Il Comune ha il suo piano di riequilibrio, dissesto più lontano. Ma che “fatica”

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Danila La Torre

Il Comune ha il suo piano di riequilibrio, dissesto più lontano. Ma che “fatica”

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lunedì 11 Febbraio 2013 - 21:41

Il passaggio del piano in Aula consiliare è stato piuttosto tribolato e fortemente condizionato dal dibattito che si è aperto sul contratto di servizio tra Comune ed Amam, che in mattinata il commissario straordinario Luigi Croce aveva definito atto propedeutico al pluriennale. ALL’INTERNO IL LINK COL PIANO PLURIENNALE INTEGRALE

Il Consiglio comunale ha approvato il piano di riequilibrio pluriennale 2013-2020. Il documento sarà adesso trasmesso a Roma per essere esaminato dal Ministero dell’Interno e dalla Corte dei Conti, che dovranno dire se il Comune di Messina ha le carte in regola per ricevere le somme previste nel Fondo di Rotazione, appositamente istituito dal Governo con decreto 174/2012 per evitare il fallimento dei comuni in difficoltà finanziaria. A Palazzo Zanca, adesso, non resta che sperare di poter beneficiare delle risorse statali per scongiurare il default.

I LAVORI D’AULA Il passaggio del piano in Aula consiliare è stato piuttosto tribolato e fortemente condizionato dal dibattito che si è aperto sul contratto di servizio tra Comune ed Amam, che in mattinata il commissario straordinario Luigi Croce aveva definito atto propedeutico al pluriennale, includendo tra le voci in entrata per risanare le casse del Comune, i 15 milioni che l’Azienda Acque dovrà corrispondere annualmente all’ente proprietario. Tuttavia, la relativa delibera è stata depositata agli atti del Consiglio comunale sprovvista del parere, obbligatorio, del Collegio dei revisori dei conti. Da qui la decisione di sospendere la seduta mattutina e rinviarla al tardo pomeriggio, in modo da consentire ai tre tecnici contabili di esaminare l’atto ed emettere il parere. Al rientro in aula, avvenuto intorno alle 19, però, il presidente Dario Zaccone ha spiegato che, per esprimersi, il Collegio dei revisori necessita di una dettagliata documentazione a supporto di quanto scritto nel contratto e, per tale ragione, ha chiesto ulteriore tempo per approfondire la questione. La mancata approvazione del contratto di servizio con l’Amam ha rischiato di far saltare anche la votazione del pluriennale, ma le rassicurazioni del segretario comunale Santi Alligo sulla possibilità e legittimità di votare il documento di riequilibrio a prescindere dal contratto di servizio tra Amam e Comune hanno convinto i consiglieri a portare a compimento il percorso iniziato lo scorso 13 dicembre con l’approvazione della delibera di adesione al Fondo di Rotazione istituito col decreto 174. Unica voce dissonante rispetto al resto dei colleghi quella del presidente della Commissione Bilancio Giuseppe Melazzo, che per tutto il tempo ha insistito sulla necessità di votare anche il contratto dei servizio con l’Amam.

Alle 20.45 circa, la delibera contente il piano di riequilibrio pluriennale 2013-2020 è stata esitata favorevolmente, con il sì di 22 consiglieri comunali: Barrile, Calabrò,Canfora, Caprì, Capurro, Chiarella, Cocivera, Contestabile, Cucinotta, Culletta, David, Fazio, Gennaro, Magazzù, Messina, Nicolosi, Previti, Rizzo, Ruello, Saglimbeni, Spicuzza, Vaccarino. Si sono invece astenuti in quattro: Burrascano, Capillo, Melazzo e Pergolizzi. I restanti 19 consiglieri hanno deciso ancora di stare a guardare dalla finestra e lasciare decidere gli altri, per poi magari criticarli.

I DEBITI DI ATM E MESSINAMBIENTE La votazione del piano è stata preceduta dall’approvazione dall’emendamento firmato dal commissario straordinario Croce, in cui si dice di prendere atto delle « dichiarazioni di asseverazione rese dai legali rappresentanti delle Soc. Messinambinete Spa e dell’Azienda Trasporti Messina, sotto responsabilità penale in caso di dichiarazione mendace, in data 6 febbraio 2013 allegate alla presente proposta per formarne parte integrante e sostanziale e dalle quali si rileva che , per la prima, i mezzi finanziari necessari per procedere alla liquidazione delle Società possono ragionevolmente ritenersi, alla data del 02.01.2013, in euro 42.000.000,00; mentre per la seconda, alla stessa data, in euro 45.600.000,00».

Atm e Messinambiente sono, infatti, entrambe in liquidazione e non è stato possibile quantificare esattamente la loro massa debitoria, per cui è stato chiesto ai rispettivi rappresentati legali di presentare nel dettaglio il quadro della situazione.

Nella propria dichiarazione, l’amministratore di Messinambiente Armando Di Maria specifica che nei 42 milioni di euro «non è compresa la somma di 18 milioni di euro circa relativa al contenzioso con l’ATOME3». I debiti della società che si occupa di raccolta rifiuti sono, quindi, così distribuiti: 8,2 milioni di euro verso fornitori; 92 mila euro verso controllate; 400 mila euro verso collegate; 35 milioni di euro tributari; 1 milione di euro previdenziali e assistenziali; 5,5 milioni di euro verso altri. Il totale fa esattamente euro 50.192.000,00 da cui vanno detratti 12 milioni di euro di crediti verso l’Ato ed euro 2.192.000,00 di realizzo valore beni, che portano la cifra finale a 36 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i 6 milioni di euro di Tfr per un totale di 42 milioni di euro.

Per quanto riguarda l’Atm è il direttore generale Claudio Conte che entra nel dettaglio dei debiti dell’azienda trasporti, così suddivisi: debiti verso Banche euro 9.127.394,00; tributari euro 2.295.707,00; verso istituti previdenziali ed assistenziali euro 3.337.760,00; altri debiti (ad esempio tarsu; serit; contributo ASSTRA; fondi pensione) 11.122.347,00; debiti verso fornitori euro 13.197.800,00; fatture da ricevere euro 384.655,00; TFR euro 10.008.796,00; tesoreria euro 890. 477,00; leasing euro 2.298.541,00 per un totale di euro 52.663.487,00, a cui vanno detratti il valore stimato al prezzo di presunto realizzo sulle rimanenze, euro 1.268.146,00; il credito verso lo Stato, euro 5.795.341,00, per un saldo negativo finale pari ad euro 45.600.000,00

IL PIANO PLURIENNALE. Dal link in basso si può accedere al piano di riequilibrio integrale, di seguito vi proponiamo alcuni dei dati più significativi. Il piano prevede complessivamente risorse da realizzarsi attraverso misure correttive, nell'arco temporale di un decennio, per euro 438.509.611,25, a fronte di impieghi per euro 392.434.481,09 determinando un risultato di bilancio atteso di euro 46.075.130,16. Le risorse previste dal piano prevedono maggiori entrate tributarie quali l'incremento dell'aliquota IMU e l'introduzione della Tares. L'Imu applicata nel 2012 ha determinato maggiori entrate per oltre 5 milioni di euro rispetto alla previsione sottostimata; nel piano è stata prevista una maggiore entrata di 21 milioni 330 mila 040,00 euro, da realizzarsi nei primi 5 anni. La regolamentazione della Tares determinerà una maggiore entrata nel decennio di euro 94.800.000,00, se si considera la totale copertura dei costi del servizio di igiene ambientale, incrementati di circa il 29% a copertura degli altri servizi garantiti dall'Ente. Per i servizi pubblici a domanda individuale è stata prevista una maggiore entrata di euro 35.605.000,00, applicando il tasso di copertura dei servizi nella misura del 36%.

Per la riduzione del costo del personale è stata invece prevista una minore spesa da realizzarsi nel decennio, di 25.584.917,25 euro, a fronte di 732 dipendenti che saranno collocati a riposo per vecchiaia; mentre il turn over verrà assicurato con le economie che si realizzeranno per i collocamenti a riposo per anzianità. Sono stati previsti inoltre minori costi per fitti passivi per euro 1.150.000,00; la riduzione di costi dei servizi del 10 per cento (misure obbligatorie per legge) per euro 58.430.000,00; minori spese per ammortamento mutui che cesseranno nel decennio per euro 12.709.654,00; l'alienazione di immobili, oltre alla dismissione della Caserma dei Vigili del Fuoco, per la quale si è in attesa dell'atto autorizzatorio finale da parte del Ministero dell'Interno, su disposizione del commissario Croce, dovrà essere elaborato un nuovo piano di dismissioni peraltro previsto dalla normativa concernente l'accesso al fondo di rotazione.

L'ultima misura riguarda il contratto di servizio con l'Amam S.p.A., che dovrà versare al Comune un canone annuo di 15 milioni di euro per la concessione in uso delle reti, degli impianti e di altre dotazioni patrimoniali strumentali alla gestione del servizio idrico integrato. Solo per il 2013 è stato considerato l'importo di 10 milioni di euro, in quanto si ritiene che il contratto possa avere decorrenza dal 1° maggio 2013. Per quanto riguarda invece gli impieghi sono stati previsti un fondo svalutazione crediti a fronte dei residui più vecchi che vengono mantenuti in bilancio di euro 53.453.000,00; minori trasferimenti erariali per euro 68.981.552,00; debiti fuori bilancio per euro 74.854.712,00; debiti fuori bilancio da partecipate per euro 3.467.664,00; debiti fuori bilancio nei confronti della Regione per l'ATO di euro 29.677.553,09; debiti fuori bilancio potenziali: nei confronti dell'Atm sono stati previsti accantonamenti da determinare a seguito della procedura di liquidazione per euro 40.000.000,00; generici accantonamenti, sempre per debiti potenziali, per l'ammontare nel decennio di euro 120.000.000,00. (Danila La Torre)

IL LINK PER VISIONARE IL PIANO PLURIENNALE: https://dl.dropbox.com/u/19994076/Ts/relazione%202013.pdf

10 commenti

  1. ART.21 COSTITUZIONE. Il nostro magnifico giornale, TEMPOSTRETTO, con la pubblicazione del PIANO DI RIEQUILIBRIO in tempo reale, da una lectio magistralis, sul significato di TRASPARENZA in DEMOCRAZIA, lo da ai partiti dormienti presenti in Consiglio Comunale e ai movimenti politici, che ambiscano governare Messina, a dire il vero sono particolarmente deluso da RESET e dal MOVIMENTO 5 STELLE, mi aspettavo più rispondenza tra il dire metteremo tutto in RETE e il farlo. Il nostro giornale ha compreso il senso del mio invito di ieri alla pubblicazione, è un segnale molto forte di vera PARTECIPAZIONE alla classe politica messinese, in forte ritardo culturale e tecnologico, su questo aspetto della DEMOCRAZIA: TEMPOSTRETTO e i suoi lettori metteranno TUTTO IN RETE IN TEMPO REALE.

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  2. ART.21 COSTITUZIONE. Nell’impaginazione scelta per presentare il PIANO DI RIEQUILIBRIO, dopo lo splendido prospetto di palazzo Zanca, ++++++++++++++++ ci tengono a mettere in evidenza la loro firma, prima di quella di Luigi Croce, un’intera pagina è destinata da COGLITORE e DI LEO per evidenziare, a caratteri cubitali, la paternità di questa stesura. Dopo le prime 11 pagine destinate all’introduzione di dati statistici su Messina ( tutta da verificare l’attualità e veridicità degli stessi ), finalmente i due dirigenti hanno uno scatto di orgoglio, nei confronti di chi l’organigramma impone di considerare collega, infatti a pagina 14 scrivono, ” Successivamente, A SEGUITO DEL RITARDO DEI DIRIGENTI, ad adempiere al predetto riaccertamento dei residui ativi e passivi entro il TERMINE PERENTORIO del 31/12/2011, SONO STATI INOLTRATI DIVERSI SOLLECITI. Con nota protocollo 111229 del 07/05/2012 è stata data comunicazione all’assessore al ramo. Tutto ciò HA COMPORTATO UN GRAVE RITARDO al rispetto del termine imposto dall’art.220, comma 2 del TUEL, per l’approvazione del consuntivo. ” Credetemi non è mai accaduto in Italia, che una relazione contabile abbia un’atto di accusa così pesante, nei confronti di dirigenti e di responsabili di servizio, ci sono i presupposti e l’obbligo di un’azione disciplinare. Scrissi in un commento dei giorni scorsi, dell’importanza che abbia il riaccertamento dei residui, rispetto ad una eventuale dichiarazione di dissesto finanziario, mi dispiace dirlo, ma ho dei forti dubbi sui residui, specialmente di quelli attivi. Orazio MILORO sapeva ufficialmente delle perplesità dei due dirigenti, ha fatto con Ponzio Pilato, forse perchè c’è la spregevole abitudine di chiamarsi+++++, a palazzo Zanca, tra dirigenti e responsabili di servizio con i politici di turno.

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  3. ART.21 COSTITUZIONE. Come sapete i numeri non mentono mai, anche quando sono il frutto di previsioni astrologiche, una cifra in particolare, relativa ai RESIDUI ATTIVI inchioda al loro fallimento amministrativo e politico, Peppino BUZZANCA (Orazio MILORO) e Francantonio GENOVESE (Mario CENTORRINO), è pari a € 42.612.000, da essi si ricava il FONDO DI SVALUTAZIONE CREDITI 2012 di € 10.000.653, il 25%. Quella cifra sono residui attivi antecedenti al 2006, antecedenti ai quattro citati, sono solo il 13% della montagna dei residui di € 317.542.659 al 31/12/2011, quindi l’87% dei RESIDUI ATTIVI è ” merito ” dei due sindaci, le due facce della stessa medaglia, del sistema di interessi che soffoca Messina. La montagna dei residui è il frutto bacato di una pessima organizzazione del lavoro, di scarsa autorevolezza di alcuni dirigenti sui responsabili di servizio e anche della loro scelta, quindi del pessimo modo di governare dei due sindaci e di controllare dei Consigli Comunali interessati dalle date.

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  4. ART.21 COSTITUZIONE. Sono sbalordito e mi rifiuto di commentare la pagina 24 del PIANO DI RIEQUILIBRIO, frutto bacato della contrapposizione fra Luigi CROCE e i suoi esperti con COGLITORE e DI LEO. Si sono inventati un nuovo elemento contabile, inesistente nella normativa vigente, il DEBITO FUORI BILANCIO P O T E N Z I A L E, di cui non dettagliano nulla, non ci posso credere. Caro SAJA, per favore, scrivi qualcosa indirizzato a queste +++++++.

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  5. Condivido quanto detto dal Movimento 5 stelle e, conseguentemente, non condivido l’impostazione data al “piano di riequilibrio” dall’area economico finanziaria del Comune. Io ritengo che sebbene il finanziamento dello Stato deve essere rimborsato in 10 anni e quello della Regione in 5, era necessario riportare in equilibrio il Bilancio del Comune al massimo entro quattro anni e non dieci. D’altra parte ognuno ha la sua tecnica e quindi, ciò che conta sono i risultati che vengono raggiunti. Infine su questo Piano di riequilibrio dovranno esprimere il proprio parere definitivo sia Roma che Palermo.

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  6. fine solo rinviata

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  7. Si rimane letteralmente sbalorditi nel leggere gli attacchi quotidiani di Mariedit nei confronti di COGLITORE e DI LEO.Forse dietro il pseudonimo si cela un dipendente comunale,non di bassa categoria,che è stato messo da parte dai due dirigenti.Non si spiega altrimenti tutta questa acredine.Scusa Mariedit,ma ciò è una mia pura e semplice convinzione,e l’ART. 21 COSTITUZIONE,a te tanto caro, mi dà la possibilità e la legittimità di esternarla.Il fatto che tu intervenga sempre in materia di bilancio e,oggi,alle ore 7,28,alle 8,26,alle 10,06,alle 10,45,ne dovrebbe rarappresentare una più che probabile prova

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  8. Non condivido per nulla la decisione di adottare un piano di rientro così “forzato”, meglio il dissesto, almeno si sarebbe potuto sperare che i commissari ottenessero dal Governo un rientro dai debiti con termini temporali maggiori. Infatti quello proposto è un libro della speranza e chi vive di speranza si sà che rischia di morire disperato.
    Inoltre per quanto attiene il contratto di servizio con l’AMAM è palesemente in violazione delle attuali norme ed i cavilli a cui ci si aggrappa non sono sostanza. Inoltre l’acqua è un bene pubblico le cui tariffe rappresentano un costo sociale che deve essere mantenuto ai minimi poichè si riscia di scatenare tensioni sociali collegate anche all’intero quadro di aumenti e di tagli anche occupazionali che appaiono solo come suggestioni inrealizzabili!!

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  9. Il Dr. Saia non poteva non essere d’accordo, come lo sono anche io, circa la lucida presa di posizione dei “Grillini” che hanno ben compreso la gravità della situazione economica messinese ed i tentativi di “menar il can per l’aia” volti a trasferire le responsabilità ad altri livelli istituzionali ed alla Corte dei Conti.
    Mentre i partiti tradizionali, tacciono….

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  10. ART.21 COSTITUZIONE. Caro LUCCIO alle 19:15 ti becchi il commento sul FONDO DI SVALUTAZIONE CREDITI, dovresti darmi una mano ad allargare la finestra su palazzo Zanca, per far conoscere e poi interpretare le cifre più significative del bilancio, perchè dietro i numeri ci sono i servizi ai più deboli, quelli che poi subiscono il mal governo di Messina. Tra qualche mese ci saranno in Consiglio Coomunale i messinesi di RESET e del MOVIMENTO 5 STELLE, mi auguro anche di ACCORINTI, allora i due dirigenti avranno gatte da pelare e il mio compito si esaurirà. Dopo aver risposto a LUCCIO, faccio notare che si destina al FONDO SVALUTAZIONE CREDITI, nel 2013 € 6.653.000, il 25% di € 26.612.000, sono i residui attivi delle entrate proprie, tributarie e extratributarie, dal 2007 e precedenti; mentre dal 2014 e fino al 2022 la cifra è costante, pari annualmente a € 5.200.000, il 25% di € 20.800.000, sono i residui attivi previsti per ben NOVE anni, fino al 2022.
    Caro LUCCIO, non posso accettare come messinese di essere impiccato alla incapacità dei dirigenti, per ben DIECI anni, di riscuotere i tributi di tutti, che molti cittadini pagano puntualmente, non ti sei accorto della montagna di RESIDUI, che prosciuga le casse del Comune, che poi sono le nostre.?

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