Fusione Piemonte-Neurolesi: c'è il via libera della Commissione sanità dell'Ars

Fusione Piemonte-Neurolesi: c’è il via libera della Commissione sanità dell’Ars

Rosaria Brancato

Fusione Piemonte-Neurolesi: c’è il via libera della Commissione sanità dell’Ars

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martedì 19 Maggio 2015 - 22:03

La Commissione sanità dell'Ars ha dato il via libera al disegno di legge sulla fusione tra Piemonte e Centro Neurolesi. Saranno 42 i posti per acuti distinti da quelli per la riabilitazione. Soddisfatti i deputati Picciolo e Garofalo: "Abbiamo scongiurato lo smantellamento". La pensa diversamente il fronte della mobilitazione, con Valentina Zafarana e Nina Lo Presti: "Salvezza solo sulla carta".

La Commissione sanità dell’Ars ha dato il via libera al disegno di legge che sancisce ufficialmente la fusione tra Piemonte e Irccs. Prossima tappa, dopo l’ok della VI Commissione sarà il passaggio in Assemblea, quindi toccherà all’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino, che la scorsa settimana aveva già detto come la pensa sul “matrimonio” (vedi articolo allegato) emanare le linee guida e le direttive che concretamente porteranno all’accorpamento tra le due aziende sanitarie.

Stando ai numeri la nuova azienda manterrà l’emergenza-urgenza del Piemonte e la “mission” riabilitativa del Centro Neurolesi, puntando a realizzare, così come programmato nell’ormai nota trasferta romana dal ministro Lorenzin il polo per la riabilitazione del meridione, struttura unica nel settore per gran parte del sud.

I numeri quindi, così come garantito dallo stesso assessore i posti per acuti non saranno toccati: 42 posti così suddivisi 14 per la stroke unit, 4 per medicina interna, 8 per cardiologia, 8 per neuro rianimazione e 8 per ortopedia. Andiamo ai posti destinati all’Irccs, attualmente nella sede del Neurolesi ce ne sono 80 (suddivisi in 20 Suap e 60 indistinti), con la fusione 60 resteranno in sede e 20 saranno spostati al Piemonte, da aggiungere a 36 indistinti già presenti. Il Pronto soccorso non sarà toccato e neanche i reparti direttamente collegati. E’ già iniziato il trasferimento degli ambulatori dal Neurolesi a Salita Contino con l’obiettivo di realizzare una rete ambulatoriale.

“Ribadisco per quanti ancora continuano a dubitare: abbiamo resuscitato un malato agonizzante- commenta Beppe Picciolo che insieme a Santi Formica ha portato avanti tra Palermo e Roma il progetto- Il rischio concreto e reale era lo smantellamento. La verità è che c’è chi pensa a costituire un “Comitato affossiamo il Piemonte. Noi non ci stiamo. Siamo riusciti anche ad evitare che a proposito del numero dei posti letti venisse messo il termine posti letto correlati all’Irccs, termine ambiguo, mentre abbiamo ottenuto che venissero chiaramente indicati i posti per acuti divisi da quelli per la riabilitazione, per non lasciare dubbi né spazi alle polemiche di quanti parlano di chiusura. Un altro tentativo dobbiamo farlo per il punto nascita del Piemonte che è un’eccellenza. Non sarà toccato il percorso nascita, ma un fatto deve essere chiaro, i reparti di ginecologia e ostetricia non devono essere smantellati fin quando i punti nascita del Policlinico e del Papardo non saranno pronti ad affrontare le nuove esigenze”.

Entro dicembre il matrimonio dovrebbe essere a buon punto. Le risorse impiegate dalla nuova azienda, saranno quelle provenienti dai contributi regionali destinati all’assistenza, quelli ministeriali per la ricerca, i 12 milioni di euro per la ristrutturazione dei padiglioni (i cui lavori sono fermi da tempo) e le somme per l’aggiornamento tecnologico.

“Grazie alla tempestività con la quale ci siamo impegnati in questa battaglia oggi siamo riusciti ad ottenere uno straordinario risultato- commenta il deputato di Area Popolare Vincenzo Garofalo– dopo l'impegno del Ministro Beatrice Lorenzin arriva la piena adesione al progetto di fusione da parte della Regione. Una straordinaria opportunità per la nostra città grazie ad un importante lavoro di squadra".
Lo scorso mese di dicembre, quando l’ipotesi chiusura del Piemonte sembrava prendere corpo, un gruppo di deputati, Picciolo, Formica, Germanà, Mancuso e Garofalo, portò alla Lorenzin la proposta dell’accorpamento, avviando un iter che ha poi avuto il sì dell’assessore Borsellino.

"Non solo si è scongiurato il rischio di perdere il glorioso ospedale Piemonte- prosegue Garofalo- ma, di fatto, ne viene garantito il rilancio strutturale e tecnologico e un apporto scientifico e sanitario che rispecchia la tradizione medica messinese a fronte di una offerta assistenziale che avrà visioni e prospettive nazionali e internazionali. La buona politica può portare a grandi risultati. La fusione consentirà non solo il mantenimento dell'occupazione attuale ma addirittura il raddoppio dei posti di lavoro solo per il Piemonte. Il finanziamento previsto, di oltre i 12 milioni di euro, consentirà di aprire i cantieri per la ricostruzione del più moderno complesso sanitario della Sicilia. Aspetto non trascurabile della vicenda è che i nostri giovani potranno fare ricerca e formazione, insite nella missione dell'IRCCS”.

Non la pensa così il fronte che si è schierato con il Comitato Salvare l’ospedale Piemonte e che il 22 maggio ha organizzato una nuova mobilitazione davanti al nosocomio del viale Europa.

“Una salvezza solo sulla carta. Oggi la commissione sanità ha sancito la morte del pronto soccorso tradizionalmente inteso- dichiara la deputata regionale del M5S Valentina Zafarana- La norma approvata in commissione sanità sulla carta salva il pronto soccorso ma di fatto lo depotenzia, poiché, da quanto appreso, la struttura non potrà garantire le emergenze e gli interventi tipici del pronto soccorso, ma si limiterà ad alcune prestazioni, che allo stato attuale non è dato neanche di conoscere, visto che l'assessore Borsellino è stata evasiva. Ci chiediamo come si possa votare un disegno di legge a scatola chiusa. La cosa che più fa rabbia è il fatto che decisioni di vitale importanza vengano prese senza tenere conto delle esigenze del territorio. Ad oggi i posti letto dati all'Irccs sono quelli del Piemonte e volutamente non si fa chiarezza sul trasferimento di proprietà dell'ampio patrimonio immobiliare del Piemonte”.

L’aspetto del patrimonio immobiliare dello storico nosocomio, relativamente ai lasciti, sarà affrontato successivamente e con ogni probabilità resterà al Papardo, lasciando invece alla nuova azienda “le mura” del presidio del viale Europa. Quanto ai beni immobiliari del Neurolesi appartengono alla Regione dal momento in cui l’azienda sanitaria è diventata pubblica.

Chi sottolinea il silenzio della massima autorità sanitaria cittadina sulla vicenda, ovvero il sindaco Accorinti, non solo sul caso in esame ma su un’opera progressiva di smantellamento (dall’Ente porto all’Autorità portuale fino all’ospedale militare) è la consigliera comunale Nina Lo Presti : “ Si definisce un mosaico dai contorni chiari per ritenere che è stata lanciata l’OPA su Messina. La domanda è: perché si vuole ridurre Messina a strada di passaggio? Forse la scelta è cedere pezzi del nostro territorio in cambio della rassicurazione che un’intera classe politica dirigente potrà riprodursi ancora. La partita si è giocata fuori dall’ambito territoriale, in Regione e prima ancora a Roma. il Governo centrale, frutto di un abbraccio mortale tra centro-sinistra e centro-destra, formato dagli stessi partiti di cui fanno parte i parlamentari nazionali e regionali che rappresentano Messina, è il responsabile dei tagli alla sanità e dei consequenziali accorpamenti. Il Direttore Generale Vullo è stato nominato dalla politica ed è l’esecutore materiale di una precisa volontà politica, la stessa che ha operato i tagli; Accorinti, espressione dell’antipartitismo, sta governando la città insieme ai partiti tradizionali e si è reso responsabile della perfetta compatibilità politica con le direttive nazionali; in questa partita ha assunto una posizione poco chiara, sottoscrivendo protocolli che hanno dato la stura a processi inarrestabili. Risulta impossibile tacere sull’ambiguità di quanti in ambito locale si schierano dalla parte della comunità salvo poi operare scelte incoerenti nelle sedi decisionali. A chi giova la fusione Piemonte – Neurolesi? Al primo per migliorare le proprie prestazioni o al secondo per utilizzare risorse pubbliche per coronare il sogno di sempre? ”

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Tra i reparti “salvati” non figura la Chirurgia Generale, pertanto senza Chirurgia non ci potrà mai essere alcun pronto soccorso.

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  2. Tra i reparti “salvati” non figura la Chirurgia Generale, pertanto senza Chirurgia non ci potrà mai essere alcun pronto soccorso.

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  3. Come vado dicendo da tempo, il nostro caro Sindaco ormai non Sa più quello che fa. Tra un problema istituzionale e una contestazione di (fuori)piazza non si raccapezza più. Continua a parlare di legalità e poi vuole sanare le occupazioni abusive. Si scaglia contro i partiti e poi governa insieme e delega loro le scelte più importanti per il futuro della città (Piemonte/Neurolesi) Viene pubblicamente scaricato ( a parole) per incapacità da quei politici che lui contesta, ma ci governa, e non replica. Inveisce contro la vecchia politica e contro chi ha ridotto la città alla bancarotta ma non dichiara il dissesto….mi chiedo: non sono sufficienti due anni di amministrazione per fare una seria analisi di cosa è stato fatto e se ci sono i pres

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  4. Come vado dicendo da tempo, il nostro caro Sindaco ormai non Sa più quello che fa. Tra un problema istituzionale e una contestazione di (fuori)piazza non si raccapezza più. Continua a parlare di legalità e poi vuole sanare le occupazioni abusive. Si scaglia contro i partiti e poi governa insieme e delega loro le scelte più importanti per il futuro della città (Piemonte/Neurolesi) Viene pubblicamente scaricato ( a parole) per incapacità da quei politici che lui contesta, ma ci governa, e non replica. Inveisce contro la vecchia politica e contro chi ha ridotto la città alla bancarotta ma non dichiara il dissesto….mi chiedo: non sono sufficienti due anni di amministrazione per fare una seria analisi di cosa è stato fatto e se ci sono i pres

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