Un candidato sindaco, De Luca e due "quasi" candidati: Spicuzza e Trischitta

Un candidato sindaco, De Luca e due “quasi” candidati: Spicuzza e Trischitta

Rosaria Brancato

Un candidato sindaco, De Luca e due “quasi” candidati: Spicuzza e Trischitta

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mercoledì 26 Luglio 2017 - 08:33

Prematuro azzardare candidature, i giochi si faranno dopo le Regionali, quando la Sicilia, ancora una volta, sarà laboratorio politico. De Luca prova a prendere "due piccioni con una fava", Spicuzza si scalda in panchina e su Trischitta è il suo partito a tirare il freno a mano.

In realtà, a ben guardare, si tratta ancora di un “antipasto”, perché il piatto forte, quello con le candidature che arriveranno davvero fino al momento della presentazione ufficiale, ci sarà da attendere al dopo-Regionali e al dopo-Politiche.

Il primo che sin dall’agosto 2016, come scritto da Tempostretto,(leggi qui) si è candidato per la poltrona di Accorinti è stato Cateno De Luca, sceso in campo a febbraio con una conferenza stampa e ad inizio estate con l’ufficializzazione. Il suo per la verità è un “prendi due paghi uno”, oppure, prosaicamente parlando “due piccioni con una fava”.

Con una sola campagna elettorale infatti De Luca si propone come deputato regionale tra gli autonomisti (movimento che negli anni scorso lo ha visto tra i fondatori) e come sindaco di Messina. “Se per le Regionali mi voteranno 20.000 messinesi allora sarò ufficialmente il candidato sindaco” ha spiegato. Il traguardo che più gli interessa è quello all’Ars, che sarebbe un ritorno, quanto a Palazzo Zanca dipenderà da come i messinesi risponderanno alle urne a novembre.

Chi si sta scaldando in panchina in attesa dell’autunno è il presidente dell’Ordine dei commercialisti Enrico Spicuzza, per il quale c’è già un logo. La sua carta vincente potrebbe essere la capacità di unire trasversalmente e la competenza ma mettere d’accordo tutti, compresi quanti tra i partiti hanno ambizioni o velleità sarà impresa ardua. I partiti (o quel che resta dei partiti) difficilmente inizieranno a pensare alle amministrative fin quando non saranno chiare le sorti dell’Ars e soprattutto delineate le nuove alleanze.

La Sicilia infatti potrebbe essere ancora una volta un laboratorio politico in vista delle Politiche. Il centro-sinistra, impantanato nel dopo Crocetta e in ritardo per aver passato due mesi in processione da San Pietro Grasso, presidente del Senato, rischia di andare in frantumi. Crocetta si è già ricandidato, il Pd non sa che pesci pigliare e gli alfaniani sembrano pronti al “gran ritorno” nel centro-destra. Solo D’Alia, peraltro dato tra i papabili tra i candidati del centro sinistra alla Presidenza, potrebbe restare con il Pd (ma non è detto). Il centro-destra sta facendo prove di riappacificazione, ampliando il più possibile verso il centro la coalizione.

Rimescolando le carte a Palermo potrebbero rimescolarsi anche in riva allo Stretto.

Prematuro quindi azzardare candidature.

Chi si è auto-candidato “non mi candido sindaco ma per cambiare Messina” è il capogruppo di Forza Italia Giuseppe Trischitta. L’ex An che ha fatto le pulci agli scontrini di Accorinti ma spesso e volentieri ha salvato l’amministrazione in Aula, un pensierino alla poltrona di sindaco lo ha fatto. Ma sono stati i suoi stessi compagni di partito, Catanoso e Pogliese in conferenza stampa, a tirare il freno a mano: “E’ prematuro, ed in ogni caso saranno gli organi di partito a decidere”.

Organi di partito che attualmente non esistono, dal momento che, nonostante Miccichè nel gennaio 2016 avesse annunciato la nomina dei coordinatori cittadino e provinciale, è rimasto commissario. Non dimentichiamo infatti che a dare corpo ad una Forza Italia messinese dimezzata dal divorzio in casa Pdl degli alfaniani, sono state le truppe di Genovese che adesso hanno la maggioranza e sicuramente vorranno dire la loro sia sui coordinatori che sul candidato sindaco. Le possibilità che l’auto candidatura (sia pure sfumata) sotto le bandiere di Forza Italia di Trischitta superi l’ autunno sono minime. A urne chiuse si faranno i conti e, numeri alla mano, sarà la corrente che vincerà all’Ars a dettare le regole in vista delle successive competizioni elettorali.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. bellu triu da pitrazza…………..povera buddacilandia…….ma chisti cu passatu…povirazzi non ci trasunu nenti ?????????????

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  2. Che vergogna ancora u Raggiuneri Spicuzza già presidente dell’ordine. Questa è lo specchio della città…

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  3. Spicuzza&Trischitta: sembra un duo comico, peccato che c’e’ poco da ridere.

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