Bilanci comunali, per Eller l’imperativo categorico è «correre»

Bilanci comunali, per Eller l’imperativo categorico è «correre»

Danila La Torre

Bilanci comunali, per Eller l’imperativo categorico è «correre»

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lunedì 07 Novembre 2016 - 23:04

Secondo l’assessore fiorentino, Palazzo Zanca ha un solo modo per rimettersi in sesto: approvare i documenti contabili nei tempi previsti dalla legge. Resta però il problema del disavanzo prodotto dal Piano di riequilibrio

Correre per recuperare il troppo tempo perso in passato. Correre per non dover affrontare nuovamente le tante e gravissime difficoltà che lo scorso anno hanno rischiato di far saltare il banco. Correre per dare finalmente risposte concrete alla Corte dei Conti. L’assessore Luca Eller si è posto due obiettivi chiari: approvare il bilancio di previsione 2016-2018 ( su cui c'è già l'ultimatum del commissario ad acta) entro fine novembre ed il bilancio di previsione 2017–2019 entro il 31 dicembre. Ecco perché ieri in commissione non ha nascosto il suo fastidio davanti ai rilievi mossi da alcuni consiglieri comunali a proposito del mancato inserimento nel previsionale 2016 delle risorse del Master plan (vedi qui).

Per l’assessore fiorentino infatti a questo punto del percorso diventa controproducente incartarsi su questioni che – a suo dire – potranno essere facilmente risolte con l’assestamento di bilancio o in alternativa con un emendamento presentato dall’Aula. Eller ha invitato i consiglieri comunale a puntare dritti al traguardo, per consentire al Comune di Messina di invertire la rotta e uscire definitivamente dalla tempesta (causata dalla lunga paralisi nell’iter di bilancio di previsione 2015) che solo qualche mese fa ha rischiato di farlo naufragare ed affondare.

«Ciò che accade in questo Comune è del tutto inaccettabile e va rimediato con intransigente determinazione. Ci vorrà del tempo, e quindi si deve correre. E correre velocemente onde porvi rimedio» ha scritto in una nota inviata lo scorso 18 ottobre al sindaco, ai colleghi di giunta, al segretario/direttore generale, ai dirigenti ai revisori dei conti, alla presidente del Consiglio comunale, ai capigruppo ed anche al presidente della Sezione di controllo della Corte della Corte dei conti.

Nella lettera, Eller parte dall’analisi delle criticità elencate dalla Corte dei Conti nella deliberazione 91/2016 relativa al rendiconto 2014 e spiega che l’adozione dei documenti contabili nei tempi stabiliti dalla legge può mettere in moto un meccanismo virtuoso, tale per cui grazie allo sblocco dei finanziamenti statali non sarà più necessario ricorrere alle anticipazioni di tesoreria, che nel 2016 hanno prodotto interessi passivi per oltre 1,5 milioni, potranno essere rispettati i termini di pagamento previsti dalla legge per le Pubbliche Amministrazioni, con conseguente abbattimento degli interessi da corrispondere ai fornitori e garantiti i servizi essenziali. Se – come spiega l’assessore – per l’anno in corso ormai parte del danno è stato inevitabilmente prodotto, considerato che il 2016 sta per concludersi, la situazione potrebbe invece cambiare in meglio nel 2017: « l’approvazione del bilancio di previsione 2016-2017 in tempi normali e dettati dalla legge – scrive Eller – può voler significare che potremmo avere cassa per reggere il gap temporale tra le fonti finanziarie esterne di talune linee di finanziamento, la necessaria rendicontazione e i relativi trasferimenti di liquidità potendo così noi fare da cassa se non diventare in taluni casi, “tesoreria di gruppo” e far arrivare il contante per pagare i fattori produttivi lavoro (es.salari) e capitale (es.fornitori) senza le attese che si è potuto constatare in questi mesi. E, comunque, una cassa positiva potrebbe addirittura generare interessi attivi e quindi diventare un’entrata per magari finanziare una piccola quota della spesa corrente».

L’evidente ottimismo che trapela da queste considerazioni viene bruscamente smorzato poche righe più avanti, nella parte finale della lettera, allorquando lo stesso assessore ipotizza scenari nefasti, che hanno certamente a che fare con il piano di riequilibrio e con l’eredità del passato ma che non vengono in alcun modo specificati. «Le difficoltà finanziare che provengono con pesantezza da un passato più o meno lontano sono enormi e il possibile maturare di un disavanzo nell’annualità 2016 del Piano di riequilibrio 2014-2023, disavanzo che andrà recuperato nel bilancio 2017/2019 … obbligherà a decisioni forse drastiche e ad ancora più risolute azioni consiliari amministrative e gestionali. Ma questa – continua Eller in modo piuttosto criptico – è la situazione reale del Comune che si deve sapere … non esistono alternative o vie di fuga». Di quali decisioni drastiche parli Eller nella lettera non è dato sapere. Forse si riferisce ai tagli nel sociale? Non lo dice, mentre invece informa i destinatari della missiva che la Ragioneria sta già iniziando a lavorare al rendiconto 2016, atto fondamentale per procedere ad «un monitoraggio certo del Piano di riequilibrio», al fine di consentire al Consiglio comunale di approvarlo entro il termine del 30 aprile, così come prevede la legge.

Danila La Torre

12 commenti

  1. Eller tu devi correre molto forte …se parti da firenze …..prima che arrivi e’ affondato tutto …..
    Areoporto del Mela subito…..
    RomanoAccorinti ritirate i fondi per il minniti che tra qlk mese chiuderanno per riduzione di voli …Vergogna

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  2. Eller tu devi correre molto forte …se parti da firenze …..prima che arrivi e’ affondato tutto …..
    Areoporto del Mela subito…..
    RomanoAccorinti ritirate i fondi per il minniti che tra qlk mese chiuderanno per riduzione di voli …Vergogna

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  3. Cara DANILA, che le cose di finanza locale sono volutamente ingarbugliate nella tempistica, lo sanno tutti, si discute delle obiezioni della Corte riferite al 2014 alla fine dell’esercizio 2016 e a pochi giorni dal riaccertamento dei residui finalizzato al pluriennale 2017-2019. Per non parlare della contabilità armonizzata e dei nuovi principi contabili, il Commissario TRONCA di Roma Capitale, prima di andarsene scrisse nella relazione al consuntivo 2015, nero su bianco, che la burocrazia del Campidoglio ebbe difficoltà a capire la competenza finanziaria potenziata, abituati come sono i dirigenti ad infischiarsene della cassa, di fare tesoro dei comportamenti delle buone madri di famiglia, il cui faro è tanti acchietti e tanti buttuna.

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  4. Cara DANILA, che le cose di finanza locale sono volutamente ingarbugliate nella tempistica, lo sanno tutti, si discute delle obiezioni della Corte riferite al 2014 alla fine dell’esercizio 2016 e a pochi giorni dal riaccertamento dei residui finalizzato al pluriennale 2017-2019. Per non parlare della contabilità armonizzata e dei nuovi principi contabili, il Commissario TRONCA di Roma Capitale, prima di andarsene scrisse nella relazione al consuntivo 2015, nero su bianco, che la burocrazia del Campidoglio ebbe difficoltà a capire la competenza finanziaria potenziata, abituati come sono i dirigenti ad infischiarsene della cassa, di fare tesoro dei comportamenti delle buone madri di famiglia, il cui faro è tanti acchietti e tanti buttuna.

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  5. Cosa è successo nel 2015? Si parte con un FONDO CASSA al 1° gennaio di €7.736.248,ma dopo le operazioni di INCASSI e PAGAMENTI si riduce a €2.411.159. A questo punto bisogna tenere conto dei serpenti velenosi,SOMMARE i RESIDUI ATTIVI, crediti vantati sulla carta, e poi SOTTRARRE i RESIDUI PASSIVI, impegni di spesa non ancora in pagamento, per cui siamo “ricchi” sulla carta di €132.681.706, ma poiché abbiamo FONDI PLURIENNALI VINCOLATI sulla spesa, quella cifra si riduce a €99.822.481. Sembra un bel risultato di amministrazione, ma i RA di dubbia esigibilità e altri rischi obbligano ad accantonamenti per €112.165.111,a cui sommare €76.555.175 di altri vincoli,quindi al 31 dicembre 2015 c’è un DISAVANZO di €93.276.053, da ripianare in 30 anni

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  6. Cosa è successo nel 2015? Si parte con un FONDO CASSA al 1° gennaio di €7.736.248,ma dopo le operazioni di INCASSI e PAGAMENTI si riduce a €2.411.159. A questo punto bisogna tenere conto dei serpenti velenosi,SOMMARE i RESIDUI ATTIVI, crediti vantati sulla carta, e poi SOTTRARRE i RESIDUI PASSIVI, impegni di spesa non ancora in pagamento, per cui siamo “ricchi” sulla carta di €132.681.706, ma poiché abbiamo FONDI PLURIENNALI VINCOLATI sulla spesa, quella cifra si riduce a €99.822.481. Sembra un bel risultato di amministrazione, ma i RA di dubbia esigibilità e altri rischi obbligano ad accantonamenti per €112.165.111,a cui sommare €76.555.175 di altri vincoli,quindi al 31 dicembre 2015 c’è un DISAVANZO di €93.276.053, da ripianare in 30 anni

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  7. Perché un buon risultato di amministrazione si trasforma in un disavanzo di oltre 93 MILIONI? La parte del leone la fa il fondo crediti di dubbia, meglio dire di impossibile riscossione, è di €110.114.481 su un totale RESIDUI ATTIVI pregressi il 2015 pari a €184.599.274, praticamente il 59,6% li riteniamo crediti sulla carta straccia; non oso pensare che i dirigenti ritengono dubbi anche una piccola parte dei €152.420.528 recentissimi e prodotti nel 2015, dovrei pensare ad accertamenti “astrologici” delle entrate. Dei VINCOLI di cui parlo nel precedente commento risaltano i €10.006.682 derivanti dai TRASFERIMENTI, i €21.133.779 derivanti dalla contrazione dei MUTUI e i €29.181.123 derivanti dal COMUNE per come ha amministrato nel passato.

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  8. Perché un buon risultato di amministrazione si trasforma in un disavanzo di oltre 93 MILIONI? La parte del leone la fa il fondo crediti di dubbia, meglio dire di impossibile riscossione, è di €110.114.481 su un totale RESIDUI ATTIVI pregressi il 2015 pari a €184.599.274, praticamente il 59,6% li riteniamo crediti sulla carta straccia; non oso pensare che i dirigenti ritengono dubbi anche una piccola parte dei €152.420.528 recentissimi e prodotti nel 2015, dovrei pensare ad accertamenti “astrologici” delle entrate. Dei VINCOLI di cui parlo nel precedente commento risaltano i €10.006.682 derivanti dai TRASFERIMENTI, i €21.133.779 derivanti dalla contrazione dei MUTUI e i €29.181.123 derivanti dal COMUNE per come ha amministrato nel passato.

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  9. Cosa è accaduto nel 2016 fino a oggi? LA risposta la fornisce SIOPE, le rilevazioni del tesoriere UniCredit, sono aggiornate a giovedì scorso. Gli INCASSI relativi alle ENTRATE CORRENTI sono pari a €157.642.708, mentre i PAGAMENTI inerenti le SPESE CORRENTI €142.430.475, per fortuna il MARGINE CORRENTE dei flussi di cassa è POSITIVO pari a €15.212.000. Gli INCASSI ancora da regolarizzare sono €58.332.529, mentre i PAGAMENTI da regolarizzare €4.403.024, la differenza è di €53.929.505, non sappiamo i titoli di entrata, ma è un fatto molto positivo. Per Le ANTICIPAZIONI di TESORERIA, i RIMBORSI a UniCredit €185.642.520, sono maggiori di €65.187.000 degli INCASSI pari a €120.455.346, come risultato finale dovremmo pagare meno interessi passivi

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  10. Cosa è accaduto nel 2016 fino a oggi? LA risposta la fornisce SIOPE, le rilevazioni del tesoriere UniCredit, sono aggiornate a giovedì scorso. Gli INCASSI relativi alle ENTRATE CORRENTI sono pari a €157.642.708, mentre i PAGAMENTI inerenti le SPESE CORRENTI €142.430.475, per fortuna il MARGINE CORRENTE dei flussi di cassa è POSITIVO pari a €15.212.000. Gli INCASSI ancora da regolarizzare sono €58.332.529, mentre i PAGAMENTI da regolarizzare €4.403.024, la differenza è di €53.929.505, non sappiamo i titoli di entrata, ma è un fatto molto positivo. Per Le ANTICIPAZIONI di TESORERIA, i RIMBORSI a UniCredit €185.642.520, sono maggiori di €65.187.000 degli INCASSI pari a €120.455.346, come risultato finale dovremmo pagare meno interessi passivi

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  11. Un’altra buona notizia rispetto al recente passato, segnala una inversione di tendenza, oramai patrimonio culturale di Palazzo Zanca. Peppino BUZZANCA, FORZA ITALIA per intenderci, porta la spesa corrente per UTENZE ELETTRICHE dai €5.115.016 del 2008 ai €9.434.995 del 2013; con RENATO sindaco scende ai €6.239.284 del 2015, mentre nel 2016 ad oggi è di €3.310.800, se non dovesse superare i 4 milioni, sarebbe un’altro passo concreto verso cifre più sostenibili di risparmio energetico.

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  12. Un’altra buona notizia rispetto al recente passato, segnala una inversione di tendenza, oramai patrimonio culturale di Palazzo Zanca. Peppino BUZZANCA, FORZA ITALIA per intenderci, porta la spesa corrente per UTENZE ELETTRICHE dai €5.115.016 del 2008 ai €9.434.995 del 2013; con RENATO sindaco scende ai €6.239.284 del 2015, mentre nel 2016 ad oggi è di €3.310.800, se non dovesse superare i 4 milioni, sarebbe un’altro passo concreto verso cifre più sostenibili di risparmio energetico.

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