un’area di sinistra che sin dalle Regionali ha lasciato il Pd e nel contempo anche un gesto di umiltà soprattutto dopo le recenti batoste elettorali. Maria Flavia Timbro inoltre è competente, preparata e fa politica da anni. Non è una figura di contorno, un riempitivo.

Potremmo discutere per ore sul perché Messina non ha una candidata sindaco in nessuno dei partiti, 5stelle compresi.

Con ogni probabilità si pensa che una donna non “tiri” abbastanza alle urne, non sia abbastanza trascinante per l’elettorato messinese.

Più decisamente, a mio giudizio, il problema sta a monte e cioè nella selezione della classe dirigente che ha visto i partiti messinesi ancora indietro anni luce rispetto al resto del mondo.

Negli ultimi 10 anni i big dei partiti non hanno “osato” non hanno avuto la capacità e la lungimiranza di puntare realmente sull’ingresso delle donne in politica.

Hanno puntato su scelte vecchio stile, usando in modo strumentale la normativa delle quote rosa e della doppia preferenza di genere.

La legge c’è per garantire la parità di genere invece è stata usata per “garantire” il mantenimento del potere in mano agli uomini. Stuoli di sorelle, amiche, parenti, mogli, yes woman, disinteressate alla politica, sono finite a riempiere le caselle o come riempilista o come megafono del leader di turno. E le estenuanti battaglie per la parità di genere nelle giunte (in ultimo il caso dell’amministrazione Accorinti che ha una sola donna su 8 uomini), fanno comprendere come siamo all’anno zero. La famosa frase di Accorinti a proposito dell’ingresso in giunta di Pino, a scapito della seconda donna “non ho trovato donne abbastanza competenti per occuparsi di Politiche del mare” è simbolica del modo di pensare e di agire della nostra classe dirigente. Accorinti ha detto quel che i suoi colleghi pensano e non soltanto come riferimento alle “politiche del mare” (sulle quali è meglio non commentare…) ma in generale su tutte le deleghe assessoriali. E’ assurdo pensare che ci siano deleghe rosa e deleghe azzurre.

E’ chiaro che in un contesto simile non c’è stato spazio per una rappresentanza adeguata e troppo spesso le “migliori”, proprio perché tali o perché autonome o perché non vogliono essere le “ragazze di non è la rai”, sono rimaste fuori.

Se non c’è stata una selezione della classe dirigente al femminile gioco forza non c’è un candidato sindaco donna.

Se non ti fanno arrivare fino al terzo gradino della scala a chiocciola come fai ad arrivare in cima?

Il centro-sinistra ha ancora la casella del sindaco vuota. Non insegua le donne solo per riempire i vuoti. Chiami le donne per RIEMPIRE il vuoto della politica.

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. perchè è sempre necessaria una donna, anche escludendo uomini capaci? questa tendenza al favoritismo maschera un vetero-femminismo anni “70

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  2. serra salvatore 19 Marzo 2018 13:54

    Gaetano Sciacca l’uomo dei No, della colata di cemento di Giampilieri e Scaletta Zanclea, quello del NO allo svincolo di GIOSTRA per poi essere smentito dal suo successore Ing. SANTORO, l’uomo che ha ristretto il viadotto la San Michele x una presa di posizione contro l’ex Sindaco BUZZANCA costringendo i MESSINESI a lunghissime file come se poi tutto il traffico non si concentrasse sul viadotto per effetto delle basse velocità. L’uomo dei non attraversamenti dai Torrenti e la collocazione di cancelli senza badare a nessuna forma di tutele di quanti dovevano e devono raggiungere casa DA SINDACO COSA FA CHIUDE GLI ACCESSI E LE PERSONE CHE FANNO? – L’uomo dei NO d’altronde era solo cosa del M5 stelle criticare e la loro arte.

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