Il voto di marzo come il marito tradito che si evira per dispetto alla moglie

Il voto di marzo come il marito tradito che si evira per dispetto alla moglie

Rosaria Brancato

Il voto di marzo come il marito tradito che si evira per dispetto alla moglie

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martedì 13 Febbraio 2018 - 05:19

A Messina si rischia di votare "per dispetto", un voto contro chi ha deluso mettendo la X non in base al programma o alla persona, ma per far vincere il peggior nemico di chi ha "tradito" le aspettative.

Più che al voto utile a Messina in tanti stanno pensando al “voto per dispetto”, una sorta di voto per antipatia in modo tale che alle urne vincerà chi ha il rivale che sta più antipatico a tutti.

Nel centro-destra le candidature delle preferite del capo calate dall’alto hanno fatto storcere il naso a tanti, così che sia in Forza Italia che tra gli alleati c’è chi, per dispetto dirotta i voti verso il M5S (con l’idea che sia il competitor che ha maggiori possibilità di vincere). Altra parte del centro-destra, sempre per dispetto, dirotterà i suoi voti verso il Pd e Sicilia Futura (per abbassare la percentuale azzurra). Nel barcellonese, area vicina al deputato regionale Calderone c’è chi, contro le scelte di Miccichè, farà votare Casa Pound così ha la matematica certezza sia di contarsi che di non aiutare, vista la legge elettorale, il candidato o candidata all’Uninominale schierato dalla coalizione (in base al Rosatellum infatti se voti un qualsiasi partito di quella coalizione il voto va automaticamente al candidato del Collegio uninominale). Nel contempo votare Casa Pound non rafforza i 5stelle o il Pd.

Di contro nel Pd c’è chi per far dispetto a Renzi e a Faraone dopo aver votato contro alle Regionali (contribuendo alla sconfitta) “reitera” il gesto, dirottando i voti verso il M5S oppure Liberi e Uguali. Il partito fondato da Grasso ha già comunque raccolto le adesioni dei delusi del Pd, ma di quelli “ufficiali”, mentre il voto per dispetto cova di nascosto e si palesa nelle urne. Liberi e Uguali è quindi già nato come partito che si rivolge al “voto per dispetto”. Verso questo partito sono diretti anche molti dei delusi da quanto accaduto e sta accadendo in questi giorni nel M5S sia in merito alla formazione delle liste che a candidati a vario titolo “impresentabili” (tra vicende legate ai rimborsi piuttosto che al massone). Dove andranno i delusi dei 5Stelle lo si scoprirà il 4 marzo anche se difficilmente potrebbero andare a favore del Pd. Più probabile, proprio per dare più forza al “dispetto”, un voto col naso tappato verso il centro-destra, giusto per potenziare il competitor dato come favorito.

In questo quadro a mancare è il voto per, indipendentemente dalle possibilità che quel partito ha. In sostanza si guardano più i sondaggi che non i programmi con un gravissimo danno per la Sicilia e Messina.

Non si può votare per fare il dispetto a Tizio il rivale che ha maggiori possibilità di vincere, ma che magari è Attila. Mai come in questa elezione, proprio perché stiamo parlando di chi dovrà rappresentarci in Parlamento e quindi nel massimo scranno possibile, dovremmo guardare IL CANDIDATO E IL PROGRAMMA, anche se Piepoli o Pagnoncelli o Madia o Demopolis danno quel partito al 2%.

Il nostro futuro non può dipendere né dagli umori né dalle mode del momento.

Il marito che per dispetto alla moglie fedifraga si evira può andare bene per le barzellette ma non per la vita reale.

Magari il candidato o candidata che abbiamo scelto perderà, ma non avremmo perso la dignità del voto e della nostra coscienza.

E’ questo il senso delle elezioni, votare chi pensiamo che meglio ci rappresenti, la persona nella quale riponiamo massima fiducia perché pensiamo abbia le qualità, le competenze, la passione o qualsiasi altro dettaglio che per noi è importante.

Evirarci per fare un dispetto a chi ci ha deluso è la peggiore espressione del voto. Magari si vince nell’urna ma si perde dentro.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. cosi è, ognuno si evira come può ,salvo poi a restare senza ed a piangerci sopra per il dispetto fatto alla moglie che inevitabilmente si rivolgerà ad altre fonti.

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  2. nello stesso sondaggio di Pagnoncelli emergeva che il 67% degli italiani teme per la propria incolumità fisica , visti i fatti di cronaca , gli italiani voteranno quei partiti che promettono espulsioni ed immigrazione controllata . Odio gli estremismi di qualunque genere e con profondo rammarico , mi preparo al tripudio destrorso del paese .

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  3. Giuseppe Sinatra 13 Febbraio 2018 14:04

    Gentile direttore, nella sua lucida esposizione sui movimenti all’interno delle coalizioni, ha tratto delle conclusioni che non mi trovano d’accordo. Visto che i candidati sono calati dall’alto, significa che alle segreterie del territorio interessa poco, del resto la politica la fanno 3 persone dentro una stanza, per cui mi vuole spiegare Lei come deve farsi sentire uno che vuole fare politica nel proprio territorio?
    E non c’entra nulla il marito e la moglie. Questa legge elettorale ha tolto uno e l’altra.
    Personalmente spero che non vada a votare il 70% degli aventi diritto così solo il PDR avrebbe il diritto/ obbligo di annullare le elezioni ed indire un’ assemblea costituente mantenendo il governo in carica.
    Cordiali saluti

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  4. Diciamolo dormienti ma mai evirarci .Sinceramente parlando del 4 Marzo a cosa votiamo ? Se sono gli stessi che erano un mese fa in parlamento ,cosa hanno fatto da destra a sinistra e le stelle che si limitavano a guardare dal cielo mentre il Popolo chiedeva aiuto .Una volta per tutti diciamoci la verità SONO TUTTI UNA VERGOGNAAAAaaa politicamente parlando.

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  5. votare Liberi & Uguali non è un voto per dispetto come quello che converge sui grillini un mix di rabbia senza speranza che riunisce, pressapochismo, odio per la politica e la cosiddetta casta, razzismo, qualunquismo e populismo. Votare Liberi e Uguali è una precisa scelta di campo, un voto ragionato e politico di chi non si sente più rappresentato a sinistra dal PD renziano. Nella logica poi dei collegi uninominali c’è anche una componente personale oltre a quella ideologica è chiaro che molti elettori di sinistra non si sentano rappresentati da Navarra e voteranno per Gabriele Siracusano, ma non certo per fare un dispetto a qualcuno.

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  6. se poi come si dice sia successo alle regionali, quando per convenienza politica genovese una volta sicuro dell’elezione del pargolo ha spostato un bel po di voti su un altro candidato per lasciare fuori un pericoloso rivale, lo stesso potrebbe succedere anche in questa tornata elettorale in modo da far capire in vista delle prossime elezioni comunali chi sarà ad esprimere il candidato a sindaco del centro destra, ma anche in questo caso non si tratterebbe di ripicca ma di un mero calcolo politico.

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